Concordo con Gilioli, anche io sono estremamente contraria alle candidature plurime, cioè lo stesso nome in più collegi: acuisce gli schemi padronali nei partiti (e che Dio ce ne scampi) e scardinerebbe il concetto di territorialità.
Ribadisco il mio no alle preferenze (nella manera più assoluta favoriscono corruzione e clientelusmo e chi le propone è in ala fede) e suggerisco di cercare il compromesso nel metodo australiano o irlandese come ho detto in Direzione.
Invece le liste bloccate non favoriscono corruzione e clientelismo? Cambiano solo gli “utilizzatori”. Basta guardare i dati sulla presenza di condannati fra i parlamentari da quando le liste sono, appunto, bloccate. Aumentati notevolmente. È scandalosa e quanto di più antidemocratico ci possa essere la vostra vergognosa campagna elettorale contro le preferenze. E non ditemi che le primarie sono una risposta perché oltre ad una forma di coercizione partitica obbligatoria servono a far vincere una persona e non a stilare un elenco di candidati.
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Mi elenchi i paesi civili dove si usano e preferenze? Ovviamente la premessa è che io son per l’uninominale maggioritario a doppio turno.
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Considerando la corruzione dilagante nei consigli regionali di tutta Italia, dove i consiglieri vengono eletti anche con le preferenze e considerando le preferenze avute da un Fiorito, direi che l’argomento etico decade.
Io sono abbastanza vecchia da aver votato il referendum contro le preferenze e mi ricordo il grado di corruzione e mercimonio che le preferenze portavano con loro.
Ah, se qualcuno ricordasse cos’era gente come Gava…
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http://corradoinblog.ilcannocchiale.it/post/2802921.html
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