Verrai a trovarmi d’inverno a Benevento.

Dopo un terribile incidente di moto, Elena, giovane e brillante chirurgo ortopedico, decide di trascorrere il periodo di convalescenza a Pantelleria, interrompendo drasticamente tutti i rapporti con l’esterno, fatta eccezione per suo padre, che rimane l’unico a sapere come poterla rintracciare.

Restano invece tagliati fuori Mattia, innamorato di Elena da sempre, seppur legato a lei da un vincolo familiare un po’ particolare, e Viola, la ragazza che Elena ama.

Nel suggestivo scenario dell’isola di Pantelleria, rinomata meta turistica che dal romanzo emerge anche come ruvida dimora e luogo simbolico di un isolamento cercato, talvolta subìto, si sviluppa una trama densa di ricerca del sé, nella quale fanno irruzione dei flashback che la protagonista rielabora per raccontare quanto accaduto, svelando man mano cosa ha sconvolto la vita dei protagonisti.

Verrai a trovarmi d’inverno, di Cristiana Alicata, è un libro che racconta luoghi e sentimenti, da sublimare nelle numerose e diverse nuances delle vicende umane che vi ritroviamo, indipendentemente dalle singole storie individuali.
Esploreremo queste pagine mettendo in gioco i nostri sensi in un reading multisensoriale che dia spazio, oltre che all’ascolto di alcuni brani del libro, narrati dalla voce dell’attrice Martina Iorio, anche alle altre percezioni del lettore. Lo faremo attraverso percorsi audio/video, odori e sapori in omaggio al territorio in cui il libro è ambientato, in una location suggestiva ed ammaliante allestita per l’occasione.

Ci guiderà in questo viaggio tra i sensi l’autrice insieme ad amici, artisti, lettori e tutti quanti vorranno liberare al mondo, partendo dalle impressioni offerte dal libro, un po’ di sé.

L’appuntamento è per il 10 settembre alle ore 19.00 presso la Libreria Luidig, Palazzo Collenea, Corso Garibaldi 95, Benevento.

Economia. Io non me ne intendo,…

…ma:

1) si faccia un accordo con le banche e si annullano le commissioni.

2) obbligo di POS in ogni esercizio (pure il bar)

3) reato penale per chi ha un esercizio e non è dotato di POS

4) si paghi tutto con la carta. Tutto. Il dentista, l’idraulico, il cappuccino, il pane.

E l’IVA sia scaricabile a tutti o togliamola. Così è solo un costo per il cittadino ed è visto come uno sconto in caso di elusione della fattura.

Dico stronzate?

Verrai a trovarmi d’inverno – La recensione di Zandel sulla Gazzetta del Mezzogiorno.

Personaggi e paesaggi… “Tanto bene descritti da fare fatica a comprendere come ad esserne autrice è una giovane donna che, stando al risvolto di copertina, di formazione è ingegnere.”

Poteva aggiungere: “stupisce che sia del Pd” 🙂

Scioperi.

Mentre la Camusso nella noia generale convoca il solito, inutile, sciopero generale, il Calcio si ferma. E se si ferma il calcio la gente si ferma. Tutta. E Pensa. E allora forse può pensare di fare la rivoluzione…o qualche occupazione ad oltranza, di quelle serie alla francese, mica solo alla tunisina.

Consiglio alla Camusso di sentire Tommasi e di concordare i prossimi passi.

Uso e abuso dei gay in politica

Allora mettiamoci d’accordo subito, così è chiaro a tutti, almeno come la vedo io.

Non basta dire “sì alle unioni civili” in un passaggio politico che riguarda la tuttologia del panorama politico.

E’ come limitarsi a dare una carezza a uno che vuole sposarti, tanto per sintetizzare con il linguaggio mondiale noto a tutti.

La cosa comica nel nostro Paese è che quando si parla di gay sono solo i gay a parlarne, con l’abuso anche da parte nostra di questa dinamica perversa e che fa di molti dei professionisti del settore. Per parte mia, in futuro, di tutto mi voglio occupare tranne che di pari opportunità (o meglio: solo), però questo deve comportare che dalle carezzine nascoste nella tuttologia politica, si arrivi ad un impegno collettivo, continuato ed esaustivo della classe politica moderna e progressista che spieghi al Paese che i diritti sono compendio imprescindibile della crescita economica del Paese. Punto. E’ quasi noioso ripeterlo.

Veltroni è dai tempi del primo Lingotto che si dichiara d’accordo alla regolarizzazione delle Unioni Civili (dicesse matrimonio sarebbe già rivoluzionario e moderno) e lo ha fatto anche nell’ultima ennesima lettera al Paese. Respingiamo al mittente ricordandogli che non ha mai chiesto scusa (e nessun giornalista si sogna di ricordarglielo) per la vergognosa bocciatura che subì il registro delle coppie di fatto quando lui era sindaco uscente e correva per la premiership. Affetto dallo stesso virus di Rutelli nemmeno si presentò in aula. La comunità romana ed italiana questo NON lo dimentica. Non si può tirare fuori la questione quando fa comodo. Dovrei poi comprendere come mai Veltroni risulta alleato con Fioroni dentro il PD e come fa a conciliare questa sua posizione (e lo stesso vale per Testamento Biologico ed altri affini).

D’Alema risulta essere tra i primi firmatari addirittura della proposta sui PACS di Grillini, correva l’anno 2004 e c’erano i DS. Ma come si coniuga questa “firma” seguita anche da quella dei dalemiani al documento dei mariniani sullo stesso tema del 2011, con la tensione all’alleanza con l’UDC che vota come anticostituzionale la legge contro l’omofobia? Perché questa insistenza? Per quale recondito motivo allearsi con degli estremisti religiosi travestiti da moderati?

Insomma, il tema della politica, finalmente, all’alba del 2011, forse per un ritrovato lume della ragione collettivo non sono più le parole, gli impegni, le firme, le lettere, le promesse.

Sono la storia, la credibilità personale e soprattutto i fatti. Le alleanze, tanto per dirla chiaramente, entrano nei fatti. E noi d’ora in poi vogliamo solo quelli e su quelli giudicheremo le persone. Punto.

Non è più tempo di lettere al Paese

Ogni anno, in estate Veltroni, scrive al Paese.

Nel 2010.

E anche nel 2011.

Ogni anno io mi conto i capelli bianchi e vedo le stesse facce a governare il Paese, ad andare al meeting di CL ad aspettare Roma2013, a fare la conta per il prossimo Parlamento, a non pagare contributi al partito, a fare le nomine della municipalizzate romane e il Paese sempre più incazzato (e io pure un po’).

Più che dalle lettere, comincerei a dare l’esempio cominciando da un’intera classe dirigente che ha fatto il suo tempo.

Scusate se mi ripeto anche io, come ogni estate. In effetti di questi tempi la politica è di una noia mortale. Ci vorrebbe quasi una rivoluzione, ma non siamo mica il nord Africa. No.

Solidarietà a Marco Pasqua.

‎”Feccia, omuncolo viscido e puzzolente, frocio dai gusti torbidi, pezzo di animale. Per il quale, ciliegina sulla torta, c’è pronto un “cappio al collo”. “Marco Pasqua hai tutta la nostra solidarietà per quello che sta accadendo.

Tu continua a scrivere. Noi continuiamo a dire al Paese che le parole sono pietre. Appunto.