Perchè domenica, a Roma, voterei Morassut


Non potrò votare alle primarie di Roma perchè pur essendo iscritta a Roma, sono residente a Napoli, Questo non toglie, come mi è sempre accaduto ogni volta che ero lontano, che so chi voterei.
Soffro da morire in questi mesi perchè, ve lo confesso, l’emergere di Mafia Capitale che molti di noi avevano denunciato in qualche forma, pur non capendone i confini, mi sembrava un’opportunità. L’opportunità del commissariamento del Partito e quella di una Giunta pulita, sicuramente sotto i riflettori continui, ma mi sembrava che se avessimo fatto tutti uno sforzo in più adesso non saremmo in questa situazione.
Ad Ignazio Marino dopo le dimissioni avevo chiesto di raccogliere, dentro il PD, la parte buona e di accomapgnare la tanta parte della sua squadra a riconquistare la città. Non lo giudico per la rabbia che porta umanamente, ma politicamente la sua battaglia contro tutto il PD può fare tantissimi danni. Continuo a pensare che è dentro il PD che esiste ed alberga l’anticorpo del malaffare. Non lo ha la destra (che si è adattata subito al malcostume e lo ha triplicato quando ha governato) non lo ha il M5S che dove governa fa disastri e che sembra più un partito allo sbando. Non lo ha Fassina che deve togliersi sassolini dalle scarpe contro Renzi e da che ricordo io ha sempre fatto parte dell’estabilishment del PD romano. Non lo potrà avere Ignazio Marino da solo, senza la sua squadra. Roma non si governa da soli. Non lo faceva nemmeno lui, nel bene e nel male e non è in grado di farlo in futuro, senza quel pezzo buono di PD.
A queste primarie voterei Roberto Morassut perchè penso che sappia raccogliere con più umiltà quel testimone, perchè lui e la sua squadra (passaggio importante, lo dico in questo modo leggero, anche io invecchio) ha dimostrato maggiore autocritica per come sono andate le cose a Roma.
La mia speranza è che se dovesse vincere Roberto Morassut, facciano un passo indietro i Fassina e i Marino e si ricostruisca il centro sinistra che pure ha fatto bene, ma con quella spinta che la giunta Marino aveva dato di forte cambiamento.
Non boicottate queste primarie, non fate decidere il sindaco a qualcun altro. Queste primarie non hanno l’appeal che hanno avuto le primarie milanesi. Non si sono viste prime pagine, alti profili, differenze e provocazioni di visione. Ma dobbiamo ricominciare dalle competenze profonde che non possono essere solo l’ascolto referendario del territorio. Un vero leader la visione della città deve averla. Deve ascoltare sì, ma deve avere chiaro dove arrivare. In bocca al lupo Roma mia adorata. Torno presto. Promesso.

14 pensieri riguardo “Perchè domenica, a Roma, voterei Morassut

  1. Qualche mese fa avevi scritto grosso modo non può fare il sindaco chi è stato assessore all’urbanistica negli anni 90. E io ci avevo perfino creduto, pensa. Mi aspettavo di meglio, sinceramente. E invece eccoti disciplinatamente in fila per queste belle primarie.

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    1. Nn esattamente disciplinatamente. Si deve partecipare, astenersi è sembre sbagliato (quasi) e non vedo molte alternative. Morassut si è circondato, secondo me, della maggior parte del pd che preferisco. Tutto molto semplice.

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      1. Se vuoi una volta andiamo a fare un giro tu, io, Morassut e quelli di cui si e’ circondato Morassut, in un bel quartiere costruito ai tempi quando lui era assessore all’Urbanistica, tipo Porta di Roma. Cosi’ ci spiega se quello e’ il modello di citta’ che ha in mente e quanti altri ne fara’ costruire quando sara’ sindaco.

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  2. (…) è vero anche che le sue responsabilità da assessore all’urbanistica al tempo di Veltroni comprendono pure il mezzo disastro della progettazione e dell’attuazione del piano regolatore – a partire, per esempio, da quartieri come Ponte di Nona.

    Quando qualche anno fa una puntata di Report glielo fece notare, lui sporse querela. Quella querela è stata archiviata, e nelle motivazioni si legge a un certo punto:

    il querelante, allora assessore all’urbanistica, non può poi dolersi se la lettura critica di tali dati induca alla riflessione secondo cui il comune avrebbe ritenuto preferibile ‘regalare’ concessioni in sanatoria ai costruttori in cambio di versamenti di denaro e consentire così una cementificazione indiscriminata per fronteggiare il mancato trasferimento dei fondi del governo.

    Bella scelta, per Roma tua adorata.
    E comunque i candidati, tutti di tutti gli schieramenti, sono vergognosamente, penosamente inadeguati per governare una città come Roma, alcuni dovendosi anche difendere da chi li appoggia oggi e poi magari andrà dal notaio quando tirerà il culo a qualcuno.

    * * *

    Da: http://www.internazionale.it/opinione/christian-raimo/2016/03/03/roma-primarie-pd-elezioni

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  3. Non vanno boicottate solo queste primarie, ma anche le successive elezioni.
    Il sindaco già oggi lo decide qualcun altro. Non ti pieghi abbastanza ai capricci del segretario del momento, fai troppe storie nell’imbarcare porci e cani, osi davvero mettere il naso in quel verminaio che sono gli appalti pubblici, davvero cerchi di mettere ordine nelle licenze commerciali, nelle occupazioni di suolo pubblico, nella gestione dei beni comuni? VIa, si va dal notaio e ti si sfiducia, perché così è ordinato da via del Nazareno!

    Ormai la “questione morale” viene giusto sbandierata in campagna elettorale, per far finta che ci sia davvero tutta questa differenza con la destra. Per un minimo di decenza, il Pd forse questo giro lo doveva saltare. Ripresentarsi come niente fosse, cercando di far finta di niente, mi sembra un po’ troppo.

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  4. Purtroppo anche la parte migliore del PD, quella che più ti piace, non ha mosso un dito ne’ sprecato una parola per impedire la sospensione di democrazia nella tua amata Roma. Tutti allineati al volere del re e del suo buffone di corte. Io avrei votato sicuramente Morassut, ma il PD, sia quello sano che quello malato, mi hanno fatto capire che il mio voto non conta niente. E niente sia!

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  5. Si, Morassut.
    Proprio uno discontinuo con il sistema di potere romano.
    Ora che Caltagirone mette mano sui rifiuti, ci vuole proprio l’amico dei costruttori a garantire il passaggio di consegne tra lui e Cerroni.

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  6. io non voto alle primarie perchè ho già votato due anni fa e con il mio voto Renzi tramite orfini ci si è pulito il c. E’ stato schifoso e vile, da codardi, andare dal notaio per far cadere Marino. Il PD merita di affondare, oggi. Il solo sindaco che voterei è e rimane MARINO

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  7. Non andrò a votare alle primarie oggi, perchè non riesco a vedere nessun candidato credibile e nessun motivo per votare PD alle comunali. Probabilmente al primo turno andrò comunque a votare (e per la prima volta non il PD o uno dei partiti collegati al candidato sindaco PD, chiunque egli sia … sarà probabilmente Morassut perchè è quello che darà meno problemi all’interno del PD romano) ed al secondo turno, dovendo scegliere tra due dei tre potenziali vincitori: Bertolaso, Morassut e la candidata M5S sceglierò … di andare al mare.

    E Marino (che ha le sue colpe) fa benissimo a non partecipare alle primarie e al limite a candidarsi con una sua lista (nel qual caso al primo turno lo rivoterei pur sapendo che non ha speranze). E non capisco come si possa chiedere a Marino di candidarsi all’interno di un PD che lo ha pugnalato alle spalle.

    Cara Cristiana, capisco che stai invecchiando ed imborghesendoti anche tu da come cerchi sempre di difendere il PD e le sue azioni anche quando sono palesemente indifendibili.

    E … lo scrivo ora … se domani il PD perderà Roma e la consegnerà alla Raggi (se il candidato della destra sarà Bertolaso) o alla Meloni se scioglierà le riserve e si candiderà, non sarà per colpa degli elettori romani, ma per la incapacità del PD di mettere in piedi uno straccio di proposta credibile per il cittadino

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  8. Sinceramente, faccio sempre più fatica a seguirLa mancando una qualche coerenza in questi Suoi interventi. O come se Lei chiedesse di non tener conto di quanto è avvenuto solo pochi mesi fa. Lei continua ad appellarsi a questa “parte buona” da cui ripartire per “ricucire Roma”, ma poi mette nel novero, per esempio una di quelle corse dal notaio. E quando qualcuno glielo fa notare si limita a non rispondere.
    Che senso ha chiedere a Marino “di raccogliere dentro il PD la parte buona”? dopo che quel PD non ha nemmeno avuto il senso civico di accettare di sfiduciarlo in una riunione pubblica del Consiglio comunale? Il PD quella “parte buona” la voleva davvero ascoltare?
    Aveva senso che Giachetti chiedesse a Marino di partecipare alle primarie per dar loro senso?
    Insomma, mi pare manchi da parte Sua, e ancora di più da parte di tutto il PD, una qualche vera e profonda riflessione su quanto di gravissimo è accaduto. E senza di questo davvero non capisco come si possa sostenere che “dentro il PD esista l’anticorpo del malaffare”. Anche perché in tutta la gestione della legislatura sembrava che la “malattia” fosse Marino .. malattia da curare con una rimozione chirurgica. Non con gli anticorpi.
    E quel rifiuto di un dibattito pubblico voleva e vuole dire che non si doveva parlare del “malaffare”.
    Anch’io adoro Roma, ma proprio per questo penso che per curare occorra individuare il male. Non confonderli.

    Massimo

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  9. Come non bastasse, avendo partecipato alle scorse primarie, quelle che incoronarono Marino, e scelto consapevolmente di disertare queste, per lo spettacolo miserabile dato dal partito in questi anni, mi devo anche sentir dare dal commissario Orfini del “cammellatto” al soldo dei signori delle tessere.
    Un bel vaffanculo credo ci sia tutto, verso il Pd e chi ancora lo sostiene.

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    1. L’analisi (!!) di Orfini sull’esito delle primarie oltre che offensivo rende l’idea della voglia di capire quanto accade da parte del gruppo dirigente del PD.
      Del resto, Renzi dopo le regionali in Emilia Romagna caratterizzate da un astensionismo mai visto da quelle parti aveva sentenziato che non c’era problema .. in fondo si era vinto e tanto bastava.
      E la nostra ospite aveva addebitato l’astensionismo alle altre regionali con una scelta non indovinata della data, che aveva favorito le gite fuori porta.
      Non c’è la minima voglia di capire e per questo trovo assurde le parole di Cristiana Alicata che vede nel PD l’unica cura a un male che invece non si vuole nemmeno vedere. Strano per un medico pretendere di curare senza fare diagnosi.

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  10. Sinceramente, faccio sempre più fatica a seguirLa mancando una qualche coerenza in questi Suoi interventi. O come se Lei chiedesse di non tener conto di quanto è avvenuto solo pochi mesi fa. Lei continua ad appellarsi a questa “parte buona” da cui ripartire per “ricucire Roma”, ma poi mette nel novero, per esempio una di quelle corse dal notaio. E quando qualcuno glielo fa notare si limita a non rispondere.
    Che senso ha chiedere a Marino “di raccogliere dentro il PD la parte buona”? dopo che quel PD non ha nemmeno avuto il senso civico di accettare di sfiduciarlo in una riunione pubblica del Consiglio comunale? Il PD quella “parte buona” la voleva davvero ascoltare?
    Aveva senso che Giachetti chiedesse a Marino di partecipare alle primarie per dar loro senso?
    Insomma, mi pare manchi da parte Sua, e ancora di più da parte di tutto il PD, una qualche vera e profonda riflessione su quanto di gravissimo è accaduto. E senza di questo davvero non capisco come si possa sostenere che “dentro il PD esista l’anticorpo del malaffare”. Anche perché in tutta la gestione della legislatura sembrava che la “malattia” fosse Marino .. malattia da curare con una rimozione chirurgica. Non con gli anticorpi.
    Credo che quello che non si è voluto vedere, e tuttora non si vuol vedere, è quanto quel malaffare fosse pervasivo. E quanto il PD ne facesse parte.
    Su una cosa sono d’accordo con Lei: si è persa una grande occasione. E il commissariamento non ha avuto il senso di capire ma semmai di celare.

    Massimo

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