Roma: niente alleanze contro natura.


Non esistono alleanze contro natura per vincere a Roma o contro qualcuno. A Roma deve esistere un progetto, una visione di città. Che modello culturale. Che modello di trasporto. Che modello di turismo. Che modello di gestione del ciclo dei rifiuti. Che modello di metropoli allargata. Che ruolo nella regione e nel Paese. Come gestire il rapporto prezioso con il Vaticano, ma spesso ingombrante. Poi se mi è consentito lo dico ancora più chiaro: mettere insieme i voti di PD e Forza Italia come propone la Lorenzin su Marchini contro il M5S è un’operazione di elisione. Gli opposti si elidono e il danno politico nel resto del Paese di un’operazione simile sarebbe incalcolabile e sicuramente tutto a favore del M5S. Va cercato un dream team che abbia un progetto comune, lo presenti alla città scritto sulle proprie facce. A Roma va fatto questo e soltanto questo.

8 pensieri riguardo “Roma: niente alleanze contro natura.

  1. Questa volta ogni forza politica ha davanti circa 6 mesi di tempo per preparare un vero programma politico di “rinascita” della città di Roma. Il problema non sono le alleanze “contro natura” quanto la vera credibilità della proposta politica e finalmente poter dire quali sono le risorse disponibili per realizzarle.
    Certo è difficile poter reperire risorse al Comune di Roma quando il Vaticano non paga la TASI, le tasse vengono evase da tutti quelli che possono farlo ed in particolare dagli istituti religiosi che non dichiareranno quanti pellegrini dormiranno e consumeranno pasti nei pseudo – alberghi religiosi durante il Giubileo.
    Nel contempo il Comune di Roma dovrà continuare a sostenere degli extra-costi per le opere come la Metro C e quant’altro, avere del personale amministrativo che cercherà di non fare fino in fondo il suo dovere perché tanto non c’è nessuno che può davvero controllare l’operato di ciascuno e di minacciare un licenziamento per i casi più gravi di assenteismo, e pagare i costi del Giubileo senza trarne vantaggio.
    Mi verrebbe tanto voglia di dire vediamo di cosa sono capaci i 5 Stelle nel rimuovere tutti i difetti secolari di questa città e portare a termine le opere con le poche risorse disponibili.
    Angelo

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  2. È strana la sensazione che si ricava dai Suoi interventi: non si può non essere d’accordo con le Sue affermazioni (“non esistono alleanze contro natura per vincere a Roma o contro qualcuno .. deve esistere un progetto, una visione di città”) che però sembrano totalmente slegate da quanto avviene.
    Una “strana” alleanza si è formata (o è stata rinsaldata) giorni fa non tanto per far cadere il Sindaco Marino, ma perché questo avvenisse senza un dibattito pubblico.
    Forse quel dibattito avrebbe potuto far emergere la “visione di città” che portava a una decisione così grave. Oppure quella visione emerge proprio dalla mancanza di quel dibattito.
    Una visione che forse privilegia proprio quelle alleanze così “strane” sotto forma di consociativismo (penso per esempio alla stravagante amministrazione dell’ATAC ..).

    La stessa strana sensazione avevo leggendo il Suo intervento in cui proponeva il PD come “casa” per chi manifestava in Campidoglio a favore di Marino nel momento in cui il PD negava il minimo ascolto a quelle richieste ma negava persino una qualunque spiegazione politica (il Suo “mancano le condizioni” non credo significhi gran che) correndo a raccogliere firme senza sottilizzare tanto sulla loro provenienza.

    Come ho già detto, tutto questo prescinde da Marino e rimanda a un rapporto chiaro con la città, a una visione che sia reale e praticata.

    Alla fine di tutta questa vicenda non Le sembra bizzarro parlare di “dream team”?

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  3. A proposito di alleanze contro natura, sparo sulla Croce Rossa se chiedo un parere sulla proposta di Fassina di votare M5S al ballottaggio anche contro il PD?
    Vista l’esilarante vicenda delle votazioni online per il candidato sindaco a Torino per l’M5S, pesantemente hackerate prima per manipolare i risultati in favore dela candidato scelto da Grillo e Casaleggio e poi per dimostrare l’inaffidabilità della loro piattaforma (240.000 voti creati semplicemente refeshando la scheda…) e visto il profilo non eccezionale (eufemismo…in me il latte dell’umana gentilezza scorre forte, per mischiare Shakespeare e Star Wars…) della candidata milanese, ripeto: ha senso far andare in Campidoglio un tizio o tizia senza esperienza che verrà manipolato dalla burocrazia comunale molto peggio di Marino, solo per colpire Renzi a prescindere dai problemi cittadini?
    PS: a un ballottaggio Marchini-M5S io voterei tatticamente il grillino. Così si rompono l’osso del collo loro e si evita un altro papocchio consociativo…ma è tipo amputarsi da soli una mano come l’alpinista di quel film, non è e non può essere la prima scelta. Invece Fassina…

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    1. Il voto dei cittadini non è proprietà dei segretari di partito, come questi tendono invece a dimenticare molto spesso. Il voto va conquistato, con idee, candidati e programmi chiari, condivisi e credibili.
      Nel momento in cui pure la Lega di Salvini, oltre al già citato M5S, pare avere più appeal del Pd, magari c’è qualche problema che andrebbe, almeno per una volta, affrontato seriamente.

      P.s.: piuttosto che l’usato sicuro a questo giro meglio un grillino a sindaco che qualche rappresentante della banda che si è vista all’opera in questi ultimi anni: difficilmente si potrà fare peggio, o saccheggiare ancora di più la cosa pubblica.

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