Non a caso il PD di Bologna.


Non è un caso che il primo PD a mettere in campo una forma di selezione dei propri parlamentari sia quello di Bologna. Bologna e tutta l’Emilia Romagna sono la regione rossa per antonomasia, quella dove siamo abituati a vincere da sempre, così tanto da avere preso in questi anni qualche scoppola di troppo (vedi Guazzaloca a Bologna e vedi Parma). L’Emilia Romagna è anche il luogo dove appare più maturo e persino dissidente il M5S e quindi dove il bisogno concreto di partecipare e la maturità degli elettori non è più aggirabile. Insomma da Bologna e dal PD di Bologna una bella lezione di come si risponde all’antipolitica. Mi auguro che i criteri di accesso e selezione siano davvero aperti. Bene.

3 pensieri riguardo “Non a caso il PD di Bologna.

  1. Stasera si riunirà la direzione provinciale del PD bolognese per decidere come fare. Non so cosa si riuscirà a mettere in campo a fronte di un calendario impietoso ( se si dovesse votare il 10 febbraio le liste andranno depositate a San Silvestro). Certo è che la consapevolezza della necessità di fare le primarie ( o una forma di selezione effettivamente aperta) è diffusissima, a partire dagli attivisti del partito e nonostante l efatiche dei due turni pe ril candidato premier. Anzi, proprio quell’esperienza ha generato un’aspettativca alta. Speriamo che si riesca a dare una risposta vera.

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  2. Mentre voi siete impegnati in questi giochini, il popolo inizia a scaldarsi. A trieste Clini ha dovuto scappare a gambe levate da una folla inferocita che lo contestava per via del rigassificatore.
    Anni e anni di lotta di base iniziano a pagare! Adesso che la gente ha scoperto che si può invadere una sala stampa e far scappare un ministro, inizierà a capire che si può invadere un cantiere e bloccare le ruspe, o un parlamento e bloccare i lavori!
    Giocate pure con le primarie, le parlamentarie e le altre menate, cari e care.

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