“Il punto è la distanza tra chi prende queste decisioni e il suo elettorato. L’incapacità di leggere la realtà e di capirla. La difesa della ditta non può essere fatta a discapito di chi quella ditta deve sostenerla. Uno su tre degli elettori PD votarono Pisapia a Milano, e sono gli elettori del PD (ex elettori, elettori delusi, attuali elettori)ad aver votato Doria ieri. Non c’è nulla di antipolitico e di demagogico in questo, è il modo più chiaro che i cittadini hanno di parlare ai partiti (ai loro partiti) per dire che non è la politica che non vogliono, ma questa politica.”
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Credibilità, quale? Quella delle immagini che associavano il tuo Renzi a Totti (e che nemmeno tu sei riuscita a digerire?) O quella (pezo il tacòn del buso) di chi voleva sostenere falsamente, e in modo come si è visto da “autodenunciarsi”, che quelle immagini erano state create da entusiasti un po’ privi di misura e non certo, no, assolutamente, da persone ben “dentro le segrete stanze” della comunicazione PD…
O forse si tratta della credibilità di chi fa uscire i voucher dalla porta per eviare un referendum dagli esiti temuti, per far poi rientrare gli stessi voucher dalla finestra a pericolo scampato?
O vogliamo parlare dell’umiltà dimostrata? Dove, mi piacerebbe sapere. Forse nei post e tweet che continuano a comparire ancora in questo inizio di giugno e il cui tono si può riassumere in “o stolti, se aveste votato SI al referendum di dicembre ora saremmo nel paese di Bengodi”?
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