La mafia è meglio dei partiti. (Beppe Grillo)

Che non sa che la Mafia è la prima causa del disastro in questo Paese e forse è rimasto a qualche raccontino sulla mafia del 1800.

In ogni caso questa frase riscuote tutto il mio più profondo schifo.

Qui, il post di Giulio Cavalli con il video integrale per chi, come tutti noi, all’inizio non ci aveva creduto.

Roma Capitale dell’illegalita’

Il Corriere denuncia lo stato di piazza del Pantheon…io vi dico che ogni mattina sotto il naso dei vigili si appiccicano manifesti abusivi in tutta la citta’. Basta fare un giro muniti di smartphone o di telecamera la documentazione c’e’ per un enciclopedia dell’anarchia di una Capitale.

Di sicuro Roma ha bisogno di una guida che rimetta in riga tutti a partire dai vigili urbani che dovrebbero essere il controllo più profondo e discreto.

Siamo nel caos. E’ ufficiale.

P.s. Peccato che Roncone autore del pezzo dica “i trans’ invece che “le trans”. Che pizza questa approssimazione.

Non firmero’ la petizione sul femminicidio.

Non so se firmero’ l’ennesima petizione, in questo caso quella “contro” il femminicidio “Mai più complici”

Il femminicidio si ferma dando alle donne parita’ assoluta nei luoghi del potere. Finche’ la donna non avra’ pari dignita’ sara’ culturalmente fragile. Non esiste solo la violenza finale, quella dell’omicidio. Esiste la violenza quotidiana della rinuncia, della rassegnazione.

Chiediamo parita’ e allora fermeremo la violenza ed anche l’uso sbagliato delle parole.

Non si combatte la violenza con strumenti punitivi, lo si fa indagando cosa sta accadendo alla nostra societa’, quali aspettative abbiamo insinuato nei maschi in questi 20 anni. Serve un’operazione culturale forte che non puo’ non passare per l’accesso delle donne nei luoghi dove ancora non sono. I problemi si risolvono curandone le cause non punendo le conseguenze.

Nietzsche, Freda e Alemanno (trova l’intruso)

Tempo mezzo pomeriggio ed Alemanno ha ritirato il patrocinio alla presentazione del libro di Freda. Che dite? Cosa avrà vinto? Che Franco Freda è uno di quelli che secondo la Cassazione è implicato in Piazza Fontana (forse qualcuno finalmente glielo ha ricordato?) o che Nietzsche era un filosofo anticlericale che considerava qualsiasi religione un danno per l’umanità? (forse finalmente qualcuno gli ha spiegato Nietzsche?).

Ma soprattutto, vorrei le dimissioni di chi distribuisce patrocini come se fosse niente. Come se Roma non fosse Roma. Come stiamo cadendo sempre più in basso.

Ah, a proposito…sempre per ribadire una piccola questioncina sul fascismo e su Grillo, nel 1963 Freda scrive Il Manifesto di AR:

[…] Noi siamo: contro i partiti politici. Dagli attuali partiti politici appaiono solo posizioni politiche al crepuscolo, che possono costituire il supporto per il successo di gruppi oligarchici, non certo inserite nel nostro modo generale d’essere. Noi siamo antidemocratici: sui feticci delle democrazie capitalistiche e bolsceviche ricade la responsabilità del crollo dei valori politici e del trauma morale che ha disintegrato degli individui alienandoli dalla vita organica dello Stato. […]

Poi ditemi che non ho ragione ad essere spaventata da Grillo e soprattutto dall’abissale ignoranza e tendenza all’oblio della memoria del nostro Paese.

Povero Nietzsche e povera Roma.

La cosa intollerabile di questa destra ignorante è vedere come, nel 2012, continua a considerare Nietzsche un riferimento culturale. Se Alemanno leggesse le cose che Nietzsche diceva delle religioni in generale (che in confronto Marx era un frate cappuccino) lo bandirebbe da tutte le scuole della Capitale. Invece quando andava a fare i raduni con i compari dell’anello (quelli di Tolkien che nessuno si è accorto che un nano storto mette insieme tutte le razze più strane contro gli uomini neri e quindi è ontologicamente manifesto della differenza e della multiculturalità) gli hanno raccontato che Nietzsche è un figo di destra. Ed oggi non trova di meglio che dare il patrocinio alla presentazione di un libro di un suo vecchio amico. Uno, Freda, che la Cassazione ritiene responsabile della strage di Piazza Fontana. Così.

Salva i ciclisti

Non vado in bici perché è pericoloso a Roma. Perché respiro smog soprattutto da vetture che a Roma non dovrebbero nemmeno circolare, pullman per turisti compresi. Sogno una città dove la mobilità integrata di bici (leggere e pieghevoli), gambe umane e bus divenga la regola. Ma va modificato tutto a partire dai veicoli commerciali che devono avere degli orari. Chi dice che le consegne dalla periferia verso il centro non possano svolgersi in orari di primo mattino, per non congestionare la città? Magari si può incentivare chi lo fa e far pagare chi invece scegliere di farsi consegnare le merci a qualsiasi ora del giorno e della notte. E’ una piccola cosa, che già farebbe la differenza. La logistica dell’intera città va ripensata, digitalizzata e sottoposta a regole.

Domani ai Fori Imperiali ore 15, c’è la manifestazione “Salva i Ciclisti”. Io direi che sarebbe meglio dire: andiamo in bici, salviamo la città e i nostri polmoni.

Scelto a Roma il luogo della nuova discarica.

Il ministro dell’ambiente Clini annuncia la scelta del sito per la nuova discarica. Nella Valle Galeria, per l’esattezza a Monte Carnevale, cioe’ nella stessa zona di Roma dove c’e’ Malagrotta. La scelta, dice, e’ stata fatta con considerazioni tecniche e non sociopolitiche. Ci tiene a dirlo per far capire che tecnicamente quello e’ il sito migliore dal punto di vista idrogeologico (falda acquifera meno a rischio tanto per capire)

Sappiamo tutti che qualunque scelta avrebbe sollevato la rabbia della popolazione locale e che fino ad oggi in citta’ si e’ rimbalzato il problema da un municipio all’altro.

Per prima cosa dobbiamo considerarla una scelta che riguarda la citta’ intera e non una parte di un municipio.

Qui, trovate la posizione del PD Roma.

E poi voglio fare una riflessione. In questi tempi di partecipazione diffusa e’ necessario che i diritti alla partecipazione si accompagnino alla responsabilita’. Se in citta’ tutti facessimo la differenziata non avremmo bisogno della discarica ma piuttosto di impianti di trattamento dei rifiuti di riciclaggio o magari di produzione di energia a biomassa. Roma e’ pronta?

Direte voi: ma la politica dove sta? Vero. Un sindaco serio in questi 4 anni avrebbe potuto stravolgere la citta’ sapendo che Malagrotta era ormai alla saturazione. La differenziata va incentivata e resa semplice e bisogna trovare il modo di disincentivare con tasse più alte la produzione di “monnezza”.

Intanto oggi, 28 aprile 2012, a Roma apre un’altra discarica. Ed e’ un fallimento collettivo.

Noi, Bella Ciao, le isole Aaran e il giapponese.

Eravamo alle isole Aaran.

Irlanda. Da soli, niente turisti che non era l’isola di moda e avevamo sbagliato banchina.

Per fortuna.

Tanto whisky, birra e stelle che erano più del buio e dei muretti. E delle pecore. Ma quante stelle, diosanto. Quante che cadevano giù come se piovessero.

Un pub pieno di irlandesi che erano lì per un corso di gaelico, per conservarlo dall’inglese che divorava, cannibale, la lingua antica.

L’orgoglio di un popolo in un cerchio illuminato. Un violino. Piedi che battono a terra. Il canto doloroso dell’oppressione.

E gli unici altri due turisti in tutta l’isola erano due giapponesi. Una coppia. Lui ci cantò “Bella Ciao” in giapponese (Sarato’….) che per lui quella era l’Italia e noi lo guardavamo con gli occhi sgranati che non era possibile che fosse arrivata fin lì.

E invece.

 

Un due tre stella…lunga vita a Sabina Guzzanti.

Ultimamente la più grande delle sorelle Guzzanti mi sta cordialmente antipatica. Ma proprio tanto. Tanto antipatica quanto brava, tanto per chiarire.

Premetto subito che le prime puntate di Un Due Tre Stella, mi sono sembrate più un appropriazione del ruolo della Dandini che un esercizio del proprio ruolo, quello che Sabina sa interpretare benissimo perché lei come il fratello ed anche la piccola Caterina, per me sono dei giganti della satira. Sono dei professionisti perché della comicità sono per me degli intellettuali per la cura del gesto come della battuta. Per dire a me Crozza non piace. Non mi fa ridere. E’ grottesco, copione, banale e scontato.

Nelle puntate successive di Un Due Tre Stella deve essere emerso in modo chiaro questo turbamento collettivo (chiamiamolo così) che durante le prime puntate era tangibile su tutti i social network. E badate bene, non era un turbamento dovuto alle idee espresse dalla Guzzanti, ma risiedeva nel modo in cui Sabina Guzzanti faceva comizi nei propri panni invece di dirci le stesse identiche cose nei panni che meglio sa usare: quelli della satira alta. Cioè Sabina Guzzanti invece di fare Sabina Guzzanti deve fare Sabina Guzzanti. Non so se è chiaro.

Quando ci si mette, ne ha per tutti e non soffre affatto per la perdita (sempre che) del personaggio più importante della sua carriera: Silvio Berlusconi.

Dalla Marcegaglia a Monti, passando per la militante leghista e per Maria De Filippi. I frutti del ventennio, incarnati e imitati nella gestualità in modo così perfetto che non esiste un termine per raccontare la bravura di Sabina nel farlo. Chi lo nega dà un giudizio politico e non è questo che dobbiamo fare commentando Sabina Guzzanti. E le minchiate che ha combinato fuori dal palco: investimenti, pubblicazione con casa editrice o produzione berlusconiana sono cose che Sabina condivide con più dell’80% degli intellettuali (gulp) di sinistra del Paese. Anche io ogni tanto quando la vedo estremizzare posizioni e uscire dalla comica per entrare nella comiziante mi verrebbe da sventolare una bandiera con scritto coerenza.

Ma.

Oggi ad Otto e Mezzo Carlo Rossella, l’amico di Berlusconi, ha detto a Sabina Guzzanti una cosa terrificante: ha detto che un comico deve essere leggero, deve alleggerire il Paese che è già tanto depresso. Io penso che un comico così bravo deve onorare la storia della satira e deve farci ragionare. Sabina Guzzanti oggi è una spina nel fianco della politica anche quella che mi piace per dire. Esprime con tutta evidenza un’idea personale ed estrema (più degli anni precedenti), ma quando vuole lo fa bene e pur non condividendo molte cose – e adesso che hanno aggiustato il tiro – è un piacere guardare la trasmissione. Taglierei la parte con ospiti in studio che tendono a sottolineare una militanza che viene espressa benissimo dagli “esercizi” di personalità della comica. Troppa esegesi rovina l’arte. Per me rivedrei anche musica e balletti che fanno tanto centro sociale, ma questa è un’opinione personale e quindi non un giudizio da considerarsi importante.

Mi piace citare questa frase (che condivido) del blogger Peter Parker che riferendosi ad un pezzo di Giorgio Montefoschi apparso sul Corriere della Sera che stroncava la trasmissione dice così: “Non ho capito, ma è un mio limite, il perché di questa paginata: forse serviva che qualcuno stroncasse la Guzzanti per gli attacchi alla Marcegaglia, al Vaticano, alla Bryan Air, ai giornalisti di cui la Guzzanti fa nomi e cognomi oppure per i telespettatori che la seguono. Il pezzo si conclude con il trionfale arrivo di Benigni che, secondo Montefoschi, rappresenta il nazional-popolare amato da tutti. Appunto. La differenza è proprio lì. Bisognerebbe sempre dubitare di chi è amato da tutti.”

p.s. Lei fa satira (si fa spesso confusione tra comicità e satira, ha ragione Giacomo Deperu a farmelo notare), e in quanto satira è dissidente ma attraverso la risata (amara) ci ha aiutato a superare anni di buio. Considero Reperto Raiot un’opera d’arte… quella sera avrei pagato il biglietto anche per uscire tanto per dire. E ogni tanto infilo il DVD e me lo guardo.

A proposito di fascisti mascherati (per la serie l’omofobia tollerata)

Oggi a Roma il corteo del 25 aprile.

L’ANPI non ha voluto Alemanno al corteo di oggi (ed ero d’accordo).

Avete invitato la Polverini, turandovi il naso. Meglio andare fino in fondo e non tornare sui propri passi.

E invece, avete lasciato sfilare Savino Pezzotta, portavoce della manifestazione “Family Day” che papa Benedetto XVI° ha nominato componente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace.

Per me un fascista perché per me chi ritiene che i gay siano malati o non possano accedere agli stessi diritti è esattamente come chi promulga le leggi razziali. Senza alcuna differenza.

(questo intendo quando chiedo meno retorica e più sostanza)