Ecco cos’è stato!

Pare che domani, 30 ottobre 2009, Saturno uscirà dal segno della Vergine dove si trovava da ben due anni in opposizione al segno dei Pesci.

Saturno Contro, insomma.

E ce ne eravamo accorti!

Ho scoperto che su FB c’è persino un gruppo di quelli che sono “Contro” Saturno Contro. Pare che siano tutti dei poveri pesci reduci dal 2008, 2009. Stamane si sprecavano i messaggi e gli sfottò di addio a Saturno. Insomma pare sia un evento astrologico vero e proprio!

Beh…ciao Saturno (vai nello stesso posto di Rutelli?)

Domani pare che ci lasci e tornerai tra circa 25 o 33 anni. Mi sembra un periodo giusto giusto per spassarcela un pò. Tu vedi di fare il giro lungo, io nel frattempo credo che darò retta a Rob Brezsny per Halloween. Anzi a dire il vero lo sto facendo già da un po’.

Travestimento consigliato: un antropologo alieno in visita sulla Terra ; un viaggiatore arrivato dal futuro per girare un documentario sulla nostra epoca; un pellegrino che tiene un diario minuzioso.

 

L’infinito.

Chiunque di noi vi si è interrogato a lungo. Che ci fosse un intento matematico, filosofico o religioso, scientifico o spirituale insomma, ha poca importanza.

Pochi, inoltre, vi si sono interrogati per amore se non in illusioni adolescenziali.

L’anelito era lo stesso. E’ lo stesso.

Eppure come immaginarlo. L’infinito.

Sant’ Agostino, secondo me, sintetizzò la sua filosofia determinando  la sua vera rivoluzione (che i filosofi mi lapidino, ma io la vedo così), il vero impatto del suo pensiero  sulla nostra epoca: la linearità del Tempo.

Prima di allora si era ritenuto che esistesse una forma di circolarità. Di corsi e di ricorsi: mutamenti sociali, guerra e pace e di nuovo guerra e poi forzatamente di nuovo pace in un percorso circolare di continuo scambio. Sto banalizzando, ma spero sia chiaro. La realtà era anche meno complessa allora.

La linearità del tempo introduce un concetto di mistero per l’Uomo. Mentre una concezione circolare ci prepara in qualche modo a ciò che verrà dopo, in qualche modo, in una certa forma, la linearità assolda l’oscurità, il non immaginabile. Il libero arbitrio forse? E’ così in realtà, che lo abbiamo introdotto? Chiedo ai dotti.

Mi è sempre piaciuto, in realtà, pensare che esistano dei corsi e dei ricorsi e che studiare la Storia serva (servirebbe) proprio a questo. Eppure è indubitabile che vi sia una qualche dose di mistero, di “avanti” non prevedibile. Di determinabile per volontà di potenza (lasciate stare Nietzsche, non è una citazione).

Così immagino una spirale (pensate ad una molla che si sviluppa in orizzontale). Pensate a tre assi: ad una forma tridimensionale a questo punto, né una linea (Agostino) , né un cerchio o l’otto che configura tipicamente l’infinito in matematica (prima di Agostino)

In alcuni punti, la storia torna sullo stesso punto sul piano xy, ma non potrà mai essere la stessa coordinata sull’asse delle z. Questo lascia aperte possibilità (infinite, maddai!) di sviluppo degli eventi, dipendenti dall’esperienza che è già di per sé un disturbo che scombina tutto.

Guardate qui (immaginate ovviamente che la molla continui all’infinito e quindi abbia il suo grado di mistero, appunto l’infinito):

molla

Vi starete chiedendo, Alicata, cosa cazzo vuoi dire con questo post, visto che avresti due milioni di cose da scrivere tra il Pd a congresso e gli LGBTQI in giro a fiaccolare da settimane?

Dico che ciò dimostra quanto conta l’ esperienza. Che resta però una risorsa bidimensionale. L’intuito (le emozioni) è ciò che fa la differenza. Ovviamente ci si assume il rischio. Ma solo così si vive una vita a 3 dimensioni, non piatta circolando all’infinito su se stessi ripetendo, ripetendo, ripetendo, ripetendo…

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