Gli ebrei e i diamanti.


Ieri sera a Milano. Entrando in un ristorante sui navigli un gruppo di persone sedute al tavolo fuori discute di finanza, crisi mondiale in un Ping pong di luoghi comuni. Mentre entriamo sentiamo con nitidezza la frase: “eh ma se gli ebrei aprissero la borsa piena di diamanti, sono loro che hanno il potere”.

Entriamo.

Dopo pochi secondi una delle persone sedute fuori si affaccia ad accoglierci. È il proprietario.

“Vi hanno già accolto?” Chiede

“No, abbiamo prenotato per 4”

“Prego”

Io esito. Lo guardo.

“Possiamo sederci anche se siamo ebrei?” Gli dico.

Arrossisce.

“Perché mi dice questo?”

“Sentivo che parlavate di ebrei”

“Veramente parlavamo di diamanti”

“E dicevate che li hanno tutti gli ebrei”

Arranca.

“Beh io non sono molto informato, ma è quello che si dice”

“Ed è falso. Era quello che credevano negli anni 30 durante la crisi e che ha generato 6 milioni di morti”

Ho provato a raccontare un po’ di storia. Del 1492. Dei ghetti. Dell’impossibilità di avere beni immobili che ha generato mestieri e tradizioni forzatamente. Che come le ho io ormai per certo anche lui forse è discendente di qualche ebreo costretto a convertirsi per evitare di essere perseguitato.

Non so se ho intaccato qualcosa.

Comunque uscendo ho detto: “comunque io faccio parte della lobby omosessuale, altra potentissima lobby di soli ricchi che mina la pace nel mondo e porta invasioni di cavallette, terremoti e carestie”

Non dobbiamo tacere. Negli anni 30 è stato il silenzio, il lasciar correre, il tollerare tutto questo che ha causato tutto quello.

5 pensieri riguardo “Gli ebrei e i diamanti.

  1. Magnifico. Io, per contro ieri sera all’uscita del cinema dove ho visto l’ufficiale e la spia, un amica ha esclamato “Beh, il Dreyfuss è stato tirato fuori dalla sua cella da linternazionale ebraica! Pensa se fosse stato un poveretto qualsiasi ancora ci marciva in cella. Tempi sinistri. I cliché sono duri a morire.

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      1. Mi chiamo Tessa Rosenfeld, e, sono di sangue misto! “quando ero piccola si discuteva tanto in casa del “povero Dreyfuss”.. Un tema, quello sugli Ebrei spinosissimo… Sono i cliché che atteriscono. Celano una volontà di non volere andare a fondo. Ed io, per educazione sono totalmente libera e non di parte. Ma queste frasi sono davvero indigeste.

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  2. Ciao Cristiana,

    ti fa molto onore esserti dichiarata “ebrea” anche se non lo sei, di fronte ad un ristoratore di Miliano antisemita ed ignorante.

    Normalmente con le persone che non conosco, cerco di far capire al mio interlocutore che sono di fede ebraica prima di sentire quei discorsi contro gli ebrei che sono “luoghi comuni” e che mi feriscono profondamente per chi come me ha cercato di vivere la sua esistenza onestamente, ed essendo stato anche un servitore dello Stato per trenta anni nell’Aeronautica Militare.

    La scorta alla Senatrice Liliana SEGRE è un caso eclatante di come si sia persa la memoria storica della SHOAH in Italia e delle LEGGI RAZZIALI del 1938, che hanno stravolto la vita di tutti gli ebrei espulsi dalle scuole (mia madre che non si è più diplomata in ragioneria) o dagli impieghi statali (mio padre congedato dall’Aeronautica Militare per poi essere arruolato solo nel 1947 dopo quasi 9 anni senza colpa se non quella di essere ebreo), da tutte le attività di lavoro o imprenditoriali e professionali, senza parlare di tutti quelli che sono morti nei campi di concentramento nazisti.

    80 ordinari di cattedra universitaria furono espulsi dalle università perché di fede ebraica e nessuno di loro ha potuto riprendere dopo la fine del conflitto la cattedra che gli era stata tolta ingiustamente.

    Metto per conoscenza i miei figli, mio fratello che vive in Israele da oltre 40 anni, i miei cognati e un nostro amico di famiglia che vive a Milano.

    Un profondo grazie

    Angelo Di Capua

    366.5257992

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