I Dalemasessuali e….

Una perfida Martina De Carli sui Giovani Democratici che hanno rieletto il segretario uscente e Stefano Fassino contro l’era legale.

p.s. sui Giovani Democratici la penso come sulle Donne e sui Gay. Non esistono come categoria, ma come tema.  Esiste il tema giovani, quello delle donne e quello dei gay e tutti se ne devono occupare.

Il kindergaren in cui pascolare è il più grande danno che il PD fa ai giovani. Vanno abolite le consulte giovanili, femminili o gay e vanno istituiti luoghi in cui si parla di quei temi e in cui ci siano tutti…che mentre i giovani parlano dei giovani, le donne delle donne e i gay dei gay il buon vecchio maschio etero governa il partito ed il Paese. Per questo non ho detto una parola sl congresso dei GD che hanno abolito le primarie e forzato lo statuto per riconfermare se stessi. Anche i giovani si autoconservano. Già vecchi.

Una legge elettorale a misura di Casta.

A quanto pare Casini, Alfano e Bersani sono d’accordo sulla legge elettorale.

Una legge elettorale che: indica il premier, abbia una soglia di accesso, non obblighi a dichiarare le alleanze e consenta di esprimere le preferenze.

Sostanzialmente voi potete votare PD, non esprimere alcuna preferenza (poi ve lo spiego meglio), dare un voto al partito – che consente in base ad una quota proporzionale – l’ingresso in parlamento di quelli che beccano più preferenze, desiderare che il PD si allei con SeL e ritrovarlo con l’UDC, senza che il PD ve lo avesse preventivamente dichiarato.

Capiamoci meglio.

Esprimere la preferenza sembra che sia una cosa bellissima. E’ vero. Ma attenzione.

Cosa può (in termini elettorali) una persona onesta che sta nella stessa lista del barone locale che conta 22mila preferenze all’attivo (magari delle ultime regionali)? Nulla.

Scusa, Alicata e allora che cosa vuoi? I nominati dal partito che tanto sono comunque decisi dalle segreterie sulla base dei poteri interni al partito e quindi sempre dei baroni delle preferenze?

No.

Vorrei i collegi uninominali. Quella roba che devi candidare Mario Rossi contro Giuseppe Verdi e se Mario è un cretino la gente vota Giuseppe. Cioè una roba che costringe i partiti ad esprimere il meglio del territorio (o delle proprie file) perché si sceglie davvero la persona (ed anche la capacità del partito di schierare il meglio in quel dato territorio)  e nello stesso tempo non rende il partito prigioniero dei baroni delle preferenze.

Scusa Alicata, ma se il Partito in quel territorio schiera il barone in persona? L’altro partito deve schierare una persona onesta e magari uno del PD vota uno dell’altro schieramento se sa che è meglio di quello che il proprio partito propone.

Questo nell’ ottica sana che il Paese viene prima dei partiti. Chi vi mette il partito prima del Paese sbaglia.

Insomma i collegi uninominali mi sembrano il miglior modo di selezionare i migliori senza che debbano essere necessariamente i baroni mafiosi di cui ogni partito è infestato.

Vi comunico che con questa legge elettorale che Bersani Alfano e Casini vogliono fare passare, voi potreste votare PD e se non esprimete una preferenza contribuire a votare il barone locale e ritrovarvi Casini premier (e D’Alema presidente della repubblica) senza averlo nemmeno potuto decidere.

Mi piacerebbe moltissimo che il PD mettesse nelle liste tanta gente da poche preferenze, ma che fanno un partito globalmente forte e sano. Ma voi ci credete? Io no. Magari.

Vi dicono che gni partito può dichiarare il premier. Ma poi una volta che ha preso il 10% il partito che avete votato può allearsi con un altro partito e vi ritrovate il premier che non avreste scelto mai.

Vi dicono che questo metodo garantisce la massima rappresentatività. Io dico che garantisce la sòla, in stile Vanna Marchi. Voti una roba e te ne ritrovi un’altra. Quando capiremo che è meglio avere una rappresentatività meno definita , ma più responsabile e quindi giudicabile? (ho votato te, governi te, giudico te). Mi spiego: se un’idea pesa il 4% viene tagliata fuori. Non governa e non può fare cadere governi. La prossima volta però può prendere il 10% se gli altri hanno fatto male. Questo taglia fuori qualcuno nel breve periodo, ma consente di governare a chi vince e consente la netta individuazione delle responsabilità di governo e nessuno penserà mai che è un po’ colpa di tutti. Sarà sempre colpa (o merito) di chi governa.

Insomma il garantito da questa legge elettorale si chiama Pierferdinando Casini che una volta votato al solo 10%, può scegliere con chi andare e quindi dettare legge. Insomma potrebbe capitare che votare PD o PDL sia davvero la stessa cosa e a seconda della capacità di concertazione vi ritroviate comunque, in entrambi i casi, Casini premier.

Una legge elettorale così è una nebulosa politica, il nulla cosmico, il suicidio politico degli estremi moderati, inghiottiti dal grande centro estremista al grido di: “vogliamo morire tutti democristiani”.

Anche no.

p.s. Oggi Bersani ha lasciato intendere che se passa la riforma elettorale non c’è bisogno delle primarie. E chi decide i 20 nomi che devono stare in lista? Mettere 20 capo bastone in lista  senza ordine di elezione come nel sistema attuale è meno democratico? Non prendiamoci in giro, su.

(Nel frattempo Bersani smentisce che ci saranno le preferenze. )