SeL e i manifesti della Apple: Vendola chiede scusa.

E Vendola chiede scusa.

“Il genio di Steve Jobs  ha cambiato in modo radicale, con le sue invenzioni, il rapporto tra tecnologia e vita quotidiana. Tuttavia fare del simbolo della sua azienda multinazionale – per noi che ci battiamo per il software libero – un’icona della sinistra, mi pare frutto di un abbaglio. Penso che il manifesto della federazione romana di SEL, al netto del cordoglio per la scomparsa di un protagonista del nostro tempo, sia davvero un incidente di percorso. Incidente tanto più increscioso in quanto proprio in questi giorni nella mia regione stiamo per approvare una legge che, favorendo lo sviluppo e l’utilizzo del software libero segna in modo netto la nostra scelta”.

E in questo è più bravo di noi a mettere le pezze.

Dobbiamo ammetterlo.

In ogni caso, come vedete a fianco, il WEB si era scatenato di brutto. Ma di brutto, brutto.

Piccoli maestri: gli scrittori romani nelle scuole di Roma

Con molti scrittori romani e da un’idea della vulcanica Elena Stancanelli (sulla scia di quanto già avvenuto a Londra e negli USA) andremo gratuitamente nelle scuole per parlare di libri.

Uno scrittore un libro.

Per quanto mi riguarda ho scelto “I ragazzi della via Paal”, “La luna e i falò” e “La Storia Infinita”.

Se ci volete nella vostra scuola o scrivete e volete partecipare mandate una mail a fedecentrico@gmail.com

 

A Roma la sinistra (ehm) è confusa

Il manifesto di SeL per Steve Jobs che sta infestando Roma è una vera schifezza per tanti motivi:

1) Jobs non era di sinistra, era un capitalista. Si può essere imprenditori di sinistra, ma Jobs era un capitalista. La mia è una provocazione ai compagni di SeL chiaramente. Non dimentichiamo che Apple è stata spesso criticata perché produce componenti dove i lavoratori non hanno alcuna difesa.

2) Gioca sul sentimento popolare indotto dal marketing. Apple è figa e allora anche SeL è figa. Un po’ meschina come operazione di marketing politico, no?

3) molti dei manifesti sono abusivi. E questa è la cosa più grave….ovviamente lo fanno tutti. Infatti l’unica strada è: basta manifesti. Vedi poi come i tipografi si avvalgono di attacchini onesti, basta minacciarli di non farli lavorare più.

Compagni…e daje, non avete altro da dire ai romani…eppure di materia ce ne è tanta.