Se mettiamo in ginocchio il comparto delle rinnovabili.

Kyoto Club chiede a tutte le associazioni delle rinnovabili elettriche e termiche e dell’efficienza energetica di organizzarsi in un tavolo di lavoro comune per confrontarsi con il Governo, secondo un approccio che metta da parte interessi particolari e che punti a dare forza e fiducia a questo comparto strategico della green economy.”

C’è un gruppetto di amici ingegneri che mi sollecita la diffusione di questo grido di dolore e lo faccio volentieri, tanto per aggiungere cose da sapere su quanto sta accadendo e sempre perché penso che una Nazione è un affare complesso e che il giudizio al Governo vada dato su più fronti.

Insomma se vogliamo sviluppo e innovazione c’è qualcosa che non mi torna.

Se manca quello che tutti vogliamo: equita’.

Credo sia giunta l’ora di dire che “tolleranza zero” deve valere per tutti.

Se blocchi le assunzioni, proroghi l’eta’ pensionabile, dici che il posto di lavoro non e’ più sicuro (ed e’ noto come la penso) devi cominciare a: liberalizzare davvero, fregartene delle corporazioni (banche, notai, tassisti, farmacie), mettere in galera chi evade legiferando in quel senso (o chiudere gli esercizi commerciali che lo fanno), tagliare (ma proprio con l’accetta) lo spreco di denaro pubblico, sbattere fuori dalla politica chi ha superato un certo numero di mandati, stabilire metodi di accesso negli enti pubblici che siano fondati sul merito (Rai compresa), assumere immediatamente le partite IVA che fanno lavoro da dipendente, avere un contratto unico che renda tutti io lavoratori uguali nei diritti e nei doveri senza passare per concertazioni che divengono prove di forza corporative, rendere donne, giovani e gay uguali al maschio vecchio etero.

La mia impressione e’ che i cittadini onesti i sacrifici li fanno se hanno la certezza che il peso sara’ equamente ripartito. E ho l’impressione pero’ che li stiamo chiedendo solo a loro e invece stiamo ammorbidendo tutto il resto.

Voglio lavoro flessibile dentro un stato onesto che fa rispettare la legge e che investe in welfare.

Il lavoro flessibile dentro uno Stato disonesto, con i processi lunghissimi e senza paracaduti non lo voglio. Va fatto tutto e tutto insieme altrimenti il sistema non funziona.

Insomma come avevamo chiesto, in sintesi: equita’.

Sono sempre più preoccupata. In Italia siamo divisi tra una destra sciacalla e una sinistra arcaica il tutto condito da un centro clericale.

Ho tanta voglio di sinistra moderna, di coraggio nel evolvere la forma Stato in un contesto economico attuale, ma con un welfare fortissimo. Anche io come molti alla veneranda eta’ di 36 anni vorrei un Paese diverso. E non lo vedo nemmeno arrivare.