Cadrà.
E’ questione di poco. Altrimenti ha un’età e ci penserà la natura. Su questo ho pochi dubbi.
MI preoccupa il dopo.
Un’intera classe politica allo sbando, figlia legittima di un Paese diseducato alla lettura, allo studio. Un Paese che si innamora di nomi, di leader, di singole dichiarazioni, di singoli exploit mediatici.
Basta un discorso, un’intervista e si è consacrati. Basta una sfumatura, un’opinione fuori moda e sei nella polvere, massacrato come se di te parlassero pochi istanti.
E’ successo a Mussolini. A Craxi. A Berlusconi. A Bossi. A Di Pietro. A Vendola. In piccolo accade dentro i partiti, ogni giorno. Fenomeni che rompono la noia burocratica dei partiti che allevano giovani turchi, a volte solo giovani fedeli e servitori del “vecchio” di turno.
Tutti i fenomeni “all’italiana” sono nati quando la struttura politica era arida e autoreferenziale. Sempre. Per cui la liquidità e la mediaticità sono proprio ed esattamente figlie della troppa solidità.
Bene farebbe il mio partito a capire che tra dalemismo e veltronismo la verità sta nel mezzo.
Ma c’è dell’altro.
La maturità di un Paese che tifa qualsiasi cosa. Siamo figli del televoto figlio a sua volta di un’empatia emozionale fondata sul nulla.
Abbiamo tifato operai contro Marchionne, dimenticando il mercato, dimenticando gli errori del sindacato e dimenticato persino di chiedere a Marchionne quello che oggi, candidamente, ha promesso SOLO dopo il referendum (e la considero una profonda sconfitta) : salari tedeschi e distribuzione degli utili. Siamo stati capaci di sputare al migliore amministratore d’Italia, Chiamparino, perché ha avuto il coraggio di dire come la pensa. I politici che hanno coraggio sono quelli che non si preoccupano di cosa pensa la gente, ma che dicono cosa pensano. Si chiama trasparenza. Chi si è schierato nettamente non ha la coscienza a posto. Mia umile opinione.
Sei giudicato per una battuta, per un perizoma verbale, per la cravatta contemporanea o per la scarpa consumata. Simboli, ma sempre più spesso abusati ed usati da agenzie che “vestono” i politici alla moda di Obama.
Ci innamoriamo dell’effimero, non esiste più l’amore vero (un pò come in questa società liquida in cui consumiamo tutto e il contrario di tutto, anche i sentimenti) e non esistono bravi leader senza un popolo critico ed intelligente.
Si dialoga con le offese oppure non si parla proprio, come se fossimo tutti dentro un talk show o vivessimo davvero dentro una pagina di facebook in cui o ti piace o non ti piace. Tutti strumenti che ben usati garantiscono la democrazia diffusa. Ma che come tutte le cose annidano pericoli verminosi.
Chi verrà dovrà ripartire dalla scuola. Dalla rieducazione alla civiltà collettiva. Al rispetto dell’altro. Dell’altrui opinione. Del dialogo. Della costruzione di basi comuni di convivenza. Ovviamente pubblica.
La politica è lo specchio dell’elettore. Laddove ci sono deputati regionali che prendono botte di preferenze personali sappiamo spesso cosa c’è dietro. Saviano e Fazio ce lo hanno raccontato di nuovo: un pezzo di paese che si fa pagare per votare, che vuole un lavoro senza meritarselo, una visita medica, agevolazioni di ogni tipo. Persino l’espressione delle preferenze fa tornare voglia di proporzionale…pensate se fosse un Berlinguer a fare le liste del PD in Sicilia. Mi fiderei più di lui che delle liste con le preferenze fatte chissà come. Tutto è relativo, come vedete. Il tifo non porta da nessuna parte, fa solo stare più comodi, come la fede. Credo a questo è il resto è merda. Non è così. Pensare, criticare, proporre sono esercizi faticosi dell’ingegneria cerebrale, più difficili che premere un tasto sul telecomando. Ricominciate a pensare.
Per questo dobbiamo recuperare gli astenuti e riuscire a dialogare di nuovo, con impegni e non con parole, con il Paese. E il Paese voti gli impegni e non le parole. Per 16 anni il Paese ha votato un sorriso in tv. E chi non lo ha votato mai, come me, si metta in cammino, bussi alle porte dei vicini di casa, si metta al lavoro che adesso…proprio adesso….c’è bisogno di tutti. Non di un altro sorriso in tv.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...