Roma.


A Roma c’è tutto e non c’è nulla. Roma è tutto, ma le mancano tantissime cose per essere una metropoli del III millennio. È la sede della politica che istintivamente ci piace di meno, ospita il Vaticano, un altro Potere che si dispiega nella città in diverse forme, alcune meravigliose, altre inquietanti. È annidata e impenetrabile ed in alcuni tratti così banale e provinciale da fare male alle viscere. Capitale mondiale di cultura e nello stesso povera, poverissima, di strumenti culturali di diffusione, di quelle ramificazioni fruibili che sono fondamento stesso di una città. Insomma Roma va ri-fondata, ri-collocata dentro nuovi confini perché possa essere di nuovo sconfinata e non rattrappita sui propri antichi fasti e sommersa di cubature di cemento. Roma soffoca ed è malata, è coperta di polvere, come allergica a se stessa. In alcune ore del giorno e della notte si sente ancora quel respiro flebile che affascina ancora abitanti e passanti più di ogni altra città del mondo. Quello che vorrei è riuscire a fornire un racconto di essa, una mappa ai naviganti che serva a trovare i punti da toccare e da curare per farla tornare a respirare profondamente.

Qui il lavoro lento e spero utile di questi mesi, che è ancora in fase di arricchimento.

23 pensieri riguardo “Roma.

  1. l’arte per esempio? La Cappella Sistina….sei così allenato a rompere i coglioni su questo blog che ormai hai perso qualsiasi tipo di credibilità, riducendoti ad un misero troll. Ormai non sei più di spunto…prima almeno cercavo di capirti.

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  2. Impara a scrivere in italiano prima di incazzarti

    “l Vaticano, un altro Potere che si dispiega nella città in diverse forme, alcune meravigliose, altre inquietanti.”

    la cappella sistina non e’ certo un prodotto del vaticano di oggi ma almeno 6 secoli fa come il 99.9999999999999% delle opere d’arte della chiesa a Roma quindi la frase corretta implicherebbe l’uso del passato remoto per queste forme meravigliose.
    E comunque siccome come al solito dimostri un’ignoranza storica che fa spavento anche al piu’ scarso studente liceale: non ti hanno mai detto con quali soldi queste grandi meraviglie sono state costruite? Non ti hanno mai spiegato che la Riforma protestante e’ iniziata anche per lo scempio delle spese folli per costruire San Pietro? Ora torna alla tua bambagia di forme meravigliose son convinto che il tuo boy scout approvera’ di sicuro

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    1. Simone, sei veramente inutile e i tuoi continui attacchi a Alicata sono il sintomo di una frustrazione (tua) oramai intollerabile, così come la tua spocchia.
      Pensi sempre di rivolgerti a una minus habens (la padrona di casa) e a un mucchio di cretini (noi altri lettori) ai quali devi spiegare la VERITA’.
      La tua miserabile, piccina, superficiale, orecchiante verità.
      Mo’ basta.

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  3. La verità è che Roma è classista come Londra ma non è cosmopolita.
    E’ desolata come Berlino ma non è economica e in fermento.
    Ha periferie più brutte di Parigi ma non ha cura della cultura.
    Ma prima di ogni cosa Roma è volgare, perché sono intimamente volgari i romani.
    Da romano ho smesso di pensare che si potrà rifondare Roma, portarla all’antico splendore o altre favole da ingenui e politici. Mi pongo domande più banali e circoscritte: come mai la Stazione Tiburtina inaugurata un anno fa è all’esatto, desolato stato dell’inaugurazione ed è per metà inagibile? Come mai l’allargamento della Tiburtina continua ad essere rimandato? Che fine ha fatto il cantiere della metro C? Come mai l’Atac aumenta il prezzo e riduce le corse? Come mai moltissimi vigili urbani romani sono così facilmente corruttibili? Come mai più della metà degli affitti e in nero e nessuno controlla?
    Alicata mi dispiace, ma il tuo contributo è fumoso o al massimo scampolo di teoria da fighetti. Ma ti capisco, noi trentenni non contiamo niente. Siamo una “generazione perduta” che s’è trovata dentro un modello fallimentare e continua a replicarlo perché cambiare radicalmente (cioè abbandonare realtà come Roma, tanto per cominciare) è troppo scomodo e difficile. Viviamo il bel tempo de L’Avana italiana, flirtiamo con la nostra insoddisfazione, e ci beiamo del nostro soldo speso in speranza a fronte dei mille spudoratamente rubati sotto gli occhi di tutti. E il resto lo compriamo a rate. Saluti

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      1. Significa che urbanisticamente è una città implosa. Frutto di scelte sbagliate e dalla fretta della ricostruzione. Sicuramente certi eclettismi di stile possono anche piacere (tipo Rotterdam oppure Oslo) ma non trovano una felice collocazione a Berlino. Insomma la freddezza dell’analisi storica ci ha insegnato che il bauhaus e il brutalismo altro non erano che provocazioni egotiche. Berlino ora riscopre il passato, ma è tardi. Noi di passato siamo morti, anni fa.

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      2. Berlino è una città urbanisticamente implosa. Colpa della fretta nella ricostruzione e di una certa spocchia nordeuropea. La freddezza dell’analisi storica ci permette ormai di inquadrare il bauhaus o il brutalismo per quello che furono: sterili provocazioni. Berlino è disomogenea nell’abitare e nel vivere, talmente discontinua da non essere nemmeno più roba per architetti. Ultimamente, e discutibilmente, Berlino sta riscoprendo il passato e si dà ad un grottesco neoclassicismo. Tardi per loro e per noi che di passato siamo morti anni fa.
        Tanto per la cronaca: ho vissuto e lavorato due anni in Germania.

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        1. Bauhaus ‘sterile provocazione’? Alla faccia della sterilità , con tutto quello che ha generato ( e a volte de-generato, ma non esiste estetica che non abbia subìto anche degenerazioni )
          Qualche esempio, poi, del citato ‘grottesco neoclassicismo’ che invaderebbe di nuovo la città? Per citare un intervento recente, nel tempio del neoclassicismo più retorico, Chipperfield ha realizzato un’architettura tutta volta al contrario eppure esaltante.
          Che analisi superficiale, per una città complessa quale è Berlino e per quello che rappresenta a tutt’oggi nell’architettura contemporanea.

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        2. Quando vorrei che le nostre citta siano “urbanisticamene implose” come Berlino…
          “grottesco neoclassicismo” sarebbe il progetto per la ricostruzione dello StadtSchloß? Non mi pare certo rappresentativo di Berlino..
          Sul Bauhaus meglio non commentare…

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        3. Mersault, sù! le parole che stavi cercando sono lì, tra le cose che hai dimenticato e non usi più:
          ‘ho scritto una stronzata, capita anche a me’

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      3. Magari, troppo onore. Tina Pica avrebbero dovuto farla Presidente della Repubblica (ecco perché questo Paese è ridotto come è ridotto: poche Tina Pica!)

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    1. Sì, sono uno dei pochi che le ha lette tutte.
      Poli opposti: molto interessante e ancorata al reale quella della ragazza che gestisce un asilo; assolutamente velleitaria quella sul traffico all’artista-urbanista.
      Qua tocca fare qualcosa in fretta. Roma sembra una brutta città dell’India e costa come la capitale norvegese. E’ insostenibile che giovi sempre ai soliti noti.
      Sai cosa penso? Che vada fomentato l’odio intergenerazionale, altro che integrazione e lavoro comune. Diciamo che i cinquanta/sessantenni attuali hanno concorso in blocco (chi guardando, chi agendo) alla deriva attuale e tracciamo un confine. Quello che ne seguirà non cadrà lontano dalla vera ricostruzione.
      P.s. Indecoroso lo spettacolo pre-primarie che offre il Pd.

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  4. Scusa Cristiana, e tu credi che il PD, questo PD romano, possa rifondare Roma? al più può finire di affondarla. Anche perchè, con buona pace di Alemanno e della sua incapacità, i mali di Roma vengono da più lontano, ed il centro-sinistra, quello stesso che secondo te dovrebbe rifondarla (ma soprattutto gli uomini che oggi ne fanno parte) ha le sue brave e grosse responsabilità.

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    1. non chiedevo a te ma a Meursault…
      condivido quasi tutto quello che hai scritto ma siccome l’ho sentito dire da moltisseime persone mi domando come si immaginano la Germania quelli che scrivono che “Berlino è la città meno tedesca della Germania ed è un bell’esercizio di mescolamento”?

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