Di bandiere, di Pride, di armi e di Ucraina.


“Abbassa l’arma, Garibaldi. – disse forte Milton. – Sono un partigiano badogliano. Vengo a parlare con il tuo comandante Hombre.”

Abbassò impercettibilmente il moschetto e gli accennò di avanzare. Era poco più che un ragazzino, vestito tra il contadino e lo sciatore, con una vivida stella rossa nel centro del mefisto.

“Tu devi avere sigarette inglesi, – disse per prima cosa.

[…]

“Quella è la carabina americana, eh? Che calibro?”

“Otto.”

“Allora i suoi colpi vanno bene per lo sten. Non avresti qualche colpo da sten sperduto nelle tasche?”

“No, e poi che te ne faresti? Non hai lo sten.”

[…]

“Io, – disse ancora il ragazzo, – se avessi la scelta che hai avuto tu, prenderei lo sten. […]”

Da giorni mi rimbomba nella testa questo passaggio di “Una questione privata” di Beppe Fenoglio. Milton sta cercando un prigioniero fascista tra tutte le brigate sulle colline delle Langhe per proporlo in cambio ai fascisti che hanno preso Giorgio, il suo amico-fratello-rivale. C’è dentro tutto. C’è la resistenza di un popolo. Gli americani che danno armi. I partigiani di ogni colore che vogliono quelle armi per difendersi. Ci sono momenti in cui si deve smettere di fare distinguo sul micro (leggete qui). Ci sono momenti in cui non possiamo dimenticare che la Russia sta attaccando l’Ucraina in modo dichiarato non solo per prendersi dei territori, ma anche per la sua adesione ai valori occidentali. E che dentro quei valori occidentali c’è anche la libertà della nostra comunità queer (parola che vorrei usare per includere la nostra sigla LGBTQI+) che sta combattendo per il proprio paese e per i propri diritti. Come possiamo non essere dalla loro parte? Come possiamo non portare ai Pride anche la loro bandiera? Non siamo nati da una ribellione? Non siamo nati da una reazione alla polizia che voleva sopprimere la nostra identità? Quella guerra di Resistenza non è anche nostra? Possibile che siamo cristallizzati in una narrazione da guerra fredda e non ci siamo accorti che il mondo è andato avanti? E possibile che esprimere solidarietà al popolo ucraino ci faccia passare subito tutti come aderenti ad un polo (quello americano) dimenticandone le malefatte in Sudamerica e in giro per il mondo? Nessuno dimentica nulla. Il mondo è complesso e ogni volta dobbiamo decidere da che parte stare. Come i partigiani badogliani e rossi.

Commenta se hai qualcosa da dire.