Gli spot tv del Gratta e Vinci.

Domanda. Ma se la pubblicita’ di sigarette ed alcolici e’ stata bandita…perche’ la TV e’ impestata di spot sul gioco, la sisal, i gratta e vinci e il video poker?

Anche quella e’ una droga di stato (e di mafia).

Sara’ anche un’entrata di Stato, ma ha un costo socioculturale abissale. Come ogni dipendenza.

Meglio non farla.

Le supercazzole di Travaglio sulla TAV (di Maurizio Mastrolembo)

Aggiungo l’analisi di Maurizio Mastrolembo sulle cazzate dette da Travaglio.

Sta molto girando in facebook il lungo sproloquio di ieri sera di travaglio sulla linea av/ac che passerà dalla Val di Susa. Dice molte cose, Travaglio, nei suoi 13 minuti. Per esempio afferma che « i politici non dicono mai niente di esatto, di preciso, dicono una supercazzola dopo l’altra » e che « Nessuno si confronta mai con i dati »

Nel mio piccolo provo a rispondere ad alcune delle troppe inesattezze che ha riferito. Non sono un tuttologo, a differenza sua non sono onniscente e quindi non so rispondere ad altre sue dichiarazioni, ma sulle seguenti penso sia doveroso correggerlo, se non altro per affrontare questa brutta discussione in maniera almeno un po’ più consapevole, senza aggiungere demagogia ad ideologia, che già ce n’è troppa.

Innanzitutto voglio partire dai dati di traffico

Travaglio: « Basta dare un’occhiata ai dati del traffico merci tra l’Italia e la Francia che, salito fino al 2000, da allora è colato a picco. L’ufficio federale dei trasporti svizzero calcola che nel 2000 viaggiavano 8 milioni di tonnellate di merci, oggi ne viaggiano 2 e mezzo »
Gli scambi di merci tra Italia e Francia sono stati pari a 33 milioni di tonnellate nel 2011: erano 30,2 nel 2009, mentre nel periodo pre-crisi (anno 2007) avevano raggiunto i 44,9 milioni di tonnellate trasportate. Nel 2000, l’anno dopo il quale secondo Travaglio ci sarebbe stato il tracollo, gli scambi Italia-Francia raggiungevano i 40,8 milioni di tonnellate [fonte: coeweb-istat, senza andare a scomodare gli svizzeri che cosa ne potranno mai sapere di quel che avviene tra italia e francia?]
Attraverso i trafori di collegamento con l’Europa occidentale, vale a dire Frejus, Monte Bianco e San Bernardo, i mezzi pesanti che OGNI GIORNO transitavano nel 2000 erano 4.451, nel 2007 sono saliti a 4.531. La crisi del 2008 ha rallentato il trend di crescita delle movimentazioni su gomma, tanto che nel 2009 si è scesi a 3.528 transiti al giorno, ma già nella prima metà del 2011 si è tornati sopra i 4.000 (4.131 per l’esattezza) e quando la recessione sarà superata tale valore è destinato a crescere notevolmente [fonte: aiscat]

Travaglio: « ormai il grosso passa dal gottardo e dal brennero »

Gottardo e Brennero sono utilizzati per andare in Svizzera, in Austria e in Germania, mentre per andare in Francia, in Belgio e in Gran Bretagna si utilizzano Frejus e Monte Bianco (http://i45.tinypic.com/34yrww7.jpg) ma forse Travaglio avrebbe bisogno d’un piccolo ripasso anche di geografia? Ovviamente no, sa bene dove si trovano i vari valichi. In effetti Sua Infallibilità si riferiva soltanto al traffico ferroviario e, certo, per il Gottardo e per il Brennero i treni merci passano frequentemente (non quelli di trenitalia, ovviamente, ma quelli di Hupac e quelli di RTC), mentre da e per la Francia non ci passano. Non viene in mente, al signor Travaglio, che questo fenomeno conferma proprio l’impraticabilità della linea storica Torino-Modane per il trasporto ferroviario delle merci? Cioè che le merci da e per la Francia non usano il treno perché impraticabile, a differenza di quanto avviene dove la linea-pur tra i mille limiti che hanno infrastrutture costruite più d’un secolo fa-è leggermente migliore? Ridurre le pendenze da quelle attuali, impraticabili, del 33‰, a pendenze più ragionevoli, ossia del 12‰, è l’obiettivo fondamentale del progetto attualmente in discussione. Non certo “far arrivare le rape e le fave mezz’ora prima”, ma utilizzare per i prodotti della meccanica e dell’elettronica e di tutti i comparti italiani che esportano il treno invece che la gomma.

Travaglio: « Il vecchio treno diretto torino-lione è stato soppresso »

Andasse a guardare il sito del Tgv, scoprirebbe che ce ne sono 6 al giorno.

Lo aiuto: http://www.tgv-europe.it/it/orari?rfrr=accueil_header_orari

Travaglio: «  Il differenziale dei costi tra l’Italia e la Francia, lo spread del magna magna, ha un nome soltanto: tangenti»

Sulla parte dei costi [Il costo previsto è di 8,2 miliardi. L’Ue potrebbe finanziare fino al 40 per cento (3,3 miliardi),  Roma 2,7 miliardi e Parigi 2,1 miliardi] ha già risposto due anni fa Virano, con queste parole: “i lavori della Parte Comune, da Chiusa di S. Michele a S. Jean de Maurienne, per circa 84 km (di cui 49 in Francia e 35 in Italia) saranno appaltati da un unico promotore pubblico binazionale con modalità e procedure unificate nei due Paesi, rendendo impossibili disparità di costi delle medesime opere sui due lati della frontiera. E’ altresì chiaro che la compartecipazione finanziaria dell’Unione Europea, del Governo francese e del Governo italiano impone sempre un triplice ordine di verifiche in parallelo da parte dei vari organi di controllo (ad es. le varie Corti dei Conti). L’esistenza di un simile quadro di certezze per la parte internazionale diventa termine di paragone anche per il controllo dei costi della parte nazionale, trattandosi quasi sempre di opere del tutto analoghe. Infine i costi unitari complessivi, stimati in circa 100 milioni a km (euro 2010), sono del tutto in linea con quelli internazionalmente praticati ad esempio per il Brennero e per il San Gottardo i cui tunnel di base, di circa 57 km, sono comparabili con quello progettato per la Torino Lione

Fai clic per accedere a lettera+cartine-22nov101.pdf

Poi, ognuno resterà della propria convinzione e ciascuno sarà sempre meno disposto a confrontarsi in maniera civile su un tema che sta scaldando così tanto gli animi. Io resto convinto che fare in modo di spostare su ferro parte almeno degli oltre 4.000 mezzi pesanti che ogni giorno attraversano quei valichi alpini verso la francia, ma soprattutto più in generale avere una coerente politica di sostegno all’intermodalità in tutto il Paese,  sia prioritario, mentre altri preferiscono tenersi l’inquinamento autostradale e l’incidentalità che comporta (una trentina l’anno sulla torino-bardonecchia, con circa 60 feriti l’anno negli ultimi 3 anni) e in certi casi manifestare anche aspramente per il mantenimento dello status quo. Sono priorità differenti. Però almeno evitiamo di “dare i numeri”…

Qui trovate la nota, nei commenti ci sono un’altra sfilza di riferimenti: https://www.facebook.com/notes/maurizio-mastrolembo/le-supercazzole-di-travaglio/10150689066900860

Boicottiamo San Pietroburgo

Alla luce di quanto accade a San Pietroburgo dove l’assemblea parlamentare ha stabilito che chi dichiara di essere gay e’ punibile con una sanzione amministrative alcune associazioni in tutta Europa hanno deciso di boicottare la citta’ e di chiedere a tutta le citta’ italiane gemellate con San Pietroburgo di ritirare il gemellaggio se la legge non sara’ ritirata. Io aderisco.

Qui trovate tutte le adesioni

p.s. Il boicottaggio della Vodka dopo lunga discussione e una breve ricerca pur nella sua simbolicita’ e’ stato bocciato perche’ molte marche di Vodka non sono russe e sono persino dichiaratamente gay friendly (come Absoult e Smirnoff).

Il Movimento 5 Stelle e’ morto

Lo dice Beppe Grillo in persona sul suo PravdaBlog.

La mancanza di organizzazione e il paradosso che su questo blog denunciamo da tempo (candidarsi come un partito e volere distruggere i partiti) finalmente esplode. Spero che le tante brave persone che si stanno impegnando per il bene comune e che finalmente da “protestatori” sono divenuti amministratori e ora si rendono conto della differenza che passa dal primo al secondo ruolo, si accorgano che il problema non e’ l’esistenza dei partiti o meno, ma la loro riforma.

Non e’ un male fare politica. È’ un male farla male. Amen.

Leggere anche qui.

Il Paese dei NOTUTTO.

“L’attivismo della politica locale e delle amministrazioni pubbliche, emerso nel 2011, è un segnale inequivocabile della rinnovata centralità dei territori”, sottolinea Beulcke. “Una centralità – osserva – che crediamo debba evolvere nella direzione indicata dall’esperienza delle Smart City europee e italiane: città come snodi di sostenibilità e innovazione, fondati su una reale condivisione delle scelte con i cittadini. Attraverso la diffusione di processi che consentano di abbandonare la strumentalizzazione politica delle legittime preoccupazioni della cittadinanza a favore di un autentico percorso di partecipazione, che riteniamo rappresenti il più efficace ‘antidoto’ contro la sindrome Nimby”.

Qui per leggere il resto dello studio dell’Osservatorio Nimby e per vedere dove e a cosa, localmente, si sta dicendo no.

Io penso che molti politici locali privi del legame strategico con le istituzioni superiori spesso cavalchino i “no” solo per consenso e per paura di subire sconfitte elettorali. L’Italia ha da sempre due grandi questioni che secondo me sono la fonte di tutti questi no: un pessimo rapporto con lo Stato e una propensione al localismo che si spinge oltre la dimensione comunale e a volte si richiude nella dimensione familiare; in secondo luogo una sfiducia abissale nei confronti della politica, della sua capacita’ di fare cose per il bene comune e non per i propri interessi. Due cose che sono, a ben guardare, quasi la stessa cosa.

Non a caso ieri Monti ha sciorinato i numeri della Tav comprendendo anche il numero di volte che l’Osservatorio si era riunito e i cambiamenti avvenuti al tracciato.