Una moratoria sulle alleanze per favore.


Scalfari dice che il PD deve allearsi con il Terzo Polo e candidare Monti.

Gilioli dice che il centrosinistra deve sbrigarsi a produrre un premier perché il centro destra è al lumicino e la nostra lentezza ha il sapore dell’ennesimo suicidio.

I fatti:

Casini spalmato su Monti tenta di cavalcare il consenso popolare che sta premiando Monti in tutti i sondaggi, da bravo opportunista anche perché sa che essendo la maggioranza parlamentare di centro destra difficilmente Monti riuscirà a fare la parte sinistrorsa delle riforme (welfare e patrimoniale e liberalizzazione delle caste e castucce).Mi perdoni il vecchio Scalfari ma io lo ripeto; mai con l’UDC forza estremista clericale e a livello locale degna spesso del peggiore PDL. Io capisco che Scalfari forse non esce più di casa, ma la realtà è ben diversa dai sorrisetti di Pierferdi.

Bersani non credo sia così felice di vedere quei sondaggi che dicono che il popolo del PD per quasi il 70% vuole Monti premier (che secondo me nella nostra testa è il Prodi che avete sempre desiderato). SeL ed IDV cavalcano in modo cannibalesco e parassitario il fatto che il PD appoggia Monti e cercano di accumulare consenso tra gli scontenti per poi battere cassa al PD. Spiace dirlo ma Vendola e Di Pietro non stanno onorando la foto di Vasto: vogliono stare con il PD ma nel frattempo gli scavano la terra da sotto i piedi. E lo dice qualcuno che quell’alleanza l’ha sempre voluta.

Berlusconi deve correre in aiuto ad Alfano con il cerone che ormai cola con evidenza dai solchi della sua plastica facciale.

Bossi è tornato a fare il capetto fascista e a declamare violenze e strafalcioni democratici.

Rutelli, scomparso tranne che a Ballarò.

Fini, non pervenuto.

Grillo, ha appena ucciso il suo movimento perché lo trova troppo partito.

Mi dispiace dirlo ma continuo a pensare che la soluzione risieda nel costringere la politica ad un’unione coatta. Una legge elettorale con alto sbarramento e a vocazione maggioritaria è l’unico sistema per fare crescere la nostra democrazia. Attenzione. Non sto dicendo che voglio fare fuori Vendola e Di Pietro. Voglio dire che li voglio dentro un progetto, fin da subito, in cui ci si prende oneri ed onori delle scelte politiche collettive. Si definisce una benedetta strategia dai pensieri lunghi, un programma e ci si presenta con quello. Ma oggi a parte appoggiare tutti insieme Rita Borsellino alle primarie di Palermo, cosa ci unisce? Quale idea di lavoro, quale di diritti civili, quale di sviluppo industriale o fiscale?

Scalfari ha ragione quando individua in Monti qualcuno che sta dicendo chiaramente al Paese qual’è la sua idea di Paese. Ma da qui a dedurre che allora deve essere il premier di PD ed UDC ci passa l’incapacità di leggere cosa accade fuori dai salotti.

E noi, che vogliamo parlare agli italiani e non alle sigle, sembriamo dei folli. Lo so.

13 pensieri riguardo “Una moratoria sulle alleanze per favore.

  1. Già, cosa ci unisce?
    Se parliamo di politiche economiche e di welfare, mi sembra che noi di Sel abbiamo molte cose in comune con esponenti del Pd quali Orfino, Fassina, Civati, ecc., mentre altri esponenti dello stesso partito (curiosamente, in maniera trasversale rispetto alle mozioni del 2009) hanno, in economia, le stesse idee di Fini o Casini. Un discorso simile vale per i diritti civili, o per la politica estera.:
    Quindi, e mi dispiace tornare sul punto, la domanda vera è la stessa che gira dal 2007: non cosa ci unisce, ma cosa vi unisce?

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  2. Ma una legge elettorale con alto sbarramento e a vocazione maggioritaria oltre a costringere i partiti ad un’unione coatta (tipo l’Unione di Prodi?) fa sì che tutte le altre realtà – ad esempio il M5S – restino fuori dal gioco parlamentare. Una simile legge conduce non solo ad una coalizione coatta(ta) ma anche ad una difesa dell’esistente politico. È auspicabile?

    Data la crisi dei partiti politici, non è forse il caso di rendere più agevole l’entrata nel Parlamento di nuovi soggetti, in grado di stimolare l’azione governativa, di suggerire nuove visioni del Paese e del mondo, di mettere nell’angolo la brutta politica?

    Capisco e potrei anche condividere la “vocazione maggioritaria”, ma non un “alto sbarramento”.

    Per quanta riguarda i diritti civili e il Pd, la mia sensazione rimane la stessa di tanto tempo fa, specie dopo aver visionato l’ultimo programma (quello varato durante l’avvio del tesseramento): senza Pd non si va da nessuna parte. Il Pd è davvero indispensabile, anche solo per una questione di numeri. Ma il problema qui è inverso: sono io, siamo noi Lgbt ad essere “dispensabili” per il Pd. E non è bello sentirsi esclusi dal “più grande partito” che gravita a sinistra dell’Udc.

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  3. Come mai questo spauracchio democristiano quando poi si spendono parole d’elogio per uno come Zingaretti che auspica una cattolicizzazione dei vertici PD del Lazio? Cos’è questo laicismo ad intermittenza?

    Facciamo una cosa, Alicata? Se, come previsto, ci sarà l’alleanza PD-UDC, farai la cortesia di dimetterti e smetterla con questo pippone del piddì indispensabile alla causa gay? Puoi pure declinare l’invito, ma a quel punto ti trasformerai compiutamente in Capezzone. Che è, a ben vedere, l’italiano medio.

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      1. E questo descrive perfettamente la figura di bastian contrario omosessuale che te e altri 2-3 interpretate nel PD. Quello che chiedo è: c’è un limite passato il quale getti la spugna anche per dignità e onestà nei confronti di chi ti legge? Oppure, nel caso, farai l’associata antagonista a vita e quando tra anni, per fattori completamente estranei e lontani dalla connivenza appena intiepidita da qualche twittata indignata, cambieranno le cose, ti prenderai il merito come Alemanno per la B1?

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  4. @Meursault: perdonami se intervengo, ma il discorso semmai è opposto, a mio parere. Nessun laico che sta dentro il Pd deve gettare la spugna, specie gli e le omosessuali. Semmai l’invito è: “Fate ancora di più,non è abbastanza”.
    Il Pd non può essere lasciato in balia degli integralisti cattolici, deve fondarsi sulla laicità: questo è una lotta, un impegno importante che non può essere abbandonato (se no, emigriamo).
    A me pure “fa antipatia” il Partito Democratico… ma, come diciamo in Sicilia, “chissa è zita”: cioè, sempre con il Pd bisogna fare i conti.

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  5. credo abbia ragione skeight. da un lato è vero. monti viaggia bene nei sondaggi; ma, se oltre ai dati si ascolta anche la spiegazione di chi li dà (tipo diamanti), si capisce che tutto questo credito monti ce l’ha non per quello che fa, ma per quello che è (e che non è); una persona autorevole e stimata, a livello nazionale e comunitario, nel suo campo, un tecnico, perlomeno nel senso che fino ad ora non si era mai impegnato in prima persona in politica, una figura sobria dopo il grand guignol berlusconiano, un soggetto che non ha problemi con la giustizia e che, a differenza degli onorevole, “ha sempre vissuto del suo” come si suol dire (tant’è vero che lq cose che gli hanno dato più fastidio non sono state le critiche alle sue scelte politiche, ma le ricostruzioni e le domande del fatto e di un giornalista del corriere relativamente alla sua brillante carriera); c’era qualche lunedì fa su repubblica un’analisi nella quale, da un lato la maggioranza del campione interpellato sosteneva monti; dall’altro lato, sempre una maggioranza di quel campione si dichiarava d’accordo con le proteste contro il governo monti. non mi pare sinceramente che si possa dire che vendola e di pietro cercano di rubare voti al pd: semplicemente fanno la loro politica, la fanno con più chiarezza rispetto al pd. dovrebbero forse farfugliare e balbettare come l’imbarazzante bersani di giovedì scorso da santoro? fra l’altro si dimostra come, nella passata legislatura, i veri “antiberlusconisti militanti”, come spregiativamente li si definiva, non erano quelli di idv, che continuano a fare opposizione contro provvedimenti che non condividono, in modo anche abbastanza costruttivo, ma i democrats, i quali una volta dimessosi berlusconi si sono consegnati armi e bagagli al governo monti e oggi come oggi, nei fatti, obbediscono tacendo (dimenticando o ignorando i fortisimi condizionamenti che berlusconi continua a esercitare su un governante comunque già di suo non di sinistra come il mario nazionale). bersani, il pd, devono decidersi. se non lo faranno, è inevitabile che perdano voti, oppure che perdano alleati preziosi non solo e non tanto dal punto di vista elettorale, ma soprattutto politico e culturale; la maggioranza degli elettori del pd ha molto più a che spartire con un elettore di sel e anche con uno di idv, che con un casiniano (e addirittura con un altro elettore pd della linea clerico-liberal-veltroniana). se il pd deciderà di dare ascolto alla sua base, forse ce la farà, altrimenti sarà dura per il partito; potrà forse vincere le elezioni, a causa degli scandalosi demeriti di berlusconi e della fresca rottura con la lega, non certo per meriti suoi; poi, una volta al governo, sarà inevitabile un muro contro muro fra le anime ancora di sinistra del partito e casini; e allora scoppierà tutto; il partito (ma di questo, a questo punto, chissenefrega), il governo, forse il paese.

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  6. In effetti serve proprio un altro di Comunione e Liberazione e di centrodestra all’interno del PD… ovviamente sono ironico e anche un po’ sconsolato.

    Ma con tutti i cavalli buoni (e imbrigliati per bene) all’interno del PD bisogna rincorrere un altro quasi70enne che con le idee di centro sinistra non credo abbia molto a che fare?
    Non c’è più nessuno da proporre e che abbia idee? Non ci credo, questo sembra più calciomercato che politica.

    viva i sondaggi e il nuovo che avanza (e che poi verrà smaltito)

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    1. Ma a proposito, Cristiana, a te che effetto fa pensare a un Marino (o ad altri ancor meno noti che tu reputi in gamba nel tuo partito) messi da parte per andare a pescare un Monti?

      che diciamocelo, Monti ha la qualità di essere la pillola amara venduta per “necessaria” e quindi può permettersi di operare senza un necessario consenso popolare, cioè in modo che un eletto dai partiti non potrebbe… (a parte i temi liberali PDL-PD)

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  7. “Una legge elettorale con alto sbarramento e a vocazione maggioritaria è l’unico sistema per fare crescere la nostra democrazia.”

    Questo accrescerebbe la governabilità del Paese ma assolutamente non la democrazia perché rimarrebbero esclusi migliaia di cittadini che non si identificano coi i grandi partiti.
    Grandi partiti e coalizioni che sono a loro volta divisi all’interno da ulteriori movimenti quindi anche ammesso che tu abbia ragione in questo momento non servirebbe a nulla per il PD.
    Se vuoi un sistema di ampia governabilità esiste la dittatura, se a te e al tuo partito infastidisce colloquiare con gli altri partiti (che se hanno peso tanto ininfluenti non sono, o il tuo partito non ha abbastanza forza) forse non stai per nulla parlando di Democrazia.

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    1. No. Il fatto e’ che tra lasciar fuori ed inglobare prima ci passa un abisso. Io non voglio escludere pezzi di paese. Voglio che si parlino prima. Oggi posizioni di sel ed idv sono gia’ dentro il pd. Siccome il vero obiettivo non e’ vincere ma governare sogno che le discussioni avvengano prima. E che con lo sbarramento tutti siano costretti a farle. Non voglio affatto privare il paese di rappresentanza ma voglio evitare le dittature della minoranza.

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      1. No (così provo anche io la sensazione di negare un discorso). A mio parere i ricatti delle minoranze avvengono quando si è ricattabili. Ergo il PD è ricattabile.
        Le posizioni di Sel e Idv sono all’interno del PD come vi sono anche quelle incompatibili dell’UDC e alcune del PDL.
        Non si può rappresentare tutti e le accozzaglie, come sai, non convincono l’elettore.

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