Prato come Lampedusa


Prato come Lampedusa, luoghi dove l’umanità non viene conteggiata in forma di voti. Dobbiamo ricostruire il senso di partiti e sindacati come portatori di visione e di cultura politica e non come raccoglitori di voti. Non è pensabile di difendere solo gli iscritti quindi di tener fuori migranti, lavoratori schiavizzati in nero e precari. Non è più pensabile perchè sotto la crosta di ciò che era giusto negli anni settanta adesso c’è un universo di umanità completamente priva di diritti che non si può più ignorare. Chi lo fa si assume la responsabilità di fare battaglie elitarie.

2 pensieri riguardo “Prato come Lampedusa

  1. ma come si fa a tenere un’impostazione simile? a parlare di “battaglie elitarie”? a perpetrare sempre, ottusamente, questa distinzione, artificiale e artificiosa, fra lavoratori? intanto dovreste provare a capire che, per un sindacato, non è comodissimo rappresentare chi è precario. per la semplice ragione che sono i precari stessi a non voler tenere alcun contatto con un rappresentante sindacale, perchè questo gli costerebbe il posto in un attimo. a contatto col sindacato precari cgil di ferrara, posso dire che, in realtà, intanto quel sindacato la sua opera per i “non iscritti” la presta eccome; e però, si tratta, e non può essere altrimenti, di una tutela successiva, posteriore alla fine del rapporto di lavoro, una tutela quasi più legale che sindacale! la soluzione è eliminare i contratti precari, quasi tutti, perchè non servono a creare lavoro, non servono a facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro. servono solo a far risparmiare una carrettata di soldi al datore di lavoro e a rendere facilissimo il licenziamento! bisognerebbe poi iniziare un programma serio di controlli ispettivi sui luoghi di lavoro, che manca drammaticamente.
    invece le ricette oggi sono un indiscriminato “dalli ai sindacati”, e un reiterare della trita e fallimentare (e blairiana) ricetta della “flessibilità”, della corsa al ribasso sui diritti, perchè “cina e india corrono più veloci di noi, e non possiamo star lì a fare le barricate per dieci minuti di pausa”.

    almeno, quando poi si vede cosa succede ai lavoratori di cina e india, quelle che”corrono più veloci di noi”, evitiamo di piangere. per pudore…

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    1. Anche io trovo odioso questa generica accusa ai sindacati e in particolare alla CGIL. Dire che i sindacalisti sono venduti o ottusi o inutili, così all’ingrosso, e che tutelano ‘solo’ i garantiti è grillismo puro.
      Non si capisce poi perché si può dar credito a politici che dicono di non aver niente a che fare con la vecchia politica e le poltrone, ma non si può dar credito a sindacalisti che dicono di volere una legge sulla rappresentanza sindacale finalmente trasparente…
      Io sono RSA per la CGIL, agli attivi vedo tante persone, soprattutto donne, impiegate nei servizi di pulimento e nella grande distribuzione, che ancora sanno che il sindacato può tutelare non tanto il posto di lavoro (vista l’estrema flessibilità esistente nei settori) quanto le loro condizioni di lavoro. Non mi pare che altri se ne siano mai curati e se ne curino, però continuiamo a dire che la CGIL è un pachiderma inutile, per carità!

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