La 194 è salva, ma non del tutto.

La legge 194, detta “sull’aborto” e che in realtà regola l’interruzione di gravidanza e dovrebbe mettere le donne in condizioni di farla in totale condizioni di salute fisiche e mentali (non dimentichiamo queste ultime) è salva.

La Consulta ha dichiarato  inammissibile il quesito di illegittimità sull’articolo 4.

Sarebbe opportuno ora andare a verificare il numero consentito di obiettori per singolo ospedale, distribuendolo geograficamente in modo da non rendere la 194 inapplicabile. Come ho già detto non sono tra quelli che vuole impedire l’obiezione (anche se non la comprendo, ma sono laica su questo) , ma penso che il numero degli obiettori debba essere limitato.

Certo la presenza dell’Opus Dei e di Comunione e Liberazione negli ospedali italiani e nelle cliniche che la politica convenziona (e quando ne parleremo?) non sono un segnale positivo da parte di uno Stato laico.

Se l’impianto legislativo comprende la 194 – oggi uscita più forte dagli attacchi dei fondamentalisti -le istituzioni dovrebbero preoccuparsi di fare in modo che la legge sia applicata.

Cosa che, allo stato attuale, mi sembra la cosa più illegittima da rilevare.

Per inciso: da quando è in vigore la 194 gli aborti sono diminuiti e le donne non muoiono tra le braccia delle mammane. Più intelligenza preventiva, più asili nido e meno ideologia religiosa. Farebbe bene a tutti.