Gianfranco e Tommaso: due papà-


Bellissimi. Qui.

11 pensieri riguardo “Gianfranco e Tommaso: due papà-

  1. A me dà sempre un brivido pensare che ci sono persone che possono comprarsi dei figli…
    omo o etero che siano gli aspiranti genitori.
    E le mucche che appaiono nel finale dell’articolo mi ricordano qualcuno, all’interno di queste storie di surrogati.
    Sarò la solita vetero-femminista.

    "Mi piace"

    1. @antonella
      a me invece dà brivido sapere che di fronte a questo, tu possa pensare che qualcuno ha comprato qualcosa. E’ l’amore che c’è dietro che conta, non la tecnica usata. Anni fa ho conosciuto uno dei 2 genitori citati nell’articolo, e ti assicuro, era fin troppo ideologico e ‘vetero-femminista’ per poter solamente pensare, di comprarsi dei figli. Io penso che loro volevano una famiglia, l’hanno fatta e hanno fatto bene. E loro ci dimostrano quanto siamo così uguali tutti: chi ha figli, chi non ne ha, chi ne vuole, chi non ne vuole….E poi, dimostrano anche tanto coraggio. Perché vedi perfino per comprarsi qualcosa ci vuole coraggio.

      "Mi piace"

      1. A me sembra che c’è sicuramente l’amore – come scrivi tu – ma anche delle tecnologie che hanno un mercato, caro e discriminatorio: a me sembra che quando ci sono di mezzo le disparità economiche i diritti semplicemente non esistono.
        E in generale a me sembra che nei dibattiti sul diritto alla genitorialità non si sia mai alzata una voce dalla comunità gay e lesbica contro certe aberranti fabbriche di figli che ad es. in India prosperano per la gioia di futuri genitori occidentali e ricchi – omo ed etero.

        "Mi piace"

        1. Non so nei dibattiti pubblici, ma in Famiglie Arcobaleno se ne parla eccome. E nel nostro Statuto (che non è carta straccia, ma qualcosa che tutti i Soci si impegnano a rispettare) abbiamo scritto:

          “In particolare, l’associazione “Famiglie Arcobaleno” difende e sostiene tutte le scelte procreative di adulti, single o in coppia quando attuate nel rispetto e nella dignità di tutte le persone coinvolte e se operate da adulti consenzienti, capaci di intendere e di volere, nel rispetto delle singole persone e delle loro libertà.”

          Non è un caso se nessuno di noi si è rivolto ad “aberranti fabbriche di figli” né India né altrove.

          "Mi piace"

        2. @Costanza: è evidente che Antonella si riferisce ai costi legati alla omogenitorialità maschile, che in linea di principio sono significativi. Però poi mi viene da pensare che non sono molto maggiori di quelli di un “matrimonio” tradizionale con annessi vestiti, ricevimenti, bomboniere e viaggio di nozze, quindi qualcosa che può richiedere sacrifici ma non è fuori portata (almeno per molti, certo non per tutti)

          "Mi piace"

    2. Ma come fai a parlare così senza conoscere Gianfranco, Tommaso, Andrea, Lia e Nancy, cioè le PERSONE di cui si parla nell’articolo? E bada, potrei dirmi vetero-femminista pure io, eppure ti assicuro che non si sono comprati i figli, non più di quanto abbia fatto io facendo procreazione assistita con la mia compagna. Se vuoi saperne di più, per poi commentare a ragion veduta, il modo di informarsi c’è.

      "Mi piace"

      1. Non parlo dei singoli casi, ma in tema di omogenitorialità verifico ancora una volta che è tabù avanzare delle riflessioni su come siano declinate nel senso del mercato le tecnologie legate alla procreazione. Con quel che ne consegue in termini di disparità, di mancanza effettiva di diritti e di vittoria del modello capitalista anche nel privato.

        "Mi piace"

        1. Personalmente non considero un tabù la riflessione sugli aspetti economici delle tecnologie legate alla procreazione.
          Ma le tue iniziali 4 righe di commento all’articolo su Tommaso e Franco sembravano poco teoriche e molto declinate sul personale [“ci sono persone che possono comprarsi dei figli” e “le mucche (…) all’interno di *queste* storie di surrogati”]; dunque avevo avuto l’evidentemente errata impressione che stessi giudicando le scelte individuali di *queste singole persone*, il che mi è sembrato bizzarro.

          A questo punto però mi piacerebbe che spiegassi la tua conclusione: “Con quel che ne consegue in termini di disparità, di mancanza effettiva di diritti e di vittoria del modello capitalista anche nel privato.”
          Cosa ne consegue, in particolare?
          Grazie se vorrai rispondere.

          "Mi piace"

  2. è una bellissima immagine e storia, mi chiedo: non è meglio sottolineare/evidenziare storie piene di questo coraggio perchè piene d’amore e vissute seppur tra mille difficoltà…sono degne di riflessione e di esempio

    "Mi piace"

  3. Personalmente sono d’accordo con Antonella ..mi spiace ma io la vedo come una compravendita…..non sarà il caso in questione, ma ci sono troppi esempi dove la disparità economica ha una notevole rilevanza,si compra l’utero si paga la donna…..e si diventa padri……..omo o etero, per me la questione non cambia…

    "Mi piace"

  4. dunque, Antonella ha toccato un punto delicato, in effetti per una coppia gay il percorso della genitorialità è in genere costoso e non tutti possono permetterselo (ma comunque non mi risulta che Gianfranco e Tommaso siano ricchi), ma forse un domani sarà meno costoso. Per una coppia lesbica lo è un pò meno, per ovvi motivi. Sarebbe addirittura gratuito se non vivessimo nel quarto mondo.

    "Mi piace"

Commenta se hai qualcosa da dire.