Grillopippa, la morte del Terzopollo e la sveglia al PD.

Non ha vinto l’antipolitica. Non ha vinto il Terzo Polo e non ha vinto Grillo che non trova di meglio che offendere il Paese oggi. Ha vinto un Paese che sta chiedendo al centro sinistra (PD, SeL, IDV) di stare insieme e di parlare chiaro. Ha vinto quel pezzo di PD che crede nelle primarie. LO spirito d’avanguardia di SeL. L’idea di giustizia dell’IDV. Hanno perso gli inciuci. Ha vinto la politica sana che si può ancora fare e si deve fare nei partiti.

E’ una vittoria che da’ coraggio alle idee, forza alla politica vera e chiara e laica e smonta per sempre e finalmente qualsiasi ipotesi di architettura partitica fondata su alleanze contro natura e sancisce la supremazia dell’identita’ di una visione strategica sui tatticismi che sembrano appartenene al paleolitico politico. Il PD si prepari al cambiamento radicale e ascolti questo urlo tutto politico ed unanime.

Da nord a sud se tutto quello che è accaduto significa che si puo’ vincere senza inciuci con il terzo polo, senza abdicare alla chiarezza e con una linea laica e aperta ai diritti civili! adesso il PD tragga da questa vittoria il coraggio di dettare la linea di tutta la coalizione e alzi le barricate all’api e all’udc riconfermando un bipolarismo non partitico ma politico!

L’Italia bipolare.

Da nord a sud se tutto quello che sta accadendo e’ vero significa che si puo’ vincere senza inciuci con il terzo polo, senza abdicare alla chiarezza e con una linea laica e aperta ai diritti civili! adesso il PD tragga da questa vittoria il coraggio di dettare la linea di tutta la coalizione e alzi le barricate all’api e all’udc riconfermando un bipolarismo non partitico ma politico!

Unioni Civili: ruoli e competenze delle amministrazioni dalle Regioni ai municipi. Simbolo o impatto sociale?

All’interno del PD del XV Municipio di Roma abbiamo cominciato una bella discussione, nata con la presentazione di un ODG sull’istituzione del Registro delle Coppie di Fatto in XV municipio e sul quale come partito siamo chiamati a decidere e ad avere una linea unitaria.
Per assurdo queste votazioni fanno notizia solo se il PD non le vota o non le vota compatto. Vogliamo fare in modo, questa volta, che il partito faccia una discussione ampia e arrivi al voto compatto.
Spesso mi sento dire, da chi vota contro (ed è stata discussione anche con il senatore D’Ubaldo, l’estate scorsa) che il voto contrario non è motivato da ragioni omofobe, ma da ragioni legate alla competenza: si sostiene insomma che il registro delle unioni civili non abbia senso se approvato in amministrazioni che non hanno modo di trasformare quel registro in qualcosa di diverso dalla pura simbologia.
Da una parte, quindi, la simbologia del voto che in qualche modo (se fortemente visibile alla cittadinanza altrimenti no) fa crescere il dibattito intorno alla legge parlamentare, dall’altra la riflessione su cosa davvero serve ai cittadini omosessuali del municipio, partendo dal fatto che i numeri di molti registri sono bassi forse proprio per lo scarso impatto sulla vita quotidiana.
E’ giusto quindi che come omosessuali impegnati per la parità,  e come politici in generale, ci domandiamo il senso di condurre battaglie simboliche piuttosto che trovare, invece, strade che migliorino la vita dei cittadinimeno impegnati, ma attanagliati dai problemi quotidiani.
Personalmente ritengo che, essendo la battaglia per la parità delle coppie omosessuali, fortemente legata alla visibilità le cose simboliche hanno senso, così come ha senso la legge che Paola Concia e il PD stanno presentando in parlamento, che prevede un aggravante di reato in caso risulti la matrice omofobica del reato.
Molti, tra cui lo scrittore Giovanni Dall’Orto, ritengono malamente che questa battaglia sia una trovata elettorale in quanto non introducono il reato di opinione (estensione della legge Mancino), io dico che se il PD fa una battaglia elettorale sulla lotta all’omofobia, è già un’enorme vittoria.
Non solo: in ogni paese in cui si è poi raggiunta la parità si è passati per un mattoncino, anche infinitesimo. Mi stupisce che, forse per pdfobia (malattia che affligge parte del movimento LGBT e impedisce di riconoscere, quando c’è, la bontà delle azioni del PD, nata a ragione quando il PD era ancora arretrato ed omofobo), Dall’Orto non si renda conto, e contraddica molte delle sue teorie sulla visibilità, della mediaticità che avrebbe l’approvazione della legge, tra l’altro la prima a sancire l’esistenza dell’omosessualità, fin ora negata dalla nostra giurisprudenza (vi consiglio a questo proposito il bellissimo “L’abominevole diritto” di Winkler e Strazio -in cui Dall’Orto è più volte citato – che il 5 giugno alle 19:00 presenterò con gli autori al ParkPride di piazza Vittorio insieme a Paolo Patané, presidente di Arcigay.
Sancire l’esistenza di un aggravante significa in qualche modo cominciare a determinare anche una pena sull’opinione omofobica di chi commette un crimine ed apre, a mio parere, le strade al resto della giurisprudenza. Infatti non sarà importante la natura omosessuale del soggetto colpito, quanto piuttosto la natura dell’atto criminoso.
Ed è il motivo per cui PDL ed UDC e Lega, le forse conservatrici del Paese, non vogliono approvarla.
A questo proposito, dunque, il 7 giugno alle 18:30 il PD del XV municipio porterà il tema delle Unioni Civili in una sede particolare: a Corviale, quartiere simbolo della periferia romana e del degrado urbano, oggetto di enormi sforzi da anni di riqualificazione anche e soprattutto culturale.

Abbiamo invitato Gianfranco, un papa’ gay che insieme al suo compagno sta crescendo due bambini. Da lui vogliamo ascoltare le necessità pratiche di una famiglia omosessuale.

Ci saranno:

Alfredo Capuano  consigliere del X municipio di Roma, Partito Democratico. In X municipio c’è da tempo una delibera che istituisce il registro. Alfredo ci darà una mano a capire l’impatto a quel livello amministrativo.

Gianni Paris, presidente del XV municipio, dove è stato presentato un ODG e dove il partito è chiamato a decidere.

on. Paola Marani, consigliera regionale dell’Emilia Romagna, Partito Democratico ci racconterà dei cosiddetti “pacs” all’emiliana. Contenuti ed impatto sociale.

Dove: Centro Polivalente Nicoletta Campanella – Corviale, via Mazzacurati 76.

Quando: 18:30 e 20:30.

Il principio di realtà.

‎”Questi von Clausewitz della Grande Politica continuano a pensare che il compito del Centro Sinistra sia quello di portare un elettorato di sinistra a votare un personaggio di destra. È una coazione a ripetere anche se quella destra lì sta scomparendo. L’operazione inversa, che è quella riuscita a Pisapia, di portare un elettorato moderato «decente» su posizioni progressiste, non è neppure presa in considerazione.”

Guido Martinotti portentoso su Umbrialeft.

Verrai a trovarmi d’inverno – su Whipart

[…] “E’ un libro che non sai se ti è piaciuto o no perché va oltre, resta lì proprio che non te ne liberi per un po’. Ci pensi e ci ripensi. Per esempio, precisamente a pagina 258, lascia interdetti un dialogo che spiega in quattro, proprio quattro, battute come in effetti le scelte degli altri sono scelte degli altri finché non inficiano l’amore che ci viene dato o i doveri che per ruolo gli altri hanno nei nostri confronti… […]

La recensione di Lucia Ambu. 

EUROPRIDE (Alicata, PD): la comunità omosessuale e transessuale romana respinga al mittente il saluto del sindaco Alemanno

EUROPRIDE (Alicata, PD): la comunità omosessuale e transessuale romana – dichiara Alicata delegata ai diritti del PD del XV municipio -dovrebbe respingere al mittente il saluto del sindaco Alemanno che accogliendo i partecipanti ad Europride descrive una città che non esiste ed elenca il finanziamento di progetti o l’esistenza delle attività commerciali a Roma dimenticando che ad un sindaco non si chiedono solo buoni rapporti con le associazioni LGBT e con gli esercenti commerciali, ma soprattutto con i cittadini e le cittadine omosessuali e transessuali in particolare i più giovani che abitano nelle periferie o le coppie che camminano per strada, o gli anziani soli. Alemanno – continua Alicata – non può definire “opinioni diverse” essere contrari alle Unioni Civili perché il riconoscimento delle coppie omosessuali è il fondamento stesso della battaglia contro l’omofobia. Il sindaco dia piuttosto applicazione alla mozione contro l’omofobia approvata all’unanimità in comune e presentata dal PD che prevede campagne di informazione nelle scuole, attivi progetti culturali a basso profitto ma ad alto impatto per la rinascita civile della città. Va benissimo finanziare progetti e stare vicino agli esercenti commerciali omosessuali, ma non basta. Non basta più. La comunità omosessuale romana ha bisogno di un sindaco dalla sua parte. Ma d’altronde questo è un sindaco che a parte i tassisti, non è alleato con nessuno a partire dai bambini degli Asili Nido romani e questo per dimostrare che una città davvero accogliente o lo è per tutti o non lo è per nessuno e non possiamo permettere di essere accondiscendenti con un sindaco così.

p.s. senza contare che non ha sprecato una sola parola per la legge in discussione oggi.

Le cose che cambiano.

Emilio Di Marzio, giovane candidato Pd, al primo turno ha messo insieme 2.300 preferenze, tornerà nell’aula di via Verdi solo se vincerà Gianni Lettieri. Ma Di Marzio ha deciso: domenica voterà contro se stesso.

E a Bologna, anche se abbiamo vinto.

Il segretario del Pd Raffaele Donini mette mano al partito, apre agli esterni e “rottama” il vecchio nodo di arruolare i quadri. «Vincere il Comune non basta, ora bisogna riformare la politica e il Pd» dice, «per superare la stagione dei gruppi e dei clan».

Appuntamenti contro l’omofobia

Il 23

Pomeriggio. il DDL va in discussione in Parlamento. Davanti a Montecitorio ci saranno sit-in spontanei.

Sera. Alle 19 Paola Concia sarà al Circolo PD Portuense e raccontarci come va la discussione della legge.

Il 24 o il 25.

A seconda della calendarizzazione del voto ci troveremo sempre in modo spontaneo in Piazza Montecitorio.