Caro Papa Francesco (Lettera al Papa sulla Chiesa omofoba)


Caro Francesco,

questa è la seconda volta che ti scrivo, ma la prima non te l’ho spedita perché mentre ti scrivevo è uscita la notizia che avevi chiamato una persona che ti aveva scritto e non volevo intasarti la posta, immaginando in quanti, nel mondo, si sono messi a scriverti dopo quella notizia. Ti do del tu  e anche se oggi non mi definirei cattolica, sono cresciuta tra i giovani francescani e da piccola volevo fare il frate cappuccino, poi mi hanno spiegato che le donne non potevano e ho rinunciato subito all’idea.

Sarò breve.

Il 21 settembre a Verona si svolge un convegno dal seguente titolo: “La teoria del gender: per l’uomo o contro l’uomo?”. In generale non mi stupisco che a promuoverlo siano due politici di destra e che a parteciparvi ci siano anche sedicenti associazioni cattoliche (che secondo me non ti stanno molto simpatiche, come lo IOR) che negli anni si sono distinte per un atteggiamento che, se me lo consenti, io chiamo omofobo. Tanto per capirci parlerà un’epidemiologa molto famosa su Radio Maria (a proposito l’ascolti mai? Ti piace o preferisci M2O e Radio Rock come me?) che sostiene che dove l’omosessualità è stata normalizzata ci sono delle emergenze sanitarie. Tutto questo, ripeto, non mi stupisce molto. Mi stupisce che nell’era di papa Francesco, cioè la tua, ci sia anche un vescovo ad aprire i lavori. Insomma io non pretendo che la Chiesa da domani dica che gli omosessuali debbano essere uguali agli eterosessuali anche in Italia – quello me lo aspetto dalla politica che deve smettere di inseguire la Chiesa per consenso e non per spiritualità – e aggiungo (ma lo sai già) che in molti Paesi è già così – c’è l’uguaglianza – e in Olanda o in Danimarca non mi risultano particolari emergenze sanitarie fatta esclusione di una genetica mancanza di sole. A te risulta diversamente?

Mi aspetto però che la Chiesa e i suoi uomini non partecipino ad incontri in cui si afferma che l’omosessualità è una patologia da cui si guarisce (a proposito lo cambiamo quel passaggio odioso del catechismo?) o che i gay sono un sovversivo pericolo per la pace nel mondo o – peggio –  una minaccia per i bambini come a volte qualcuno insinua, mettendo la parola pedofilia accanto alla parola omosessualità. Insomma, possiamo evitare che il vescovo partecipi a quel convegno e che in generale la Chiesa e la sua gerarchia si distingua per un linguaggio e un atteggiamento più delicati (e oserei dire cristiani) nei confronti degli omosessuali? Guarda lo dico pensando soprattutto agli adolescenti gay che sono fragili, non perché la cosa mi tocchi personalmente, e per i quali una parola fuori posto può essere mortale, penso al caso di quel ragazzo romano, volato giù dalla finestra qualche settimana fa. Insomma anche tu puoi darci una mano a rendere il dibattito meno violento e meno pericoloso. Mi sembra questo il messaggio che stai passando al mondo e a me personalmente piace, non ho paura da laica agnostica a dirtelo pubblicamente (detto tra noi il tuo silenzio sul matrimonio francese esteso a tutti, mi ha molto stupito…)

Ah, già che sono qui ti chiedo un’altra cosa. In Uganda l’omosessualità è vietata dalla Costituzione ed è un paese per l’85% cristiano (e forse c’è emergenza sanitaria maggiore che in Olanda e Danimarca, tu che dici?). Puoi metterci una buona parola tu?

Con profondo rispetto per quanto hai fatto e per come lo hai fatto (che anche la dolcezza fa bene al mondo) fin ora.

 Cristiana.

29 pensieri riguardo “Caro Papa Francesco (Lettera al Papa sulla Chiesa omofoba)

  1. Papa Francesco: “Fecondità dalla differenza.
    Matrimonio uomo-donna nella Costituzione”

    Nel messaggio del Pontefice alla Settimana Sociale dei cattolici italiani, che si apre a Torino, la riaffermazione della famiglia espressione della “prima società naturale”, “scuola di generosità contro l’individualismo”, messa a rischio da “scelte di carattere culturale e politico”

    Basta come risposta?

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    1. La Alicata glisserà ancora? Ultimamente sul blog è piuttosto dedita al monologo: sulle slot nn ha risposto, sull’affaire Violante nemmeno, sul Pd torinese neppure, ora che la sua lettera è diventata lettiera per i soliti bisogni dottrinali, probabilmente se ne guarderà bene dall’intervenire. Tanto più che i più accorti di noi, quelli meno fighetti 2.0, l’avevano avvertita di non credere a certa bassa propaganda pauperista. Ma la ragazza vede troppa televisione ultimamente…

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  2. Meursault è che non mi piace come poni le donande. Su Violante sai benissimo come la penso. Sul PD torinese a che ti riferisci?

    p.s. mi sa che la lettera al Papa non l’hai letta bene tra le righe. Riprovaci.

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    1. La tua lettera è sicuramente ispirata da buone intenzioni. Ma mersault ha ragione, diventa subito lettiera per un interlocutore che non è – NON È- portatore di nessuna vera novità.
      La chiesa cattolica va combattuta, punto.

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    1. Cerchiamo di farla breve su questa cosa del come si pongono le domande, le domande antipatiche non si indorano. C’è, ovviamente, un che di quesito retorico che impone un certo modo. Ma insomma usi lo stesso strumento su twitter, non fare la levata di scudi con me dopo tutti sti anni di dialogo. Il Sandra e Raimondo versione gay risparmiamocelo. Subito al punto:

      http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/05/festa-pd-torino-solo-ospiti-etero-al-dibattito-sulla-famiglia-per-gay-altre-occasioni/701774/

      Questo intendevo.

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  3. a quanto pare questo papa è uguale a tutti gli altri. Se sei lesbica e vivi con la tua compagna non sei famiglia. E pazienza se state insieme per amore, con un progetto di vita, se si paga il mutuo e amenità similari. Io l’avevo detto: verranno bruschi risvegli. Ora è arrivato il tempo che vi svegliate del tutto per capire che non si ha bisogno dell’avallo religioso per essere esseri umani al 100%.

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  4. C’ho pensato tanto e mi sono convinto che in questa discussione, come del resto in molte altre di natura politica in Italia, ci sia un errore di fondo che corrisponde alla trave nell’occhio quando si cerca la pagliuzza.
    Cristiana, il mio punto è che la tua lettera è indirizzata al leader di una tra le più ramificate, longeve e potenti associazioni criminali della storia umana (le altre, per intenderci, sono le altre Chiese). Un’associazione che coscientemente (questo è importante) mistifica la realtà – non ti sarà sfuggito che l’esistenza di Dio è probabile più o meno quanto quella di una teiera cinese in orbita intorno al sole, per dirla con Bertrand Russell – e basata sullo sfruttamento deliberato ed ingegnerizzato dell’ignoranza e della credulità della gente, colpevole del plagio delle menti di miliardi di bambini di ogni generazione in quasi tutto il mondo.
    Discettare sulla dolcezza o apertura mentale con cui si gestisce tale ufficio pare a me come discutere l’opportunità di riordinare i lettini del Titanic prima dell’impatto con l’iceberg: una discussione surreale ed inutile; ma anche dannosa, perché fa perdere di vista la situazione reale, il punto di partenza.
    O se vuoi è come discutere del fatto che Renzi leader del PD e primo ministro possa rifondare la sinistra e salvare l’Italia, dimenticando che il primo ministro di una nazione dovrebbe soprattutto avere le idee chiare su ciò che succede nel mondo, per esempio in medio oriente, tema sul quale Renzi dimostra una voragine di ignoranza che pare sfuggire ai più, forse per analoga ignoranza.
    Sul lungo periodo, ritengo sia fortemente controproducente – e questo è il succo del mio commento – interloquire con, e quindi legittimare, soggetti come la Chiesa. Anche se sono ben consapevole che da un punto di vista pragmatico bisogna anche fare i conti con lo status quo, credo debba anche arrivare il momento in cui si ritorna a considerare le cose per quello che sono.
    Uno dei problemi Italiani, peraltro, è che questo cieco pragmatismo, unito ad un frainteso senso del relativismo, dà continua linfa vitale a fenomeni come il Berlusconismo, lo Scilipotismo, il Santanchismo e via discorrendo.
    Il sonno della ragione, porca miseria…

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    1. Ho letto. Ce n’è per tutti, ma meno che per i gay, a quanto pare.
      Ma è comprensibile. Un’apertura sulla questione omosessuale significa lo sfaldamento delle fondamenta dottrinali sulle quali poggia la baracca. Men meno che ne pensino certi gay cattolici per tradizione e fascinazione processionale dediti alla teologia inter-fb (lista degli hobby scandalosamente ridotta, a quanto pare), la strettissima divisione di genere e la finta complementarietà dei ruoli (nella quale uno soccombe – indovinate quale? – all’ombra del contentino ‘maternità amorevole’ o ‘ruolo alternativo ma non per questo minore’) è conditio sine qua non per la prosecuzione dell’impianto cattolico. Si è scelti da millenni di selezionare accuratamente certe scritture per veicolare un discorso che è così radicato ed epistemologico che una volta scardinato getta nel caos l’intera gerarchia organizzativa. C’è un’enorme differenza tra attore sociale cattolico e attore biologico cattolico. Il primo è mutevole e per la Chiesa passa dall’appoggio per convenienza dell’una o dell’altra sponda socio-politica; l’altro è pietra angolare filosofica che sostiene ciò che aleatoriamente crea. Un papa no-tav? Possibile. Anzi furbescamente una realtà. Un papa progressista e pro-diritti? Il sogno di qualche nostalgico passatista che s’è convinto di essere progressista solo perché omosessuale. Dividere l’indole politica da quella sessuale, per esempio, già sarebbe un passo. Fatto questo, si potrebbe discutere nel merito di cosa propone chi propone e non come lo fa. Buon fine settimana.

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      1. Ma sì, il fatto che il pragmatismo di un centro sociale e dei no Tav – quel pragmatismo di cui scrive geryatejina – li porti a rivolgersi a questo Papa come uno che può essere dalla loro parte, non cambia il fatto che in quella tavola imbandita che è la chiesa cattolica non puoi scegliere la pietanza che più ti aggrada. Se ti ci siedi devi ingoiare tutto: omofobia, misoginia, privilegi, potere, ricchezze, anatemi medievali sulla vita e sulla morte, ignoranza distribuita a piene mani. Tutto. Quella tavola va rovesciata.

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  5. en passant, consiglio la lettura dell’intervista a Nadia Urbinati, oggi su Repubblica, riguardo al fascino pericoloso del postsecolarismo. In un Paese dove il secolarismo è stato abortito poco dopo l’Unità, figuriamoci quanta strada dobbiamo ancora fare…

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  6. La Alicata è stata con la gioventù francescana da piccola e voleva farsi francescana. Non c’è molto altro da dire. Come ho detto altre volte, non ha mai superato quella fase: ha bisogno di una Chiesa a cui appartenere nel bene e nel male (da cui la sua appartenenza al PD, un partito che non ha nulla a che fare con lei e che lei continua a vedere attraverso gli occhiali rosa del “ma possiamo cambiarlo da dentro se siamo in tanti buoni”), e ha bisogno di essere buona, di parlare con tutti e di essere sempre aperta al dialogo anche con chi la prende a pesci in faccia o con chi la prende per il culo (la Chiesa, la dirigenza del PD, etc).
    E’ un problema psicanalitico, non politico.

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    1. E tu che tipo di problemi hai con gli articoli al femminile? Maschilismo nascosto? E che tipo di patologie hai che ti impediscono di leggere la storia d’italia e le cose che accadono nell’infanzia alla maggior parte delle persone normali? E che tipo di problematiche hai che non sei in grado di dialogare senza offendere?

      Pensaci. E leggiti se ti va il mio prossimo libro. Sul tema troverai molte risposte.

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      1. Non ho scritto per offenderti. Ho espresso delle convinzioni riguardo ai motivi per cui fai parte del PD e per cui scrivi a Papa Francesco. Del resto si tratta di sindromi molto diffuse in tutta Italia e che rappresentano uno dei principali problemi del paese, frutto delle maledette radici cattoliche: gerarchia, passione per gli apparati grossi al di fuori dei quali non c’è salvezza e un buonismo di fondo che porta un sacco di gente a prendersela nel culo. Nonostante tu faccia fatica a crederci, scrivo quello che scrivo perchè mi sei simpatica e mi dispiace vederti abbindolata in questo modo, e soprattutto mi dispiace vederti buttar via così da te stessa.
        L’accenno alla storia d’Italia proprio non lo capisco, l’articolo
        femminile è un dialettismo che si usa dalle mie parti e che ogni tanto mi scappa anche se so che non è politicamente corretto, che ci vuoi fare, ogni tanto il contenuto mi prende la mano e mi dimentico la forma.

        P.S.: GENETICA mancanza di sole??? Forse volevi dire CRONICA.

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  7. A proposito,

    Alicata non ha niente da dire sulla Lorenzetti, esponente del PD arrestata per tangenti legate alla TAV, di cui Alicata è sostenitrice a dispetto della palese inutilità e delle corruttele anche legate alla mafia che vengono denunciate da anni senza che lei abbia mai il coraggio di esprimersi in proposito?

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  8. Parliamo della corruzione nella TAV. Parliamo del fatto che è un’opera inutile. Parliamo del fatto che non hai mai condannato le violenze sui manifestanti. Parliamo del fatto che è una enorme mangiatoia per il tuo partito e per le Cooperative ad esso collegate. Parliamo delle ditte che ci guadagneranno sopra miliardi a spese dei contribuenti per un’opera che non rientrerà mai nelle spese. Parliamo di ecomafie collegate alla TAV. Parliamo della devastazione ambientale nel Mugello. Parliamo del fatto che di tutto questo non dici niente e spiegami perchè, visto che intervieni su tutto lo scibile umano ma su questo non hai mai speso una parola se non qualche vacuo slogan tipo “la necessità di restare collegati all’europa” o simili, smentiti da cifre e fatti che sono pubblici da anni…e mai, dico mai, una parola contro i documentati e ripetuti abusi sui manifestanti.

    Questo non è mischiare le pere con le mele. La TAV è tutto questo insieme. E’ il tuo partito che c’è dentro, in tutto questo, fino al collo in un’opera devastante di cui si sta vedendo sempre di più quanta corruzione c’è dietro e tu non dici niente.

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  9. Scialuppe hai mai letto cosa scrivo sul G8 di Genova? Spero di sì.

    Mischi pere con mele, ora a tav e curruzione metti dentro la violenza che è da condannare, è ovvio e da entrambe le parti (mi auguro).

    La corruzione ce l’hai anche sugli impianti eolici di tutto il sud d’Italia…lo sai? Come mai non te ne occupi?

    Abbi pazienza ma non mischiarmi con chi ruba e corrompe….e ricordati che non intervengo sullo scibile, ma sulle cose (essendo quesdto il blog di una privata cittadina senza alcun incarico di governo o di partito) quando ho tempo…

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    1. Ti mischio con chi ruba e corrompe, perchè fai parte di un partito corrotto. Le prove sono sotto gli occhi di tutti e tu non te ne vuoi rendere conto, rifiuti pervicacemente questa idea e in questo modo ti fai complice della corruzione.

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  10. Alicata, non stavo parlando della violenza a Genova. Su quella ormai si sono espressi cani e porci. Stavo parlando della violenza contro i manifestanti in Val di Susa. E non veniamo a fare la solita manfrina della violenza “da entrambe le parti”. Primo: I manifestanti No TAV non hanno mai attaccato le forze dell’ordine, gli attacchi sono rivolti alle strutture. Al massimo si sono legittimamente difesi dalle cariche…proprio come ha fatto un sacco di gente a Genova. Le forze dell’ordine invece da quelle parti praticano sistematicamente pestaggi e soprusi. Spero che tu sia in grado di vedere la differenza tra tagliare un filo spinato e spaccare il naso a freddo ad una ragazza.
    Secondo: non ti sto chiedendo di condannare genericamente la violenza. Ti sto chiedendo di condannare la violenza delle forze dell’ordine. Sei tu la legalitaria incoerente, mica io.

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