La mafia è meglio dei partiti. (Beppe Grillo)


Che non sa che la Mafia è la prima causa del disastro in questo Paese e forse è rimasto a qualche raccontino sulla mafia del 1800.

In ogni caso questa frase riscuote tutto il mio più profondo schifo.

Qui, il post di Giulio Cavalli con il video integrale per chi, come tutti noi, all’inizio non ci aveva creduto.

17 pensieri riguardo “La mafia è meglio dei partiti. (Beppe Grillo)

  1. Che la mafia non abbia mai strangolato le vittime è una cagata pazzesca e una frase terribile nei confronti delle vittime e soprattutto dei loro cari.
    Che la nostra classe politica attuale sia peggio della mafia, ci sarebbe da discutere invece. Più che altro la collusione è così stretta che è difficile vedere dove inizia l’una e dove finisce l’altra. Vedi il Tav.

    "Mi piace"

    1. Vedi Luigi tocca vedere i punti di partenza e gli arrivi delle frasi. E l’ontologia istanea del perche’ si dicono certe cose. Fabrizio de Andrè non andava in giro a fare campagne elettorali. In ogni caso vado a rileggere…hai la fonte?

      "Mi piace"

  2. “Se nelle regioni meridionali non ci fosse la criminalita’ organizzata, il tasso di disoccupazione sarebbe di gran lunga piu’ elevato”.

    http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/19/mafia_lavoro_Andre_dice_stupidaggini_co_0_9808195607.shtml

    Non credo che De Andrè volesse dire che laMafia era una cosa bella…descriveva uno stato di cose…e da poeta poteva farlo, visto che non faceva politica nel senso di militanza.

    Dire che i partiti sono peggio della Mafia….beh…è una roba strumentale, violenta…c’è dentro un paragone. E’ grave.

    "Mi piace"

    1. Grave? A me pare realistico. Non credo che ci sia molto da aggiungere al commento di Jacopo più sotto, se non un lungo elenco di nomi – e di ditte infiltrate, e di cooperative infiltrate, da cui l’appoggio del PD al Tav, come ho già accennato con una frecciatina a cui mi pare tu non abbia risposto…

      De Andrè era un anarchico dichiarato e abbastanza militante (non si contano i suoi concerti di sottoscrizione per la stampa anarchica). Ha spesso e volentieri raccontato la criminalità contrapposta allo stato. La sua stessa scelta di non denunciare i propri rapitori (pur essendo in grado, come lui stesso dichiarò, di identificarli) è dovuta a questa presa di posizione. Non credeva nella legalità. Poi nel caso particolare disse una stronzata, perchè la mafia non è la piccola criminalità del ladruncolo, ma è integrata nei ranghi stessi dello Stato.

      Ma resta il fatto, e la tua risposta sta lì a sottolinearlo, che si usano (anzi, tu usi) due pesi e due misure diverse quando stronzate molto simili vengono dette da chi ci piace e da chi invece consideriamo un avversario.

      Dopo aver ribadito per la millesima volta di non essere un grillino, mi permetto anche di riportare: “La mafia ha tutto l’interesse a mantenere in vita le sue vittime. Le sfrutta, le umilia, le spreme, ma le uccide solo se è necessario per ribadire il suo dominio nel territorio. Senza vittime, senza pizzo e senza corruzione come farebbe infatti a prosperare? La finanza internazionale non si fa di questi problemi. Le sue vittime, gli Stati, possono deperire e anche morire. Gli imprenditori possono suicidarsi come in Grecia e in Italia. Spolpato uno Stato si spostano nel successivo. Questo è il senso delle mie parole di ieri a Palermo. Honi soit qui mal y pense.” Che è una smentita molto più completa di quella di de Andrè “è stata solo una provocazione”. Il quale peraltro mai smentì ciò che viene subito dopo: “in quello show il cantante genovese non ha risparmiato frecciate. Difendendo le ragioni degli squatter, ad esempio. E attaccando il ministro dell’Interno Giorgio Napolitano: “La vera emergenza nel nostro Paese si chiama Napolitano”.”

      "Mi piace"

  3. berlusconi, dell’utri, cosentino, formigoni e tutta cl, previti, casini, cuffaro, caltagirone, lusi, tedesco, penati, tarantini, frisullo; new entries: belsito, bossi family; e poi, senza sconfinare nel penale, ma rimanendo sul piano morale: letta, letta (i letta sono due), veltroni, boccia, ichino, bersani, d’alema, la turco che piange, la fornero che piange, il resto del governo al gran completo, treu, morando, lupi, qualgliariello, rutelli.
    e si potrebbe continuare.
    a me grillo non piace per niente, perchè è un populista pieno di soldi che si arricchisce facendo il guru e non vuole teste pensanti, ma clienti lobotomizzati e obbedienti. però, dando solo una scorsa ai nomi elencati sopra, i primi che mi son venuti in mente, che cos’hanno questi di diverso? che cos’hanno di migliore, anche a livello morale? sono più onesti? sono più puliti? pensano davvero al bene dell’italia? pensano davvero agli ultimi? mostrano un sano spregio per i loro interessi personali? a questo punto mi chiedo se davvero ci sia qualcosa di diverso fra il 90% della nostra classe politica e la mafia (a parte il fatto che almeno i mafiosi lo sai che sono mafiosi)…

    "Mi piace"

  4. infatti era anarchico….appunto. E coerente. L’anarchia è l’esatto opposto di fondare un partito e dire che è meglio di altri…che è totalitarismo…è ciò che fece mussolini, poi bossi, persino di pietro un po’. Non scherzare.

    L’anarchia è l’idea più bella del mondo…quello a cui persino Marx tendeva…peccato che che c’è il gradino della dittatura del popolo da valicare…che finisce per essere sempre dittatura di una casta. Un po’ più oligarchica di quella che governa le democrazia.

    Eh se te lo stai chiedendo, sì…nel mio intimo sono anarchica. Mi combatto moltissimo. Baci.

    "Mi piace"

    1. forse mi sono spiegato male io. non ho nessuna simpatia grilloide, anzi; grillo tende a farmi schifo; questo affabulatore arrogante, non particolarmente brillante (le cose che dice non le scrive nemmeno lui, pare), non particolarmente preparato (ha preso granchi abbastanza solenni, vedi le bio-wash ball), non particolarmente chiaro nè intelletualmente onesto (adesso, ad esempio, nel suo tour de force in veneto si è messo a magnificara “il bossi degli esordi”), che invece di diffondere un messaggio, vende un prodotto, è quanto di più lontano possa esserci dalla mia idea di politica. ciò detto, le cose che dice grillo in realtà, le cagate come quelle condivisibili, sono purtroppo non dico legittimate ma, come dire, conseguenza diretta del livello zero della politica nazionale, e in particolare dei partiti di governo e di quasi tutti, anzi tutti i loro esponenti di punta. te la metto giù così; io credo che se il livello della classe politica fosse un po’ migliore, in italia nenache ci sarebbe un grillo; o, se ci fosse, in pochissimi se lo filerebbero; invece siamo governati da persone vomitevoli, talmente vomitevoli da far apparire perfino il meschino affarista che è grillo come uno che dice cose, tutto sommato, neanche troppo prive di senso (purtroppo è così; attaccare la nostra classe dirigente, e farlo con violenza, oggi è un esercizio quasi di puro buon senso). non è insomma un discorso di massimi sistemi anarchia-partiti-democrazia (posto che a de andrè io preferisco, e di molto, i pistols e i clash); piuttsto un volgersi verso il basso, verso il porcile di casa nostra. purtroppo…

      "Mi piace"

  5. Mafia … partiti … per me che sono nato e cresciuto in Sicilia non c’è poi molta differenza fra l’una e gli altri, erano la stessa cosa, si poteva fare un’equazione simbolica fra i due aspetti della vita sociale. Altro grande protagonista i cui contorni si diluivano fino a perdersi nel caldetone eterno del potere è la chiesa … si, proprio la Santissima e Cattolicissima Romanae Ecclesiae … senza di lei sarebbe mancato il sigillo divino … sarà per questo che mi è scappato da ridere quando Giovanni Paolo II ha scomunicato i mafiosi nel 1992, ero giovane allora ma apprezzavo l’ironia del gesto, la profonda ipocrisia che lo determinava. Grillo? Ma Grillo è un comico, basterebbe fargli fare il suo lavoro, basterebbe pensarlo tale, perché ciò che dice abbia la giusta dimensione. Comprenderei se la stessa cosa l’avesse detta uno storico o un politico … ma forse non siamo più in grado di distinguere fra intellettuali, politici e comici… visto che siamo stati governati dal più grande comico di quest’ultimo ventennio (ecco, il ventennio è un’altra cosa che ritorna in questo Paese).
    Un saluto

    "Mi piace"

  6. Penso che Grillo deve ritornare a fare il Comico…non conosce e non ha mai vissuto in sicilia. Pertanto non sa che cosa è la mafia e ha detto una cazzata! Inoltre ha offeso tante persone che in sicilia con passione si dedicano all’attività politica senza nessun interesse per cambiare qualcosa…ma sopratutto le famiglie di tanti politici siciliani uccisi dalla mafia ( Pio la torre, mattarella, Peppino impastato, eccc…..)

    "Mi piace"

  7. Ma Grillo fa il comico, quel suo “italiani” ad intercalare non possiamo prenderlo sul serio davvero … che intorno a lui, lui consenziente, si sia creato un movimento che fa politica in suo nome (i “grillini”) fa addirittura spavento (almeno a me). Non perché si sia cercato di addensarsi in movimento, anzi, sarebbe ciò che dovremmo fare tutti, uscire dai vecchi partiti, dai vecchi schemi di spartiz0ne dei poteri e dei privilegi, fare entrafe in politica gente onesta e capace … o almeno molto meno affamata di questa che già abbiamo. Ciò che fa spavento è che questo si sia fatto sotto lo stendardo di un comico … certo che è comico (perdonami il gioco di parole) che per controbattere un comico ci voglia un altro comico, che a dire certe cose sacrosante debba essere un comico come Grillo quando ormai sembra che i politici non abbiano più anticorpi interni per per combattere questa deriva, quando non ci sono più neanche giornalisti a raccontarla. Pio la torre, Mattarella, Peppino Impastato, Giuseppe Fava (che ho conosciuto), Beppe Alfano, Ninì Cassarà, Ciaccio Montalto, Falcone, Borsellino, Livatino … sono tantissimi … a Palermo non manca cantone che non sia contrassegnato da una lapide, negli anni ottanta la chiamavano la Beirut dell’Occidente. La mafia la combatti cambiando la mentalità, il modo di pensare, puoi rinchiudere Riina, Provenzano, puoi pure catturare Matteo Messina Denaro, ma se non togli la mentalità imperante che ciò che conta sono io, la mia famiglia, i miei amici e gli amici degli amici e tutto il resto non conta, che gli altri sono soltanto “pigliainculo” e “quacquaracquà”, che non esiste bene pubblico, non esiste cosa pubblica ma solo “cosa nostra” … beh, allora ogni morte, ogni eroe, ogni martire, non sarà servito a niente. E celebrarne le gesta sarà solo un modo elegante per neutralizzarne lo spirito e l’operato. Tu stupirà, forse, sapere che oggi celebrano gli anniversari della morte di questi grandi della magistratura, quegli stessi che sono gli epigoni dei politici collusi con la mafia … è poco dire che è una beffa.
    Un saluto

    "Mi piace"

  8. Scusa, ma hai un’idea dell’anarchia che è quella che veniva enunciata dai marxisti nel secolo scorso. Non a caso gli anarchici furono espulsi dalla prima internazionale proprio perchè rifiutavano il passaggio intermedio della dittatura del proletariato. Hem…”L’anarchia è l’esatto opposto di fondare un partito e dire che è meglio di altri…”
    Non è proprio così. I movimenti anarchici non sono un “partito” nel senso che rifiutano lo stato e non partecipano al gioco istituzionale, ma sono comunque organizzazioni tese a raggiungere i propri scopi e realizzare la propria idea di trasformazione sociale. Che è quello che dovrebbero essere i partiti (e non sono più).

    "Mi piace"

Commenta se hai qualcosa da dire.