Tra uomo e donna. D’Alema…non il Papa.


Ecco perché è arrivato il tempo di raccogliere le tante persone che nel PD vogliono il matrimonio tra persone omosessuali. Cioè vogliono che l’Italia divenga un Paese civile.

D’Alema dice che nessuna associazione gay seria chiede il matrimonio. Non è informato. Tutte le associazioni serie lo chiedono. Le altre NON sono serie.

22 pensieri riguardo “Tra uomo e donna. D’Alema…non il Papa.

  1. anche se il 60% degli elettori del PD volessero il matrimonio gay (e non è così), il PD inteso nelle sue componenti decisionali se ne fotterebbe altamente.
    quali sono gli strumenti con i quali il 60% degli elettori PD potrebbe far sentire il suo peso? nessuno.
    ecco che il PD di fatto non si identifica con gli elettori, ma con gli eletti.
    punto.
    Tu non sei PD, Scalfarotto non è PD…solo la Concia lo è, ma non conta abbastanza.

    "Mi piace"

  2. Citazione :
    «Sarei sulla linea Zapatero, cioè diritti uguali per tutti. Ma in Italia la cultura sui diritti civili è primitiva, schiacciata com’ è tra cattocomunismo e clericofascismo. Ci vuole, ripeto, realismo. Per questo siamo stati promotori nella passata legislatura del patto civile di solidarietà. Cioè almeno la tutela dei diritti minimi, al di sotto della quale la legge stessa non c’ è»

    chi indovinaun cicciobello
    (non solo il SImone di prima)

    "Mi piace"

  3. io sono il simone di sopra sopra (con la “s” minuscola).
    Io non la penso così, io ti dico che E’ così perché i fatti raccontano questo.
    altrimenti d’alema non si sognerebbe di andare in giro a raccontare cose che fanno incazzare la maggioranza degli iscritti e degli elettori.
    altrimenti il PD non starebbe perdendo consensi anche in questo momento dove il PDL non è mai stato così debole.
    altrimenti il PD sarebbe al governo.

    sono diverse le due cose…

    "Mi piace"

  4. …è sempre un bel po’ mortificante, quando si parla dei nostri diritti, ragionare in termini di compromessi. Perché dobbiamo sempre giocare al ribasso?

    Comprendo bene le ragioni della realpolitik… prendi ad esempio la proposta Concia sull’aggravente omofoba. Se fosse passata, io avrei certo fatto un sorriso, anche se la ritenevo sbagliata (perché l’obiettivo doveva essere la Legge Mancino).
    Lo stesso vale per il riconoscimento delle nostre unioni. I Pacs, i Dico e tutte le altre siglette sono mortificanti… anche se capisco che nell’Unione di Prodi non poteva farsi altrimenti.

    Se il Pd sceglierà la strada dell’allenza con il centro, avremo lo stesso tipo di proposta politica e di compromessi (e probabilmente gli stessi risulati: cioè, nulla). Tanto vale cominciare a fare i “duri e puri”… e magari così i vari D’Alema & Co. si accorgeranno di quello che la comunità Lgbt chiede e pretende (un riconoscimento senza se e senza ma).

    Del resto, cos’ha in meno il nostro amore rispetto a quello di una coppia eterosessuale?

    p.s. …beninteso, parlo di matrimonio civile, mica di quello religioso.

    Michele

    "Mi piace"

      1. Ed io, come ho scritto, avrei fatto un sorriso se la proposta Concia fosse passata, proprio perché un quarto è meglio di zero, proprio perché capisco le difficoltà del reale (e soprattutto capisco che l’Unione di Prodi era quella che era e che oggi al Governo ci stanno le destre e non la Concia). Lo stesso discorso vale per i Pacs e il matrimonio. Avrei sorriso per i Pacs.

        Ma:
        1. il mio sarebbe rimasto solo un sorriso, cioè nulla a che fare con la mia “felicità”, con ciò di cui c’era e c’è bisogno (prevedere i crimini d’odio omofobici; prevedere il matrimonio).
        2. molto più importante: parliamo di cose che non sono successe, ovvero: io avrei potuto sorridere, ma neanche quello! Questa realpolitik che dovrebbe avere la capacità di vincere, ancorché al ribasso, non mi pare abbia portato chissà quali vittorie. Non solo la Legge Mancino è quella che era ma anche le circostanze aggravanti son rimaste quelle che erano. Non solo non ci possiamo sposare, ma neanche “pacsare” o “dicare” o… boh, inventiamoci pure un’altra sigla.

        Insomma, qui non si tratta di scegliere tra “un mezzo”, “un quarto” o “zero”. Il risultato è sempre lo stesso, zero, quale che sia il punto di partenza. Non lo dico io, ma i fatti.
        Se invece si cominciassero a dire le cose in modo chiaro (“vogliamo il matrimonio”), prima di tutto persone come D’Alema non se ne uscirebbero con frasi del tipo: “le associazioni serie non lo vogliono”. E in secondo luogo, cominceremmo a ragionare sul “vero problema”: non “che tipo di riconoscimento?”, quanto piuttosto: “ci vogliono riconoscere?”.

        La risposta è stata ed è no.
        Perfetto, contiamoci, armiamoci e combattiamo. Ma con le idee chiare.

        Io combatterei per il matrimonio. Non certo per i DiDoRe! (didore!!!! bidibibodibibu! :D… che è? la fatina di cenerentola? 😀 non scherziamo… coi miei diritti)

        Michele 🙂

        "Mi piace"

  5. Voltaire, tra i padri dell’Illuminismo e della Tolleranza, disse e scrisse parole violentemente antisemite.
    Siamo uomini.

    PS: non paragono D’Alema a Voltaire
    PPS: la mia posizione sul tema è nota, massimi diritti (e doveri) per tutti

    "Mi piace"

  6. Trovo significativo che per giustificare in qualche modo il buio nella mente di un D’Alema di oggi si debba scomodare un filosofo del XVIII secolo.
    ‘Significativo’ nel senso di ‘significativamente scorretto’ e anche un po’ a cazzo di cane, per dirla tutta.

    "Mi piace"

    1. Se ci pensi il parallelo è calzante, invece. Tra cinquant’anni chi nega i diritti degli omosessuali sarà visto e giudicato come chi professava l’antisemitismo.
      E io non giustifico nessuno, per inciso.

      PS: cercare nella Costituzione semi-bigotta scritta da cattolici e comunisti (più bigotti, questi, dei cattolici) negli anni ’40 dello scorso secolo la soluzione mi sembra la via più impervia.
      Sono diritti da conquistare, uno ad uno, ed in Italia non ci sono nemmeno in nuce. Prima si guarda in faccia al problema, meno si perde tempo.

      "Mi piace"

  7. Cristiana, ho 30 anni (quasi, ancora un paio di mesi da 29enne me li concedo) e ho fatto parte del PD dai suoi albori fino ai primi del 2009, poi non ce l’ho fatta più. Quello che scrive simone (quello con la s minuscola) è purtroppo verissimo. Può non piacere, ma è così.
    Da quando esiste il partito quante volte hai veramente respirato “democrazia interna”? Io finchè ci sono stato MAI, e dal di fuori mi sembra continui.
    E’ stato messo nello statuto che su alcune questioni si potevano fare delle votazioni interne, a livello nazionale. Sono mai state fatte? E’ mai successo che la dirigenza abbia interrogato gli elettori, o anche solo la base, per sapere come la pensava su questo o quello?
    Purtroppo le primarie hanno avuto, nella mente dei dirigenti, un effetto sconvolgente che è lo stesso che porta avanti Berlusconi (non sai quanto mi rosichi fare questo parallelismo): la gente alle primarie mi è venuta a votare quindi adesso decido io!
    Del “democratico” purtroppo questo partito ha tenuto il peggio ed ha lasciato da parte il meglio.
    Tu pensi sia necessario che le persone che la pensano come te si raccolgano. Concordo. Ma qual’è la finalità? Fare un documento da far arrivare a Bersani? Pensi che avrebbe una qualche funzione? Pensi servirebbe? Sono domande retoriche le mie perchè conosciamo entrambi la risposta.

    "Mi piace"

    1. io mica scrivo le cose a caso eh…se parlo è perché so di cosa parlo avendo vissuto le cose sulla mia pelle e avendo combattuto le mie battaglie anche dentro all’ex PDS-DS, nel mio circolo, ma anche in pubblica sede. E le facce sono quelle eh…

      combattere le battaglie nel PD è semplicemente INUTILE, da un lato perché la maggior parte dell’elettorato (così come degli italiani) è ormai lobotomizzato su posizioni idoelogiche antiberlusconiste fatte di slogan, ma senza alcuna capacità di ragionamento (esattamente come l’elettorato del PDL), dall’altra perché i vertici del nostro partito semplicemente SE NE FOTTONO di quello che pensa la base.

      Aggiungo: mi volete dire quali sarebbero gli strumenti attraverso i quali è possibile “far vedere quanto pesa” quella posizione?
      Non bastano le decine di punti percentuali persi nel passaggio PCI-PDS-DS-PD?
      Non bastano le eterne scissioni di cui è stato vittima il centrosinistra?
      Non bastano gli evidenti passi indietro che hanno dovuto fare (senza ammetterlo ovviamente) quelle teste di cazzo che hanno in mano il nostro partito? (vedi la candidatura della binetti da parte di veltroni).

      L’elettorato del PD e i suoi iscritti NON HANNO LA POSSIBILITA’ di farsi sentire e non hanno alcun potere se non quello di SMETTERE DI VOTARE il partito; invece siamo qua a leggere che si chiede maggior impegno da parte di tutti DENTRO al partito, senza smettere di votarlo, etc. etc. il che è esattamente quello su cui CAMPANO gente come D’Alema e compagni.

      Il PD va ucciso e rifondato su altre basi.

      A morte il PD. Viva il PD.

      "Mi piace"

  8. Cristiana, a giudicare dalle levate di scudi che vengono da tutti i rappresentanti del PD (Scalfarotto e Lo Giudice non contano perchè per loro vale il conflitto di interessi :-)) mi pare che la questione si possa anche archiviare.

    Non sono sorpreso, ma è bello (o brutto, dipende dai punti di vista) avere ogni tanto (spesso) conferma delle prorpie opinioni

    "Mi piace"

  9. Scusate se ridico ciò che è già ovvio, ma repetita juvant: D’Alema mente sulla Costituzione, come è solito fare anche in altri contesti.

    L’art. 29 Cost. recita: “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare”.

    Notate che non si parla neanche di “uomo” e “donna”: “società naturale” vuol dire che si è portati per natura a non vivere soli, a costruire una “famiglia”. Che questo implichi la declinazione della famiglia “mulino-bianco” con “papà autoritario-mamma angelo del focolare-1,2 marmocchi-cane-gatto-pesce rosso” è una interpretazione, ma non è l’unica possibile.

    Con questo, scusate se non intervengo oltre, ma mi sforzo di non bazzicare più blog piddini. Non esistono piddini buoni, solo piddini che si danno da fare per sembrare buoni. E la vita è troppo breve per sprecarla con D’Alema & compari.

    "Mi piace"

    1. E`vecchia la storiella che nell´articolo 29 non ci sia scritto tra uomo e donna!
      La Corte Costituzionale, l’ unico organo che ha il potere di interpretare la Costituzione ha detto che il matrimonio e´tra un uomo e una donna.
      Fatevene una ragione.
      Lo so che e’ assurdo e illogico ma finche’ non si cambia la Costiuzione o la Corte torna sui suoi passi (cosa molto difficile nel breve periodo) D’ Alema ha esattamente detto come stanno le cose!

      (lascia perdere cosa vuol dire societa’ naturale e’ meglio….)

      Accettare la realta’ e’ il primo passo per cambiarla!

      "Mi piace"

      1. La Corte interpreta la Costituzione in un dato momento. Non è un organo veramente super partes. Con una Corte diversa, anche il risultato sarebbe diverso… e prima o poi succederà. E poi, D’Alema non parlava della Corte, ma proprio della Costituzione, sbagliando.

        "Mi piace"

        1. La Corte che abbiamo e´quella quando cambiera’ (Napolitano ha appena nominato una giducue contraria ai matrimoni tra persone dello stesso sesso) ne possiamo parlare. Un grande giudice disse : La costituzione e´quello che la Corte dice che sia.

          Io considero la sentenza della Corte sbagliata ma non posso dire che non esiste….ripeto finche’ il movimento gay non si rendera’ conto della realta’ non riuscira’ a cambiarla. Mi rendo conto che sia difficile ma non c’e’ altro modo.

          "Mi piace"

Commenta se hai qualcosa da dire.