Primarie del PD, diario di viaggio. #1


Mentre Berlusconi cerca un televenditore vincente per spacciare lo stesso prodotto dell’ultimo ventennio e addirittura nella lista ci finiscono Renzi e mr. Gromm, gelataio di successo, ho deciso di aggiornare un diario su cosa accade nell’altro fronte.

Non sappiamo ancora nulla di come si faranno le primarie: prima nel PD poi contro il resto del mondo? L’UDC partecipa o lo incontriamo in parlamento per alleanze postvoto? Primarie con doppio turno? Non e’ dato saperlo.
Nel frattempo le truppe bersaniane e renziane sono in movimento sui territori per fare alleanze, credetemi.

Nel frattempo vi segnalo uno strano fenomeno. I Giovani Turchi si staccano da Bersani.

Si candidano anche loro? E’ il classico schema del terzo candidato che ha gia’ l’accordo con uno dei due per rubare voti ad entrambi e poi riportarli all’ovile (D’Alema e’ un genio in questi schemi a panino)? Traduzione: Fassina il giovane porta via voti sia a Renzi che a Bersani ma poi li riporta a Bersani?

Posizioni politiche del 800 pronte ad arginare una candidatura Fiom come ieri si paventava dopo la sentenza di Pomigliano?

Fassina che da’ del portaborse a Renzi (sindaco di Firenze del PD per chi ancora non avesse compreso) ha aperto le danze?

P.s. Vedo poco Paese e troppo Partito in questo giochetto. Qualcosa non mi torna e non tornera’ nelle urne.

Stay tuned…

6 pensieri riguardo “Primarie del PD, diario di viaggio. #1

  1. ma perchè cristiana continui con questa storia delle “proposte dell’800”? non sarebbe meglio provare a guardare il merito di quello che dicono fassina e orfini e gli altri turchi (senza volerli minimamente difenderli, ho molto di meglio da fare)? sentenza di pomigliano alla mano, se c’è qualcuno fermo all’800 qui è marchionne. dove pensa di andare un pd che ha questo atteggiamento nei confronti di chi lavora?

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  2. Confermo che c’è troppo partito e poco paese, inteso come insieme di cittadin*. Difatti ho avuto la subitanea reazione di pensare, da cittadina ‘ma chi se ne frega dei giovani turchi!’ Non vorrei essere presuntuosa, ma secondo me è un pensiero molto condiviso.

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  3. Jacopo oggi una giovanissima architetta molto competente gioiva per avere avuti una proposta dal suo studio. Invece che a partita IVA a 300€ al mese le hanno proposto un contratto a tempo determinato ad 800€ al mese per due anni.

    In sostanza gioiva per uno stipendio più basso di un operaio della Fiat.

    Quanti sono gli operai della Fiat?

    Quanti sono i precari?

    Per chi stiamo conducendo da mesi la battaglia?

    Io vorrei che tutti guadagnassero 2 mila euro al mese, che tutti facessero il lavoro dei loro sogni e potessero fare tutti i figli che vogliono quando vogliono. E vorrei anche che a 50 anni tutti si potesse andare in pensione.

    Ora unisci i puntini e vedi cosa viene fuori. Baci.

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  4. poche riflessioni notturne, che mi paiono collegate. come ho già detto, mi pare sbagliato scindere le due situazioni, quella dei lavoratori “stabili” (le virgolette sono d’obbligo), rispetto a quella dei giovani precari; mi pare ancor più sbagliato intavolare il discorso nel senso che, se oggi c’è tanto precariato, allora la colpa è dei lavoratori vecchi che hanno l’articolo 18. purtroppo è invece questa l’argomentazione oggi in voga presso questi pseudo-rinnovatori; ed’è un’argomentazione doppiamente sbagliata: per una ragione “concreta, visto che, dati e tabelle alla mano, un lavoratore tedesco, col modello tedesco (la cogestione e tutto il resto), è molto più sicuro del suo posto di lavoro rispetto a un lavoratore italiano; per una ragione storica, dal momento che la prima legge, in italia, che ha introdotto forme pesanti di precariato, porta il nome di un “riformista”, il fu ministro del lavoro treu, lo stesso che oggi dice che sull’articolo 18 bisogna discutere “con molta serenità”; unendo i puntini, rimanendo all’esempio che hai fatto tu, oggi se un neo laureato è in quelle condizioni, durissime e inimmaginabili nel resto d’europa, la colpa è anche (ma mi vien da dire soprattutto), di gente come treu, e di chi sostiene le sue posizioni, infatti molto di moda nei raduni renziani; salvo poi raccontare che la colpa del precariato è del sindacato (molti di quei “pensatori” non hanno paura di sfidare il ridicolo e di dirlo). è come se tu ti lamentassi perchè su internet ci sono dei blog che difendono i diritti degli omosessuali e ne dessi la colpa alla cei. io credo che, se fossi un precario, non me la prenderei con gli operai che hanno l’articolo 18; me la prenderei forse e piuttosto col nepotismo marchio di fabbrica nazionale (martone, fornero, cancellieri), che impedisce ai migliori di andare avanti; me la prenderei con un sistema che, quasi ovunque, premia i furbi e non i capaci (renzi stesso è un caso paradigmatico); fra pochi mesi, a naso da dicembre se tutto andrà come deve andare, sarò un precario anch’io e si vedrà. ritengo insomma che sia più che condivisibile l’analisi che oggi fa gotor su repubblica, che individua tutti i difetti e le lacune del matteo nazionale; anche se, certo, presenta i suoi capi bersani e d’alema come il non plus ultra, mentre se una nullità come renzi si può ritagliare tutto questo spazio, la colpa, le colpe, tantissime, sono degli errori colossali inanellati in serie dall’ala del centro-sinistra che bersani e d’alema rappresentano e incarnano. ma appunto, anche a sinistra, se si vuol far carriera, bisogna trovarsi un capetto di riferimento, e sperare che sia quello giusto. nulla di nuovo sotto il sole; e infatti si parla sempre di gente come renzi…

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  5. Jacopo…ma tu ti rendi conto che mentre difendete noi (lavoratori Fiat) nessuno assume più con il nostro contratto? Cioè…cosa va difeso? Il nostro contratto? Forse va difeso un altro spazio….la voragine che quel contratto ha lasciato dietro di se…tra dieci anni difenderemo un contratto che non avrà più nessuno. Ci rendiamo conto che è una follia?

    Io non sto contrapponendo….sto solo cercando di essere realista. Più difendiamo questa collina più devastano il resto. E’ la strategia giusta?

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