Una legge ad personam (per D’Alema però)


Ogni volta che parla vedo i voti del PD scemare.

Ogni volta che porge la mano a Berlusconi fa un danno incalcolabile.

Perché diciamoci la verità. Resta ed è un pezzo grosso del nostro partito, come molti dirigenti della sua età che, in questi 15 anni, hanno perso tutto e il contrario di tutto contro Silvio Berlusconi.

Dovrebbe, alla sua età, essere più consapevole dell’autorevolezza che ha quando parla. Perché quando parla lui, purtroppo, è come se parlassimo noi.

Proporre un condono tombale sulle violazioni imputate (i cui processi gli italiani chiedono solo che si svolgano regolarmente) a Silvio Berlusconi è come dire: La legge è uguale per tutti tranne che per uno che non vuole saperne.

E’ questo è ingiusto.

E significa abdicare alla democrazia.

Può essere anche che, machiavellicamente parlando, per non distruggere il sistema giudiziario e scaricare le colpe di uno su tutti (processi a ramengo, procure spostate, rimandi senza senso) possa sembrare di buon senso condonargli tutto per non peggiorare il resto, aspettando che la natura faccia il suo corso e che l’Italia si liberi dell’anomalia Silvio Berlusconi.

Ma a me, non convince.

Non convince perché Berlusconi è solo il rappresentante di un mal costume furbesco, tutto italiano. E’ solo la faccia di un italia furbetta che sfugge alle regole: dal saltare la fila alla posta al passare con il rosso, a parcheggiare in doppia fila ad evadere il fisco giustificandosi con il pensiero che la tassazione è alta ed ingiusta.

Il dovere che dovrebbe avere un grande partito di centro-sinistra è quello di tenere ferma e retta (soprattutto retta) la barra la democrazia come principio di uguaglianza. Postulare una cultura dello stare insieme, di essere popolo, differente da quella del centro destra.

Provare a dire all’Italia che solo nell’esercizio di popolo, nell’esercizio di senso dello Stato, nell’esercizio di nazione (ripuliti, questi termini, dai fanatismi propri della destra novecentesca e riempiti di senso nordeuropeo, per la miseria!), solo, così, dicevo, si potrà stare meglio.

Perché questi non sono sogni fanciulleschi di socialismo.

Questo è il sogno dei cittadini onesti.

p.s. ci mancava solo che D’Alema fosse proposto al posto di Rutelli, dimissionatosi visto che ricopriva quell’incarico a nome e per conto di un partito che ha abbandonato, alla commissione Copasir. Sembra quasi una beffa.

p.s.2 …e persino dando una scorsa al suo ultimo libro ci si accorge quanto il vecchio cinico baffetto sia lontano da una concezione politica contemporanea e piantata nel nuovo millennio. Odio ripetermi, ma certi dirigenti hanno davvero fatto il loro tempo. Non ho ancora capito come facciamo a dirglielo. Ci sto pensando sempre più seriamente.

9 pensieri riguardo “Una legge ad personam (per D’Alema però)

  1. Sono d’accordo, purtroppo c’è chi pensa che comunque l’Italia degli onesti, quelli che sono di sinistra o di centro-sinistra siano come un parco buoi o come pecore e che per conquistare i moderati sia necessario essere più moderati di loro. Così non curano il cuore del loro elettorato, quello che va a votare alle primarie. Pensano di essere dei grandi “tattici” e più furbi degli altri, nonostante le continue sconfitte. Che tristezza!

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  2. andandosene dal partito in massa, per esempio. Se loro non vogliono passare la mano, svuotate il partito dall’interno. I semplici elettori l’hanno già capito, voi no perché sperate ancora in un pezzetto di potere che, come la carota all’asino, non vi sarà dato mai.

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  3. Allarmato da questo post e dai commenti, sono andato a leggermi che cosa ha realmente detto D’Alema (e’ abbastanza facile, l’intervista al Corriere si puo’ trovare qui.

    Questo e’ il passaggio sulla riforma della giustizia (i grassetti sono miei):
    «La riforma della giustizia, per renderla migliore per tutti i cittadi­ni, ci interessa e abbiamo le nostre proposte. Viceversa, quelle per fer­mare i processi a Berlusconi non sono riforme e non si può certo pre­tendere che l’opposizione le faccia proprie. Se per evitare il suo proces­so devono liberare centinaia di im­putati di gravi reati, è quasi meglio che facciano una leggina ad perso­nam per limitare il danno all’ordi­namento e alla sicurezza dei cittadi­ni»

    Non ci vedo ne’ quella voglia di inciucio, ne’ tantomeno quell’abbandono della democrazia e del principio di uguaglianza cosi’ fortemente denunciato in questo blog!

    Purtroppo l’autorevolezza di D’Alema non e’ riconosciuta prima di tutto nel suo partito dove qualsiasi sua presa di posizione viene interpretata alla luce di dinamiche di contrapposizione interna che non tengono assolutamente in considerazione quello che egli ha realmente detto….

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  4. d’alema nn può fare altro. è impregnato dai miasmi politici degli ultimi 15 anni. se il pd si rinnovasse sul serio e si desse la parola al popolo delle primarie verrebbe spazzato via in un attimo, ha usato bersani come scudo. è malato di protagonismo come tutti i suoi compagni d’avventura e il nulla della sua politica lo maschera dietro il sarcasmo, come cossiga, pensa di essere molto intelligente ma fa solo pena.

    però il problema secondo me è far capire agli italiani che per loro è più conveniente una società diversa, meno clientelare e più consapevole.
    ma la casta ha l’interesse opposto, perciò alla fine sono sempre tutti d’accordo

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  5. Chi mi conosce sa che…Max’s…io proprio non lo “areggo” in genere,e tantomeno dentro al partito…Mi sta sui nervi come i fini dicitori del novecento,con il birignao sofistico,che si mettevano a declamare,nall’autoconvinzione che fosse la loro presenza e il loro tono a dare prestigio d’arte al testo rappresentato,e che “intignavano” talmente fino a straziarlo e a straziare la platea.Petrolini ne avrebbe fatta una parodia di lusso…Purtroppo non è epoca di satira assoluta,nè di leader magistrali,però nemmeno un dottore ce l’ha ordinato da assumerlo a digiuno come anticoagulante!Tu eccepisci che ha fatto il suo tempo.Io invece m’incazzo proprio del perchè un simile autoreferente ancora millanti riferimento culturale e autorevolezza politica con tutti le situazioni di mota in cui ha cacciata la sinistra un momento sì e l’altro anche.Io invece sono furibonda che ancora gli si riconosca il credito di un mentore,quando nessuno si è mai fatto gli affari suoi quanto lui.Con il suo ghigno da ciambellano che ne sa più del visir…Come facciamo a dirglielo,di togliersi dallo stomaco che toglie l’aria e impedisce la circolazione?Non ci stai pensando certamente da sola…

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  6. …ricordi quando ti dicevo che la storia tra un po’ ci dira’ che “baffino” è a libro paga di Berlusconi?

    Non si spiega altrimenti una uscita cosi’.

    Signori miei…o lo leviamo dal partito…altriemnti il partito stesso morira’ sulle sue ceneri, perche’ gli elettori una nuova bicamerale non la reggeranno! Ed il PD prendera’ il 15% (se va bene)

    …come siamo messi male…

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  7. Cara Cristiana, il tuo lamento ora è abbastanza inutile.

    Dovevate pensarci prima di lanciarvi in quella follia chiamata Marino (a proposito è ancora in Italia il chirurgo? E’ ritornato a fare il collaboratore di D’Alema? O potremo finalmente chiamarlo collaborazionista di D’Alema, grande alleato nella sua vittoria?).

    Avevate la possibilità di dare una mano a Franceschini, che ancora adesso rimane l’unica vera alternativa a D’Alema e al fantoccio Bersani.

    Avete preferito sventolare una bandierina identitaria, tanto bellina quanto inutile, ora
    per favore non lamentative troppo delle conseguenze.

    Vi meiritate altri trent’anni di D’Alema!

    Ciao

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  8. Due domande:

    “Odio ripetermi, ma certi dirigenti hanno davvero fatto il loro tempo. Non ho ancora capito come facciamo a dirglielo”…….non glielo avete ancora detto??? e che aspettate??? : )

    “alla lesbica nazistia Marina Berlusconi”…..Marina Berlusconi è lesbica????

    Ah…ne ho un’ultima….perchè non li censuri certi matti? : P

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