Il coraggio di un sindaco.


Erano 20 anni che un sindaco di Roma non metteva piede al Pride. Lo fece Rutelli nel suo primo anno prima di pensare che gli convenisse rincorrere il voto moderato anziché rimanere coerente con la sua storia politica. La polvere in cui è precipitato dimostra che l’incoerenza e la vigliaccheria prima o poi si pagano.

Lo fa oggi Ignazio Marino, lo stesso che sale sulla macchina del Papa a salutarlo, quindi con equilibrio, senza posizioni di contrapposizione in una città complessa che ha bisogno di un sindaco che rappresenti tutti e non una parte. Roma in un anno ha già lanciato azioni contro l’omofobia con #lecosecambianoaroma che ha portato più di 2400 studenti a parlare di omofobia. E ieri il sindaco ha promesso che presto anche Roma avrà il registro delle unioni civili. Vi dico una cosa. Molti penseranno che ci sono altre priorità. I rifiuti (oggi sotto gli occhi di tutti quanto è difficile la situazione dopo avere rinunciato ai ricatti di Cerroni chiudendo la discarica di Malagrotta), gli asili nido, la situazione di tanti impiegati comunali che costano tantissimo e producono poco con un livello di assenteismo indegno per una Capitale. Per me un sindaco che ha il coraggio di parlare di Unioni Civili è uno che metterà mano anche a tutto il resto con rettitudine e senza badare ai poteri incrostati, tantissimi a Roma. Ci sono tantissime cose messe in pista e sono certa che questa giunta con l’aiuto di tutti ce la farà a rendere questa città più bella, più efficiente e più libera.

10 pensieri riguardo “Il coraggio di un sindaco.

  1. Mi rattrista il ricvordo, che durante la Sua campagna elettorale, tu non avevi molta fiducia nel Suo operato, anzi, lo osteggiavi molto. Per fortuna io la memoria la mantengo ancora. Comunque mi fa piacere che hai cambiato opinione su Marini che io ho sempre stimato.

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  2. bla bla bla…

    Quando se ne occuperà il governo? Perché di registri simbolici ne sono piene le fosse.

    OT: “Nel semestre italiano probabilmente non si riuscirà a concludere il TTIP con gli Stati Uniti, ammette Renzi, ma Roma vuole accelerare i negoziati e mettere l’UE nelle condizioni di chiudere il dossier l’anno successivo”.

    Renzi ha idea di cosa sia il ttip e di cosa significhi per l’economia europea? A me sembrate una masnada di dilettanti allo sbaraglio.

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  3. “Molti penseranno che ci siano altre priorità”

    Io sono tra i “molti” e mi sembra di tutta evidenza che Marino stia confermando tutti i timori che si avevano a valle della sua candidatura: è l’uomo sbagliato nel posto sbagliato.

    Inutile fare l’elenco delle cose che non vanno, ma appena arrivo in coda sulla frana dell’olimpica (gennaio 2014) vi twitto del problema rifiuti (si naviga a vista) e di quello dei nidi (bimbi chiusi in classe con 32°C perché nel giardino c’è una buca DALL’ANNO SCORSO).

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  4. Cara Cristiana (a proposito, assolutamente OT, dovresti fare un po’ di moto 🙂 ) voglio proprio vedere cosa accadrà quando il tuo PD farà cadere Marino. Io a quel punto sarò disposto a votare perfino la Meloni, e non sarò il solo

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  5. P.S. per la precisione, è la prima volta in assoluto che un sindaco partecipa al Pride di Roma in forma istituzionale, con tanto di fascia tricolore (per non parlar del fatto che si è fatto tutto il corteo, da Piazza della repubblica a via dei fori imperiali, reggendo lo striscione ufficiale … chapeau).

    Rutelli 20 anni fa si limitò a scendere in strada e a camminare nel corteo per pochi minuti, a titolo personale e senza, ovviamente, la fascia istituzionale. Veltroni non fece neanche quello.

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