L’intelligenza prevalga sull’ “ammazziamoli tutti”.


Non bisogna cedere. Bisogna pensare. Perchè Parigi. E chi è questo nemico? È un nemico cresciuto lì o arrivato apposta? È un nemico di seconda generazione che odia il proprio Paese o un nemico che pur venendo da fuori trova terreno fertile nelle seconde generazioni? È un nemico che fomenta la sua rabbia anche pensando alla Palestina senza pace e al l’incapacità dell’occidente di risolvere il conflitto in Medio Oriente? La colpa della seconda guerra mondiale ci ha resi impotenti? Non riusciamo ad imporre una soluzione che toglierebbe l’alibi all’odio? Bombardare la Siria serve? Siamo sicuri? Chiudere le frontiere serve? Cone si combatte un nemico così invisibile e così spregiante della vita? Per cosa combattono? Al di là del fanatismo, perchè il fanatismo trova terreno fertile? Come si sradica il desiderio di morire per un Dio uccidendo dei fratelli? Ho imparato che i conflitti si risolvono capendone le cause profonde, non punendone le conseguenze. Che i muri e i morti generano solo mostri. E imparato che quando gli sciacalli parlano, quelli che la soluzione è “uccidiamoli tutti” così siamo sicuri, noi non dobbiamo tacere, anche con i nostri dubbi. Questo non è buonismo. Pensate che come lesbica e donna non mi preoccupi il fanatismo islamico? O il punto di incontro tra Islam e Cattolicesimo contro di noi? Mica me lo sono scordato che al Family Day c’era anche un Imam. Ma dobbiamo esercitare intelligenza: pensare, capire profondamente, agire.

Scrive Hanna Arendt: “È anzi mia opinione che il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo; e che non possegga né una profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. È una sfida al pensiero, come ho scritto, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale.”

3 pensieri riguardo “L’intelligenza prevalga sull’ “ammazziamoli tutti”.

  1. Ciao Cristiana,
    se tu dici: Pensate che come lesbica e donna non mi preoccupi il fanatismo islamico?
    io vorrei risponderti che: Pensate che come ebreo e come italiano non mi debba preoccupare del fanatismo islamico che ha accoltellato a Milano un ebreo israeliano ortodosso solo perché portava la kippah (copricapo religioso ebraico)?
    In Francia sono anni che gli ebrei non si sentono più sicuri e per paura della loro incolumità e quella dei loro familiari hanno deciso di emigrare in Israele., Col senno di poi, quegli ebrei francesi che ora vivono in Israele hanno avuto un milione di ragioni per farlo visto ciò che è accaduto ieri.
    Nella nostra famiglia iniziamo a farci la stessa domanda degli ebrei francesi ovvero se è ancora sicuro restare in Italia o se sia meglio pensare tutti di emigrare in Israele, anche se sappiamo che è praticamente impossibile perché i nostri figli non ci seguirebbero avendo una occupazione in Italia e dei coniugi di religione cattolica.
    La Comunità Ebraica di Milano non si sente sufficientemente protetta dalle istituzioni come in passato.
    Ritengo che “di fatto” c’è una guerra tra Occidente e Islam fanatico e intollerante e dall’abbattimento delle Torri Gemelle l’11 Settembre a New York in poi è davvero difficile negare questa evidenza.
    Scusa questo lungo preambolo, per affermare senza se e senza ma che tra la soluzione è “uccidiamoli tutti” così siamo sicuri, e l’INDIFFERENZA, che fu la principale causa dello sterminio di sei milioni di ebrei da parte del nazismo nel 1939, ci sia da dover valutare con determinazione che una risposta militare, economica, di intelligence debba essere trovata già alla Conferenza Internazionale di Vienna per una soluzione alla Guerra Civile in Siria http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2015/10/30/siria-disaccordo-sul-futuro-di-assad_59747f25-7a82-42bd-a2d7-5ac5ee0ac803.html per poter eliminare “a breve” la formazione politica e militare dello Stato Islamico IS coinvolgendo possibilmente le potenze regionali arabe del Medio Oriente che sono Arabia Saudita, Iran e Turchia.
    L’Europa non potrà stare tranquilla se in Libia e in Siria, dove non c’è più un governo ma soltanto il CAOS, proliferano le forse dell’IS in grado di poter minacciare liberamente le capitali di Roma, Londra e Washington senza temere alcuna reazione “concreta” da parte europea.

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