Barilla: la cosa più grave tra omofobia e maschilismo.


Tanto per chiarire il limite tra libertà di opinione e omofobia (o maschilismo, perché poi nasce tutto da lì), voglio rilevare sulla questione Barilla una cosa in particolare.

La cosa grave non è il fatto che Guido Barilla dica che non farà mai uno spot con dei gay e nemmeno che rivendichi la sacralità della famiglia eterosessuale come valore fondante della sua azienda.

Questo aspetto compete alla sua libertà d’espressione e alla sua capacità (o incapacità) di manager.

Immagino che – essendosi scusato così in fretta e furia – si sia reso conto che dal punto di vista commerciale l’esclusività dichiarata rispetto ai target possibili di riferimento, rappresenti una trovata comunicativa non esattamente all’altezza di un manager di una multinazionale fondata sul profitto. Non oso pensare al danno economico che può avere creato alla sua azienda. Anche se fosse basso, sarà comunque un danno per il suo profitto e per i suoi lavoratori (gli unici a cui penso con preoccupazione)

Le affermazioni di cui sopra rientrano per me nella categoria omofobia, ma nella categoria della non punibilità.

Quello che è grave nelle sue affermazioni è quando dice:

«Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia è sacrale, rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La salute, il concetto di famiglia. Non faremo uno spot gay perché la nostra è una famiglia tradizionale».

Cosa centra la salute? Che messaggio sta passando Guido Barilla? Che le famiglie gay non sono in salute? Sono malate? Ecco questa frase vorrei che rientrasse nella categoria omofobia, nell’accezione comune e indiscutibile e perseguibile (scusate ma per me dire che la parola salute si accosta ad eterosessuali è come dire che gli ariani sono superiori agli ebrei, quindi è un’opinione pericolosa)

Se lo avesse detto di una famiglia di neri (a proposito chissà che ne pensa Barilla di uno spot multirazziale) o di ebrei non oso pensare a cosa sarebbe accaduto.

O peggio quando dice:

«Non lo farei (uno spot con i gay, ndr), ma non per una mancanza di rispetto agli omosessuali, che comunque hanno il diritto di fare quello che vogliono e ci mancherebbe altro, però senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica. Nella quale la donna, per tornare al discorso di prima, ha un ruolo fondamentale, è il centro culturale di vita strutturale di questa famiglia».

Mi sfugge qualcosa. Perché una coppia gay che vive insieme disturba qualcuno? A me potrebbe disturbare chi si veste da prete o da suora. O le processioni religiose che bloccano il traffico. O le campane delle Chiese. Ma non mi sognerei di dire mai che gli vada impedito (è un paradosso chiaramente, nulla di tutto questo mi dà fastidio, forse perché ho davvero a cuore la libertà altrui).

Non sfugga ai perbenisti nostrani anche la definizione del ruolo della donna (tutta la discussione sugli spot Barilla è partita da lì: dal fatto che a servire in tavola è sempre una donna) che sembra una definizione della donna tipicamente da anni cinquanta.

Segnalo un ultimo errore logico di Guido Barilla, quando parla delle adozioni e del fatto che è contrario ad esse perché l’adozione investe una terza persona che non può scegliere. Ma questo vale per tutti i bambini che nascono o che vengono adottati. Nessuno di noi chiede di nascere o di venire adottato. Accade e basta. La verità è che Guido Barilla considerando le famiglie gay non “portatrici di sacralità e di salute” intende dire che per un figlio una coppia di genitori gay sarebbe una iattura.

Gli ricordo (Dio, che noia) che la iattura è crescere in famiglie senza amore. Punto. Il resto è ideologia e fanatismo.

Un’ultima considerazione sul Paese. A dire queste parole è stato un manager di uno dei marchi italiani più noti a livello mondiale. Un manager che leggerà trattati di marketing, pagine e pagine sulla profilazione dei target.

Ecco questa uscita misura largamente la nostra capacità di essere davvero globali, di cogliere i cambiamenti, di studiare.

Si sposa alla perfezione con la nostra provincialità (poi la pasta!) autoreferenziale e con i grandi limiti degli industriali italiani di stare davvero al passo coi tempi.

Non interpretare pezzi di mondo (i gay, ma soprattutto le donne) significa non essere in grado fino in fondo di cogliere opportunità di business. Le due cose sono facce della stessa medaglia: non è detto che il mercato sia sempre sorridente e in quei casi è meglio essere un manager che sa guardare oltre.

59 pensieri riguardo “Barilla: la cosa più grave tra omofobia e maschilismo.

  1. Oggi sono andato al LIDL a comprare chili di pasta Barilla, che da oggi, diverrà la pasta ufficiale della mia famiglia, famiglia normale composta di un padre-marito, una madre-moglie e quattro figli. Invidiosi? Gelosi. Non è un problema nostro. Ma non ci sentiremo meno normali, nonostante la vostra continua aggressione alla normalità e alla naturalità. Ma chi aggredisce non sono i normali che sono ridotti, come nel caso di Guido Barilla, al silenzio, alla assenza di critica al non diritto alla difesa dei propri diritti. Siete arroganti, siete violenti, siete protervi, siete pregiudizievoli. Ma non siete normali. Cazzi vostri. Crepate di invidia e di rabbia, di gelosia e di odio verso i normali eterosessuali. Il reato di eterofobia andrebbe perseguito, altro che la inesistente omofobia. Crepate e scoppiate pure. Non è un problema nostro. Imparate a rispettare le opinioni di chi è diverso da voi, le opinioni di chi vive, agisce, pensa ed esprime opinioni differenti dalle vostre. Imparate ad esser civili: razzisti. E vaffa.

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      1. si in effetti se sei padre di figli che vivono felici nella tua meravigliosa famiglia etero..poverini i tuoi di figli. Che cosa insegnerai mai a loro? sono madre di una bimba e ho un marito, credo che Barilla la possa pensare come gli pare, se sono anni che funziona il modello di famiglia tradizionale va benissimo. Ma questo modo aggressivo e violento di esprimersi mi sembra fuori luogo e se uno come te è padre..non credo che ci sia nessun omosessuale o etero che ti possa invidiare. Forse compatire.

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        1. i “giovanotti abbigliati da femmina” sono sicuramente piu attraenti per un etero in quanto a fisco, di un uomo peloso e barbuto o calvo. anche te non scherzi in quanto a transfobia, amico mio, sei un chiaro esempio di gay invidioso, visto che le trans vi fregano regolarmente gli etero e vi resta da incularvi tra voi passivi, auguri…ah per la cronaca, visto che mi darai del trans: non sono ne uomo ne transessuale.

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      2. sono d’accordo che non è buono né il linguaggio né i sentimenti che esprime.anche tra i suoi cari potrebbe capitare una persona così come sono quelle che accusa.

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    1. Povero illuso, e demente!! Gelosi??Assolutamente no, un po’ tristi per l’aria che deve tirare in casa tua! Mangia tutta la pasta Barilla che vuoi, accampati pure al LIDL, per accaparrartela a prezzi infimi, e pavoneggiati pure gongolando davanti allo specchio pensando al bel pezzo di…. Normale tradizione che sei!!! Un consiglio, fatti ri spiegare la grammatica e l’analisi logica italiane, magari riesci a capire qualcosa di cio’ che succede intorno a te!! Squallido fascistello ipocrita e sicuramente berlusconiano, visto l’eloquio di bassa lega!! Ah, ‘affanculo ci vado volentieri, tutti i giorni, e alla luce del giorno! Tu non so se per caso la notte, come tantissimi, giri anonimo per sfogare con giovanotti abbigliati da femmina, le tue frustrazioni!! Ricordati anche questo scenario fa parte delle “tradizioni italiane”!!!

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    2. Che dire …. pensa un po’ la tua è una Famiglie Normale …. sei aggressivo nell’esprimerti quanto basta per farmi pensare che ci metteresti poco ad esserlo anche fisicamente …. se quanto scrivi è quanto insegni ai tuoi figli che paura …

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      1. Leggendo certi commenti mi viene il voltastomaco! Ognuno ha il diritto di dire la propria opinione, ma quella affermata da Barilla non è una opinione bensì una discriminazione. Fino a quando una famiglia gay non sarà considerata uguale ad una etero, inutile continuare a discutere.

        Imparate dal commento di LaViolaWorld che “nonostante” abbia avuto una famiglia “non normale” è cresciuta sana e libera da pregiudizi!

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  2. Vado controcorrente e dico che forse la pur lucida analisi non tiene in cosiderazione un aspetto: il fatto che fosse in diretta radiofonica in una trasmissione gestita da due manipolatori professionisti. Non avrei avuto dubbi nell’essere d’accordo con l’analisi qualora si fosse trattato di una dichiarazione scritta e ponderata, qui invece secondo me esce solo un provincialismo un po’ bigotto e stupido accentuato anche dall’aspetto di essere in diretta, niente a che vedere con omofobia o maschilismo per quanto mi riguarda.

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  3. No, la questione della salute era svincolata dal discorso omo-etero, faceva solo l’elenco dei messaggi che veicolano con i loro spot: alimentazione sana; vita in famiglia… Questo l’hai frainteso.

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  4. Riascoltando l’intervista anche il “purché non diano fastidio agli altri” non è riferito ai gay, ma a tutti: è l’enunciazione di un principio generale: tutti possono fare quello che vogliono purché non diano fastidio agli altri… Credo che Barilla, forse ingenuo in modo imperdonabile, sia stato interpretato in modo poco sereno e obiettivo. Non lo trovo giusto, è un po’ medievale il processo sommario della piazza urlante allargata.

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    1. Articolo opinabile il tuo, hai (volutamente?) saltato dettagli del discorso di quest’uomo per avvalorare delle tesi e poterti più facilmente “indignare”.
      Complimenti, sei pronta per la stampa nazionale!

      Quando ha detto:
      1)«Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia è sacrale, rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La salute, il concetto di famiglia. Non faremo uno spot gay perché la nostra è una famiglia tradizionale»
      stava elencando i principi cui la sua azienda si ispira (la famiglia tradizionale, la salute…), non certo per escludere nessuno ma solo per spiegare come mai non farebbe una pubblicità con una coppia gay. Strano ti sia sfuggito.

      2)«Non lo farei (uno spot con i gay, ndr), ma non per una mancanza di rispetto agli omosessuali, che comunque hanno il diritto di fare quello che vogliono e ci mancherebbe altro, però senza disturbare gli altri, ma perché non la penso come loro e penso che la famiglia cui ci rivolgiamo noi è comunque una famiglia classica. Nella quale la donna, per tornare al discorso di prima, ha un ruolo fondamentale, è il centro culturale di vita strutturale di questa famiglia»

      con “però senza disturbare gli altri” ha semplicemente affermato quello che anche la legge prevede e cioè che ognuno, nel rispetto delle leggi, è libero di far ciò che vuole fin quando la propria libertà non va a ledere la libertà altrui.
      Per il resto ha semplicemente ribadito che il target dell’azienda è la famiglia tradizionale in cui la donna è colonna portante e non serva, come dici strumentalmente te.

      3)Per quanto riguarda il discorso delle “adozioni” è legato nell’intervista in questione a quello del matrimonio gay (ma tu questo non lo dici), ha semplicemente espresso la sua personale opinione.
      Il succo del discorso era questo:
      “Io non sono contro il matrimonio-gay, anzi, per sono liberi di fare ciò che vogliono trattandosi di 2 persone adulte e coscienti. Quello che non mi trova d’accordo è il discorso dell’adozione in quanto va a coinvolgere una terza persona che non può scegliere (di avere 2 genitori dello stesso sesso oppure no, deduco io)”.

      Queste, lo ripeto, sono opinioni del Guido Barilla-uomo e pure abbastanza equilibrate dico io. Potev sicuramente evitare di esternarle ma il giornalista della “Zanzara” che lo incalzava ha provocato l’esternazione.
      Ti girerei il link dello stralcio d’intervista incriminato ma vedo che non funziona più. Nel caso cercatevelo!

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  5. “Se lo avesse detto di una famiglia di neri”
    Beh, gli spot barilla/mulino bianco hanno sempre e solo presentato una famiglia bianca, eterosessuale e -non esplicitamente, ma passa fra le righe- fortemente cattolica.

    Detto questo, e qui mi riferisco a quello che sta succedendo in generale sul web, non al questo post, smettere di mangiare -e spingere al boicottaggio verso- una marca di pasta perché un suo manager ha detto una cretinata, è francamente assurdo, queste opinioni le aveva anche prima ma non lo si sapeva allora la barilla andava bene? E chissà quanti altri sono i prodotti compriamo quotidianamente i cui manager la pensano nello stesso modo…

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  6. Barilla ha perso un’opportunitá… se invece di queste banalitá avesse lanciato a sorpresa uno spot sulla famiglia attuale (monoparentale, genitori gay, ricomposta eccetera) avrebbe guadagnato la riconoscenza di tante comunità, molte comunità cattoliche incluse, e avrebbe smarcato per le sue abilità manageriali…. sarebbe stato il paladino della nuova rivoluzione culturale della tradizione italiana. Si sarebbe assicurato per un altro ventennio una immagine tradizionalmente aperta, moderna, tollerante, vincente, flessibile, positiva…. Invece rimarrá ancora chissà per quanto tempo il paladino del vecchio Mulino, bianco!…. Ormai in Bocconi si parlerà solo di questa mancata opportunità… Peccato… es lo que hay!

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  7. premesso che io ad un prete di non suonare le campane fuori dagli orari consentiti a tutti per fare rumore gliel’ ho chiesto e pure a brutto muso ( non vedo perche debba avere il diritto di scassarmi i timpani ); a me pare che l’ errore nella frase ” … Abbiano il diritto… A patto di non disturbare nessuno ” sia di non avere usato il termine ” danneggiare ” al posto di ” disturbare “.
    Detto questo condivido che la frase sia infelice e politicamente poco corretta ma trovo davvero spropositata la reazione della lobby gay il fatto non mi sembrava grave al punto da giustificare un boicottaggio rilanciato da tutti i media nei confronti di una delle poche grandi aziende italiane che funziona. Certo uno puo prendersela col manager inetto come fa giustamente Cristiana, ma io me la prendo anche con chi avendo pure le sue buone ragioni, esagera con una reazione che fa piu danni che bene ( anche alla causa gay, non credo che a chi era indeciso quezta intransigenza su un caso non gravissimo possa far convincere della bonta’ delle tesi GLBT, a me urta e non credo di essere per nulla maldisposto nei confronti dei diritti a tutti ).
    Anche potendo non potrei boicottare Barilla ( non la consumo perche non mi piace ) ma ritengo esagerata sia la proposta del boicottaggio, sia la copertura mediatica che ha avuto. Puf ritenendo inappropriate e fuori luogo ( ma nn certo criminali ) le frasi di Barilla.

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    1. Diciamo che il boicottaggio e’ l’unica mossa legale e civica che si puo’ mettere in atto. Non trovo esagerato provare a spiegare al mondo che un adolescente possa sentirsi ferito dalle parole che qualificano come inferiore il suo modo di essere

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  8. Grande articolo! Sono figlia di una mamma single e mi hanno fatto da papà una coppia gay. I nostri pranzi domenicali non sono mai stati tradizionali, ma pienissimi d’amore. Non comprerò mai più un prodotto Barilla. Lavinia Viola nata nel 1975 e orgogliosa della propria famiglia!

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  9. …ma ne vogliamo parlare del fantastico esempio di moralità che Barilla adotta comprando armi e utilizzando grano avariato (americano) per la sua produzione?
    Questo si che rientra nell’ideologia morale di preservare la tipica famiglia tradizionale!!
    Complimenti per la coerenza e il buon esempio!!

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  10. Cara “collega blogger” leggendo il tuo testo mi sono reso conto di quanto siano distanti, diverse e inconciliabili le nostre posizioni. Ciò nonostante lotterò sempre affinché tu possa esprimere il tuo pensiero … vorrei però che la “tua parte” facesse altrettanto nei confronti di tutti quelli che, come Guido Barilla, la pensano diversamente. Un saluto cordiale!
    http://massimogioggia.wordpress.com/2013/09/27/dalla-parte-di-barilla/

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  11. Sono un elettore di sinistra e non ho nulla contro gli omosessuali, nè tantomeno minoranze etniche per carità. Tuttavia penso che siamo all’eccesso di politically correct. Se una pubblicità mostra una donna in cucina, é misogina? Se una pubblicità mostra una famiglia con padre e madre, é offensivo per chi é omosessuale? Barilla ha il diritto di pensarla come vuole. Quello che temo é che tutto questo eccesso di politically correct porti nella direzione opposta, ad un razzismo al contrario, e quindi assolutamente controproducente per quelle stesse minoranze.

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  12. ma davvero con tutti i guai che abbiamo è così importante se al signor Barilla non piacciono i gay e preferisce il concetto di famiglia vecchia maniera? dite tutti che ogni persona deve essere libera di pensare come vuole e poi condannate a morte chi la pensa in maniera diversa!

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  13. ma è possibile che uno non possa esprimere le proprie idee senza che qualcuno gli rompa i coglioni???
    imparate a rispettare gli altri se volete che rispettino voi (omosessuali)
    ogniuno è libero di far passare nel proprio letto chi vuole ma senza per questo dover dare spettacolo come al circo.
    non vedo il motivo per cui una persona omosessuale debba per forza di cose rendersi RIDICOLA in manifestazioni tipo gay pride vestendosi in maniera non consona alla dignità che tutte le persone dovrebbero avere ed esibendosi in nudità e movenze oltraggiose per chi non desidera la visione di tali show!!!
    che bisogno cè di far sapere al mondo intero che lo pigli nel culo ???
    pigliatelo e basta,il culo è tuo e ci fai ciò che vuoi,ma non far trasparire la tua frustrazione di checca isterica,non rompere i coglioni!!!
    del resto…..non si è mai visto un “ETERO PRIDE”….NON SIAMO RIDICOLI NOI, siamo la normalità è se anche voi omo volete rientrare nella normalità comportatevi di conseguenza,con rispetto e dignità!!!
    grande Barilla!!

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  14. Ma guardate le reazioni negli USA, ma perchè rimanete nel vostro orticello? Ho amici etero che hanno deciso di boicottare la pasta Barilla per solidarietà. Guido Barilla può dire quello che vuole e ci mancherebbe, ma anche la gente può reagire a quello che dice. Un’azienda globale non si può permettere di comunicare in questo modo. Se la Barilla non agisce presto qua negli USA, ne sentirà le conseguenze velocemente. Le scuse e i post su Facebook e Twitter non bastano. Il danno è stato fatto.

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  15. Brava LaViol,a, che imparassero da te questi bigotti che non capiscono che ci può ugualmente amore sia in una famiglia “etero” che in una “gay”.
    Parlano di opinione, ma quale opinione, l’opinione lo si ha per una partita di calcio, per la politica, quella affermata da Barilla è pura discriminazione ed ignoranza!

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  16. Pienamente d’accordo aggiungerei che la tanto millantata italianità della pasta barilla è una bugia..la materia prima, il grano con cui è prodotta, giunge dagli States .. Viene inoltre da chiedersi di quale famiglia si parli: tra divorzi separazioni, figli spediti come birilli tra un genitore e l’altro nuclei monofamigliari etc..continuare a proporre il finto idillio della spensierata e fuorviante famigliola del mulino bianco trovo che sia maledettamente ipocrita e perbenista e cmq nn rispondente alla realtà …

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  17. A me sembra che venga omesso dalla discussione un punto fondamentale: quello dei diritti.
    Se tutti avessimo gli stessi diritti, parlare di libertà di opinione avrebbe un altro senso. Preferire la famiglia eterosessuale, ritenerla più idonea a garantire la felicità dei componenti rispetto a quella formata da due uomini o due donne in una società nella quale anche agli omossessuali è garantita la possibilità di vedere riconosciuta la propria unione può essere considerata una opinione personale.
    Ma, in un contesto dove ad una parte della popolazione vengono negati dei diritti, la stessa opinione, pronunciata da un personaggio pubblico, assume un altro peso.
    Perché? Perché in questo caso la sua opinione influisce sulla possibilità di molte persone di poter esprimere la propria affettività pienamente, al pari della maggioranza della popolazione. Nel caso specifico, l’esaltazione della famiglia tradizionale viene fatta proprio in una fase storica nella quale l’Italia è rimasta il fanalino di coda in materia di riconoscimento delle unioni omosessuali e il dibattito sull’argomento non può più essere messo a tacere. Fare finta che questo contesto discriminatorio non esista significa mistificare la questione della libertà di opinione
    Il rispetto delle idee di tutti ha bisogno di un contesto giuridico che rispetti le scelte di vita di tutti…

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  18. Bellissimo post!:) sono d’accordo al 1000%
    purtroppo però non posso neanche boicottare i suoi prodotti, perché non li ho mai comprati, sono di pessima qualità.
    Grazie per quest’articolo, complimenti
    Lily

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  19. Questo articoletto di tale Cristiana Alicata poggia le sue tesi principali su due mistificazioni che realizzano due fandonie contrabbandate come enunciati di verità.

    La prima mistificazione è che Guido Barilla nella famosa intervista abbia detto

    «Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia è sacrale, rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La salute, il concetto di famiglia. Non faremo uno spot gay perché la nostra è una famiglia tradizionale»

    infatti costui ha detto

    «Noi abbiamo una cultura vagamente differente. Per noi il concetto di famiglia è sacrale, rimane uno dei valori fondamentali dell’azienda. La salute, la famiglia [omesso da Alicata, n.d.r.]… Il concetto di famiglia.»

    ovvero, trattandosi di PARLATO ha dato un’inflessione tale alla voce da far susseguire con distinzione (data da un certo stacco) un ELENCO («La salute, la famiglia…») di elementi rappresentativi (simbolici) per i loro prodotti e una REITERAZIONE di un’ideale valoriale d’ispirazione («Il concetto di famiglia.»): Alicata qui ha dapprima dolosamente omesso un elemento – disfacendo l’esposizione del Barilla – e poi ha fraudolentamente associato un mero elemento “simbolico” ovvero “rappresentativo delle capacità del proodotto” ad una supposta qualità specifica sussistente – o viceversa difettante – nell’individuo a seconda delle “categorie” di acquirenti.

    Insomma, la verità è che Barilla stava elencando caratteri, qualità, richiamate come peculiari “doti” del prodotto: la salubrità e l’affetto (“calore”) familiare.
    Faceva poi seguire una reiterazione di un certo ideale che andava a dettagliare in «una famiglia tradizionale».

    La seconda mistificazione afferisce a

    «Non lo farei (uno spot con i gay, ndr), ma non per una mancanza di rispetto agli omosessuali, che comunque hanno il diritto di fare quello che vogliono e ci mancherebbe altro, però senza disturbare gli altri»

    dove si rinvengono altre vere e proprie FALSIFICAZIONI dato che dall’audio si evince

    «Non lo farei [uno spot con UNA FAMIGLIA OMOSESSUALE, n.d.r.], ma non per una mancanza di rispetto agli omosessuali, che hanno il diritto di fare quello che vogliono senza disturbare gli altri»

    il che significa che, nell’ordine, la Alicata ha suggestionato nel senso che il sig. Barilla escluda in assoluto i gay mentre il richiamo autentico era alla RAPPRESENTAZIONE – IN PUBBLICITA’ – DI UNA FAMIGLIA OMOSESSUALE, ha aggiunto uno SVILENTE “comunque” che lascia intendere una sorta di “concessione nonostante stato di presunto difetto”, ed ha aggiunto le parole “e ci mancherebbe altro, però” che conferiscono all’esposizione una formulazione molto più asoggettata a “condizionali restrittive”.

    Riguardo il “disturbo” – invece – è evidente e legittima l’espressione da parte di Barilla del diritto di poter espletare liberamente in privato le proprie attività di sostentamento e produttive nonchè dilettuose senza che intervenga qualcuno a manifestare in maniera molesta – in ipotesi – passioni ludiche, credenze religiose, ideologie politiche o costumanze varie con invadenza (e fra queste quindi le predilizioni ssessuali).

    Cristiana Alicata ha dimostrato, come molti altri in analoghe posizioni, l’attitudine alla dissimulazione ed alla mistificazione al fine di spacciare supposizioni inesistenti per assunti di verità; condotte del resto ricorrenti nel giornalismo di molte e contrapposte parti.

    E’ una disonestà intellettuale che considero indegna della civica convivenza e pericolosamente lesiva delle altrui libertà.

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    1. Guardi e’ inutile che si arrampica sugli specchi. L’ ha ascoltato il video di scuse di Barilla? Il senso era quello che abbiamo capito tutti nel mondo tanto che alla fine lo ha capito anche lui.

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      1. “Guardi, e’ inutile che” ignora quanto è evidente dal successivo video, e cioè che il buon Guido Barilla ha trascorso 23 secondi su 39 di videodichiarazione a dire semplicemente “Mai ho espresso discriminazioni contro certe categorie d’individui.” e poi ha impiegato l’ultima parte della sua videocomunicazione per annunciare “Andrò da quelli a sentire che tengono da dire su certe novità.”, e da buon meridionale apposta uso il termine “tenere” perchè da noi “tenere da dire qualcosa” ha una certa “coloritura”: considerato che si sta sermoneggiando sul “senso” delle parole, allora intendiamoci sul “senso” di tali successive “opzioni” del Barilla, dato che da un lato non sono altro che desolata (ed esasperata) disponibilità a stare a sentire cosa mai si possa trovare d’offensivo nel concetto “non la penso come loro […] noi abbiamo un concetto differente rispetto alla famiglia”, e d’altro lato tale “operazione di comunicazione” è palesemente dettata da mere esigenze d’interesse imprenditoriale vertenti sull’opportunità di non provocare malumori in una parte (che poi percentualmente quanto sarà? mah!… qua pare che c’è solo una fazione che “se la suona e se la canta”) della clientela.

        Cara signora Cristiana Alicata, noialtre persone di buon senso abbiamo sempre capito fin dal principio che l’unico argomento trattato era quello delle scelte mercantili e di comunicazione commerciale, insomma di buon “neovecchio” marketing, lui ad un certo punto ha capito che diventava più conveniente aziendalmente “reindirizzare” tale azione di marketing, noialtri nuovamente stiamo capendo che certi sommovimenti iconoclasti stanno suggerendo un “riaggiustamento” di certe operazioni di marketing, e solo Alicata ed i “tiranni del pensiero unico” come lei non hanno capito che si trattava e si continua a trattare di mero mercantilismo e non di neocrociate infoiate, giacchè all’imprenditore gli preme molto più l’andamento delle vendite della pasta che non l’andamento dei pasticci degli omosessuali.

        Si capisce ciò che davvero è la realtà solo se si smette di star dinanzi ad uno specchio, magari lucidandolo nell’attesa che qualcuno abbia diletto ad arrampicarsivi.

        Sono a disposizione per eventuali spiegazioni sulla concreta materialità del creato. 🙂

        http://video.corriere.it/guido-barilla-si-scusa-video-non-ho-mai-discriminato-nessuno/9b882606-2807-11e3-a563-c8f4c40a4aa3

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  20. Ne farei un discorso più a monte: a proposito di salute, da anni boicotto le grandi industrie alimentari, in primis Barilla, che hanno come obiettivo il profitto e non certamente la salute.
    Provate a pensare perché soltanto in Italia si creda che la dieta mediterranea sia la migliore, per poi ritrovarci con una percentuale non indifferente di popolazione obesa e sofferente di patologie che nel secolo scorso non esistevano neppure.
    Io da quando non mangio più pasta sto decisamente meglio!

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