Il nostro giorno più lungo.


E’ stato il nostro giorno più lungo. Chi lo ha vissuto a Milano. Chi a Roma. Chi a Torino. Chi a Genova. Ovunque.

Un giorno triste. Diciamolo. In cui l’unica vera nota positiva, l’unica speranza, è Debora Serracchiani che trascina nel suo collegio il PD sopra la PDL (ma questo ancora non fa pensare nessuno) e batte in preferenze Silvio Berlusconi. Speriamo che l’Europa non sia un confinamento e che sarà accanto a noi nella , aspra, dura e che dovrà essere perfida, battaglia del congresso.

Un giorno triste nel nostro collegio dove nessuno dei candidati su cui avevamo puntato ha vinto. Nessuno. Tranne Sassoli, che ho votato con riserva, per fiducia nel Pd e che vedremo all’opera.

Un giorno triste per Ivan Scalfarotto, per quello che rappresenta, perchè la sua candidatura era la nostra candidatura, quindi per tutti noi. Sapevamo che era difficile fare una campagna elettorale totalmente autofinanziata. 22.847 preferenze costruite con lo scalpello, con la fatica di una faccia, di un’idea di Paese, che il PD non ha appoggiato, non ha acchiappato e si vede bene dal risultato che in quel collegio, il PD ha portato a casa. Uno schifo assoluto. Speriamo che i dirigenti del PD del nord ovest lo capiscano. Se Ivan fosse stato “portato” come Debora (passaggi in tv, appoggio), il PD sarebbe andato meglio e Ivan sarebbe passato. Ma qui è tutto, come dicevamo qui, una questione di coraggio. Un coraggio che il PD, nella sia dirigenza, ancora non ha, ma che il Paese è pronto ad accogliere e noi, maledizione, fanculo a chi  non ci ha aiutato, a chi non ci ha creduto davvero ed è rimasto a guardare, dobbiamo insistere.

Ad Ivan voglio dire grazie di essersi speso. Di avere aperto la strada. Di essere il minatore delle nostre idee, quello che rimane, magari, sotto la prima frana, ma apre la strada agli altri. Perchè, noi, siamo ancora quelli che aspettavamo e che stanno arrivando.

Ad Ivan voglio dire grazie di non essere sceso mai a patti sulle sue idee. Di averci creduto e di crederci ancora perchè, noi, lo sappiamo che lui ci crede ancora e sarà ancora con noi, nelle prossime battaglie, fino al congresso.

Di resti, di avanzi, oggi, ce ne sono tanti. C’è chi si accontenta di divorarsi quelli e non vede la quantità di energia e di amore che resta, appunto, dall’altra parte. E’ un pò come nella vita ed è una pena vedere le jene che divorano gli avanzi. Poverette.

Io personalmente, per Ivan, voglio ringraziare la città di Torino che lo ha accolto con calore, ne ha guardato la faccia, solo la faccia e ci ha creduto. In particolare la comunità LGBT torinese e non solo loro, il cui calore lui ha sentito. Tutto.

Grazie Ivan. Guarda le cose che hai costruito. Guarda noi. La tua vittoria siamo noi.

Mi fermo qui. Di analisi, in questi giorni, ne faremo ancora molte.

3 pensieri riguardo “Il nostro giorno più lungo.

  1. Cristiana, Torino ha accolto Ivan come sa accogliere un elemento di novità, che esiste dal 2005 ad oggi.

    Che esiste insomma da quando tu neanche c’eri tanto per capirsi.

    E lo ha accolto anche attraverso silenziose raccolte di voti, non sbandierate ma portate avanti cercando il consenso sul ragionamento, per dire.

    Lavoro che purtroppo non è stato sufficiente, perchè a volte, accanto alle idee, serve l’umiltà della presenza e della disponibilità dell’interessato; i risentimenti inutili non servono e soprattutto rischiano di non portare frutti.

    Non tutto è perduto, se lo saprete comprendere a Torino ed ovunque ci si voglia proporre in futuro.

    "Mi piace"

  2. Capisco il tuo entusiasmo per la straordinaria prestazione di Debora, ma da questo a dire che “trascina il PD nel suo collegio” ce ne passa!
    Innanzitutto, purtroppo, la PDL si conferma il primo partito anche nella circoscrizione Nord-Est (per appena 3930 voti, lo 0,1% del totale), e in secondo luogo il PD, con il 28,0% dei voti, segna un netto arretramento rispetto al 33,4% dell’Ulivo 5 anni fa.

    Discutiamo pure di politica, ma coi numeri non scherziamo…

    "Mi piace"

Commenta se hai qualcosa da dire.