Roma.

A Roma c’è tutto e non c’è nulla. Roma è tutto, ma le mancano tantissime cose per essere una metropoli del III millennio. È la sede della politica che istintivamente ci piace di meno, ospita il Vaticano, un altro Potere che si dispiega nella città in diverse forme, alcune meravigliose, altre inquietanti. È annidata e impenetrabile ed in alcuni tratti così banale e provinciale da fare male alle viscere. Capitale mondiale di cultura e nello stesso povera, poverissima, di strumenti culturali di diffusione, di quelle ramificazioni fruibili che sono fondamento stesso di una città. Insomma Roma va ri-fondata, ri-collocata dentro nuovi confini perché possa essere di nuovo sconfinata e non rattrappita sui propri antichi fasti e sommersa di cubature di cemento. Roma soffoca ed è malata, è coperta di polvere, come allergica a se stessa. In alcune ore del giorno e della notte si sente ancora quel respiro flebile che affascina ancora abitanti e passanti più di ogni altra città del mondo. Quello che vorrei è riuscire a fornire un racconto di essa, una mappa ai naviganti che serva a trovare i punti da toccare e da curare per farla tornare a respirare profondamente.

Qui il lavoro lento e spero utile di questi mesi, che è ancora in fase di arricchimento.

Roma, il Lazio e l’universo mondo.

Qualcuno si è chiesto il perché del mio improvviso silenzio. Ho un’otite fortissima e una settimana di riunioni in ufficio per il budget 2013. In più non mi sono chiare tantissime cose accadute, lo confesso, e invece di partecipare al toto nomi per Roma o al poltronismo compulsivo, sto ascoltando molto. E’ un momento delicatissimo, soprattutto per la città di Roma che ha davanti a se almeno 20 anni di trasformazioni dovute alla nascita di Roma Capitale ed alla sua gestione, senza contare tutto quello che è mancato in questi anni o che non era strutturale ed è franato nel ventennio Rutelli-Veltroni.

Insomma quando avrò qualcosa da dire, lo dirò. Per ora sappiate che si tratta di un silenzio consapevole e preoccupato.