Stamattina con molti amici anche in privato abbiamo discusso di una cosa che ho scritto su FB e che diceva così:
Se la battaglia a sindaco di Roma sarà Calenda vs Giletti verrà ufficializzato che alla destra e alla sinistra romana non interessa il bene della città, ma fare di Roma un feticcio da conquistare. Due persone che sono prevalentemente aggressive e mediatiche (si sfideranno nella lotta nel fango invece di fare dibattiti?) con nessuna esperienza veramente manageriale di realtà complesse (con palesi risultati rilevabili almeno)Entrambi gli schieramenti hanno avuto anni per fare crescere una classe dirigente, per “allevare” potenziali candidati tra chi la città la conosce, per fare alla Raggi un’opposizione decente, almeno una parvenza di quella che fu fatta ad Ignazio Marino, chissà perché stavolta no. Eh, chissà perché. Certo che trovare un nome per Roma è complicato, ma è ancora più complicato governarla, costruire alleanze con i pezzi della città da riparare, raccontare ai romani la verità sul tempo che ci vorrà per vedere risultati dopo tutti questi anni di alternanza breve. E’ praticamente da Veltroni che un sindaco non si fa due mandati interi e Roma come scrivevo qualche giorno fa ha bisogno di una generazione riparatrice non di gente in cerca di visibilità e riscatto mediatico sulla sua pelle.
Ora il paragone ha dato a tutti un po’ fastidio e l’ho spiegato meglio in un altro post che riporto anche qui:
Alcuni di voi mi stanno scrivendo a proposito del paragone considerato azzardato tra Giletti e Calenda e presunte capacità manageriali di entrambi che avrei messo sullo stesso piano.Provo a spiegarmi meglio, mi rendo conto di averlo fatto male e me ne scuso.1) considero Giletti e Calenda confrontabili dal punto di vista dell’aggressività, dell’egocentrismo e della leadership sociale. Parametro che, da manager, considero il più importante di tutti. Oggi l’attitudine è considerata la cosa più importante in un/una manager. 2) è vero che Calenda ha un CV apparentemente importante, ma lasciatevelo dire da qualcuno che sulla carta ha un CV importante. I CV vanno letti. Non basta essere stati ministri per essere delle persone competenti, altrimenti questo varrebbe anche per quelli che vi stanno antipatici. Prendiamo Toninelli, vogliamo dire che siccome è stato ministro è un bravo manager? Quindi nel caso di Calenda siamo/siete affascinati dalla sua narrazione social e muscolare o dai suoi risultati? In quest’ultimo caso potete elencarli così che sia trasparente la competenza di un potenziale, apparentemente vincente, sindaco della città più importante d’Italia?3) E ancora, non basta avere fatto il Direttore Generale di qualcosa, è sempre importante sapere cosa. Quando noi “manager” scriviamo un CV non scriviamo solo “Managing Director” o “CEO” di qualcosa. Scriviamo cosa abbiamo fatto nel periodo di gestione, che risultati abbiamo portato. Uso il mio CV a scanso di equivoci. Ho lasciato FCA da amministratore delegato di una controllata straniera, questo fa di me una brava manager? La risposta è dipende. Sono stata 4 anni nel CDA della più grossa azienda pubblica appaltante d’Italia, queso fa di me una garanzia per le gare pubbliche di Roma? Dipende. Ecco, a scanso di equivoci, vorrei che ognuno di noi la smettesse di correre dietro ai leader dei social network e cercasse nella leadership e nelle competenze i risultati e gli effetti di quella leadership e di quei risultati. p.s. aggiungo (e non l’avrei votata alle primarie e lei lo sa) che dire che a Roma non ci sono candidati di peso quando solo Monica Cirinnà è parlamentare e con esperienza forte su Roma da consigliere, non è giusto. Se Monica fosse stata un parlamentare maschio con esperienza al comune di Roma non si sarebbe permesso di dirlo. E non che Caudo che ha fatto l’assessore e sta facendo il presidente di Municipio e ha un’esperienza da urbanista da fare impallidire un archistar non sia anch’esso di peso. Cosa significa essere di peso? Avere le amicizie giuste in Confindustria, nei salotti giusti e pestare le mani sui social? Vogliamo davvero aprire un dibattito sulla leadership sana che si serve, facciamolo. Poi magari se avanza tempo se parliamo anche di Roma, grazie.