L’onestà che mi preoccupa.

Nel Lazio ne stanno venendo fuori delle belle. Il PDL ne viene travolto in maniera eclatante. Qualcosa è venuto fuori anche per il PD.

E non è ancora finita.

Croppi, animatore del referendum RomaSimuove e cacciato da Alemanno (in effetti a destra era sprecato e solitario) ci ricorda i metodi con cui si abusa dei soldi pubblici (e non sono ancora tutti).

Per quanto mi riguarda mi preoccupano di più i consiglieri comunali e regionali onesti, anche del mio partito, che tutto vedono, tutto sanno e non dicono nulla perché il sistema si basa fondamentalmente sull’omertà di appartenenza. Soldi pubblici che finanziano progetti inesistenti, associazioni che non servono a niente, cene pantagrueliche, manifesti abusivi, troppi.

Un po’ dimissioni per favore.

Per esempio nel PDL Lazio e non solo del capogruppo, ma anche di chi sapeva. I soldi dei partiti sono sempre nostri, non loro. Sempre pubblici.

p.s. Franco Fiorito è stato votato da 30000 persone. Che mi piacerebbe vedere tutte quante in faccia, mentre si divorano cene pantagrueliche e magari chiedono e ottengono favori. Un’altra piccola lezione su cosa sono in Italia le preferenze: quasi sempre un bello scambio tra politica ed elettori.

Piccolo vademecum per dirigenti PD.

Piccolo vademecum per dirigenti PD: alla domanda è meglio votare Grillo o PDL, si risponde è meglio votare PD. Punto.

(poi discutiamo su quale PD e come farlo migliore, sì…e potremmo riflettere sul fatto che molti grillini sono nostri elettori delusi e incazzati e potremmo farli ragionare su Grillo e migliorarci…proviamo, dai. Ma dire che è meglio votare PDL che Grillo è una minchiata.)

Teniamo la barra dritta, non scuffiamo, grazie.

Io invece tra un ragazzino del M5S e uno del PDL che ha appoggiato B. in questi 20 anni non avrei alcun dubbio. Voterei il primo. Ma risposta è sbagliata lo stesso. Voglio votare PD e vorrei che anche i grillini potessero farlo.

Dipende da noi però…non da loro.

Se Fini vota Scalfarotto…

Tanto tempo fa incontrai Fini in un famoso ristorante di Anzio.

Anzi.

Io ero una leader del movimento studentesco locale senza soldi e passeggiavo al porto. Lui mangiava in uno dei ristoranti più costosi. Mi avvicinai. Eravamo alla svolta di Fiuggi. Mi capitava di passare il mio tempo “studentesco” con molti giovani dell’allora Fronte della Gioventù. Io, avevo la tessera di Rifondazione Comunista.

Gli strinsi la mano. Gli dissi: non ti voterò mai, ma mi piaci. Così. Lui si alzò. Mi strinse la mano. Non fece una piega davanti alla mia palese mise di sinistra.

Oggi, una finiana di ferro dichiara il suo voto a Ivan Scalfarotto.

Poco prima di leggere la notizia avevo finito per l’ennesima volta per dichiarare (e non mi vergogno) che qui, di gente radicata, di gente vicina alla gente, c’erano i DS e AN. Entrambi ci stiamo alquanto corrompendo con gli altri. E gli stiamo anche, almeno a Roma, regalando una forza che NON avevano. Sarò impopolare. Mancherà qualcosa a loro rispetto a come vediamo il mondo….certo. Non siamo uguali. Siamo molto diversi. Ma avevamo il pregio di stare a contatto con la strada. Di sentire i problemi. Di capirli. Di andare oltre. Non conto più sulla punta delle dita gente che votava AN d’accordo con a riconoscere le coppie gay. Lo devo dire. Devo farlo. Anche adesso che stiamo per andare al voto. E’ una questione di onestà intellettuale. (E lo so benissimo che la Carfagna ha tolto la pagina sull’omofobia dal sito internet… lo so e sto tartassando gli amici di destra su questo.)

Ma decisamente preferisco Giorgia Meloni qui (sì, piddini rabbrividiamo insieme a vedere questa foto, ma questo è quanto sta accadendo e aggiungo che Fini ha un progetto di legge sulle coppie di fatto bello che pronto), a molti miei compagni di partito e davvero, non riesco a vergognarmi. Minimamente.

Non lo prendete, poi, come uno spot. Ma solo per farvi capire cosa è successo prima della PDL, allo sciogliemento di AN, l’avessimo avuta noi, una giovane così che diceva queste cose ad un congresso.

Aggiungo dolorosamente che il documentario “Over the Rainbow” (che parla di due donne lesbiche che vogliono fare un figlio) è stato proiettato al Senato con i saluti di La Russa, Gasparri e molti altri insospettabili della destra. La destra, eh. Non Forza Italia. A breve seguirà post dedicato. Appena mi riprendo da questa notizia, rivoluzionaria. Silente. Come al solito quando in Italia avviene qualcosa di insolito.

Le europee degli altri.

Bene fa Veronica Berlusconi a scandalizzarsi per l’harem che suo marito ha inserito nelle candidature europee. Si è davvero perso ogni ritegno.

Poi, sono perplessa da tutti questi leader ineleggibili che si mettono capolista. Sono un pò meno perplessa sul fatto che lo faccia Nichi Vendola che ha un deficit rispetto a tutti gli altri: il suo partito non ha nessuno spazio, è scomparso dalla tv. Ma una regola di onestà morale deve valere comunque per tutti, quindi anche per Nichi.

Sapete tutti che sono molto critica, rispetto al mio partito e non lo ho mai nascosto in nessuna sede, ma mi dispiace dire che le nostre liste hanno un livello di potabilità (Ivan Scalfarotto, Debora Serracchiani ed altri che stiamo studiando, selezionando e intervistando, per darvi il quadro del nuovo PD da scegliere rispetto al vecchio: qui trovate i CV di tutti i candidati e presto troverete interviste e risposte ad una lista di domande che abbiamo fatto e indovinate chi ha chiesto loro del matrimonio gay) che non ha confronti con nessuna altra lista.

Prendiamo Di Pietro. Lui non andrà in europa, chi ci andrà al suo posto? I soliti che poi passeranno nella PDL? Ripeto: non votatelo, è una sòla.

L’UDC? Ma per favore, che a Roma candida il palazzinaro Carlino che dice di essere Uno Di Casa. Certo i nostri manifesti anti-berlusconi secono me fanno perdere voti. Lo dirò.

Resto inoltre basita quando scopro che Nichi Vendola, nel collegio del Centro candiderà Imma Battaglia. Riporto la nota stampa ed evito di fare commenti:

Imma Battaglia, lesbica, leader storica del movimento gay, presidente dell’associazione Di Gay Project sarà candidata con Sinistra e Libertà alle prossime elezioni europee. La Battaglia sarà tra i capilista al sud. Domai all’Hotel Nazionale a Roma alle ore 11.00 sarà presentata la sua candidatura insieme con gli altri candidati della lista.

“E’ la prima volta che mi candido e lo faccio con una lista che ad oggi non sa nemmeno se raggiungerà il 4%. E’ una sfida, un’avventura a cui ho voluto partecipare per dare il mio contributo affinché il quorum sia superato, perchè la politica è innanzitutto impegno civile e non garanzia di carriere politiche. Ci vuole in Italia una sinistra che trovi una sua collocazione europea.
E Nichi Vendola può essere uno dei leader di un cambiamento importante per assomigliare un po’ di più ad una sinistra modello Zapatero sulle libertà civili.
A partire ad esempio dai diritti delle persone gay, lesbiche e trans. Personalmente non sono mai stata comunista e non mi piacciono le ideologie di nessun colore. Mi piacerebbe invece che ci fosse anche in Italia una sinistra liberale e moderna, una sinistra che sappia essere di popolo, una sinistra che abbia una precisa identità, cosa che oggi ancora manca e fa male non solo alla sinistra ma anche alla destra, dove il modello berlusconiano si è rivelato vincente e necessita senza alcuna demonizzazione di una sinistra che sia altrettanto forte perchè la democrazia in Italia trovi di nuovo un sano equilibrio nel confronto. L’assenza di una leadership vera e di una sinistra forte produce invece la deriva populista dell’attuale governo. Forza Vendola!”

Sarà interessante vedere quanti voti sarà in grado di catalizzare Imma in quella parte politica. Intanto mi piacerebbe sapere se ha strappato la tessera del PD, fermo restando che confermo la mia simpatia per Nichi e che non vedo l’ora di averlo con noi.

PDL-iscipina

Guardare Porta a Porta è un pessimo passatempo notturno. Lo so.

Ma vedere Alfano con appendice giovane donna (stile la nostra Debora, ma in questo caso spedita dal partito e non outsider capitata per caso davanti al leggio) difendere il “presidente” Fini di cui dice contemporaneamente di avere condiviso ogni parola del suo discorso, tranne poi dire che le posizioni sul: referendum, testamento biologico, democrazia parlamentare, Stato Etico…erano posizioni personali che lui (Alfano) non condivide scatena la mia ilarità. Capito: difendere ogni cosa, ma dire anche il contrario. Consenso di massa….

Accanto a lui un Fioroni, imbeccato biecamente dall’insopportiabile Vespa, sulla questione dell’adesione federata (ma-anchista, santiddio) al partito socialista europeo, dire che lui non è socialista, che il portavoce del PSE non rappresenterà il PD, ma solo ogni tanto…è come, scusate, stare su un gommone a strizzare un contagocce nell’oceano.

Madonnamia….ma sti dirigenti del PD che continuano a fare distinguo, privi di senso del partito (che diventa anche senso del Paese…se volete ne parliamo di questa forzatura socio-politica), ma non possiamo baby-pensionarli? Non possiamo fargli timbrare il cartellino e chiuderli in un bunker para-statale, complice l’audace mr. Sciarpetta-Brunetta?

Franceschini, un consiglio: vai in TV solo te, che ultimamente mi sembri quello con le idee più chiare. Gli altri sono quelli che hanno remato contro fino ad ora…e che ti chiederanno di cooptare (se non saranno loro) i capolista alle europee.

Mah.

PDL. C’è chi sta peggio, eh.

Ricevo da un vecchio amico-nemico del Fronte della Gioventù, reduce dal congresso che ha sancito la nascita della PDL. Roba da brividi…e certamente c’è da augurarsi che tra loro prevalga An. Un pò come da noi. Insomma, che prevalga il partito radicato e non quello degli eletti. Che prevalga la passione politica e non gli interessi del singolo. Poi, sulle idee, ci scontreremo. Sugli interessi, si è visto, non siamo capaci. Non è nelle nostre corde.

Ciao Cri, mi fa piacere che ci siano parti del discorso di Giorgia [Meloni, ndr] che ti piacciano, per quanto riguarda la domanda sulle nostre posizioni sul testamento biologico e gay, beh, devo ammettere che siamo comunque abbastanza divisi, personalmente sono favorevole ad un unione civile per coppie omosessuali ma questo già lo sai e onestamente preferisco la proposta del PD a quella del PDL, e non ero affatto l’unico, ma co sto partito unico le cose a riguardo saranno più complicate…..

Sono tornato appena adesso dal congresso e voglio raccontarti giusto due episodi.

Oggi, veramente, mi sono reso conto di quanto questi di FI non sappiano minimamente che cosa è un partito, davvero sono uniti solo dall’idolatria per il berlusca….

e ti dico, dovevano parlare 4 ragazzi dei movimenti giovanili, 2 di AG e due di FI giovani, la sera prima arriva a tutti dalla segreteria di FI il testo di quello che avrebbero dovuto leggere….. come è ovvio i nostri due sono saliti sul palco e l’hanno buttato nel secchio e hanno detto quello che volevano….

poi stasera, riunione tra i dirigenti di entrambi i movimenti, uno dei nostri si alza e dice rivolto ai giovani di FI di darsi una calmata con tutta st’enfasi che mettono ogni volta che devono nominare “Silvio” e che per creare un partito dobbiamo necessariamente pensare ad un dopo Berlusconi, questi si alzano ed escono come se avessimo compiuto un atto di lesa maestà…… mah…..

se la vostra avventura con il PD è complicata, la nostra si prospetta un vero casino….. comunque sicuramente ci sarà da ridere, per la prima volta proveranno che cosa vuol dire avere all’interno del partito qualcuno che non è d’accordo con il presidente, ah ah ah

un salutone

(mantengo l’anonimato del mio informatore).

Il sistema delle Spoglie.

prestigiacomoallambiente

 

A Natale si scoprono un sacco di cose. Il fatto di essere un Don Chisciotte del PD a tavola, tra amici e parenti, crea curiosità, rabbia, domande, racconti. Sfoghi violenti, sfottò rassegnati, pacche sulle spalle di incorraggiamento. Insomma, un pò come qui, in salsa di pandoro.

Così scopro che a Roma c’è un serio problema occupazionale perchè dopo più di 15 anni di governo Rutelli-Veltroni un bel pò di persone sono saltate per essere sostituite (si parla di centinaia di persone da “piazzare” e che non hanno un mestiere). Ci sono persino dei Musei ancora chiusi da quando Alemanno è sindaco. In pochi giorni è stata fatta tabula rasa. Credete che pensi sia “solo” colpa di Alemanno? Affatto.

Poi leggo questo in merito ai trombati della PDL alle ultime elezioni.

Forse il primo vero accordo bi-partisan che andrebbe fatto dovrebbe essere quello di mettere gente competente a governare i tentacoli del Paese, dalla Rai all’Eni, dai Musei, ai vari enti pubblici. Questo consentirebbe di evitare quello che si chiama lo spoil system, che impanta il Paese ciclicamente, ci rende poco competitivi (perdita di tempo doppia: rimpiazzare i trombati e imparare il mestiere per i nuovi arrivati, sempre che lo facciano) ed essendo pratica comune impedisce a chi si ha delle responsabilità di prendersele davvero perchè, tanto, sono temporanee.

I nostri politici non devono essere mai incappati nel Dilemma del Prigioniero.

Questo tipo di atteggiamento “spartitorio” e “occupatorio”, in realtà, affligge di più il centro sinistra attualmente, perchè è qualcosa che affligge la politica professionista. Nel centro destra ci sono molti “professionisti” prestati alla politica che possono tornare indietro e “campare” senza politica. Una cosa che dovrebbe fare il PD potrebbe essere quella di cominciare a dare ruoli importanti a gente che ha già un lavoro e può tornare a farlo quando vuole. Questo renderebbe la politica un servizio e non un lavoro e garantirebbe il ricambio. Questo contribuirebbe a “pulire” i quadri dirigenti. 

Io non posso pensare che il ricambio del PD avvenga per tramite di quei compagni di liceo che ognuno di noi ha avuto e che hanno fatto solo questo, quelli che erano già vecchi e cinici a 16 anni, che seguivano le direttive del partito senza pensarle, senza criticarle. A sedici anni bisognerebbe essere anarchici e voler cambiare il mondo.

Vedere un Paese così, spartito come Itaca al tempo dei Proci, divorato come se fosse un pezzo di carne da finire prima che vada in putrefazione, è una tristezza infinita.

Il mio amico albanese che vota PDL…

dice che noi “di sinistra” pensiamo che chi vota a destra non sia bene informato e sia anche un pò stupido ed egoista. Oggi a pranzo mi ha lasciato ammutolita. Va bene che sto facendo tanta autoanalisi, forse più di molti altri, ma il maccherone al pomodoro mi è rimasto a metà tra l’essere divorato e il cadere di nuovo nel piatto, anch’esso metafora del ma_anchismo che pervade il Partito.

Sul tavolo giace con un segno a buona metà un libro di Biagi che sta leggendo la sua compagna. La sua compagna ha votato PD.

Lui è cresciuto al confino sui monti dell’Albania, perchè il padre italo-albanese era considerato un oppositore del regime. Una sua foto in groppa ad un asino potrebbe essere quella di qualche nostro bisnonno, almeno mio, tra le campagne di Alcamo. Certo non della mia infanzia.

Proviamo, siamo in tre a dirglielo, a dire che in Italia c’è scarsità di informazione. Risponde che non si può avere la perfezione, che ci sono paesi che stanno peggio di noi. Provo a dirgli, elencandoli, tutti i reati prescritti al futuro prossimo ennesimo premier, Berlusconi. Dice che sono questioni di principio e mi cita le leggi per non fare pagare le tasse alle coop. Mi ricorda che il primo governo Prodi la legge sul conflitto di interessi poteva farla. Sto zitta un’altra volta.

Mi dice che a sinistra siamo arroccati sui privilegi, che apprezza Veltroni per il coraggio, ma si fida più del PDL. Berlusconi non gli piace, lui è finiano. Sì, se ne è accorto che è un eterno secondo e che per l’ennesima volta sembrava volesse farsi avanti e poi si è nascosto di nuovo dietro qualcun altro. Si fida più della PDL perchè pensa che possa fare una politica più incisiva sulle cose che gli stanno a cuore: flessibilità del lavoro – mi fa notare che siamo i meno flessibili, gli faccio notare che qui flessibilità, spesso significa disoccupazione o impossibilità di fare figli, comprarsi casa, insomma, le solite argomentazioni – sicurezza. Qui cerco di colpirlo e gli faccio notare che oggi tocca ai rumeni, ma non si ricorda quando toccava agli albanesi? Se fossi mussulmano, saresti contento delle cose che dice Calderoli? Ridacchia. Dice che sono tutte frasi per tenere buoni i suoi, quelli più estremisti, ma poi la politica della Lega è molto più moderata. Così finisco per ricordare che il consulente di Maroni, si chiamava Marco Biagi, cresciuto a codice del lavoro e falce e martello.

La sua vita italiana, scuole medie e superiori e università l’ha passata a Bologna, ironia della sorte, per uno vissuto in una famiglia accusata di essere anti-comunista.

Vado via con le orecchie basse. Un’altra lezione, anche oggi. L’Italia vuole risposte e non principi. Passa sopra le battute, le corna di Berlusconi, le sue battute sulle donne. Va oltre. Non gliene importa, quelle sono cose per noi che sembriamo quelli di “tutti da Fulvia il sabato sera” (metafora infinita del salottismo di sinistra, leggere qui per credere e vomitare) e con la panza piena possiamo pensare anche ad un pò di formalità, signora mia.

La verità che uno così, spontaneo, così mediamente italiano, così difettoso (un pò di evasione, una bustarella lì, una spintarella là)  è più affidabile di chi cena con George Clooney e si scrive con Obama. Che fa tanto figo, ma fa tanto Maria Antonietta e le sue brioche.

E oggi me lo doveva ricordare un albanese che la fame l’ha sofferta da bimbo (e mi torna in mente la teoria dei bisogni primari) e oggi vorrebbe solo vivere in paese dove sia facile mettere su un’impresa, dove funzionino gli uffici pubblici, dove ci sia sicurezza. Solo questo e quando buttò lì la questione gay, lui fa un gesto con la mano, sembra un vecchino del sud. Ridacchia e dice: “Vedi che Fini si comporta meglio lui con i gay che i tuoi amici di sinistra. Pensaci.” E come dargli torto.

Alla fine ho fatto il bis di maccheroni e ho guardato le partite con lui. La Roma ha vinto, l’Inter ha perso. Almeno oggi una buona notizia normale.