Perchè il 5 io sarò in piazza.

Sarò in piazza perchè le associazioni non hanno convocato una manifestazione contro la legge approvata al Senato, ma una manifestazione che ricorda a tutti che poteva andare meglio e che non ci accontenteremo fino alla piena uguaglianza. Come ho sempre detto io voglio il matrimonio e sarò pienamente felice solo quando saremo tutti uguali davanti alla legge. Sarò in piazza come vado ai Pride, in mezzo alla gente.

Abbiamo fatto fare al Paese un salto mortale carpiato. Portato l’Italia a parlare di noi ovunque, ad interrogarsi sulla nostra capacità di essere genitori.Ho sentito persone esprimere dubbi sulla Gestazione per Altri e dire nello stesso tempo: “però io ho cambiato idea sulle adozioni, io a voi adesso un figlio ve lo darei, prima di tutta questa discussione no.” Ho sentito persone capire cosa è la GPA e sapere che è cosa diversa dall’utero in affitto. Ho visto persone capire quanto questa battaglia era importante anche per loro, per un’Italia migliore. Ho sentito giornalisti dirmi che non avevano mai ricevuto così tanti commenti per una trasmissione, alla faccia del “non importa a nessuno”.

Ho visto senatori nelle nostre case, ho visto in questi giorni dopo l’approvazione della legge genitori gay e cosiddetti cattodem scriversi su facebook, perchè comunque si sono generati dei legami, e non lo dico per democristianitudine (che Dio mi fulmini), ma perchè tutti questi mesi sono patrimonio culturale e di crescita a prescindere dalla legge e tutto questo servirà. Tutto questo è stato arare la terra. Tirare via i sassi dalla vigna.

So perfettamente che il 5 ci sarà qualcuno che sarà arrabbiato con questo Governo e con Renzi. Pazienza, ci sta.

Vi dico anche un’altra cosa: che in questa battaglia è servito tutto. E’ servito chi ha lavorato per anni per trascinare il Partito Democratico e se volete possiamo discutere se siamo stati bravi o no, se potevamo arrivarci prima, se abbiamo sbagliato qualcosa (certo non lo abbiamo fatto per avere qualcosa in cambio, potete non crederci, c’è solo una persona che può testimoniare quanto a volte ci siamo incazzati, abbiamo protestato che non si facevano visibili passi avanti, quanti toni duri sono stati usati ogni volta che rimandavamo il momento di discutere in aula). E’ servito chi ha protestato fino all’ultimo perchè invece della Cirinnà voleva il matrimonio, chi ha pestato i piedi per lo stralcio della stepchild. Le critiche e gli insulti anche se dolorosi, sono serviti e serviranno ancora: per aiutarmi a sostenere il nostro asintoto, per ricordarmi ogni giorno dove dobbiamo arrivare, per ricordarmi che finché non saremo lì non saremo contenti e romperemo le palle ogni giorno, senza mai cedere perchè si continui a camminare e a fare passi avanti. Ora dobbiamo lavorare per una legge sulle adozioni in questa legislatura e per fare una battaglia programmatica affinché il PD il prima possibile contenga nel suo programma il matrimonio egualitario, questa legge  e il dibattito nel Paese ci aiuteranno perchè renderanno passare alla forma più facile una volta avuta la sostanza.

Qualche giorno fa ho lanciato l’idea di un comitato che ci tenga tutti insieme e che divenga il luogo di una piattaforma comune e semplicissima: l’estensione del matrimonio egualitario. Secondo me dobbiamo farlo e tutti insieme. Litigheremo ancora. Discuteremo ancora di come arrivarci, lo so. Ma so che adesso è più facile stare tutti insieme.

Firmiamo perché si approvi la legge sulle unioni civili.

Chi si oppone all’approvazione della legge sulle unioni civili sta mettendo in campo bugie e organizzazione. Sono pochissimi, ma si fanno sentire. Facciamoci sentire anche noi tutti insieme affinché questo passo vanti venga fatto e il testo venga protetto. 

“Finalmente, dopo anni di dibattiti e di attesa, l’Italia sta per entrare a far parte di quei Paesi europei che riconoscono le unioni civili.  Entro il 15 ottobre 2015 in Senato andrà in discussione il disegno di legge sulle coppie di fatto.

Con questa petizione chiediamo ai parlamentari di lasciare intatta la sostanza della legge in discussione e di portarla quanto prima in votazione.

Il disegno di legge estende i diritti e i doveri reciproci sostanziali contenuti nel matrimonio, come quelli relativi all’assistenza sanitaria, al regime patrimoniale e all’eredità, non consentirà l’adozione congiunta, ma consentirà al genitore non biologico di adottare il minore nato all’interno del nucleo famigliare.

Così si vuole preservare la continuità affettiva ai figli e garantirne la stabilità sociale attraverso una più chiara responsabilità dei genitori.

Il DDL rappresenta un compromesso per chi, come molti di noi, avrebbe voluto l’estensione del matrimonio alle coppie omosessuali, come accade già nel Regno Unito, in Danimarca, in Spagna, in Norvegia e in Irlanda, ma si tratta di un considerevole passo avanti rispetto al sistema attuale che ancora pone l’Italia in una situazione di arretratezza sui diritti civili.

Per questo è importante votarlo quanto prima.” Firmate anche voi

Il ritorno dei venditori di nulla e degli immobilizzati.

Mentre negli Stati Uniti Santorum parla con Dio (clinicamente è una psicosi, qualcuno glielo dica), Alfano si spara le poche cartucce del solito repertorio, affermando che se vince l’alleanza Bersani, Vendola, Di Pietro ci sarà una deriva zapaterista e ci saranno le nozze gay.

Insomma i venditori di nulla stanno per tornare con il solito condimento clericale di ispirazione putiniana e machista.

Fossi Alfano starei zitto, ricordando che la loro idea di famiglia è stata in questi anni un brutto inciucio tra il Bunga Bunga e le sparate di Giovanardi, e si è scaricato brutalmente solo sul corpo morto di Eluana Englaro.

Inoltre lo informiamo che, purtroppo, il PD non è ancora arrivato a tanto (magari!) e che forse, se ci arrivasse e infilasse le nozze gay, in un grande disegno di avanzamento della società italiana in senso europeo, loro apparirebbero per ciò che sono: dei maschi primitivi che declamano valori che nella notte divorano, una tribù ipocrita fondata sul malaffare e sulla difesa del più furbo, categoria che contiene un insieme ampio: dall’evasore fiscale al marito fedifrago che però la domenica sfila a messa con moglie e figli, passando per lo sfruttatore di minorenni, impalmate secondo alcuni, nei luoghi più fantasiosi e condivise spesso da tutta la combriccola.

Insomma appare evidente l’ennesima anomalia di questo Paese. Un centro destra clericale e machista che vende il nulla e segna voragini tra le proprie parole e le sue pratiche e un centro sinistra ancora pavido, ancora pauroso di scardinare una regola non detta, insomma immobilizzato.

Tutto questo non per governare, ma per vincere.

Ecco, ho il desiderio profondo di una classe politica che voglia governare e che anteponga questo desiderio alla vittoria. Spiccherebbe il senso dello Stato, del bene comune, sul senso della poltrona e del bene privato.

E concludo augurandomi che per fare stare zitto Alfano su questi punti basta dirgli: sì, lo faremo perché è giusto e faremo anche questo, questo e questo. Lo avremmo seppellito. Invece girare intorno alle sue parole come ha fatto Bersani, viene letto, ancora una volta come un tentennamento, una mancanza di coraggio. In politica, ora lo dovremmo sapere, il peggiore fianco che si può offrire, a prescindere dal tema in questione.

Un errore che costerà caro in termini di astensione.

Il Mutuo “omosessuale”.

Ricevo e pubblico volentieri questa analisi sui mutui del 2011 fatta da mutui.it. E’ impossibile  fare confronti con gli anni precedenti perché sembra che ci sia stato, nel 2011, un vero e proprio boom e prima di quest’anno a nessuno era venuto in mente di fare questo studio.

Voglio dire una cosa relativamente alle tante polemiche sui Registri delle Unioni Civili che raccolgono poche coppie. Va considerato, infatti, che il Registro è ad oggi, purtroppo, solo simbolico, se si escludono alcune città, come per esempio Torino. In generale, però, i Registri, pur equiparando (e nemmeno sempre) le coppie omosessuali a quelle etero per l’erogazione dei servizi municipali, non possono intervenire sul punto più importante: le tutele in caso di morte e malattia o la possibilità di adozione del figlio del partner o della partner.

Questo dato evidenzia un numero considerevole di coppie omosessuali (se mai dovessimo ancora stare qui a parlarne) che contraendo un mutuo lungo, ha un elevatissimo senso di stabilità. Non sono conteggiate qui le coppie che contraggono mutui altrove o le coppie che sono abbienti e non necessitano di mutuo. Mi sembra un dato incredibile che andrà incrociato con il censimento Istat e va messo sul tavolo anche di questo Governo affinché metta una toppa ad una discriminazione che dura ormai da troppo tempo. Buona lettura.

Da un’indagine di Mutui.it emerge che nel 2011 sono state oltre 16mila le richieste di finanziamento presentate alle banche da coppie omosessuali. Principalmente maschi, di età superiore ai 40 anni. La durata media del finanziamento è di oltre 25 anni. 

ROMA – Le coppie omosessuali possono sposarsi in Spagna, possono adottare un figlio nel Regno Unito, nel nostro Paese. In Italia, in attesa di essere riconosciute legalmente, provano almeno a comprare casa. Secondo le analisi del broker Mutui.it (www.mutui.it) nel 2011 sono state oltre 16mila infatti le domande di mutuo inviate alle banche da coppie dello stesso sesso. 

Il dato, ricavato analizzando le richieste di fattibilità di mutuo inviate al sito nel corso dello scorso anno e ridimensionato considerando le ovvie esclusioni dei cittadini che richiedono un mutuo cointestato con soggetti dello stesso sesso ma con legami di parentela, fa emergere un quadro: esiste un segmento di mercato ancora piccolo, certo, ma comunque significativo. Soprattutto per la sua portata simbolica.

Con l’indagine condotta tra le domande compilate attraverso il sito, Mutui.it ha rilevato infatti che il 65% delle richieste di mutuo presentate da coppie omosessuali riguarda i finanziamenti per l’acquisto della prima casa, seguiti a distanza da quelli per surroga (12%) e ristrutturazione (7%). Focalizzando l’attenzione sui mutui prima casa, la domanda media per questo tipo di finanziamento è piuttosto elevata: si richiedono più di 190mila euro, pari al 75% del valore dell’immobile che si intende acquistare.

Il valore così elevato (+18% rispetto a un mutuo prima casa medio) si spiega col fatto che un mutuo cointestato è, per la Banca che lo eroga, più sicuro, e quindi consente ai mutuatari di richiedere una somma più alta. Il tasso variabile poi appare quello più ambito dalle coppie considerate: è scelto nel 51% dei casi, contro il 37% delle richieste di tasso fisso. L’età media della coppia al momento della richiesta è di 40 anni, mentre la durata media del finanziamento è di oltre 25 anni. Le coppie formate da due uomini rappresentano la maggioranza del campione analizzato: sono il 58%, contro un 42% delle coppie di donne.

“Benché quello che abbiamo evidenziato possa definirsi un fenomeno “di nicchia”– afferma Alberto Genovese, Amministratore Delegato di Mutui.it – è interessante notare come stia diminuendo il timore delle coppie ad esporsi. In questo senso, l’anonimato garantito da un comparatore online come Mutui.it abbatte l’insicurezza legata all’affrontare di persona un consulente in banca”.

 

Formigoni, l’omofobia e i tempi che cambiano.

Tempo fa una cosa così sarebbe stata considerata una chiacchiera da bar. In alcuni luoghi lo è ancora.

“E sempre più Formigoni si atteggia a diva, ma una diva che ha invertito il destino: invece di aspettare i capelli bianchi per vagheggiare il convento Formigoni l´ha frequentato da giovane scoprendo solo da anziano la vita dissipata che Gloria Swanson invece ripudiò. Puro da ragazzo e pazzerella da vecchio. Si è lasciato alle spalle le occhialute compagne di ‘Gs´, la gioventù studentesca di don Giussani, e si è fatto vamp attempato, una Wanda Osiris che invece di scendere le scale, le sale. E finisce non tra le braccia dei boys ma sulla barca di Ponzoni il governatore della Lombardia dei noleggi a sbafo, il credente appariscente dell´Italia dell´arraffo.”

Insinuare sul si dice, sul tutti sanno che. Ma senza dirlo. E soprattutto dicendolo male. E’ sbagliato.

Essere un maschio gay non significa voler essere una donna. Ci sono un sacco di confusioni su questa cosa del genere e dell’inclinazione sessuale. Studiare, grazie. Avete Concita De Gregorio in redazione che può darvi lezioni su questi argomenti. La sua delicatezza su questi temi è gigantesca.

L’outing è una pratica discutibile, ma che potrebbe anche essere praticata. Ma in modo trasparente. Invece di insinuare, portare foto e prove sarebbe meglio. Di lui o come di tanti altri che nascosti in famiglia praticano assai e, magari e spesso, dicono peste e corna dei gay. Ovviamente solo se è vero e comprovato. Del sentito dire, in questo Paese, delle insinuazioni non se ne può più.

Francesco Merlo che scrive spesso cose molto belle (tra cui questo articolo se non fosse per lo scivolone finale) non è nuovo ad uscite del genere su Repubblica (anche se poi basta dire: io non sono omofobo!!!! – lo dice anche Paola Binetti per dire – e noi sembriamo tutti isterici) e forse bisognerebbe riflettere che qualche giorno fa, su pressioni fortissime, si è dimesso un assessore per una battuta simile su Vendola. Addirittura Buttiglione è intervenuto sul tema a favore di Vendola. E non ha importanza che Vendola sia dichiarato. Un’offesa è un’offesa lo stesso e i tempi, almeno su questo, sembrano essere cambiati. Il tempo della sobrietà e del rispetto sembra essere arrivato per tutti. E direi: meno male.

 

L’omofobia incurabile.

Eric, in “It Gets Better”: “Vi innamorerete e sarete amati e io vi amo. Avete un’intera vita, che brucia di opportunità, davanti a voi. Non mollate mai e non pensate nemmeno per un secondo che non rappresentate un contributo meraviglioso e pieno di senso a questo mondo. Le cose andranno meglio”.

Eric si è ucciso. Aveva 19 anni.

“le” trans, non “i” trans…è come quel tirchio di un ebreo. Esattamente uguale.

Ma al Corriere della Sera potrebbero imparare a dire le persone trans o le trans al femminile?

Possibile che ogni volta le persone trans debbano subire una doppia violenza anche nel loro essere raccontate? Tra l’altro questo è un caso di ridondanza sostanziale. Si racconta un’offesa offendendo. Pura ignoranza.

La frase “I trans” appare attualmente in home page. E’ come se si scrivesse: Quel grassone si incazza perché gli danno del ciccione.” Oppure: “Quel tirchio di un ebreo si incazza perché gli danno del tirchio.” Insomma volete provare a pensare a quello che scrivete?

Benvenuto QueerMotion

‎”Oggi si parla di omosessualità, come non si faceva un tempo. Le città propongono spazi aggregativi. Ma, temo, nel riconoscersi attraverso il “gruppo” – spesso in maniera un po’ superficiale e semplicistica – si è perso quel passaggio fondamentale rappresentato dalla conoscenza di sé e della propria storia. E guarda caso cinema e libri si frequentano sempre di meno.”

E quindi ha deciso di fare un blog, che trovate qui.

Dedicato a Mamma Rai

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

profilattico, PROFILATTICO, pRoFiLaTtiCo, PrOfILaTtiCo, ocittaliforp.

Rosalinda Celentano.

La pensavo così anche io. Però avevo 16 anni e non sapevo nemmeno che esistessero altre persone come me.

Qualcuno la aiuti a liberarsi dagli enormi fardelli che ha, in ogni caso Rosalinda, oggi nel 2011 III millennio, rappresenta tutto il male che questa società può fare a chi è diverso. Di sicuro essere figlia di un personaggio così famoso ed ingombrante non deve averla aiutata.

La sofferenza di Rosalinda Celentano va oltre il gossip. La più alta percentuale di suicidi tra gli adolescenti si radica nella difficolta’ di scoprirsi ed accettarsi omosessuali. Parlarne, capire cosa sbaglia questa societa’ e’ un dovere morale di tutti. Di chi fa politica, di chi milita nella comunita’ omosessuale e di vuole un’Italia diversa: giusta ed accogliente con tutti i cittadini.