Quello che mi aspetto da un sindaco.

Una visione, non ideologia.

Bene Pisapia sulla questione smog a Milano.

[…]”Condivido in pieno anche un altro degli obiettivi annunciati: trasferire quote di trasporto merci dalla gomma al ferro, oltre a rafforzare i trasporti pubblici per i pendolari verso le grandi città. So che servono risorse immediate per invertire un trend negativo su questo fronte che dura ormai da molti anni, ma credo che questa scelta possa rappresentare una ricaduta positiva sul tessuto economico del Paese e un’occasione di sviluppo in un momento di crisi. La situazione è grave, il Comune di Milano non intende lesinare alcun impegno per combattere lo smog.” […]

Apre Trony a Ponte Milvio e la città va nel caos.

Genio del giorno: il responsabile marketing di Trony che con l’operazione geniale dell’IPhone a 299 euro e di tv 32 pollici a 90€, ha paralizzato la Capitale (lo so che gli sto facendo pubblicità, ma lui è un genio e se lo merita: tanta pubblicità a costo zero)

Ora tutta Italia, forse anche il resto del mondo, sa che a Ponte Milvio c’e’ Trony.

Caro sindaco, senti a me: fai una bella ordinanza e vieta di aprire centri commerciali con offerte a numero limitato che fanno accorrere l’orda di pecoroni. Oppure siano consentite solo di domenica.

Avevamo anche dei precedenti. L’apertura di Ikea e quella del Multisala a Parco Leonardo.

Voglio un sindaco che gestisca la città. Non ce l’ho.

Mi segnalano che a Padova ieri “hanno aperto un ipermercato Interspar con adiacente mega-ristorante “BigMac” appiccicato alla tangfenziale e alla circonvallazione urbana talmente tanto che entrambe ieri erano bloccate per kilometri… e ovviamente, essendoci buffet gratis, il padovano e non si butta a pecorone sulla mangiatoia… mia cara, come paese facciamo troppo schifo ps. e pensare che al posto del megacentro ci sarebbe dovuto essere una bella piazza urbana con edifici e servizi diversi (perfino la biblioteca di quartiere)”

Ecco diciamo che tra urbanistica e corsa all’offerta il Paese non dà un bell’esempio di se stesso.

Roma: Alemanno è una calamità naturale.

Io invoco lo Stato di calamità naturale per il sindaco che abbiamo. Non è la prima volta che piove così. Perché oggi è successo questo?

Alemanno risponda ed ammetta le sue responsabilità. Hai svuotato i tombini? Hai fatto la manutenzione che dovevi fare?

In autunno piove. E la pioggia viene prevista. Se non piove da molto ci sono delle tipiche operazioni manutentive da fare. E sei pure ingegnere per l’ambiente e territorio. Mah.

Piccoli maestri: gli scrittori romani nelle scuole di Roma

Con molti scrittori romani e da un’idea della vulcanica Elena Stancanelli (sulla scia di quanto già avvenuto a Londra e negli USA) andremo gratuitamente nelle scuole per parlare di libri.

Uno scrittore un libro.

Per quanto mi riguarda ho scelto “I ragazzi della via Paal”, “La luna e i falò” e “La Storia Infinita”.

Se ci volete nella vostra scuola o scrivete e volete partecipare mandate una mail a fedecentrico@gmail.com

 

A Roma la sinistra (ehm) è confusa

Il manifesto di SeL per Steve Jobs che sta infestando Roma è una vera schifezza per tanti motivi:

1) Jobs non era di sinistra, era un capitalista. Si può essere imprenditori di sinistra, ma Jobs era un capitalista. La mia è una provocazione ai compagni di SeL chiaramente. Non dimentichiamo che Apple è stata spesso criticata perché produce componenti dove i lavoratori non hanno alcuna difesa.

2) Gioca sul sentimento popolare indotto dal marketing. Apple è figa e allora anche SeL è figa. Un po’ meschina come operazione di marketing politico, no?

3) molti dei manifesti sono abusivi. E questa è la cosa più grave….ovviamente lo fanno tutti. Infatti l’unica strada è: basta manifesti. Vedi poi come i tipografi si avvalgono di attacchini onesti, basta minacciarli di non farli lavorare più.

Compagni…e daje, non avete altro da dire ai romani…eppure di materia ce ne è tanta.

Verrai a trovarmi d’inverno – la recensione folle di Alessandro Gilioli

L’altra sera in una libreria di Roma abbiamo presentato il libro di Cristiana Alicata, “Verrai a trovarmi d’inverno”. Siccome ‘sta disgraziata mi ha vietato di dire come va a finire la storia, mi sono inventato una serie di minirecensioni criptiche. Qui le regalo volentieri a lei, ai suoi amici e a tutti coloro che magari sarnno incuriositi dal libro.

Giovane chirurga lesbica va a sbattere in moto contro un muro. Da quel momento la sua vita cambia, prima in peggio poi in meglio. Finale a sorpresa.

Ristoratore del Testaccio porta un terrorista a Parigi con un amico. Da quel giorno si scatenano eventi imprevisti. Che avranno ripercussioni oltre la sua generazione.

Nuotatrice romana ha dei problemi relativi alla sua sessualità. Poi però scopre il lato meno noto del padre. Intrecci familiari complicati e affettuosi in una Roma mangereccia.

Pantelleria è isola nota ai più per i capperi, ma se ci si va dopo una delusione d’amorepuò riservare scoperte esistenziali. Ma questa non è una guida turistica.

Anestesista timido ruba la fianzata alla sorrellastra. Però alla fine si scopre che è meglio così perché nella vita bisogna diventare adulti.

Via Ambadarm, a Roma, è pericolosa da percorrere in moto. Ma c’è di buono che lì vicino c’è il San Giovanni. Dove di notte si ricevono misteriose visite.

Se vuoi bene a qualcuno, quale che siano il tuo genere e la tua età, l’andrai a trovare anche in un posto brullo e inospitale. Ma se gli vuoi bene davvero, ci andrai d’inverno.

di Alessandro Gilioli aka Piovono le Rane.

Benvenuti a Roma, romerìa.

In ogni caso è una tradizione millenaria. E’ un atavico bisogno umano. Il pellegrinaggio è, da secoli, farsi straniero, assumersi le fatiche e i rischi, sia interiori che materiali, in vista di vantaggi spirituali come incontrare il sacro in un luogo lontano. Roma è il luogo lontano.  La metafisica del mondo.  Se siete pellegrini così, allora benvenuti perché questa città è di tutti. Anche vostra.

A chi dice che è un enorme business per l’otto per mille posso dire che non sto dando il benvenuto agli organizzatori, né giudicando come viene usata la buona fede delle persone.

Sto dando il benvenuto a Roma a chi viene a cercarsi.

Romerìa è il termine che definisce i pellegrini. a quel tempo non era turismo religioso. era un vero e proprio cercarsi. oggi i veri pellegrini arrivano a Roma dal sud, da Lampedusa. Da qui ripartono. Sono mussulmani, giovani, africani. Se la stessa macchina organizzatrice di questi giorni venisse messa in campo anche per la loro accoglienza potremmo davvero dire di essere una città santa.

p.s. io questo we fuggo a Torino.