Bene Grasso e Boldrini.


Ora mi auguro che Grasso e Boldrini diventino il solco in cui fare le riforme giuste e rapide che servono ad un Paese in difficoltà. Sono i migliori nomi che questa legislatura poteva “partorire”. Bene a chi fuori da SeL e PD ha contribuito ad eleggere Grasso. Se qualcuno del M5S ha cominciato a capire che “non sono tutti uguali” bene: me ne compiaccio e mi fa ben sperare per una legislatura forse breve, ma concreta e mirata alle cose giuste.

Due per prime: legge elettorale, conflitto di interessi e provvedimenti urgenti per lo sviluppo e quindi del lavoro.

Al popolo “grillino” dico grazie. E’ assurdo ma è così. Senza di loro, in un vecchio schema politico, il PD avrebbe insistito su Finocchiaro e Franceschini. Quel rinnovamento che voi tanto volete dà una spinta al PD nella direzione giusta ed è di aiuto a chi, tra noi, vuole quel cambiamento forse da prima di voi, pur da dentro. A dimostrazione che il “partito del cambiamento” non abita da nessuna parte e abita ovunque e dobbiamo lavorare per unirlo e farlo lavorare al meglio. Ognuno al suo posto.

15 pensieri riguardo “Bene Grasso e Boldrini.

  1. …e la Boldrini nel suo discorso ha dedicato spazio ai diritti negati di immigrati, donne ed esodati e nemmeno una parola sui gay. Sempre nel solco della tradizione. Sempre che si possa fare un’osservazione del genere senza venir rimbeccati dalla perpetua antonella.

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        1. Bene, ti sei già bruciato le due risposte più sceme da ribattere a una donna che ti critica: il mestruo e il non avere un uomo a trastullarla ( per inciso, sono lesbica)
          Mi sa che d’ora in poi ti troverai in difficoltà, porello.

          Il discorso di Boldrini è stato molto bello, io non mi ricordo più da quanto tempo parole solidali e sensate come le sue non trovavano un’incarnazione così alta e dignitosa. Poi ci sono gli scemi come Maurizio Lupi che frignano ‘non ha pronunciato mai la parola Famiglia!’ e gli scemi, speculari, che puntano il dito ‘non ha pronunciato mai la parola Gay!’
          A una donna, poi, eletta con Sel, che il matrimonio gay ce l’ha nel programma presentato agli elettori. Se non è scemenza questa…

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        2. Signorina, il presidente della camera non ha programma di partito ed è super partes. Il fatto che sia nel programma di Sel ( tra l’altro senza adozioni in un marasma di ambiguita’ ) non dimostra niente considerando le opposte e trasversali fazioni presenti in ogni partito (diametrali stile fioroni-alicata). quindi in sede istituzionale e’ doveroso parlare degli omosessuali quando ci si riferisce alle disparita’ sociali. Magari rifletti prima di cincischiare. era doveroso, come ha fatto Obama, affrontare sia la questione gay sia quella bioetica. Ma l’ossequio al pontefice, fuori luogo del tutto, ha chiarito gli omissis. Che dire poi, ho in genere la convinzione che le lesbiche siano in gamba, te sei l’eccezione che conferma la regola.

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        3. Meursalt offendere una donna in quanto donna è degno della peggiore destra clericale. Rientra in te e ricomincia faticosamente a discutere educatamente. Non mi sei piaciuto negli ultimi commenti. Quanto al Papa sta venendo fuori che molte cose che sono bufale…è sempre un Papa…..vediamolo all’opera. Io non mi aspetto nulla.

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        4. A grossolanità rispondo con grossolanità. Antonella non è nuova a lanci di uova marce che servono a delegittimare quanto scritto dando dell’ubriaco allo scrivente (finissimo metodo cattolico). A tanto sciocco fervore rispondo con altrettanta retorica tranciante. Non ho sapone da sprecare.
          Mi sembra, e il mio commento era rivolto a te e non ad improvvisati avvocati difensori, che ci siano argomenti taboo che possono crearti frizioni indesiderate. E’ comprensibile. E’ un po’ meno comprensibile che non ci si dolga subito (come hanno fatto i gay cileni) di questa elezione che è l’ennesimo atto antiprogressista. Insomma io mi aspettavo un post che riportasse le parole (autentiche) del papa sul matrimonio gay con sotto una postilla che aprisse alla speranza del cambiamento. Per parole ben meno incisive hai gridato giustamente al lupo al lupo.
          Il pauperismo sudamericano è da sempre una tecnica gesuita. Non voglio credere, e infatti non lo faccio, che si ceda a bassissima propaganda giornalistica e televisiva che, conti correnti alla mano, santifica le intenzioni prima che l’uomo. Per favore usciamo dalla speranza del coro da stadio e dall’entusiasmo per la croce di ferro. Sono sciocchezze da telenovelas. Equivalgono all’elmetto del presidente operaio.

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    1. Sarà, ma io ho sentito la frase “dobbiamo restituire piena dignità ad ogni diritto”. Se poi non ha detto la parola “gay” non importa. Direi che quelle 7 parole dicono già tutto.

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      1. No, non dicono proprio niente. Abbiamo imparato da 20 anni di lotte infruttuose che bisogna sentire scandire le cose col proprio nome. Per favore la partigianeria è la peggiore delle cecità. La stessa Carfagna si espresse in un modo ugualmente fumoso e generico. Se i diritti sono di tutti questi tutti vanno ben specificati. Come d’altronde ha fatto Obama a parole seguite da fatti concreti. State di nuovo puntando a 1 per ottenere zero.

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        1. La Presidente della Camera ha parlato chiaramente di diritti. Se poi dobbiamo ogni volta sentire la parola “gay” sennò non siamo contenti non so che farci. Qualche giorno la Regina Elisabetta ha firmato il nuovo documento del Commonwealth, in cui la parola “gay” non c’è. Si dice: «Ci opponiamo implacabilmente a tutte le forme di discriminazione, che affondino le loro radici in genere, razza, colore, fede, convinzioni politiche o altro». Altro. Eppure qui in UK (vivo a Londra) questo voler inserire “altro” è stato visto come un sostegno contro la discriminazione dell’omosessualità. E la Regina è pure il capo della religione Anglicana, tra le altre cose.
          Poi vorrei anche aggiungere che 20 anni di lotte ci sono state più tra le varie “fazioni” della comunità gay che verso le istituzioni. Sarà anche per questo che non si sono raggiunti troppi risultati?

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        2. Vedremo. In genere sono le omissioni che ci hanno sempre retrocesso e non le, seppur evidenti, divisioni interne del movimento.

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  2. @meursalt concordo con te sul fatto che non basta una croce di metallo a pensare ad una rivoluzione. Infatti mi vedi in silenzio. LO aspetto al varco…come sempre non avrò paura di dire la mia.

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