PD Lazio: una catastrofe nelle urne.

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Una piccola analisi del voto nel Lazio nei comuni sopra i 15000 abitanti dove si è votato. IL dato più evidente, confrontato con quanto prendeva il PD alle regionali, è il crollo del voto al PD, se si esclude Latina dove però il candidato sindaco era un consigliere Regionale. Ad inquinare il voto certamente la presenza (eccessiva) delle liste civiche dove si annidano equilibri locali. Eppure dando una rapida occhiata ad altri comuni di altre regioni e confrontandoli con lo stesso dato delle regionali ed in presenza di liste civiche NON si riporta un crollo del genere dei valori del PD. Considerato che al massimo confermiamo la coalizione o addirittura (come a Genzano) il PD si spacca e vince il candidato senza simbolo, considero il risultato elettorale una debàcle spaventosa. Il PD Lazio si dimostra possedimento degli eletti, in particolare i grossi portatori di preferenza alle Regionali, dilaniato dalle correnti e incapace di darsi una strategia politica da cui POI, in un secondo momento, provengano le alleanze. L’analisi del voto nei comuni più piccoli è più complicato da fare poiché non appare quasi mai il simbolo del PD ma si scontrano liste civiche comprensibili solo a livello locale. Anche quando si possa registrare la vittoria di sindaci, in quei comuni, vicini a noi il dato non serve a capire lo stato di salute del PD nel Lazio. Il Congresso del PD Lazio dovrà tenere conto di questa analisi.