Unioni Civili: da consumarsi preferibilmente entro il 15 ottobre 2015.


Ieri all’assemblea nazionale del PD, il segretario Matteo Renzi ha dettato l’agenda dell’approvazione del testo in discussione in commissione Giustizia del Senato.

E’ vero: l’anno scorso si era detto subito dopo le riforme, a settembre (2014). Le riforme sono andate lunghe e con esse le unioni civili.

Poi ci aspettavamo tutti una calendarizzazione al Senato entro l’estate. Difficile perché la commissione giustizia ha chiesto dei pareri al MEF e c’è la pausa estiva.

Quello che posso dire a chi parla di rinvio (lo dicono gli oppositori del PD, ma anche gli ultras omofobi che ne gioiscono) è che la situazione non è come quella dell’anno scorso. Tutt’altro. Con il lavoro certosino di senatori, di segreteria e di alcuni qui fuori, nel frattempo il PD in Senato ha raggiunto un testo unificato (e che alla Camera ci aspettiamo venga ratificato nella forma nella quale verrà votato in Senato in modo da procedere rapidamente alla trasformazione in legge).

Possiamo dire che ci sono alcuni nodi da sciogliere e che una legge subito sarebbe una legge meno forte e quindi per proteggere il testo (e preservare in particolare la stepchild adoption) va bene anche prorogare di alcuni mesi, basta che il PD rispetti la propria tabella di marcia e soprattutto cerchi sponde al di fuori della maggioranza governativa se serve. In un Paese dove la discussione dovrebbe essere matrimonio sì o matrimonio no, noi stiamo ancora discutendo di unioni civili. Purtroppo quando si parla di unioni civili parliamo di tutto e non parliamo di niente perché dentro quelle due parole esiste una possibile creatività legislativa.

Il testo cosiddetto Cirinnà che racchiude la posizione del PD come uscita dalle primarie per la segreteria deve essere un impegno politico che superi gli equilibri di governo. Un impegno etico. Un impegno mai più prorogabile e soprattutto non impugnabile da una forza politica irrisoria.

Siamo già in questa situazione visto che il governo ha rinunciato a proporre un suo testo (che avrebbe dovuto mediare al suo interno) lasciando al parlamento la parola dove M5S e frange di Forza Italia possono collaborare ad approvare un testo dignitoso seppur ancora arretrato (ce lo dobbiamo dire e non dobbiamo negarlo) rispetto alla direzione presa da Europa e Stati Uniti.

Ieri i tempi sono stati dati in modo inequivocabile dal segretario del PD nonché presidente del Consiglio.

C’è una data e dobbiamo impegnarci tutti a farla rispettare.

Entro il 15 ottobre il testo deve essere approvato dal Senato. Attendiamo: mancano -88 giorni.

6 pensieri riguardo “Unioni Civili: da consumarsi preferibilmente entro il 15 ottobre 2015.

  1. certo che se ti avesse letto una tale cristiana alicata, una che diceva “matrimonio subito senza se e senza ma”, si sarebbe probabilmente indignata, anzi, diciamola giusta, si sarebbe davvero incazzata.

    p.s. oggi adinolfi esulta e ieri scalfarotto ha mangiato.

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      1. guarda cristiana, io credo che alla fine la legge la faranno.
        perchè se non la fanno, allora sì, che mediaticamente tutti vedono che non è stato fatto nulla.
        quindi una legge la faranno, e poi renzi, o la boschi, o qualcun altro, andrà in tv a dire che “noi abbiamo fatto la legge sulle unioni civili”, così come hanno fatto quella sul lavoro, sulla scuola, sul sistema elettorale.

        il punto è che sarà una roba che definire all’acqua di rose è puro eufemismo, un compromesso al ribasso, una leggina che mentre il resto d’europa e del mondo (perfino un paese troglodita come gli stati uniti) procede più o meno spedito verso il matrimonio, qui non prevederà nulla di tutto ciò (una roba, ripeto e mi scuso, già vecchia e insufficiente quando la proponeva bersani, sette e cinque e due anni fa).

        quindi sì, hanno calendarizzato. ma cosa però?

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