Pd: dimmi con chi vai ti dirò dove vai.


Con Bersani: Rosi Bindi, Rutelli, Penati (il perdente di Milano), omofobi vari filo rutelliani di area romana che non cito per decenza, D’Alema, i giovani burocrati del Partito (quelli che aspettano la cooptazione e non si ribellano mai…smentitemi, vi prego, sono felice di fare un erreta corrige, ma non mi sembra ci siano speranze), il più votato del PD campano in Europa (consigliere regionale uscente di Bassolino), forse lo stesso Bassolino.

Di una cosa sono già certa. NON voterò la mozione Bersani: rappresenta il partito che non voglio, non lui (questo voglio che si sappia) ma tutti coloro che gli si stanno facendo intorno. Dopo le europee sulla base delle preferenze correntizie (vittoria di dalemiani e rutelliani) si sono chiesti regolamenti di conti interni…come se non fossimo lo stesso partito. Indecente.

Sabato Franceschini, sul palco è stato vago alle mie domande, ma ha detto per la prima volta in un luogo pubblico la parola Gay Pride. E a Genova, come ci ricorda Sergio Lo Giudice, era pieno di PD. Bersani non si è degnato di rispondermi. Chiamparino lo aveva già fatto al Pride di Torino. Mi spiace, ma uno che si dice di sinistra, non può essere così vago sulla laicità e i suoi contenuti. Davvero inclassificabile.

Ovviamente farò le pulci a tutti. Nessuno escluso.

18 pensieri riguardo “Pd: dimmi con chi vai ti dirò dove vai.

  1. A Genova c’erano un po’ di bandiere del gruppo di Lo Giudice. Ma sempre troppo poche. Inoltre, nessuna bandiera del PD, cosa che può anche non essere un male. L’importante è che c’era la sindaca Vincenzi, ma dove è finito Burlando, governatore della Liguria???

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  2. Cristiana, capisco tutto, ma io a Torino c’ero e ho sentito la tua domanda a Franceschini e la sua risposta. Tu hai detto: quest’anno va una delegazione, ma il prossimo segretario deve esserci il segretario; lui ha risposto: ho mandato la delegazione (sottinteso: l’anno prossimo manderò la delegazione). Se è vero che – a differenza di bersani – lui ti ha risposto, è anche vero che ti ha risposto picche…

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  3. Scusa se replico (non voglio farne un botta e risposta tra noi due), ma la mia obiezione era proprio questa: non è stato vago, non è stato a metà tra se e te, ma ti ha proprio risposto “picche”. Ha detto che mandare la delegazione basta (e forse avanza).

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  4. Amica mia, siamo al paradosso di Casini: forse dovremmo entrare tutti nell’UDC e cercare di far cambiare l’atteggiamento sui diritti LGBT in quel partito lì… se è vero che alla fine il PD ci si allea, forse servirebbe di più, rispetto al combattere dentro al PD su un tema che, chiaramente, non è sentito come interessante e utile dai suoi dirigenti. E io credo anche da gran parte della base.

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  5. “Io sono per Franceschini perché esprime un profilo di coraggio, rispetto a una linea che per paura ripropone esperienze sicure ma asfittiche, già viste

    Non esiste un problema laicità, è un dibattito fumoso. Il Pd non può essere che laico, ma non in assenza di valori. Sentite le piazze e le varie chiese, si decida nell’interesse generale della nazione”

    in bocca al lupo, eh ? ora si tratta solo di scegliere tra la padella e la brace, mi pare. E poichè siamo miscredenti non possiamo neanche sperare in un miracolo. 🙂

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  6. Sono rimasto un po’ deluso dall’esito del vostro incontro al Lingotto.
    Sì perchè avete, in qualche modo, dato a ben vedere che aprivate ad una candidatura di Chiamparino, come poi emerso più chiaramente.
    No, era a mio avviso un errore (si è ritirato definitivamente e forse si “accoderà” a Bersani). Vi è la necessità che i cosiddetti quarantenni, meglio se tutti uniti e non divisi come letto, presentino un loro candidato.
    Non penso che avrebbe chance di successo sugli altri due Franceschini e Bersani (Adinolfi meglio rinunciasse a vantaggio del gruppo giovani), ma perchè portatore di quell’attesa di rinnovamento che solo voi potete e dovete produrre CONTRO la nomenclatura romana e al di fuori dell’ormai specioso e ammuffito dualismo D’Alema-Veltroni.
    Da parte femminile, e di Finocchiaro nella fattispecie, c’è una sorta di sudditanza a D’Alema e così nessuna di quelle che avrebbero potuto (Finocchiaro in primis) si spenderà in una corsa ad ostacoli e indebolirà la candidatura del dalemiano Bersani.
    Civati, Serracchiani, o altri, che non conosco, dovete avanzare la candidatura del gruppo i Piombini Democratici e dar corpo al movimento. Tangibilmente e senza accodamenti, almeno in questa prima fase congressuale e delle primarie. Dopo, se il quorum non sarà raggiunto, il candidato potrebbe svolgere il ruolo di Vice-segretario UNICO.
    Ciò avverrebbe in autonomia. Perchè, se sarà vero che Serracchiani farà parte della squadra di Franceschini da subito, questa verrà comunque meno o compromessa al giudizio degli altri.
    E’ una vita che mi spendo per il rinnovamento della politica e dei partiti. A 67 anni posso ben dirlo, così vorrei vedervi più decisi, con più coraggio, a costo anche di qualche delusione. Ma se siete rinunciatari voi così giovani, che speranze restano?
    Certamente Franceschini non è stato lineare fino in fondo presentando la sua candidatura dopo aver lasciato intendere che non avrebbe proseguito oltre il Congresso di ottobre.
    Ma se lui non si fosse candidato ci troveremmo oggi d’innanzi alla riedizione delle precedenti primarie con Bersani appoggiato da tutti i notabili, salvo qualche consolidatore di correntina personale.
    Perciò una Segreteria annunciata anzitempo (quando ancora Veltroni era Segretario) e sottrattasi alla responsabilità di affrontare il post Veltroni e le elezioni europee e amministrative.
    E’ già, D’Alema ha pensato bene di non esporsi, neppure per interposta persona, alla batosta elettorale, che poteva essere pure più grave.
    Concludo: no non potete e non dovete sottrarvi alla responsabilità di una candidatura dopo aver messo su un movimento come il vostro.
    Pensaci e rifletteteci tutti assieme, senza lasciar trascorrere “alcune settimane”. Non giovani scapestrati, ma neppure timorosi.

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  7. e daje co’sti ticket, segretario/vice-segretario.

    prendiamo che so l’esempio franceschini/serracchiani.

    metti un gay pride.
    metti un vice-segretario che sfila con le bandiere del PD e un segretario che fa il vago e rimane a casa.
    metti i giornalisti.
    metti i telegiornali.
    metti i berluscones che non aspettano altro.

    metti che ti sei fottuto con le tue mani.

    o ci si prende la segreteria del partito, o si continua la lotta dalla base; le alternative rispondono al nome di cooptazione e, oltre che puzzare, sono pure controproducenti.

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  8. ‘sta notte ho visto le interviste su rainews del congresso.
    A parte il questo mio commento fuori tema sul (penso) unico giornalista che fa domande provocatorie ai politici rispetto al servilismo comune che siamo abituati a vedere…
    il quadro mi è sembrato scoraggiante, soprattutto per quanto detto dal Bersani intervistato che minimizzava il tuo intervento dicendo che fuori ci sono molti giovani che non la pensano così rispetto al “nuovo”… poi il “picche”, spiegato da Champ, di Franceschini sulla questione gaypride.
    Condivido il tuo discorso ma dal modello Zapatero, che spiegavi nell’intervista, mi sa che siamo ancora lontani. Spero in un nuovo candidato alla segreteria.
    Da “non elettore del PD” vedo che Franceschini (nonostante faccia opposizione) non convince e Bersani è veramente il passato-presente che non voglio più… e non ti dico cosa penso di D’Alema.
    Peccato per le uscite poco felici della Serracchiani.
    Domanda: demograficamente l’Italia è un Paese di vecchi, ha ragione Bersani a dire che non tutti vogliono l’innovazione e di conseguenza chiedono le solite teste che, certo hanno cresciuto un partito, ma che non convincono oltre l’affezionamento da tifo calcistico?
    Le 300.000 mila firme dei cittadini, detti “grillini”, che chiedono rinnovamento nei partiti sono solo giovani o i grandi capi sono ciechi, muti e sordi come le scimmiette?

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  9. Comunque i tuoi discorsi servono. A dare fiducia a persone che come me li condividono e a smuovere le acque. Magari non oggi ma domani
    (anche se ne avremmo bisogno oggi)

    un abbraccio

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  10. veramente Rutelli resta con Franceschini, per ora non si è espresso, ma non c’è dubbio su questo Bersani è troppo di sinistra.
    Infatti i deputati più vicini a Rutelli (teodem) stanno con Franceschini, non con Bersani

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