Andreotti e l’identità nazionale.

Pensiero breve, prima di cena.

C’è una cosa sicura. Andreotti, come Berlusconi, ha incarnato in un corpo solo pezzi di Paese enorme e l’epoca in cui il Paese che incarnavano si sentiva di vivere. Ecco forse a sinistra abbiamo bisogno di persone che non siano leader per imposizione, ma che lo siano per identità, per “partecipazione”. Il problema è: quanto assomigliamo al Paese qui a sinistra? Rispondere a questa domanda è la chiave per vincere e governare a lungo come loro hanno fatto e noi no. Mai. (non esiste politica che duri così a lungo che non assomigli – e tanto – al Paese, su questo almeno ognuno di noi rifletta. Vale anche per il periodo fascista, per dire)

I dipendenti del Senato e il falso problema del badge.

Un servizio delle Iene ha messo in luce alcuni (pare molti) dipendenti del Senato che timbrano il cartellino e poi si fanno i fatti loro. Grasso ha ringraziato le Iene e promesso sanzioni. A mio avviso se si vuole fare un servizio al Paese (che quei dipendenti paga e questo approccio vale e valga per tutti i dipendenti pubblici) la cosa da fare e’ capire che lavoro fanno, se lo fanno e se lo fanno bene e soprattutto punire per primi i loro responsabili che non hanno vigilato o non hanno denunciato, in ogni caso non stanno servendo il Paese secondo il mandato che hanno da assolvere. Ecco dovremmo anche superare la demogagia che restringe ai costi della politica lo spreco. Come abbiamo raccontato in questi mesi noi non spendiamo piu’ di altri Paesi per i dipendenti pubblici, il problema e’ che spendiamo male e in modo mal distribuito. E magari non premiamo quei tanti, tantissimi dipendenti pubblici che lavorano tanto e bene e per primi a loro dobbiamo un poi’ di ordine nella macchina pubblica. Ecco questa e’ una battaglia culturale da fare non demagogica ma utile al Paese che comincia col nominare dirigenti per merito e non per appartenenza (questa si’ una pratica politica da falcidiare), nel premiare chi lavora e nel sanzionare chi si approffitta dei soldi di tutti noi.

Speriamo che Grasso non si limiti a qualche timida, inutile sanzione.