Micro riflessione sulle primarie, dopo la candidatura di Casson a Venezia


Le primarie sono belle quando sono partecipate. Sono partecipate quando c’è vera competizione. Non sono belle quando servono ad incoronare qualcuno, mascherando i vecchi metodi del caminetto che volevamo rottamare. Non si aspetta l’ok da Roma o gli appoggi illustri. Le primarie hanno e devono avere il punto di vista del basso e non dell’alto. Bene ha fatto Casson a candidarsi a Venezia mentee qualcun altro aspetta il permesso. Già nell’attesa del permesso si toglie un pò di senso alle primarie. Vecchi metodi. Duri a morire.

3 pensieri riguardo “Micro riflessione sulle primarie, dopo la candidatura di Casson a Venezia

  1. Ma se la colpa della corruzione sono le preferenze (farsi eleggere costa troppo e i candidati sono OBBLIGATI a trovare sponsor più o meno occulti), perché questo non vale per farsi scegliere tramite le primarie?

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  2. Cristiana, ti seguo sempre con piacere ma devi esserti persa un pezzo. 😉 C’è un candidato, da sempre rompiscatole costruttivo, che da ottobre ha rotto gli indugi, strafregandosene di essere incoronato dall’alto ma ascoltando la città quanto più capillarmente possibile: si chiama Jacopo Molina.
    Con affetto.
    Marco

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