Adinolfi se ne va.


Caro PD….forse dovresti dare più retta agli omosessuali del partito….prima la Binetti, poi Rutelli, ora Adinolfi….tutti omofobi che prima difendi e poi ci pigli gli schiaffi.

A parte le facili e tristi ironie…in ogni caso Adinolfi se ne va dicendo alcune cose condivisibili sullo stato del partito.

Peccato che giunga alla conclusione che l’unica speranza siano i cattolici. Ma i cattolici quali? Certificati da chi? Ne conosco molti e sono tutti diversi. Non esiste il “cattolico” in politica, come non esiste il “gay” in politica. Siamo diversi, con idee diverse sul lavoro, sui diritti civili.

Persone insomma, prima delle etichette.

La speranza, caro Mario (che non rimpiangerò) era rimboccarsi le maniche. Non ti ho mai visto accanto a noi sulle barricate. Ti ho visto solo fare operazioni mediatiche. Come molti d’altronde e mai usare le sedi preposte del partito.

Andare via, ti dico inoltre, la dà vinta a chi (e qui dici il giusto) sta nel PD per fedeltà e cooptazione, a chi viene nominato negli enti pubblici, piazzato nei CDA senza merito. La nostra generazione merita di più soprattutto da noi stessi, dalla nostra capacità di fare squadra e di aiutarci l’un l’altro.

12 pensieri riguardo “Adinolfi se ne va.

  1. Dove dica che l’unica speranza sono i cattolici non riesco a trovarlo. Il passaggio più significativo è questo:

    Lo faccio nei giorni in cui si torna a parlare di unità politica dei cattolici. Vedi, caro Bersani, avevo già scritto una lettera simile a questa nel 2001, dieci anni fa: al segretario del mio partito di allora, il Ppi, contestavo l’idea di avviare un processo di scioglimento che avrebbe significato annessione al Pds. Nel 2007 avevo sperato di essermi sbagliato. Oggi mi accorgo di aver avuto vista lunga. Mi dispiace, ma io non ero iscritto al Pds allora e non voglio essere iscritto al Pds oggi. Forse davvero avremmo dovuto essere più coraggiosi e non cedere a chi volle frantumare il cattolicesimo politico fino a renderlo irrilevante. Ma è un discorso che approfondirò altrove, nell’attività pubblicistica che spero vorrai seguire.

    Devo dire che Adinolfi segnala un pericolo che, se si concretizzasse, gli darebbe pienamente ragione. Il PD non è un PDS aggiornato. Detto da chi non è mai stato iscritto al PCI, alla DC, al PPI, alla Margherita, al PDS o ai DS (il sottoscritto)

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  2. Cara Cristiana,

    io sono cattolico e laico insieme. Perfino favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, a differenza, per esempio di D’Alema. Comunque non ne posso più di questo PD che è effettivamente una specie di PDS geneticamente modificato. Mi ero illuso che cattolici e laici potessero stare assieme in un partito liberal, tipo Partito Democratico americano, ma siccome la storia non è acqua, meglio che i socialdemocratici del PD vadano da una parte creando un partito socialista all’europea e i cattolico democratici altrove, magari dopo che si saranno chiariti le idee (oggi molto confuse, della serie, so cosa non voglio ma non so cosa voglio).
    Ciao

    Marco

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  3. Un altro appresso al dolce canto di Bagnasco. Manfrine sul cattolicesimo “dottrina sociale” e omofobia da balera di quart’ordine (stile letterario confacente). S’è fatto le ossa sputando veleno sui gay e ora si fa crociato. Faranno armature grandi abbastanza?

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  4. diciamo che il PD semplicemente non è ( e temo non sarà mai)

    e, scusa l’OT, complimenti all’ennesimo manifesto creativo “Italiani a tempo pieno”, certamente utilissimo a raccogleire consensi

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  5. @Fabio, anche io l’ho capito (che poi condivida o meno è un’altra cosa) …la domanda vera però è quanti l’hanno capito, e di questi quanti non appartegono a quella parte di elettoratio “colta” (nota le vorgolette) che non ha bisogno di leggere un manifesto per farsi (o meno) convincere.
    Il manifesto dovrebbe essere un mezzo per raggiungere chi non naviga su internet, non legge i giornali, non approfondisce e quindi si fa colpire (e convincere) da uno slogan diretto, immediato. Invece quei manifesti (ma nel PD è la norma) sono solo narcisistici.

    Inoltre, dire “noi del PD siamo italiani a tempo pieno” trasmette il messaggio, a chi legge e non ha votato PD, “noi siamo italiani sempre e tu no”, se vuoi un messaggio ghettizzante e di disistima del lettore solo perchè non la pensa come il PD. A me francamente ha ricordato quel “non credo che gli italiani siano tutti così coglioni …” che però è stato pronunciato e non scritto.

    A me personalmente è venuto da pensare “anche io sono italiano a tempo pieno, quindi non è necessario essere del PD”

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