Questa settimana ho soprattutto ascoltato ed osservato (Alessandro Tavano, Marco Simoni, Francesco Costa compagni di strada a volte più arguti dei vecchi giornalisti di cui non ne posso più. Leggere qui, dove una nuova classe dirigente se gli lasciano spazio, ci sarebbe pure). Aggiungo anche questo articolo di Francesco merlo che condivido fino all’ultima riga.
Martedì una birra di sinistra tra gli amici torinesi, con Mario, di solito sempre calmo, che dava del coglione al proprio padre che ha votato PDL e Manuela che cercava di spiegargli perchè, anche i suoi, avessero votato PDL. Il padre è un piccolo imprenditore del nord. Il padre è un piccolo imprenditore del nord. Manuela, ingegnere, ha votato PD, ma capisce il padre e lo spiega.
Ieri ho passato il pomeriggio al convegno biennale di confindustria (“Cambiare per Crescere“), perchè volevo capire anche quel punto di vista. Tra i relatori anche il ministro del lavoro danese che ha illustrato il concetto di flexicurity : lavoro flessibile ma sicuro. Poi Sergio Marchionne, Corrado Passera, un professore della Bocconi che in 30 minuti ha distrutto parecchi preconcetti legati alla crescita economica. Se penso che Confidustria evoca esattamente quanto sta accadendo in Puglia, sotto il governo Vendola, omosessuale e comunista….
Giovedì sera ero all’inaugurazione del Torino GLBT festival, in una sala che contiene 500 persone. Un film, “Chuecatown” di Juan Flahn. Era un film comico, che prendeva in giro tutti i peggiori clichè delle coppie gay, e io, ai titoli di coda, mentre 500 gay e lesbiche e drag queen e trans applaudivano, ho girato la testa, non ho guardato più lo schermo, ho guardato la nostra grande famiglia che fiumava fuori dal cinema e ho pianto. Perchè era un applauso amaro, liberatorio, momentaneo e mai mi sono sentita così affine a tante persone.
Oggi al mercato di Porta Palazzo ho afferrato la cosa più importante. Il mercato di Porta Palazzo è una specie di Babele che ci racconta l’Italia. E’ un enorme mercato di una città industriale del nord in cui convivono bancarelle di frutta tradizionalmente italiane, banchi gestiti dai nuovi immigrati mussulmani e poi c’è un angolo dedicato ai contadini locali dove viene venduta frutta e verdura biologica, formaggi locali. Anche i clienti erano lo specchio dell’Italia del nord di oggi. Famiglie mussulmane con 2/3 figli, vecchine del quartiere, famiglie operaie, coppie di giovani senza figli, coppie gay (in questo caso c’eravamo noi a fare statistica).
Ok. Oggi abbiamo guardato i prezzi.
Asparagi ai banchetti tradizionali, quelli grossi, spessi (italiani o gestiti da stranieri): dai 3 ai 2 euro al kilo.
Asparagi biologici (quelli finissimi, quasi selvatici): 7 euro al kilo.
Affollatissimo di famiglie italiane e non il mercato tradizionale.
Pieno di giovani coppie alternative, senza figli, signore della Torino bene, il mercato biologico. Addirittura la ragazza rasta che comprava i formaggi si era portata la busta da casa per “non inquinare”.
Ho chiesto a G., mentre andavamo verso la macchina facendo gimkana tra giovani extracomunitari all’angolo che vendevano il fumo, vecchietti con le sacche a rotelle per fare la spesa, famiglie italiane con un paio di bimbi, giovani coppie simile a noi che tipo di bisogno fossero i nostri di diritti.
Da tutta una settimana mi interrogo su questo. Sulla debàcle a Roma del voto a Franco Grillini che a Roma ha raccolto meno dell’ 1%, facendoci comprendere definitivamente che il voto gay di opinione NON esiste. Non esiste perchè ( e questo ricordiamolo sempre d’ora in poi) non può esistere riconoscimento delle coppie gay senza una base di benessere strettamente legato all’individuo: un gay è prima di tutto un cittadino.
Ma vediamo i Bisogni (ovviamente chiedo a tutti i lettori di collaborare alla stesura dei bisogni, questo ci potrà aiutare in futuro a capirli, trovare soluzioni e poi, solo in momento successivo colmare quel vuoto politico di interpretazione di cui parla Marco Simoni qui).
Ho diviso i bisogni in primari, secondari e universali. Non è detto che la lista sia completa. Una cosa è certa: chi è non ha ancora soddisfatto i bisogni primari difficilmente si preoccuperà di comunità e stato e di riconoscimenti. Una cosa è certa, l’hanno detta già in molti: la Lega ha saputo capire che molti sono tornati a non poter soddisfare i bisogni primari oppure temono di non potersi più permettere i bisogni secondari (impropriamente per colpa degli immigrati o per colpa delle coppie gay, magari). Difficilmente riusciremo a combattere una battaglia sui bisogni universali (campo storico della sinistra) se non chiariamo che NON esistono bisogni primari, secondari e universali. Ma l’essere umano si completa con la soddisfazione di tutti i bisogni. Questa analisi non vuole dire: prima facciamo arrivare tutti alla fine del mese, poi diamo i diritti alle coppie gay.
Questa analisi vuole spiegare COSA è ACCADUTO. Alcune forze politiche hanno detto: vedi, la sinistra vuole dare diritti ai gay, questo ha un costo, e tu non arrivi alla fine del mese! Vedi gli extracomunitari ti rubano il lavoro (e poi magari nessuno lo farebbe il lavoro che fa l’extracomunitario ed anzi, il costo di quel lavoro, così basso, tiene in piedi la fabbrichetta del nord che altrimenti dovrebbe aprire in Cindia!). Nessuno a sinistra ha saputo spiegare la non contraddizione di una buona emigrazione o perchè una legge che tuteli le coppie gay non toglie nulla ad una coppia etero in difficoltà.
Non è sempre vero ovviamente che chi non ha ancora soddisfatto i bisogni primari non ha cuore i bisogni successivi. E non pensate che sia solo una questione economica. Spesso chi è molto ricco è protezionista rispetto alla propria ricchezza e vota chi difende i bisogni primari. Quanto accade nell’Italia che ha votato Lega è la paura di non potersi permettere più i bisogni secondari. Una cosa però è vera ed è scritta nella storia del Mondo: chi non soddisfa i bisogni primari difficilmente potrà pensare ai bisogni universali e chi soddisfa i bisogni secondari, ma teme di non poterlo fare più, difficilmente potrà continuare a pensare ai bisogni universali.
BISOGNI PRIMARI
MANGIARE
DORMIRE
RIPARARSI
SICUREZZA
–> LAVORARE
–> FAMIGLIA
BISOGNI SECONDARI
POTERSI PERMETTERE CIO’ CHE “HANNO TUTTI” ( UN PAIO DI JEANS, UNA VACANZA, UNA MACCHINA)
PROVARE SODDISFAZIONE PER CIO’ CHE SI HA
APPARTENENZA
FEDE
–> COMUNITA’- TRIBU’
BISOGNI UNIVERSALI
PROVARE SODDISFAZIONE PER CIO’ CHE SI FA
PROVARE ORGOGLIO PER CIO’ CHE SI E’
RICONOSCIMENTO SOCIALE
RAGIONE
LOGICA
–> STATO
Siamo stati ideologici. A sinistra, dico. Abbiamo difeso dei principi, ma non abbiamo difeso le persone, l’umanità del Paese, dell’Italia. Abbiamo teorizzato cose irrealizzabili.
Abbiamo trasformato tutto in teoria e perso il contatto con la realtà. Anche il PD deve fare molta strada: per esempio, un ricambio generazionale forzato. Gli eletti al di sopra di una certa età ed esperienza, potrebbero chiamare i NON eletti ad aiutarli e magari tra uno o due anni, lasciargli il posto affinchè tra 5 anni, esista una guida giovane e più cosciente della realtà (il prezzo del pane, il peso di un mutuo, la fatica di trovare un lavoro). Pensate: Furio Colombo potrebbe dare ad Ivan Scalfarotto la sua esperienza e magari tra due anni dimettersi da deputato e farlo entrare alla Camera al suo posto, per consentirci una speranza.