Cosa è lo sciopero?


Un tempo le fabbriche si fermavano. Le merci si avariavano. La domanda era enorme e fermare una fabbrica era un danno enorme. Erano altri tempi. Tempi di mercati in via di sviluppo, di lavatrici con cui riempire le cucine, di gente che passava dal tram alla macchina. Fermarsi un giorno era una perdita economica.

Oggi uno sciopero convocato e pianificato (non uno organizzato all’istante) finisce per essere quasi un “respiro” per la fabbrica. Parliamo di tempi di cassa integrazione. Parliamo di tempi in cui è il padrone (per usare un linguaggio vetusto) a fermare le fabbriche perché costa più produrre che non produrre.

A meno che non si fa come una volta. Che si occupava tutto e si stava lì, tutti, finché non si portava a casa il risultato. Oggi l’isolamento non è dato dal “padrone”. Ma dall’incisività della lotta.

Oggi le varietà professionali sono molteplici, le esigenze diverse. Quante partite Iva domani non potranno arrivare al lavoro perché c’è lo sciopero e invece di unirsi alla lotta si ritroveranno a smadonnare contro la “sinistra”? (sentito domenica a pranzo con le mie orecchie)

Domani io non sciopero. Se accade ancora, quando passeranno il foglio per decurtarmi lo stipendio per “pagare” la giornata a chi ha scioperato, come faccio sempre, metterò la x e pagherò a qualcuno la giornata di lavoro persa.

Eppure non credo più che serva a qualcosa. E così tanti miei coetanei lavoratori dipendenti o autonomi (agenti enasarco, partite IVA o precari dell’universtà) con i conti protestati e il debito da urlo e le banche in attesa di esigere tassi mortali.

Uno sciopero deve essere l’ultima ratio. La minaccia che deve succedere ad una trattativa. Una “ritorsione” democratica che danneggi l’interlocutore. Quali danni pensate che ne avrà il governo?

E quali danni pensate che ne avrà la fabbrica di macchine o di lavatrici che in realtà pensa a fare tagli perché i mercati sono saturi?

E quale vantaggio la nostra lotta? La crescita del dissenso, della coscienza civile?

Insomma cosa ci portiamo a casa domani sera?

Nulla. Credetemi. Chi potrà scioperare si sentirà in pace con la coscienza, inconsapevole di una libertà fasulla.

Chi non potrà domani dovrà fare lo slalom per arrivare in ufficio.

Perché non stampiamo un foglietto breve in cui raccontiamo cosa succede e indiciamo a livello nazionale la giornata della sensibilizzazione? Pensate agli autisti dell’autobus. Ogni 20 minuti si fermano. Si alzano e leggono il foglio. E dicono: io vi porto. Non mi fermo. Ma voi queste cose le dovete sapere. Per la prossima volta.

Invece noi fomentiamo la divisione, questo sciopero finisce per essere un effetto che si manifesta solo tra chi dovrebbe essere unito. Un danno tra poveri. Effetto collaterale di una guerra combattuta con armi sbagliate.

Meglio allora bloccare un’autostrada. Meglio occupare una piazza. Meglio organizzare una manifestazione di sabato, imponente. Meglio truppe di persone ai semafori, la domenica che spiegano la manovra.

Vi prego. Se mi sbaglio ditemi cosa vi portate a casa domani sera che vengo a prendermelo anche io.

38 pensieri riguardo “Cosa è lo sciopero?

  1. Ciao, io non scopero. Uno perché sono un freelance, senza partita iva, ma autonomo. Due, perché sono stanco delle passerelle del sindacato. IN parte la penso come te. I rituali di lotta non ottengono alcun effetto. Sarebbe meglio inventarsi nuove forme di protesta, di sensibilizzazione. Ma qui c’è anche da dire che la politica non si occupa dei problemi reali. Problema reale: recuperare risorse. Problema reale della politica: un no generalizzato all’ICI per le proprietà della chiesa cattolica (che vengono usate a scopi commerciali). Quanti e chi ha votato a favore? Pochini…
    Problema reale: i governi cedono alla grande finanza e abbassano il livello dei diritti del ‘primo mondo’ al modello cinese, vietnamita, pakistano ecc ecc.
    Scioperare non serve più come arma di ‘ricatto’ e di scambio. Non più come un tempo. Ma la sensibilizzazione del passante o del pendolare serve a qualcosa? Per cosa, per il prossimo rituale di voto in cui manderemo altri burocrati in parlamento?

    Ora, per non scadere nel nichilismo ho bisogno di sapere che i giovani come te vogliono un cambio totale della classe dirigente e dell’opposizione. Questi nostri rappresentanti dell’opposizione sono stati ministri del governo. E non mi pare che abbiano dato grandi esempi di progressismo, di politica al servizio dei cittadini. Mi aspetto che non si ripresentino. Come nei paesi maturi. Vai su una volta o due, e poi basta. Oppure ci provi, perdi, e te ne vai.

    Hai presente piazza navona? Moretti? Secondo te sono cambiati?

    Ecco, ho fatto un bel calderone? Sì, perché è tutto molto confuso, blurred in inglese che rende meglio, e la mancanza di armi con cui combattere questa regressione nei diritti va di pari passo con una spoliazione continua del nostro spazio di rappresentatività. La politica vive di argomenti propri, distanti anni luce dalla realtà quotidiana. Calcolo, pavidità e mantenimento dello status quo.

    Ci vorrebbe una bella scossa. Un coraggio che non vedo. Anche in chi, radicale nei contenuti delle parole, poi ripropone forme di protesta vecchie, parole d’ordine insentibili, anacronistiche, modelli vetero qualcosa… nel segno del conservatorismo marxista.

    Non so, io non partecipo. Questi sindacati che sono serviti a far fare carriera ai sindacalisti non li sostengo. E quelli di base che fanno demagogia e protesta caotica lottando con tutti i mezzi più scorretti per ottenere piccole fette di potere, neanche.

    Dov’è la rappresentanza di chi come me è un cane sciolto e si considera di sinistra in un senso lato, forse ideale, ma certamente moderno, non marxista, non gruppettaro, ma di sinistra? Dove sono le forme di lotta non colonizzate da partiti e partitucoli? Dov’è lo spazio di espressione dei cittadini non schierati e non tesserati? Chi ci rappresenta a noi e ai nostri problemi?
    Vivo la contraddizione di non partecipare a questi scoperi, ma di sperare che siano milioni e che possano mandare tutto a carte quarantotto, anche se non mi sento rappresentato da loro. Non sarà il momento di ricominciare da capo davvero? E voi giovani del Pd che cosa fate per mandare a casa la vostra classedirigente impolverata e senza nerbo?

    un saluto

    Luca

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    1. Il compito più difficile della politica di oggi e’ dare risposte a queste domande. E raccogliere consenso. Governare e cambiare. Ora provo a dormire…domani ricomincio….queste cose non si fanno da soli….e’ impossibile, sarebbe un bluff. Devi trovare un pezzo da mettere su anche tu.

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    2. Ma abolire il Decreto Legislativo numero 504 del 30 dicembre 1992 che permette ai sindacati di non versare un euro d’ICI per l’immenso patrimonio immobiliare in loro possesso?

      Certo, starnazzare sulla cancellazione della norma sullo sgravio dell’ICI in favore della chiesa fa molto più “fico”.

      Informarsi apre la mente,

      Gherio I. Lacroix

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  2. “Fomentiamo la divisione?”
    Stavolta non ti seguo. Puoi essere d’accordo o meno con le ragioni dello sciopero. Puoi mettere in discussione lo strumento (l’hai fatto infatti).
    Ma che chi sciopera, togliendosi il pane di bocca (metaforicamente, per me, un poco più concretamente per altri, purtroppo) debba danneggiare “altri poveri” e una panzana che mi aspetto di ascoltare da Bonanni o Marchionne, non da te.
    Probabilmente porteremo a casa pochissimo. D’accordo. Perché quando tu vai a fare una fiaccolata sotto le finestre di Alemanno, per ricordargli quanto questa città sia diventata incivile, ottieni sempre qualcosa? No, purtroppo, no. Eppure non mi permetterei mai di dirti: non andare (anzi, non andiamo). Le battaglie non si fanno solo per ottenere. Si fanno anche per testimoniare.
    Testimoniare sì, che sta diventando un lusso e chi come noi può ancora permetterselo, non dovrebbe guardarlo come un oggetto museale.
    Hai ragione Cristiana: molti domani non potranno scioperare nemmeno volendo: precari, flessibili, disoccupati. Io sciopero anche per loro, “sacrifico” parte del mio lavoro e del mio tempo, perché mi ricordo cosa vuol dire essere precario. Sotto ricatto continuo, con la paura fottuta che il giorno dopo ti sbatteranno fuori se solo perché hai chiesto, magari, il riconoscimento di un tuo diritto.
    Sciopero Cristiana, amareggiato con lo stesso disincanto con cui tu domani starai in ufficio. La mia libertà fasulla varrà la tua in fin dei conti, perché come ha detto qualcuno più nobile di noi, a volte non resta che sedersi dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti sono già occupati.

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    1. Le fiaccolate fanno uscire i gay di casa. Non era mai accaduto se non per i gay pride. Fai una cosa oggi. Chiedi quanti di quelli che stanno li’ sono impiegati a cui tolgono lo stipendio. Fai questo sondaggio e raccontamelo, ti prego. Quanto al pane, in Fiat per esempio, ogni volta che c’e’ uno sciopero la giornata di chi sciopera viene coperta con la richiesta di contributo che arriva nelle mail aziendali, quindi ufficialmente. Non so se ora e’ ancora cosi’…te lo diro’. Quando ci sono stati gli scioperi per il rinnovo del contratto e’ stato cosi’.

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      1. “Le fiaccolate fanno uscire i gay di casa. Non era mai accaduto se non per i gay pride.”

        Appunto quello che dico io: una testimonianza di dissenso, quello hai ottenuto. Se è poco o tanto, ognuno di noi lo valuta in maniera diversa.
        Ecco perché “libertà fasulla” te lo potevi risparmiare Cristiana, dal mio punto di vista. Lo dico con tutta la stima di uno che crede nelle battaglie che fai e che ti ha anche votato (e lo rifarebbe). Perché il monopolio della buonafede non ce l’ha nessuno. Almeno, io la penso “laicamente” così.

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        1. Marco, mi hai tolto le parole dalla tastiera! Ero in piazza e tolti gli irriducibili pensionati SPI (che sono una forza della natura, in ogni caso!) ero circondata da gruppi di persone – colleghi tra di loro – che parlavano dei loro luoghi di lavoro e dei loro problemi. Credo che abbiano tutti sacrificato una giornata di stipendio. Mi sa – Cristiana – che è da un bel po’ che non vai a una manifestazione per uno sciopero, altrimenti non faresti domande del tipo ‘fatemi sapere quanti sono impiegati a cui tolgono lo stipendio’. Ma chi credi che vada in piazza a scioperare? Boh, questa diffidenza non la capisco…
          Infine: ‘libertà fasulla’ non credo che puoi permetterti di dirlo a nessuno. Ad ogni modo, mi tengo la mia libertà fasulla insieme alle belle facce che ho visto oggi in piazza..

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        2. io non sono contro le motivazioni…..oggi nessuno qui da me ha fatto sciopero eppure eravamo tutti d’ìaccordo. La metà se non lavora non mangia perchè non ha nemmeno il contratto. Manco nella protesta si sono sentiti rappresentati. Possibile che non riesco a fare capire che non è ingiusto il motivo…ma il metodo?

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  3. Io saro` domani mattina alla manifestazione, e domani pomeriggio in ufficio. Segnero` una giornata intera di assenza, perche` spero che finisca in una qualche statistica. Vado alla manifestazione perche` voglio far vedere che non siamo pochi, ad essere incazzati.

    Partecipero` e non mi frega niente se questo sia una forma di sostegno a questi sindacati che sono serviti a far fare carriera ai sindacalisti. Il momento e` schifoso, non c’e` molto da fare gli schizzinosi.

    Al pomeriggio lavorero` perche` in fondo siamo una azienda di quattro gatti e non ho particolari ragioni per recare un danno al mio datore di lavoro e all’azienda.

    Insomma, un casino. Tocca dare un colpo al cerchio e uno alla botte per fare qualcosa di sensato. Concordo che sarebbe stato MOLTO meglio organizzare una manifestazione nel fine settimana. Questa cosa dello “sciopero” puzza di anni ’70 da un chilometro, ormai davvero non ha piu` nessun senso.

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  4. Cristiana, non voglio – appositamente – contestare nemmeno una delle tue affermazioni, non perché non possa, non si possa, ma perché non mi pare il punto.
    Il punto è: no sciopero, e invece cosa?
    Continuo a leggere affermazioni come le tue, ma mai una risposta concreta. Non “brontolate”, proponete. A meno che tu non mi voglia dire che CISL e UIL, con le loro contrattazioni nei vertici segreti e chiusi ad altri, abbiano mai ottenuto qualcosa per davvero, anziché solo ceduto posizioni in cambio del nulla (almeno per i lavoratori). Perché su questo Camusso ha totalmente ragione: che dimostrino, gli altri che dicono lo sciopero “demenziale”, di aver ottenuto qualcosa che sia visibile ai loro assistiti, e lei, noi, tutti ci adeguiamo.

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  5. Anche io sono d’accordo nell’organizzare le manifestazioni nel fine settimana, piuttosto che durante la settimana lavorativa, dato che per lo sciopero di oggi, a cui ho deciso di aderire stamattina, mi saranno decurtati più di 100 € netti dallo stipendio mensile (soldi di cui ho bisogno, non sono benestante). Ti garantisco Cristiana, che a noi dipendenti pubblici i soldi li tolgono effettivamente dallo stipendio, e sai benissimo che siamo quelli che stiamo contribuendo di più alle spese dello Stato, con il blocco dei contratti fino al 2017. Non sono nemmeno una sostenitrice dell’operato dei sindacati, che serve solo a far fare carriera ai sindacalisti e a ricattare chi non è iscritto. Ma in un momento GRAVE come questo, bisogna farsi sentire, se no diranno che agli italiani va bene quello che fa questo governo, e mi sorprende che una persona che fa politica attiva nel PD, che dovrebbe essere opposizione, non partecipi a questo sciopero. Ti confermo inoltre che molti miei colleghi dipendenti pubblici stanno aderendo allo sciopero di oggi e che tutti avranno decurtazioni dallo stipendio. Dovresti essere più informata di come vanno le cose nella realtà.

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  6. L’analisi più lucida della realtà che abbia letto in questi giorni sull’attualità dello sciopero firmato CGIL.
    Non che gli altri sindacati facciano molto per cercare alternative se non ai tavoli di trattativa.
    Questi sindacati non rappresentano più la nessuno se non se stessi e la loro storia ormai passata.

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  7. Io sono un impiegato a cui tolgono un giorno di stipendio per lo sciopero di oggi, per esempio, come tutti quelli che erano con me. Ma visto che già una volta parlando della mia situazione contrattuale mi hai detto che non avevo capito niente e che tu ne sapevi più di me, lasciamo perdere.
    Tu restando a lottare inutilmente in un partito indifendibile finora cosa hai portato a casa? E dovrei farmi fare la morale politica da una suora laica del pd come ti dimostri tu ogni giorno che passa?

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  8. Non è facile dirlo se non si può farlo. Nel senso che posso avere un’idea ma il suo funzionamento dipende molto da quanta gente si riesce ad aggregare. Per quanto mi riguarda occuperei Piazza del Popolo ad oltranza. In ogni caso impiegherei tutte quelle energie per raccogliere firme contro il Porcellum.
    O boicottare in modo massiccio un prodotto e dimostrare che abbiamo il potere di farlo. Il tema è che il Paese non ha ancora la pancia vuota. Intervistate la gente in piazza oggi, vi prego. Ditemi cosa fanno. Che lavoro fanno. Intanto qui, in ufficio, per farvi capire…la gente che voleva manifestare e pensava però che era inutile….oggi diceva che se la legge non cambia (sulla deroga all’articolo 18) bisognerà fondare un sindacato…per dire che nessuno si fida dei sindacalisti interni.

    @topometallo: perché tu nel partito in cui sei cosa porti a casa? Ognuno di noi lavora nelle sedi che si è scelto e un giorno si troverà insieme. Suora laica risparmiatelo…io almeno mi risparmio battute. E su.

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  9. smettere di votare pidi’! ecco una proposta concreta. smettere di essere “di sinistra”, che non significa un cazzo. e votare chi ha proposte concrete. e fare una manifestazione fiume tutti i weekend contro l’attuale legge elettorale che non e’ dempcratica. ecco una seconda proposta concfreta. per il resto se ne vadano tutti via dal paese di merda: berluska, d’alema, dipietro, beppegrillo, i sindacalisti che proteggono i loro itneressi, i magistrati in tivi’, i giornalettisti stipendiati dal contributo statale, e chi piu’ ne ha…. ciao. m

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  10. Si` pero` il “farei” e i “preferirei” non hanno tutto ‘sto senso.

    Alla fine anche se sarebbe stata piu` utile un’altra forma di manifestazione, s’e` fatta quella. Ed e` stata quella perche` s’e` mossa la CGIL, mentre il partito democristiano come al solito ha perso tempo per poi aderire all’ultimo.

    A questo punto, ha senso boicottare una manifestazione perche` si preferisce un’altra forma ma non si e` fatto nulla per promuovere davvero un’alternativa. A me pare di no.

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  11. Non è che uno in piazza ci va così, in maniera acritica. Tra l’altro rinunciando ad un giorno di stipendio, che visti i tempi buttalo via. Però cammini, ascolti, ti guardi intorno. Gioisci, partecipi, condividi e rifletti. È vero, in uno sciopero c’è molto di rituale. I canti, i balli, gli slogan, gli striscioni, i cartelloni. Pure Bella Ciao va’, anche se quando la ascolto mi vengono sempre i brividi. E sugli effetti sono abbastanza d’accordo: probabilmente, anzi pressochè sicuramente, stasera non cambierà niente. L’articolo 8 sarà lì, la patrimoniale non sarà inserita in finanziaria e la manovra economica, con tutta probabilità, sarà licenziata dal Parlamento facendo pagare i soliti noti. Però di forme di protesta non è che ce ne siano rimaste molte, anzi. Ed è del tutto evidente chi, in situazioni del genere, porti su di sè la responsabilità delle divisioni. Non riesco, questa volta, ad essere d’accordo con Cristiana. Io lo sciopero l’ho fatto, e l’ho fatto anche per chi oggi, ricattato, felice, costretto, è andato al lavoro. L’ho fatto anche per chi è a partita IVA e pensa di non avere rappresentanza (e si sbaglia, perchè c’è il NIDIL). E me ne frego se nella CGIL ci sono cattivi esempi di sindacalista che allontanano i lavoratori dal sindacato. Lo so anche io, che alla CGIL sono iscritto. Parliamone. Domani. Ma oggi il tema era un altro. Dare voce a chi si oppone, nel Paese, alle politiche economiche scellerate di questo governo. Un governo che non chiede alcun sacrificio a chi può permetterselo, che penalizza per pura ideologia il lavoro dipendente, che toglie risorse agli enti locali, che fa perdere credibilità all’intera nazione, che non ha mai pensato alla crescita, che mette gli uni contro gli altri. Che ci porta verso il baratro. Allora non una giornata di sciopero, ma dieci, quindici, venti, trenta. Ad oltranza. Pure senza stipendio. Finchè non si tolgono di torno. Allora vedi come lo strumento avrebbe un senso. Purtroppo non accadrà. E staremo ancora, sempre, a discutere circa l’utilità di una giornata di sciopero.

    http://raffoblogduepuntozero.wordpress.com/2011/09/06/oggi-sciopero-sciopero-oggi/

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  12. A parte il fatto che un senso di ritualità è connaturato – o perlomeno dovrebbe sempre esserlo – alle assemblee umane…
    Poi io ho un limite: non capisco e provo un discreto fastidio per gli eterei 2.0, per quelli che ‘ uno sciopero nel 2011, ma ti pare? roba da fine novecento!’ e per i cantori del virtuale, quel virtuale che finché rimane nella sua pura essenza non ha mai ricadute consistenti nel reale, ma non importa.
    L’Italia è piena di scioperi ad oltranza che nessuno si fila, capannoni presidiati giorno e notte, lavoratrici e lavoratori che attendono risposte per fabbriche e imprese non ancora chiuse ma sull’orlo di. C’è l’imbarazzo della scelta, sul serio. Per chi vuole unirsi agli scioperi ad oltranza, dico (gli unici che per alcuni hanno senso). La CGIL c’è già, in tutti questi luoghi.
    Oggi c’erano imprese laziali con adesione allo sciopero dichiarata pubblicamente pari al 100%. Sicuramente non porteranno a casa niente nemmeno loro, a parte la nota libertà fasulla. Ma non si venga a dire che quei lavoratori oggi hanno creato disagio solo a quei poverini che dovevano andare a lavorare in auto (perché son sempre quelli che vanno al lavoro in auto che si lamentano… del resto gli autobus fino alle 9 stamane circolavano)

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    1. ma quale virtuale….lo ripeto…a me mi hannoportato in questura con tanto di digos. E su….non è che se uno non è d’accordo sul metodo e prova a dare un contributo finisce per passare per stronzo. E’ una follia…anzi è quello che vogliono…dividerci. E ci riescono. Sempre.

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  13. Difatti la mia idiosincrasia verso i profeti del virtuale non era certo rivolta a te, Cristiana. So che sei persona reale e concreta, anche nelle azioni e rispetto le perplessità sullo strumento sciopero. Solo mi scoccia quando lo si avvilisce troppo, riducendolo a una congrega di poveri illusi.
    La manifestazione a Roma oggi è stata bella e partecipata, chiunque ci sia stato può confermarlo!
    E poiché le piazze erano piene sul serio, governanti e lacché dell’informazione tenteranno di minimizzarle ma non ci riusciranno più di tanto.

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  14. cristiana, qui non c’è nessun “grande vecchio” che vuol dividerci: qui c’è chi si vuol dividere, te compresa, punto e stop
    e non mi importa niente se hai un passato da pasionaria e storci il nasino pensando “ma guarda cosa dicono questi ignoranti”: io vedo il qui e l’oggi

    e sottoscrivo col pennarello indelebile il discorso di antonella sugli “eterei 2.0” e su quelli che fanno i discorsi “ma siamo nel duemila, ma siamo nel 21esimo secolo ecc. ecc.”

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    1. …che non era riferito a me.

      Topometallo….non riesco a dialogare con te. Sei offensivo. Scusa, ma mi disturbi la delicatezza e mi distogli dalle idee….magari hai ragione tu, ma così non riesco ad ascoltarti. La spocchia la vedo io a te..e non ho il nasino.

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  15. L’IVA al 21% è il regalo che il Governo fa ai lavoratori italiani. Ora si bloccheranno i consumi. E così la produzione. Ecco. Tipo possibile che stasera non possiamo andare ad occupare Piazza del Popolo finché questi inetti non se ne vanno? Possibile che nessun segretario di partito o sindacalista o movimento sia in grado di convocarci ad oltranza?

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  16. ieri ho fatto il mio BELLO SCIOPERO e me lo sono gustato, ho visto gente disperata, come me, che per stare in piazza qualche ora perdeva lo stipendio di un giorno, ho visto gente convita che urlava e gridava slogan contro la manovra, ho visto famiglie intere con bambini e anziani che camminavano a fatica. Nessuno è andato lì per fare festa o pensando che fosse un tentativo come un altro, chi c’è andato era parecchio convinto di provare a farsi sentire per cambiare qualcosa. Questo è il punto, ogni occasione è buona e non ce ne sono alcune meglio delle altre quando si tratta di farsi sentire per difendere i nostri diritti. Mio nonno andava in piazza con le pezze nel culo e con moglie e figli a casa senza nulla da mangiare, senza un soldo, lui manifestava e protestava. Ci stiamo dimenticando un bel pezzo di storia se diciamo che manifestare non serve più. Serve, sempre, anche così. Altrimenti non si spiegherebbe come mai tanta gente, te compresa, si dia pena a cercare di tenere a casa chi ha voglia e sopratutto diritto di farsi sentire.

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      1. – già è diventato difficilissimo convincere la gente a scioperare, se poi ci si mettono anche quelli di sinistra a dire di non farlo allora possiamo davvero preparaci al peggio del peggio che già c’è
        – lo sciopero te lo godi quando sai di essere nel posto giusto e vedi che anche tanti altri come te lo sentono, spiegami perchè la vedi come una contraddizione

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  17. Comunque le partite IVA che smadonnano contro la sinistra non si uniranno MAI alla lotta, Cristiana. Mi sembra che il PD stia perdendo tempo ed energie preziosi cercando di guadagnarne i voti, invece di preoccuparsi dei tanti lavoratori dipendenti e dei tanti disoccupati che prima votavano PCI e ora votano Lega o Berlusconi. Facciamocene una ragione: non si può avere un partito che metta insieme interessi contrapposti.

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  18. Cristiana, lasciatelo dire: non puoi contestare l’affermazione ‘mi sono goduta lo sciopero’ dopo alcune perle che hai inanellato nel post e nelle risposte. Mi stupisce che una donna intelligente come te non capisca che questo post ‘destruens’ e molto irrisorio nei confronti di chi nello sciopero ci crede (in buona fede e senza guadagnarci niente) contiene molte affermazioni che – ne sono sicura – ti verranno ripresentate pari pari per sminuire le TUE convinzioni. Che tristezza.

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  19. Se qualcuno di quelli che
    ‘lo sciopero no, ci vuole altro, ma facciamoci sentire, perdio!’
    vuole unirsi al presidio della CGIL al Pantheon, mercoledì 14 dalle ore 14 in poi, contro la Manovra che proprio in quelle ore è al voto della Camera dei Deputati, è ben accetto.
    Astenersi (come sempre) quelli che ‘no guarda: o piazze occupate in permanenza con tende e fornelli o nemmeno prendo in considerazione i luoghi pubblici e me ne sto comodo a casa’

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