Quale è il problema nel Lazio, adesso.

Anche se non si ricandidasse nessuno dei consiglieri uscenti ora il problema non è candidare dei “gggiovani”. E’ candidare le persone giuste, non legate agli uscenti che magari gli pagano 200 mila euro di cene e manifesti abusivi. Andare al voto tra 90 giorni nel Lazio significa non consentire alcuna contendibilità politica alla gente normale.

Pensieri sparsi sulla Regione Lazio

Sono senza PC, senza telefono, quindi vi posto le poche cose scritte su FB.

Su Casini.

Casini intanto faccia dimettere i suoi dalla Regione Lazio. Poi alla pulizia interna del PD ci pensiamo noi, chiedendo un passo indietro a tutti per le prossime elezioni, di certo questri consiglieri distratti hanno dimostrato incompetenza, ma certo non accettiamo lezioni dall’UDC dei palazzinari e del Piano casa. La Regione va azzerata con pochissime eccezioni e vale ancghe per SeL, Verdi ed IDV. Perché anche loro hanno accettato posti in commissioni e fondi. Quindi abbiate la cortesia di chiedere scusa e garantire il ricambio.
 
Se entrassi in carica.
 
Mi sembra scontato dire che qualora dovessi entrare in carica a causa delle dimissioni degli attuali consiglieri regionali del PD lazio anche io mi dimetterei.
 
Sulle dimissioni dei consiglieri del centro sinistra, in particolare del PD.
 
Le dimissioni collettive dei consiglieri del PD Lazio sono doverose sia per accelerare il voto sia per sottolineare le responsabilita’ di molti e i silenzi davanti al sacco del Lazio. Mi auguro che a questo segua l’abbandono dell’attivita politica e il ricambio della dirigenza laziale. Lo dobbiamo ai bambini ai malati ai disabili ai precari non pagati da aziende a loro volta non pagate da enti regionali.
 
Sulle lacrime di coccodrillo della Polverini.
 
Cara Polverini: dimettiti. I soldi i partiti tra cui il tuo su tutti se li sono rubati, ma glieli hai dati tu invece di destinarli ad asili nido, ospedali, infrastrutture. E chi e’ stato complice di questo furto se ne vada spontaneamente.

 

L’onestà che mi preoccupa.

Nel Lazio ne stanno venendo fuori delle belle. Il PDL ne viene travolto in maniera eclatante. Qualcosa è venuto fuori anche per il PD.

E non è ancora finita.

Croppi, animatore del referendum RomaSimuove e cacciato da Alemanno (in effetti a destra era sprecato e solitario) ci ricorda i metodi con cui si abusa dei soldi pubblici (e non sono ancora tutti).

Per quanto mi riguarda mi preoccupano di più i consiglieri comunali e regionali onesti, anche del mio partito, che tutto vedono, tutto sanno e non dicono nulla perché il sistema si basa fondamentalmente sull’omertà di appartenenza. Soldi pubblici che finanziano progetti inesistenti, associazioni che non servono a niente, cene pantagrueliche, manifesti abusivi, troppi.

Sul caso Concita De Gregorio-Bonino e il complotto PD per perdere nel Lazio.

Ho già detto come la penso sul caso Bonino in queste ore a chi me lo ha chiesto su FB.

Penso che non si riportano in questo modo le notizie, lo dico ai giornalisti che sguazzano nelle polemiche anti-PD,  non ricordando che il responsabile campagna elettorale della bonino ora e’ nell’Api ed era l’allora segretario romano Riccardo Milana.

Almeno questo dettaglio un bravo giornalista riportando il racconto di Concita lo doveva fare.

Ritengo si tratti di una teoria offensiva verso tutti i i militanti – ed anche verso gli elettori del PD – che non hanno bisogno di prendere comandi da nessuno e hanno fatto campagna elettorale per mesi. L’offensivo, ovviamente, è il dirigente che ritiene di poter fare il deus ex machina, si intende.

Mi spiego: magari qualcuno aveva anche questa idea ma quel qualcuno era uno dei dirigenti – e conoscendo la balcanizzazione del PD significa che al massimo era l’idea di uno che pesa il 5%, forse! – a meno che qualcuno non venga a dirmi con le prove che era Bersani e che tutti erano d’accordo con questa linea, io compresa che allora ero candidata.

NON risulta affatto, inoltre, nessun tipo di ordine nei circoli di NON volantinare. Magari è stato dato in qualche circolo che circolo non è definibile e che obbedisce ai capobastone. Se Giovanni Bachelet diventa segretario del Lazio (e qualche giornalista si mette a raccontare le notizie davvero) metteremo mano anche e soprattutto ai circoli morti.

Ricordo inoltre che a Roma la Bonino vinse.

Darei colpa (ed è quello che chi sta conducendo la battaglia nel PD lazio dice da mesi inascoltato! Giornalisti dove siete quando si tratta di notizie vere e non di scoop?) al Pd nelle province ma perchè ha pagato la sua incapacità sui territori, non perché si voleva far perdere la candidata Bonino che in ogni caso non aveva tutta questa voglia di girare le province. Insomma se si esce dal voler solo far notizia e prendersi visibilita’ l’analisi da fare (e che abbiamo fatto) rileverebbe certamente delle responsabilita’ del PD macroscopiche ma non riconducibili ad un complotto, piuttosto ad inettitudine.

Anche se fosse Fioroni (come sta girando) e non Milana, il risultato non cambia. Voi credete che il PD Lazio faccia quello che gli dice Fioroni? C’è chi farebbe l’esatto contrario per come siamo balcanizzati, quindi torniamo a parlare di politica.

A Latina, Frosinone Rieti e Viterbo abbiamo perso e non per colpa della Bonino o di chi per lei e questo lo dico ai soloni da caminetto di cui il PD Lazio è ancora infestato.

Qualche giornalista vuole raccontare che nelle province si sono 2 o 3 PD diversi? Qualcuno vuole raccontare i domini territoriali con relativo riferimento al capobastone? Ma c’è ancora qualche giornalista che voglia davvero fare informazione in questo Paese?

L’analisi di una sconfitta del candidato si fa anche analizzando se ha preso meno voti della lista che lo sostiene….cosa che non mi pare.

Ammettiamo pure che qualcuno l’abbia detta e pensata questa cosa che viene riportata….quanto può avere influito sul voto?

C’erano meno soldi che per Marrazzo? Vorrei le prove ragazzi, magari è vero, ma non sono i soldi a fare una vittoria, altrimenti dovremmo metterci l’anima in pace a sinistra.

Aggiungo:

1) il PD non ha appoggiato i referendum ed è vero, è salito all’ultimo minuto. Il quorum è stato raggiunto.

2) Il PD non ha tentato in tutti modi di fare fuori Vendola in Puglia ma Vendola ha vinto lo stesso.

3) Pisapia, De Magistris dove li mettiamo? Perché loro hanno vinto e la Bonino no?

Insomma decidiamo…o la gente è pecorona e fa quello che vuole il PD oppure no. Non è che potete abusare della consapevolezza del Paese in base al pezzo che dovete scrivere.

p.s. Ho inviato un sms a Concita avvertendola che una sua frase sta girando nel web (a mio parere decontestualizzata) e che forse è il caso che lei stessa faccia chiarezza. Concita fa bene a raccontare questa cosa e farebbe ancora meglio a dirci chi è l’imbecille. Perché io ci credo a questa cosa, ma credo anche che sia irrilevante completamente sul risultato della Bonino. La dice adesso e non l’ha detta prima? Forse nemmeno lei ha dato risalto a queste idiozie e le racconta ora solo per dare il giusto quadro di quello che è  ed era il PD e quello che il PD NON deve più essere.

Il Piano Casa Polverini.: cemento selvaggio.

Come ci racconta questo blog dei Verdi:

Sarà permesso cambiare la destinazione d’uso delle aree commerciali e industriali in residenziali anche se il piano regolatore del comune dice il contrario; le aree già residenziali potranno essere ampliate del 50% se ristrutturate; si elimina la protezione per le fasce costiere, per le zone vicine ai laghi, per i parchi regionali come quello dei Castelli; si potrà ampliare nelle zone a rischio sismico anche se le nuove costruzioni non rispetteranno la normativa antisismica (art. 3.3).

e ancora:

Il Piano, in cambio dei sostanziosi favori e premi che concede, non contiene praticamente nessun obbligo per i costruttori, nemmeno quello di dotare i nuovi insediamenti di opere di urbanizzazione primaria (fogne, strade, luce); i Comuni, in cambio di qualche posto di lavoro in più nei cantieri si dovranno accollare tutti gli oneri che nel medio periodo derivano da uno sviluppo senza regole: siamo in presenza di uno squilibrio fortissimo tra i vantaggi privati e i costi pubblici di questo sussidio mascherato. 

L’emendamento Tor Bella” (art. 4.2) è concepito ad hoc per la demolizione-ricostruzione immaginata dal sindaco Alemanno per la borgata romana (chi demolirà condomini degradati avrà il diritto di ricostruirli il 50% più grandi). Perciò Tor Bella Monaca, quartiere di 30.000 abitanti a 15 km dal centro con pochi servizi e collegamenti indecenti diventerà un quartiere di 50.000 abitanti con gli stessi problemi di prima. Sarà il Comune che dovrà provvedere a un’eventuale metropolitana, a servizi vari e centri di aggregazione (parchi, centri sociali, ambulatori)

e infine:

Lo stesso sindaco Alemanno ha stimato che a Roma esistono almeno 30.000 case sfitte. Si tratta dunque di una debolezza strutturale, non legata a questa crisi. A cosa serve allora un piano casa che premia la costruzione di nuove zone residenziali? Facendo aumentare troppo l’offerta quando non c’è domanda, e quando i rubinetti del credito sono chiusi, si rischia una svalutazione ancora più grave del mercato della casa.

Prendiamo atto, inoltre che un paio di consiglieri regionali del PD pare abbiano presentato emendamenti peggiorativi. Capito a che serve un partito sano? Ad evitare che ognuno faccia come cazzo gli pare o magari non ricandidandolo la prossima volta.

Sulla Mafia (e molto altro ancora) non possiamo mischiarci.

Era di certo un intento etico ed istituzionale portare tutte le istituzioni del Lazio alla manifestazione promossa da Nicola Zingaretti contro le mafie, nel giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio che ha visto morire Paolo Borsellino e la sua scorta.
E’ chiaro che contro le mafie e’ doverosa l’unita’ di intenti.

Ma come mi gridano gli amici palermitani, e’ ormai necessario stanare la politica nei fatti e questo vale per le mafie come per ogni altra cosa. E’ finita l’era delle corone dei fiori, delle iniziative in cui commuoversi ricordando i morti. Oggi il Paese chiede giustizia nei fatti.

Polverini ed Alemanno stanno diventando i campioni del nulla su tutti i temi: si fanno foto con i gay nei luoghi di aggregazione per apparire gayfriendly tranne non appoggiare alcuna battaglia della comunita’ omosessuale e transessuale. Non possiamo più offrirgli sponde.

Sfilano alle fiaccolate contro le mafie con noi e il Lazio (ricordo che fuori da Roma il PDL e la lista Polverini fanno man bassa) nel frattempo e’ divenuta regione meridionalizzata.

Si plaude a Don Ciotti di Libera che aderisce e nessuno ha voluto candidare Turri (presidente di Libera nel Lazio) a Latina, come sindaco.

Non possiamo mischiare. Non possiamo mischiare nel PD figuriamoci tra noi e loro.

Abbiamo dimenticato Fondi? O pezzi di agropontino in mano alla camorra? I cadaveri di animali sulla strada al passaggio di Saviano? La cronaca di ogni giorno? La politica si assolve con una fiaccolata in un anniversario?

Non possiamo. Siamo tutti coinvolti. Ha ragione Fini (a parole, almeno) che oggi a Palermo ha detto: “I partiti devono fare pulizia al loro interno…” Questo è l’unico impegno che ci aspettiamo dagli esponenti politici. Tutti.

A Nicola Zingaretti (ultimamente offeso dal PDL con manifesti in perfetto stile mafioso che lo rappresentano di spalle) chiedo di non coinvolgerli più in iniziative di questo tipo, piuttosto non facciamole e agiamo, segniamo la nostra differenza nei fatti. Di non mischiarsi più a quelli che ormai sono avversari del buon governo di Roma e del Lazio.

Cominciamo a segnare le nostre differenze. Discriminiamo la nostra levatura anche, finalmente, rompendo con la parte marcia del centro sinistra e del nostro partito con la quale mai vorremo governare Roma.

Va segnata una distanza. Subito.

E non possiamo offrire né sponde né palchi.