La minchiata di Palermo.

La cosa assurda è che a Palermo hanno perso tutti:

Ferrandelli e la linea Lombardo (minoritaria) vincono ma non sfondano e visto che gli altri 3 candidati sono anti-lombardo il tema è evidente: alle primarie del centrosinistra se vogliamo leggerle come voto a Lombardo, quest’ultimo pesa solo il 30%…a meno che Ferrandelli non divenga il sindaco di un altro asse buono solo per il laboratorio sicilia.

Faraone (che ha comunque fatto un gran risultato) appoggiato da Renzi, non ce la fa a superare la Borsellino che era la vera avversaria per il rilievo nazionale della sfida. E forse come a Genova i due litiganti in cui si giocano altre questioni che non hanno a che fare con la città finiscono per elidersi a vicenda.

La Borsellino e il trio di Vasto (Bersani, Vendola e Di Pietro) che a Palermo con un nome famoso e un centrodestra allo sbando pensava di fare una passeggiata di salute per rinvigorire il famoso scatto e fare fuori il giovane rottamatore.

Ma soprattutto ha perso Palermo.

Ricordarsi che al sud ci si sta e non ci si scende quando serve. Palermo è allergica a Roma più di quanto lo sia Bergamo. E non a caso i Mille erano bergamaschi e a Palermo si aspettano ancora la distribuzione della terra promessa secoli fa.

Ed è allergica anche a chi da quella terra se ne va e torna solo ad imporre scelte.

L’errore il PD lo ha fatto tanto tempo fa quando ha concesso alla Finocchiaro di tornare a Roma dopo avere perso le regionali. Bastava girare per le strade del centro sinistra per sapere che quel tradimento non sarebbe mai stato perdonato. Siamo siculi, altro che celodurismo. Ma Sciascia lo avete letto? Il verbali di Buscetta? Noi siamo così.

Non mafiosi, badate bene. I siciliani hanno una caratteristica che gli altri italiani non hanno. I siciliani ricordano, anche quando non sembra.

Bersani e Vendola e Di Pietro sono stranieri a Palermo e la Borsellino se ne è andata in Europa, bella sistematina.

Faraone è stata una sorpresa visto che aveva solo Renzi, niente partiti nazionali e poco apparato. Ma non è bastato, non a Palermo.

Ferrandelli è un caso particolare forse più complesso di ciò che pensiamo. Perché accanto a Lumia e Cracolici c’era anche Sonia Alfano e Rosario Crocetta, la prima vicinissima a De Magistris notoriamente “l’altro IDV” rispetto a Di Pietro ed il secondo  eurodeputato PD. Da solo non può vincere, cerchiamo di capire se questo ragazzo di 31 anni, magari anche usato dall’apparato PD filo-lombardo per dare un segnale a Roma, può rappresentare il capofila di una grande squadra che comprenda l’offeso Orlando (che aveva minacciato di candidarsi, ma dovrebbe rassegnarsi per non fare la fine di Rutelli e Bassolino) fino alla bravissima e coraggiosa Antonella Monastra e ai movimenti a cui ha dato voce.

Astenersi analisi nazionali. Palermo non è considerabile laboratorio Italia visto che è solo terra di conquista e saccheggi. L’unico laboratorio Italia è l’Italia che comprende Torino e Palermo insieme passando per Napoli,Cagliari, Milano e…cucù….Roma. Bersani deve avere più coraggio e si deve imporre di più…l’errore di Palermo lo ha fatto Orlando che ha peccato di presunzione e ha trascinato tutti in questo harakiri al brodetto di Vasto. A volte dire no, sarebbe una gran cosa.

E’ tutta in questa sintesi che mi scaturisce dai globuli rossi siculi la minchiata che abbiamo combinato a Palermo.

A Palermo sfilarsi da Vasto (o dall’anti Vasto)

A Palermo, nella città di mio padre, io voterei Antonella Monastra ginecologa dei consultori di periferia,vera outsider di queste primarie.

Sbagliano Bersani e Renzi a farne una guerra di risalto nazionale, sbagliano Vendola e Di Pietro a vedere Vasto dentro Palermo. Tutto questo non fa bene e non farà bene a Palermo. La Sicilia va vissuta nel tempo, senza calate temporanee. La verità è che nessuno la coscienza pulita a Palermo.

Anche la Borsellino che si sta prestando ad una battaglia che nulla ha a che fare con Palermo. Ho paura che non ci sarà una vittoria schiacciante e che questo avrà ripercussioni sul voto vero…certo è che la destra è scomparsa e questo forse può giovare anche alla nostra debolezza. Chissà. Forse Borsellino vince con meno del 50% ma poi riesce a vincere le elezioni vista la situazione dall’altra parte. Vedremo.

Io penso molto umilmente che la Finocchiaro dovesse restare a costruire una classe dirigente nuova.

A Palermo, per le primarie…

….voterei Antonella Monastra di cui mi raccontano da mesi, se non da anni e che credo sia il vero elemento di novità in una città dilaniata dal malaffare e dal malgoverno. Mi piace che si sia data un tetto di spesa e che stia pubblicando le spese della sua campagna. Ma non è solo questo e ve lo racconterò meglio.

Non voterei per l’asse Borsellino-Orlando sostenuto da Di Pietro, Vendola e Bersani perchè è un asse vecchio che ha già dato, che mi sembra più il tentayivo di tenere in piedi un’alleanza che non riguarda Palermo che per fare qualcosa per la città. Annovero Orlando nel gruppo dei grandissimi sindaci degli anni 90 come Rutelli e Bassolino che poi, dopo, non hanno saputo fermare la propria ambizione politica. Se è vero che il PD Nazionale sta pagando la sua campagna elettorale  aprirei una riflessione molto seria sulla nostra capacità, come PD, di determinare la crescita di nuove e sane classi dirigenti. In ogni caso non si può non rilevare che con questa operazione il PD Nazionale sconfessa tutto il PD siciliano. Potevamo farlo prima, no? Ora non abbiamo più la dovuta credibilità.

Non voterei per Faraone perchè è un deputato regionale che fino ad ora ha appoggiato Lombardo pur con i dovuti distinguo. Purtroppo anche se e’ stata spesso una voce di opposizione (come mi fanno giustamente notare) finisce nel mucchio “piddino”. Quello che vorrei far capire a tutti e’ che a volte le “rotture” forti sono momenti di crescita e il PD Sicilia andava spezzato in modo chiaro. Lo spirito unitario danneggia i migliori, non il contrario. So bene che Davide e’ all’opposizione dentro il PD che appoggia Lombardo, ma l’impressione che ho e’ che non se ne abbia avuta la giusta percezione.

Intravedo nella sua candidatura anche i risvolti del duello Renzi-Bersani e voglio pensare a Palermo e solo a Palermo. So che intorno a Faraone si raccoglieranno molti democratici palermitani che stimo e Faraone sarebbe stata la mia scelta se non ci fosse stata Antonella. In ogni caso se dovesse vincere ne sarei contenta.

E nemmeno Ferrandelli messo in campo da altri notabili locali storici per tenere il punto con il partito romano.

In ultimo. A Palermo si vuole fare un registro per gli stranieri. Ho già detto come la penso qui e la trovo una follia.

La democrazia misurata dallo stato di salute dei suoi strumenti: i partiti.

Dice su facebook l’onorevole Morassut, autorevole esponente del PD laziale ieri su FB:

Quando un eletto, come accaduto a Roma nei giorni scorsi, che rappresenta l’intero Partito organizza manifestazioni pubbliche autonome con grande dispendio di mezzi per pesare nel partito non con le idee ma con una presunta potenza, in un partito come il PD deve porsi un problema. Soprattutto quando questo diventa un costume diffuso e non un caso isolato. Un partito che vuole aprirsi alla società deve bandire queste iniziative.”

E’ di oggi la notizia che il senatore Lusi, oggi PD, ed ex tesoriere della Margherita avrebbe confessato di essersi appropriato in qualità di tesoriere di rimborsi elettorali per scopi personali. Sembra che Lusi abbia confessato. Io dico che secondo me dobbiamo smettere di fare i finti tonti che cascano dall’albero quando arriva la magistratura. Ville, case, manifesti ovunque e per tutto l’anno, anche per fare auguri di Natale, bella vita.

La politica sarà anche casta, ma si vede anche dalle scarpe chi usa quei soldi per battere i territori o per fare altro. Ci sono consiglieri regionali e deputati con le suole usurate, che fanno la fila alla posta, che pagano i loro collaboratori con un contratto in regola, che i soldi li usano per fare politica, per viaggiare, per dare una mano ai circoli o per supportare iniziative sane di associazioni e società civile.

A Palermo il PD ha passato i mesi ad appoggiare la giunta Lombardo e molti (non tutti e voglio ricordare Mila Spicola e Giuseppe Ciraolo che in tempi non sospetti ci hanno trascinato a combattere quella follia, lotta sempre caduta nel totale silenzio malgrado la pioggia di avvisi di garanzia) per salvaguardare l’unità del partito non si sono opposti.

Così oggi a Palermo non si riesce a mettere in campo un’alternativa credibile al disastro di Cammarata.

Nemmeno le primarie si riescono ad organizzare. I nomi che si leggono, oggi, sono quelli di Orlando (grandissimo sindaco dell’era in cui lo erano anche Bassolino e Rutelli) e quelli di Rita Borsellino che rappresentano gli ultimi venti anni di centro sinistra siciliano. Così persino la battaglia di Davide Faraone, sembra essere assolutamente illegittima, perché in un partito immobile per restare uniti, chi fa la voce fuori dal coro è sempre un guastafeste. Su Faraone non ho un’opinione e probabilmente questo è un problema, perché un partito che non funziona non consente a nessuno di farsi un’opinione corretta sui suoi esponenti. E quindi genera astensione. Genera odio. Genera sfiducia. Genera l’appiattimento del “sono tutti uguali” che poi finisce per favorire solo chi il voto se lo costruisce a livello clientelare.

Perché se i partiti stanno male, la democrazia sta malissimo. E se volete sapere come sta il PD del Lazio ve lo racconto qui. E ve lo racconto perché se ne parliamo le cose poi cambiano.

Cambiano perché tutti lo sanno e soprattutto perché chi vorrebbe che certe cose non si sapessero, invece di nasconderle, semplicemente dovrà smettere di farle. Alziamo questa benedetta asticella.

Primarie a Palermo.

Tutto quello che il PD Sicilia ha sbagliato fino ad adesso viene al pettine a Palermo. Pietro Raffa prova a riassumerlo.

Uno dei tanti motivi pervenire a votare nel Lazio alle primarie del PD Lazio, per non fare la fine della Sicilia e di Palermo.

(Io posso dirlo visto che ho i globuli rossi a forma di Trinacria.)