Come iscriversi alle primarie

Prendete la scheda elettorale e partite da qui.

Se non potete votare al primo turno ma sicuramente al secondo sì, iscrivetevi comunque.

Se siete fuorisede seguite qui.

Se siete residenti all’estero, qui.

Venite a votare il 25 novembre, aiutateci a cambiare l’Italia. 

Cercate qui, gli uffici elettorali.

Ripetete con me: bipolarismo sì, Casini no.

Rispondo io a Civati che si domanda (retoricamente, ovvio): ma cosa sta succedendo?

Bersani e Casini si prendono a pugni sui giornali e nel frattempo si alleano in Lombardia, forse nel Lazio, di sicuro in Sicilia e forse, in Sicilia, addirittura in cambio di assessorati e vicepresidenze qualcuno dice che l’UDC aiuterà Bersani a vincere le primarie, cioè l’unico che dopo avere fatto finta di litigare con Casini può garantire che ci si allea, cosa che Vendola non vuole fare (anche se poi sarà costretto ad imbarcare SeL nelle liste del PD e con il PD ha firmato la carta di intenti per l’alleanza tra moderati o liberali e progressisti) e che Renzi non prende nemmeno in considerazione perché come molti di noi in questi 20 anni ha visto che la frammentazione politica ha solo fatto disastri sia che si perdeva sia che si vinceva.

Questo è un motivo fondamentale per cui non voto Bersani che sta rischiosamente rifondando i DS (lo vedrete quando SeL e PSI chiederanno l’imbarco….e magari pure Diliberto) invece di tenere ferma la barra sul punto di fondazione del PD. Lo considero l’errore politico più macroscopico del bersanismo, l’ipoteca terribile sulla vita politica dei prossimi 10 anni se Bersani dovesse vincere queste primarie.

Ecco perché ancora una volta come un mantra dico che dobbiamo tendere al bipolarismo e scardinare il ruolo del terzo polo cosiddetto moderato e che di moderato non ha nulla tranne i pochi numeri con cui alla fine incide sulla vita di tutti (questa sì una vera e propria dittatura della minoranza).

I partitelli entrino nei due poli e rendiamo il Paese una democrazia matura: ci si scazza prima e poi si governa, non si vince prima e si imbriglia il Paese dopo.

 

Vendola e l’UDC: sarà no anche dopo?

Premesso che SeL in Sicilia non ha partecipato alla candidatura Crocetta (PD+UDC) e quindi è titolato dall’attualità a mettere distanza tra se e l’UDC, c’è una cosa che non capisco e che tornerà di attualità al secondo turno.

Perché Vendola ha firmato la carta di intenti del PD solo leggermente modificata in cui si parla di alleanza tra progressisti e moderati?

Perché se è così contrario all’UDC (come notoriamente lo sono io e moltissimi che voteranno Renzi sognando un PD a vocazione maggioritaria che possa governare davvero e non solo vincere le elezioni) non partecipa alla costruzione di un bipolarismo forte che impedisca al cosiddetto centro moderato di essere ago della bilancia?

Insomma questa storia dell’UDC mi sembra più propaganda elettorale, destinata a sfumare quando Vendola darà l’endorsement a Bersani al secondo turno, senza dubbio il più orientato verso quella direzione.

L’unico modo per eliminare il quesito sulla questione UDC è costruire un’unica grande forza progressista, larga. Insomma, il PD. Anche perché credo che SeL per entrare in parlamento se resta il porcellum non avrà altra scelta che imbarcarsi nel PD. E io dico: ma non potevamo farlo prima invece di contarci per contare poltrone?

Se SeL è una corrente del PD

Questo post non vuole essere affatto offensivo. Vuole solo registrare un dato: la Carta di Intenti della coalizione è praticamente quasi identica alla Carta di Intenti del PD. Questo significa che dentro il PD le istanze di SeL ci sono già sui macrotemi che apparentemente distinguono SeL dal PD: lavoro e diritti. Nel PD c’è la posizione sui matrimoni gay come c’è la posizione schiacciata sulla FIOM. E’ per questo che alla fine la carta di intenti di coalizione rappresenta il compromesso interno di un partito che ancora non c’è sulla carta ma sta nascendo e questa è l’unica bella notizia della giornata di ieri. Così il partitone delle alleanze di stampo dalemiano non è niente altro che un partito a vocazione maggioritaria di veltroniana memoria. Sarà difficile oggi per Vendola venirci a dire in cosa è diverso da Bersani. La battaglia, a volerla guardare con coraggio è tra Bersani e Vendola da una parte e Renzi dall’altra. E ridurla ad una battaglia tra la destra del partito che ancora non c’è e la sua sinistra, sarebbe leggerla con gli occhiali del secolo scorso.

Mi permetto di sottolineare di nuovo l’incongruenza tra un Vendola che dichiara il liberismo da rottamare (incarnandolo in Renzi impropriamente e non vedendo i tratti socialdemocratici di quel liberismo) e poi firma una carta d’intenti in cui la coalizione di cui fa parte si impegna a cercare alleanze di legislatura con un centro liberale. Il tutto in chiave europeista che non può non far pensare che l’agenda Monti, seppur non nominata, è lì.

E mi permetto di far notare che se la Carta di Intenti del PD parlava di riconoscimento giuridico delle coppie di fatto io mi sarei aspettata che l’allargamento a SeL avrebbe comportato una frase ancora più coraggiosa, altrimenti il compromesso dove sta? La verità è che la discussione interna al PD aveva già esaurito anche la posizione di SeL, ma questo la dice lunga a questo punto sul senso di essere due partiti invece che uno.

Non è una critica a SeL, figuriamoci. E’ una riflessione che vuole accelerare quel processo di evoluzione in senso maggioritario della nostra democrazia. Che non vuole carte di intenti firmate all’ultimo momento tra partiti per vincere le elezioni, ma programmi costruiti lungamente, discussi e infine digeriti che diventano dna comune e quindi politica applicabile sulla pelle delle persone, insomma: governo.

Ne avevo parlato lungamente qui, a proposito di IDV, tema quanto mai attuale dopo il recente arresto di Maruccio che sfata ogni mito di superiorità morale, definitivamente.

Per vostra cultura personale qui trovate la Carta di intenti del PD e qui la Carta di Intenti di coalizione.

Il biscotto di Vendola e Bersani

E’ stata firmata oggi la carta d’intenti (vedi sotto l’errata corrige) tra i segretari del centro sinistra tra cui due candidati alle primarie, Vendola e Bersani.

Presumo verrà chiesto anche a Renzi di firmarla e che qualsiasi dubbio venisse sollevato da parte sua farà gridare allo scandalo, alla rottura, alla presunzione, al poco rispetto per il proprio partito e via dicendo.

Vedo già alcune cose che non sono propriamente quello che mi aspetterei da una coalizione di centro-sinistra, in particolare da Vendola.

Ve le elenco:

Sulle alleanze.

“Qui vive la ragione che ci spinge a cercare un accordo di legislatura con le forze del centro moderato.” Cioè noi facciamo le primarie tra di noi e poi cerchiamo alleanze con l’UDC? Registro che malgrado questa frase, Casini si è lamentato che non ci fosse nemmeno un accenno all’agenda Monti. In effetti suona strano che sia considerato dal PD tutto da buttare visto che da 10 mesi lo stiamo votando. E’ un po’ schizofrenico. No?

ERRATA CORRIGE: nel link di cui sopra c’e’ la Carta di Intenti di qualche settimana fa del solo PD. Qui trovate quella di coalizione firmata anche da Vendola in cui a pag.2 si parla di centro liberale e non piu’ moderato (“Qui vive la ragione più profonda che ci spinge a cercare un terreno di collaborazione con le forze del centro liberale. Per questo i democratici e i progressisti s’impegnano a promuovere un accordo di legislatura con queste forze, sulla base della loro ispirazione costituzionale ed europeista e di una responsabilità comune di fronte al passaggio storico, unico ed eccezionale, che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni. Collocare il progetto di governo italiano nel cuore della sfida europea significa costruire un progetto alternativo alle regressioni nazionaliste, anti-europee e populiste, da sempre incompatibili con le radici di un’Europa democratica, aperta, inclusiva.”) Sono sempre piu’ confusa. Ma Vendola non ha esordito dicendo che il liberismo e’ roba da rottamare?

Sui gay.

“Daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico.” Scusate non ho capito. Vendola è per i matrimoni e per le adozioni. Renzi per le Civil Partnership nei primi 100 giorni e per aprire dibattito su matrimoni e adozioni, Bersani per il modello alla tedesca anche se non ha mai specificato quale delle fasi del modello tedesco….e allora perché siamo stati così vaghi? Sempre in ottica di alleanza con l’UDC?

Le regole delle primarie.

“b) la registrazione, dal 4 novembre fino al giorno del voto, con la sottoscrizione dell’Appello pubblico, l’iscrizione all’Albo delle elettrici e degli elettori, e la consegna a ciascun elettore, ai fini dell’esercizio del voto, del “Certificato di elettore del centrosinistra per l’Italia Bene Comune”. Tale registrazione dovrà avvenire con procedure distinte dalle operazioni e dall’esercizio del voto. Le iscritte e gli iscritti all’Albo costituiranno la base elettorale delle primarie e avranno automaticamente diritto di voto all’eventuale secondo turno.  Il Collegio dei Garanti disciplinerà le modalità di iscrizione all’Albo da parte di coloro che si sono trovati  nell’impossibilità di  registrarsi nel periodo dal 4 al 25 novembre.” Cioè fatemi capire. Posso pagare le tasse via internet, avere i referti medici, usare il mio conto in banca…ma non posso iscrivermi on-line alle primarie del PD e magari mi fate andare ad iscrivere (a me che ho la tessera) in un posto diverso da quello dove devo votare. Dobbiamo vincere le elezioni, non le primarie! Ve lo immaginate l’elettore mandato via alle primarie poi come sarà contento di votarci? Ma sì, perché la cosa importante non è vincere le elezioni ed usare queste primarie come volano elettorale. La cosa fondamentale è arginare Renzi, anche a costo di perdere le elezioni. E poco importa che fino ad ora ad usare pulmann prezzolati di extracomunitari disperati, truppe cammellate di gente del PDL siano stati anche ed in parte quelli che oggi votano Bersani (vedi Napoli, vedi Lazio e poi….).

Il quadro è chiarissimo a chi vuol vederlo. Vendola e Bersani sono alleati, voteranno l’uno per l’altro in caso di doppio turno, sono già d’accordo per allearsi con l’UDC, sostanzialmente con un partito clericale e liberista in stile confindustria (non liberale). Il nemico è uno solo, quello che se vince cambia tutto e modifica la prospettiva. Quello che continuiamo a dire che è di destra, liberale e via dicendo. Insomma meglio Casini di Renzi, ci stanno dicendo Vendola e Bersani.

Mi perdonate vero se preferisco votare uno che dice le cose chiare, anche quando sono scomode sul tema del lavoro, dei gay e di altro. Almeno so che se lo voto farà esattamente quello e posso discutere con lui anche quando non sono d’accordo. Meglio questo che tanti bei programmi socialisti che verranno disciolti nell’acido clericale e confindustriale dell’UDC il giorno dopo le elezioni.  Sempre che poi si possa governare una buona volta oltre che vincere.

p.s. per me oggi la questione centrale è la questione morale. Prima del lavoro. Prima di ogni altra cosa. E questa passa anche per il superamento di un’intera classe dirigente collusa in qualche modo con il ventennio passato. Abbiamo bisogno di occhi nuovi, anche ingenui che possano ricostruire un tessuto di relazioni sano, pulito, nuovo. Senza di questo qualsiasi promessa, qualsiasi programma, qualsiasi carta d’intenti è carta straccia.

Se Vendola sbaglia concorso

Scrive su twitter (e si riferisce al’ILVA):

“Lo sguardo di chi governa deve pesare ciascuno dei beni da tutelare, deve custodire tutte le promesse di futuro, ma soprattutto deve sentire la responsabilità di evitare che vinca il caos, e che l’ardire utopico dei pensieri lunghi si pieghi alla disperazione di un presente immobile, quasi divorato dal suo passato.”

L’esegesi è chiarissima: non si può tutelare il lavoro senza badare all’ambiente. Il passato e il futuro. L’utopia e la necessità. La pagnotta e il sogno di Arcadia.

Tocca trovare una soluzione.

Insomma quello che stiamo dicendo tutti, però in versione candidato al Pulitzer e non alla premiership. Sigh.

p.s. con affetto, compagni, eh. Con affetto.

Metti l’UDC, togli l’UDC

Se non ci fossero in gioco le terga delle generazioni future (e forse ancora anche la nostra se questi non fanno l’ennesimo pastrocchio) ci sarebbe da ridere per il livello di ridicolaggine che il centro sinistra sta raggiungendo.

I sondaggi ci danno la vittoria in tasca nel 2013 e solo un magheggio con la legge elettorale può consentire al PDL di non essere cancellato, e noi che facciamo?

Nell’ordine.

Tabacci (ex UDC ora API) partecipa alle primarie del centro sinistra….quindi Rutelli sta di nuovo con noi? E quando lo abbiamo deciso?

Vendola dice che l’UDC non fa parte della casa del centro sinistra (perifrasi politichese per dire che ci candidiamo PD + SEL, ma poi potremmo anche allearci con loro.

Di Pietro va da solo un po’ perché se lo merita con i suoi toni da leghista della prima ora, un po’ perché l’UDC non lo vuole, un po’ perché lo maltrattiamo.

Gli elettori di PD, SeL e IDV dice che sono incazzati e sono quelli (vi comunico) tra loro più simili e che governano non si sa più quanti comuni e ad andare separati gli sembra contro natura.

Insomma, dai, che ce la facciamo a perdere anche nel 2013, ancora un po’ di impegno. Daje.

Prendete un foglio. Scrivete 10 cose NON vaghe su lavoro, diritti, economia, ambiente e sviluppo…cose NON vaghe,  non cose su cui siamo tutti d’accordo. Cose chiare: contratto unico o flessibilità spinta (e vedrai che l’UDC lo fai fuori già così), uguaglianza delle coppie gay o strumentino giuridico (e vedrai che l’UDC lo fai fuori già così), nucleare o biomasse (e vedrai che l’UDC lo fai fuori già così), privatizzazione dell’acqua o rilancio delle aziende pubbliche (e vedrai che l’UDC lo fai fuori già così).

Non so. A me pare tutto lì, bello chiaro. Certo se ragioniamo con i numeri per vincere e non con le cose da fare per il Paese è tutto più difficile.

Uscire dalla gabbia dei numeri. Subito.

Renzi no. Casini sì (Primarie del PD, diario di viaggio. #5)

Cioè ma quelli che odiano tanto Matteo Renzi, che si taglierebbero le vene, non andrebbero a votare se vincesse, imbraccerebbero le armi e salirebbero sulle montagne…invece se andiamo con Casini va bene? No così, tanto per capire la schizofrenia delle ultime ore.

Casini e Vendola detestano Renzi.

Bersani prima dice che vuole le primarie aperte ora non si capisce aperte a chi.

Io direi: a chi firma un programma comune e chiaro. Se Casini non lo firma niente alleanze. Se Vendola, Renzi, Di Pietro e Bersani lo firmano si facciano tra loro. Se Casini rinuncia a Confindustria e Chiesa di cui è il cavaliere, e firma il programma, parliamone.

Ma ci vuole tanto? A me sembra tutto semplice.

Alleanze: la scelta è tra un programma laico e di sinistra o un programma clericale e confindustriale. Le sigle vengano dopo. Decidiamo quale idea di Stato, di laicità, di società. Chi ci sta firma e partecipa alle primarie. Chi non ci sta va per i fatti suoi. Si chiama maggioritario inclusivo e trasparente.

Cioè diciamo ai cittadini il programma e POI facciamo le alleanze. Sarebbe geniale, che dite?