Il balzo in avanti del mondo.

Diciamo che oggi la comunità omosessuale mondiale ha fatto un balzo in avanti eccezionale, in un solo giorno: Obama (grande sostenitore dei matrimoni dopo i primi tentennamenti al primo mandato) che vince, i matrimoni gay approvati ovunque vi era il quesito referendario negli USA. E ancora: in Spagna non si toccano né matrimoni né adozioni e in Francia estensione del matrimonio anche alle coppie gay.

p.s. sono d’accordo con molte cose che ho letto oggi in giro, condivido l’amarezza della comunità italiana e del popolo del centro sinistra sulla nostra arretratezza: siamo indietro. Il centro sinistra è indietro e oggi sarebbe stato bello sentire tutti i candidati dire: matrimonio senza se e senza ma, come programma collettivo e non avremo pace finché non sarà così.

Intanto la Spagna

Mentre non riesco a dormire e benedico ogni singolo collega del Ohio, in Spagna la Corte Costituzionale sancisce che matrimonio ed adozioni non si toccano. Che sia di buon auspicio per Obama che in 4 anni, dapprima contrario, è divenuto il più grande sostenitore della nostra uguaglianza. Forza Obama. Forza.

No alle “Unioni Civili”, ovvero il più grande errore gay del nuovo millennio

In questi giorni una parte del movimento LGBT, personalità più o meno famose e nomi più o meno noti della TV e della politica hanno lanciato una campagna che si chiama “Una volta per tutti” che, andando al sodo, vuole l’approvazione di una legge valida per le coppie conviventi dello stesso sesso ed aggiunge qualche norma per un istituto light per gli etero.

Insomma nel mese dei Pride, nel 2012, una parte del movimento fa marcia indietro e torna all’epoca dei PACS radendo al suolo il percorso fatto negli ultimi anni, quello che ci ha fatto dire in modo univoco e forte che vogliamo il matrimonio.

A prescindere dall’idea che ognuno di noi ha del matrimonio, la sua estensione è un principio di uguaglianza. Punto. Non ci sono distinguo o “ma” da aggiungere.

Buffo poi che mentre Obama, Hollande e Cameron si apprestano a legiferare in tal senso, qui a tornare indietro non siano i partiti, ma un bel pezzo di movimento e di gente gay friendly.

Ritengo, umilmente, che questa raccolta di firme sia un errore madornale che segna tra l’altro una frattura fortissima nel movimento LGBT.

Mi spiego.

E’ un errore che di nuovo si torni a chiedere “qualcosa in meno di tutto”

E’ un errore perché la politica non aspetta altro che poter dire a chi, come noi, diciamo solo “matrimonio” che siamo degli estremisti.

E’ un errore perché indebolisce la già scarsa forza delle persone omosessuali in Italia e le rende, ancora una volta, carne da macello per il prossimo 2013. Ad applaudire in prima fila gli appassionati di sigle e siglette che non vedono l’ora di darci ancora qualcosa in meno di quanto chiesto in questa iniziativa. Ricordate? Chiedevamo i PACS, provarono ad insultarci con i DICO, poi nemmeno quelli. Insomma un film già visto, un copione noto. E allora perché ripeterlo?

E’ un errore perché alleare la comunità LGBT con gli eterosessuali che NON vogliono sposarsi o non possono farlo (per matrimoni precedenti) è scorretto politicamente. Noi siamo diversi da loro. Noi non siamo uguali a loro perché loro non vogliono sposarsi o avrebbero solo bisogno del divorzio breve.

Un altro discorso, più serio, sarebbe stato trovare alleanze con gli eterosessuali per una riforma forte e profonda del diritto di famiglia che ricostruisca le leggi intorno alla trasformazione che oggi le famiglie hanno subito ed attraversano.

Aggiungo che sono consapevole che probabilmente noi non avremo il matrimonio fin da subito, ma uno strumento giuridico. Vedremo con quali forme. Ma quel compromesso deve avvenire in parlamento e sarà possibile solo se la comunità LGBT chiederà in modo esplicito la parità totale e cioè il matrimonio.

Se ci mettiamo a chiedere, divisi, due cose diverse, stiamo fritti. Lasciamo che i compromessi li faccia la politica, impediamoli il più possibile votando le persone migliori (qualora sia possibile).

Per questo motivo non aderirò a quella campagna e chiedo a tutti i militanti LGBT di sensibilizzare amici, parenti e compagni sulla pericolosità di questa iniziativa.

Le persone omosessuali, anche quando NON vogliono sposarsi, anche quando siano dei single incalliti da una botta a sera (perdonate la grevità), vogliono il matrimonio. Nel senso che vogliono poterlo avere. In sostanza vogliono essere uguali. Punto.

Aggiungo che so perfettamente che molti coloro che hanno aderito sono in buona fede, non ne dubito. Ma vedere che tante associazioni, le più grandi, si stanno dissociando, mi fa pensare che forse una discussione ampia e coinvolgente andasse fatta. O no?

Ma non mi sento di tacere davanti a quello che considero il più madornale errore del millennio per la comunità LGBT italiana.

p.s. chiaramente parlo di “Unioni Civili” a livello nazionale. Ogni cosa che si può fare a livello locale per fare avanzare i diritti è cosa buona e giusta.

Obama e il Republican Day

Sembra che per la prima volta (http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/esteri/obama-presidenza-11/piazza-contro-obama/piazza-contro-obama.html) Obama sia stato contestato pesantemente durante una manifestazione contro la riforma Sanitaria che Obama ha capito di dover fare dopo averla promessa. Una vera rivoluzione epocale del sistema americano. Effettivamente socialista per un cow-boy texano (lo capisco).

Da “manifestante” in pectore, ritengo che un Governo debba sempre rispettare il dissenso, possibilmente capirlo, ascoltarlo e trovare soluzioni.

Mai reprimerlo o dileggiarlo. Questo assolutamente mai.

Ovviamente ci sono manifestazioni e manifestazioni.

Quando venne organizzato il Family Day a Roma (una sola volta) nel 2006, nell’anno in cui Prodi tentò di fare approvare quella schifezza dei Dico, ricordo l’imponenza dei mezzi messa in campo dalla lobby clericale: autubus di Roma tappezzati di cartelli promozionali dell’evento, spazi radio, uscite continue in tutte le televisioni, Pezzotta ovunque a blaterare frasi in difesa della famiglia tradizionale, con tanto di smorfie di disgusto verso gay e lesbiche. Il giorno del Family Day decine di autobus (pagati sappiamo tutti da chi) da tutta Italia vomitarono famigliole numerose, vecchie signore con rosario, giovani ancora non dotati di senno con chitarra, qualcuno davvero convinto malgrado possessore di senno , qualcuno solo non informatissimo e piegato ai sermoni che in tutta Italia in ogni Chiesa si susseguivano.  In fondo un gay ed una lesbica ed un trans sono stati un mistero anche per noi, un mistero da respingere, finché non lo abbiamo visto allo specchio quel mostro e ci abbiamo riso su. Il Pride di qualche settimana dopo raccolse il doppio delle persone, venute a spese proprie e grazie solamente ad un comunicato stampa passato come al solito.

La forza di una convinzione inclusiva è sempre più grande e duratura di un rifiuto esclusivo (non dimentichiamolo mai questo).

Ma torniamo ad Obama.

Una contestazione organizzata dai repubblicani, da quelli che nemmeno lo riconoscono presidente in quanto nero ( e quindi hanno il solo interesse a contestarlo) , dalle lobby delle compagnie assicuratrici che vogliono a tutti i costi impedire la riforma sanitaria, io non la prenderei molto sul serio. Non perché non consideri questo accrocco di reazionari non pericoloso. Anzi.

Fossi Obama andrei subito in quegli stati, ne ascolterei il malessere, li rassicurerei che una riforma Sanitaria aperta a tutti è un bene per la collettività. Questo non fermerà le lobby, ma colpirà quelli che sono in buona fede e di cui le lobby si approfittano (anche noi avremmo voluto che Prodi spiegasse all’Italia che i nostri diritti non tolgono una virgola alle famiglia, ma lasciamo stare và).

E fossi in Obama rafforzerei la scorta. Quella sì.

Qualcuno era democratico

Qualcuno era democratico perché era nato a Torino.
Qualcuno era democratico perché il figlio, la sorella, il papà… la mamma no.
Qualcuno era democratico perché vedeva l’america di Obama come una promessa, la Spagna come una poesia, la democrazia come il “Paradiso Terrestre”.
Qualcuno era democratico perché si sentiva solo.

Qualcuno era democratico perché aveva avuto un’educazione troppo cattolica.
Qualcuno era democratico nonostante non avesse avuto un’educazione cattolica.

Qualcuno era democratico perché il degrado lo esigeva, la disoccupazione lo esigeva, la libertà di stampa lo esigeva, la dignità delle donne e delle minoranze anche… lo esigevano tutti.
Qualcuno era democratico perché: “La storia è dalla nostra parte!”.
Qualcuno era democratico perché glielo avevano detto.
Qualcuno era democratico perché non gli avevano detto tutto.
Qualcuno era democratico perché prima era comunista. E anche un pò adesso.
Qualcuno era democratico perché aveva capito che l’America di Obama andava piano ma lontano.
Qualcuno era democratico perché Scalfarotto era una brava persona.
Qualcuno era democratico perché Berlusconi non era una brava persona.
Qualcuno era democratico perché era ricco ma amava il popolo.
E qualcuno lo era anche perchè era povero.

Qualcuno era democratico perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.
Qualcuno era democratico perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.
Qualcuno era democratico perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.
Qualcuno era democratico perché non ne poteva più di fare l’operaio.
Qualcuno era democratico perché voleva l’aumento di stipendio.

Qualcuno era democratico perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopo domani sicuramente…
Qualcuno era democratico perché: “viva Serracchiani, Viva Civati, Viva Scalfarotto”.
Qualcuno era democratico per fare rabbia a suo figlio.
Qualcuno era democratico perché guardava sempre RAI UNO e non ne poteva più.
Qualcuno era democratico per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.
Qualcuno era democratico perché voleva uno Stato meritocratico.
Qualcuno era democratico perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.
Qualcuno era democratico perché aveva scambiato il  “ricambio generazionale ” per il “Vangelo secondo Scalfarotto”.
Qualcuno era democratico perché era convinto d’avere dietro di sé le nuove generazioni.
Qualcuno era democratico perché era più democratico degli altri.

Qualcuno era democratico perché c’era il  Partito Democratico. Qualcuno era democratico nonostante ci fosse il Partito Democratico.Qualcuno era democratico perché non c’era niente di meglio.Qualcuno era democratico perché non abbiamo un vero Partito Socialista.Qualcuno era democratico perché lo Stato peggio che da noi solo l’Uganda.Qualcuno era democratico perché non ne poteva più di cinquant’anni di governi viscidi e ruffiani. Qualcuno era democratico perché piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica, Tangentopoli, Velinopoli, depenalizzazioni varie eccetera, eccetera, eccetera.Qualcuno era democratico perché chi era contro era democratico.Qualcuno era democratico perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.Qualcuno credeva di essere democratico e forse era qualcos’altro. Qualcuno era democratico perché sognava una libertà diversa da quella dell’america di Bush. Qualcuno era democratico perché pensava di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.Qualcuno era democratico perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo, perché era disposto a cambiare ogni giorno, perché sentiva la necessità di una morale diversa, perché forse era solo una forza, un volo, un sogno, era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.
Qualcuno era democratico perché con accanto questo slancio ognuno era come più di se stesso, era come due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.

Qui la versione originale di Giorgio Gaber. Una delle più belle cose mai scritte che mi sono divertita ad aggiornare.

Obamabenedizione

Cosa ne penseranno i detrattori della Fiat, quelli che dicono che si è mantenuta sugli aiuti statali (senza sapere cosa significa tenere aperti in Italia 6 , dico 6, stabilimenti con indotto che la fa pesare l’11% del PIL ), a sentire Obama dire queste cose, mentre licenzia Wagoner, il guru dell’automotive degli ultimi otto anni?

Macchinette a metano contro SUV 3,200 Benzina…quando tutti facevano i SUV, Fiat progettava vetture a metano e GPL. Persino contro un paese che non si dota di infrastrutture per la distribuzione del gas, ma che, conteporaneamente, è l’unico paese del G8 a non avere riserve petrolifere economicamente abbordabili.

Sarà bellissimo inondare New York di Pandine e Cinquecentine (facciamo anche Ypisilonine, eh).  Eco-Trendy. Già me lo vedo. Altro che Hammer.

Lungimiranza.

Cupio dissolvi

Il senso letterale lo trovate qui.

Il senso politico lo potete osservare nel Partito Democratico.

Sono tra coloro che ritengono che le responsabilità non siano tutte di Veltroni ma dell’intera classe dirigente.

Sono tra coloro che vorrebbero una faccia nuova alla guida del Partito, ma anche facce nuove nel direttivo e vorrebbe vedere le dimissioni di Rutelli, di D’Alema di tutti gli altri.

Ma sono anche tra quelli che avrebbero aspettato il giorno dopo le Europee perchè adesso abbiamo un Franceschini reggente e Rutelli e D’Alema & Co. gongolanti che si spartiscono il tortino (non c’è più nemmeno una torta da spartirsi).

Così è autodisfacimento, appunto Cupio Dissolvi e sono molto preoccupata di sentire che in Trentino abbiamo vinto perchè alleati con l’UDC. Ne ho timore. Nessuno si rende conto che allearsi con l’UDC di Cuffaro è un suicidio.

Cose che desidero:

1) che la sinistra si compatti in un bel partito dal 9-10% e si metta a fare la sinistra invece che la popolana isterica che litiga sugli spazi dove stendere i panni dalla mattina sera.

2) che Di Pietro la smetta di fare lo sciacallo ( imbarcando in giro per l’Italia personaggi discutibili che portano pacchetti di voti tranne poi confluire nella PDL di corsa appena eletti) e manifesti i suoi talenti dentro un grande partito riformista. Un nuovo PD su altre basi. Di Pietro è un bluff come partito. Si smonterà presto.

3) Che la dirigenza si dimetta tutta e il nuovo direttivo sia così composto: Chiamparino, Bresso, Scalfarotto, Civati, Marta Meo, Rita Borsellino, Paola Concia (che da quando è in parlamento mi è cambiata da così a così e lei lo sa), un qualche giovane della Campania e della Puglia e qualcuno dell’Emilia Romagna e della Liguria o qualcun altro che io personalmente non conosco ma che è in gamba. Prendiamo il Partito a testa in giù per esempio. Mettiamoci un Marco Tolli che sta da anni nel Municipio di Roma dove è stata uccisa la Reggiani e che combatte con romani e Rom ogni giorno. Poi mettiamo una brava presidente della Regione. Un bravo medico. Un braVo urbanista. Uno come Paolo Masini che è stato il consigliere comunale più votato a Roma senza attaccare uno schifo di manifesto elettorale perchè non ne aveva bisogno perchè lui il consigliere comunale lo FA davvero. Peschiamo nel Paese e nel Partito. Lo ha fatto Obama? Ops, non si inventa più niente, eh…

4) Che il nuovo partito sappia coinvolgere la gente, la cultura, il Paese e ci porti al governo con una coalizione di centro-sinistra laica e progressista tra 4 anni

5) Che qualcuno cominci a parlare al Partito Degli Astenuti delle Schede Bianche. Un Obamino anche a noi, please.

Ok. Scusate…è solo che alle 13:44 il sole entra nel mio segno e domenica è il mio compleanno. Ora mi sveglio un attimo e ricomincio a spalare merda, che dopo il discorso di Valter , se penso a quello che ci aspetta davvero me sento male.

Obama e la parità di genere.

La notizia è di quelle che ti avvolgeresti di  nuovo nella bandiera a stelle e strisce.

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Ma come mi fa notare un vecchio furbone con grande esperienza aziendale (il mio furbone preferito) la domanda è: come si applica? Si puniscono le aziende considerando le medie di genere salariale? Perchè la disparità esiste anche tra maschi e maschi e dipende dall’anzianità, da quante aziende hai cambiato, da quante volte hai preso la valigia e sei partito (o da quante volte hai divorziato anche che è uguale). Se prendi il caso singolo dovresti trovare una persona identica a te con il tuo stesso ruolo e il tuo stesso percorso. Spero che la legge preveda controlli ed incentivi/multe su dati statistici. Il confronto sui casi singoli sarebbe inapplicabile.

Comunque il richiamo americano si fa sempre più interessante. Questo è certo.