Alemanno e il GayPride…come promesso


http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/alemanno-lettera/alemanno-lettera/alemanno-lettera.html

Grazie a Vittorio Zambardino, sempre. 

Caro sindaco Alemanno,

 

Leggo le sue dichiarazioni sul Gay Pride, secondo cui esso sarebbe “una manifestazione di esibizionismo sessuale”, anche un po’ aggressivo e decido di scriverle per farle notare alcune cose.

 

Già nel GayPride Nazionale di Roma dell’anno scorso, visto il momento difficile per la comunità gay (legge sui Dico affossata in parlamento), la quasi totalità dei transessuali, decise spontaneamente di sfilare più coperta del solito. Giornali e televisioni, non contenti delle immagini di quel giorno dovettero rivangare vecchie immagini di repertorio per poter dare la loro deviata e pruriginosa informazione sul Pride. Perché, invece di “leggere” il Pride sui giornali, non viene davvero a vederlo, come le ha chiesto Imma Battaglia? Troverà centinaia di migliaia di cittadini e cittadine romani, che sfilano con i vestiti di tutti giorni. Perché, come uomo delle istituzioni, non chiede alla stampa e alle televisioni, di non mostrare immagini eccessive che sono oltretutto minoritarie? Non lo dico certo per perbenismo, ma perché anche a me sembra ogni volta una strumentalizzazione, dare del Gay Pride una sola immagine. In questi giorni Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay Nazionale, ha chiesto alla comunità GLBT di sfilare al prossimo pride bolognese con il vestito del proprio mestiere.

Le faccio notare, inoltre, che le strade di Roma, ogni notte, sono teatro di esibizionismo sessuale ben peggiore, da parte di centinaia di migliaia di uomini, che mette a rischio anche la sicurezza stradale. Pensi alla Salaria, un autentico bordello a cielo aperto, dove trovano sfogo davvero troppi bravi padri di famiglia, oltre tutto con ragazzine nemmeno maggiorenni. Mi auguro che come sindaco la sua priorità sia difendere quelle donne dallo sfruttamento punendo chi crea pericolo alla cittadinanza.

 

Di recente ho difeso la croce celtica che porta al collo. Per qualcuno è un simbolo di morte perché viene equiparata alla svastica. Lei ha spiegato perché la porta al collo, per ragioni affettive, ed io credo che all’oggettività dei simboli, dobbiamo pur aggiungere l’umanità che essi posseggono e il valore soggettivo che gli si conferisce. Non metterei mai bocca sulla sacralità dell’amicizia. Credo, semplicemente, nelle parole che dice.

Provi ora a fare lo stesso esercizio per il Gay Pride, manifestazione che ricorda il giorno in cui un gruppo di trans, a New York, si ribellò alle botte e agli stupri quotidiani dei poliziotti. Esso per la comunità gay ha un valore simbolico. Il colore, le piume, la musica, ove ci sono, sono simboli di gratitudine verso chi, per primo, si è ribellato.

Caro Alemanno, oggi lei è anche il mio sindaco ed io, pur militando nel PD, faccio parte di quei 70.000 che si sono rifiutati di votare Rutelli. Le cose che lei dice sul Gay Pride, sono le stesse che pensano molti miei compagni di partito, quindi non ne faccio affatto un momento di scontro politico, ma la richiesta di una semplice cittadina al suo sindaco. Che sia il sindaco di tutti: venga a vedere che cosa è il gay pride. Si stupirà di venire accolto con gioia, tanto siamo abituati ad essere rifiutati, persino da chi dovrebbe essere dalla nostra parte. Faccia questa cosa rivoluzionaria, creda nelle mie parole come io credo nelle parole dei ragazzi di Colle Oppio quando dicono di non essere più fascisti. Anche questo è un passaggio di riconciliazione nazionale. Pensi ai tanti sindaci di destra delle capitali occidentali che sfilano al Gay Pride.

E superi anche lei il pensiero che l’omosessualità distrugge la famiglia. Noi facciamo parte della famiglie eterosessuali e combattiamo per vedere riconosciute le nostre, a volte i migliori interpreti di questo valore, per la forza con cui lo desideriamo.

 

149 pensieri riguardo “Alemanno e il GayPride…come promesso

  1. Ho appena letto la tua lettera su Repubblica. Man mano che leggevo cresceva l’ammirazione sia per il contenuto sia per la chiarezza con cui hai cercato di aprire gli occhi al neosindaco di Roma. Arrivata in fondo, è stata una bella sorpresa scoprire che l’autrice è una persona che conosco “di vista” (mi limito a leggiucchiare ogni tanto il tuo blog). Continuo a non condividere la tua scelta politica (il PD mi appare come una scommessa persa in partenza, per noi gay lesbiche e trans), ma apprezzo molto questa tua piccola iniziativa.

    Saluti,
    Federica

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  2. Chissà.
    Belle parole, ma chissà.
    Vorrei provare ad essere più ottimista. Ma chissà.
    Peccato che abbiano pubblicato la tua lettera con questo governo e con questo sindaco. Sarebbe stata altrettanto “forte” se fosse stata rivolta a un rappresentante di un”amministrazione di sinistra (che non si è mai mossa, su questo non ci piove).
    Chissà.
    Non credo purtroppo nelle favole, però magari è un inizio di pacifica, reciproca indifferenza. Di più non spererei.

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  3. Bella lettera, difficilmente avresti potuto fare meglio!

    Magari la destra si potrebbe dimostrare meno cinica rispetto alla sinistra. Soprattutto ha i numeri per guardare anche alla base che mi sembra molto più aperta rispetto alla loro ortodossia.

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  4. bella lettera , complimenti!!

    Chissà che ne pensano in vaticano, visto che temo che Alemanno non decida esattamente per conto proprio su questa faccenda. Comunque i tentativi vale la pena farli, no? Magari
    brava e grazie.

    forse chi puo’ questa volta dovrebbe impegnarsi a portare in piazza parenti amici e sopratutto persone che al pride non ci sono mai venute. Una persona o due a testa già fungerebbe da utile ‘passaparola’…

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  5. Ho deciso di postare (in forma anonima) alcune mail che mi stanno arrivando…mi sembra come di avere spalancato un vaso ricolmo di energia.

    Peppeabussy mi manda una Rosa rossa e mi scrive:
    Carissima Cristiana,
    ho letto con piacere la tua lettera al tuo sindaco a proposito del movimento gay.
    Sono veramente in linea con te quando parli di pacificazione.
    Purtroppo è un concetto, contiguo a quello di pace,
    che non riesce a farsi largo
    nelle menti offuscate dal potere dei politici.
    Comunque è bello sapere che esistono persone come te,
    in grado di promuovere le proprie idee in ogni modo,
    anche scrivendo ad un sindaco di destra.
    Brava, sei veramente una persona speciale !
    Io ti scrivo da Napoli, dal buco nero della civiltà occidentale,
    dalla città che ha perso ogni cognizione del vivere civile, che ha dato in pasto la parola pacificazione a malavitosi e banditi travestiti da politici; è una vera tristezza.
    Da anni ormai sono il portatore del triste messaggio “ fujtevenne”,
    ovvero “scappate via di qui”,
    città incancrenita dal disprezzo delle autorità, dalla volgarità,
    dalla violenza, dai rifiuti, dalla disperazione,
    dove ogni illegalità è permessa ed ogni vergogna sociale passa inosservata;
    biblicamente si potrebbe dire che finché un giusto esisterà a Napoli
    questa città potrebbe ancora sopravvivere ad un olocausto divino.
    Ti abbraccio forte e ti bacio.

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  6. e ancora NB:

    Carissima Cristiana,

    ho sentito il bisogno di esprimerti con molta sincerità tutta la mia ammirazione per la lettera al “nostro” Sindaco Alemanno. I tuoi toni pacati e gentili – ma diretti, ceorenti, logici e efficaci – mi hanno riacceso un pò la speranza; le parole e il confronto possono tutto, ne sono convinto; abbiamo bisogno di più persone come te nella comunità GLBT; grazie per aver addolcito il mio pomeriggio.

    Avevo bisogno di dirtelo.
    Un abbraccio.

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  7. Che dire, diplomatica, gentile…un’arma micidiale. Questo approccio penso possa pagare e funzionare.
    Complimentoni, lettera veramente bella.

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  8. Ciao! Ho letto la tua lettera sul sito di Repubblica.it e sono giunta qui. Quello che più mi ha colpita è stato il fatto che tu sei una militante del PD, come me, eppure non hai votato per Rutelli. Ora, io la vedo da lontano, non conosco la situazione romana, ma penso che si sarebbe dovuto scegliere un candidato diverso, sicuramente nuovo, invece che riproporre la minestra riscladata di 8 anni. La domanda che ti faccio è: ma ne valeva veramente la pena? Di avere Alemanno invece che Rutelli? Di regalare la città alla destra? Ecco, io questo da lontano proprio non l’ho capito…

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  9. Cara Mary, io semplicemente non ho votato Rutelli.
    Certo NON potevo votare Alemanno. Così ho annullato la scheda.
    Ne sarà valsa la pena se il partito riuscirà a cogliere questa sconfitta come un’opportunità per capire che è necessario d’ora in poi ascoltare la cittadinanza. Che Rutelli era il candidato sbagliato lo abbiamo detto in pochi: anche questo è sbagliato. Tutti lo pensavano, nessuno ha a vuto il coraggio di esercitare non solo il pensiero, ma anche l’azione democratica. Valeva la pena perché Rutelli è un personaggio inaffidabile ed ambiguo, che ha cambiato idee su molte cose nel corso della sua parabola politica. Valeva la pena perchè, oggi, così preoccupato della sua città, invece di fare opposizione e avere cura di Roma, è tornato a fare il senatore.
    E questo non va bene.

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  10. Mi è piaciuta veramente come lettera, nei contenuti, nel modo di porsi. Secondo me un approccio del genere, di dialogo e confronto, mette ancora più in luce le contraddizioni e costringe a fare dei passi in avanti. Grande!

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  11. Brava davvero. Bella lettera e importante quello che fai. A dispetto di quello che ti scrivono siamo in molti a pensarla così, a volere un Paese normale di diritti e senza sindromi.
    Un abbraccio.
    Roberto

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  12. Ciao sono di destra dalla nascita per temperamento e per tutto, ho pianto dall’emozione leggendo la tua lettera, perchè questa è la strada giusta questo è quello di cui abbiamo bisogno, al di là dei sentimentalismi o dei doppiogiochismi, spero che alemanno sia abbastanza intelligente da cogliere rispondere e scatenare una sano dibattito, tutti abbiamo bisogno di questo e dopo il dibattito le azioni per questo paese in declino, prima ancora culturale e d ideale che economico, a proposito di simboli sottoscrivo quanto dice Peppeabussy, e penso che la dovremmo partire proprio da Napoli un simbolo di Italianità, quanto mi piacerebbe essere la con loro i napoletani sofferenti e sinceri e gridare lavorare con loro.
    Luca da Bolzano

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  13. Riporto qui il commento che ho fatto all’altro post:

    Occhio, che le “impressioni” di Alemanno sono le stesse di tutti quelli che non hanno mai visto un Pride se non tramite i giornali e le televisioni.

    L’informazione fa schifo e fa passare una immagine assolutamente distorta. Da chi ha doveri istituzionali ci si dovrebbe aspettare di che si informasse meglio, ma la responsabilita` dei mezzi di informazione non e` da sottovalutare. Se molti gay ritengono che il Pride sia una “carnevalata contropoducente” lo dobbiamo anche ai giornali e alle televisioni.

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  14. Cristiana, hai/avete tutto il diritto a organizzare/partecipare al gay pride e di chiedere alle autorità di assistere/partecipare.
    Ricorda/te che però loro hanno tutto il diritto di rifiutare.
    La Democrazia non è fare tutto quello che vogliono alcuni.
    Un saluto.

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  15. Cara Cristiana, chi scrive è un uomo di destra, che condivide in pieno la tua lettera.

    Una osservazione mi deve essere però concessa…

    Non sono molti i militanti della comunità gay a rinnegare piume e lustrini…

    Quando gli amici gay, smetteranno “l’esibizione sessuale”, forse si inizierà a prenderli sul serio…

    Immaginatevi se esistesse un “eteropride”… sarebbe ridicolo come sono ridicoli piume e lustrini…

    Plauso a Luxuria per il suo comportamento …

    Giancarlo DA CATANIA

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  16. Caro Giancarlo..io non rinnego i lustrini, ma posso assocurarti che al pride ci sono l’1% delle persone con i lustrini. E’ questo che l’Italia non sa. Se al Family Day una coppia si fosse spogliata e fosse stata fotografata come simbolo, sarebbe stato giusto? Ecco…è la stessa cosa… La maggior parte delle persone che sfila ai Pride ci va vestita come ogni giorno.

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  17. a me comunque mi sembra uno scandalo uno che porta una svastica al collo e soprattutto che voi l’abbiate lasciato diventare sindaco di Roma. Io che non posso votare, non posso fare altro che soffrire in silenzio un fascista come sindaco…che bello!

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  18. “Se al Family Day una coppia si fosse spogliata e fosse stata fotografata come simbolo, sarebbe stato giusto?”

    Sarebbe stato altrettanto ridicolo.

    Condivido e mi piace l’idea degli abiti da lavoro per sfilare gli aderenti al pride.

    Siete una realtà, ed è giusto che vi si ascolti, e se ne tenga conto…

    Lo sostiene uno che vede con preoccupazione l’uscita delle sinistre dal parlamento.

    Prima di tutto pluralismo.

    Giancarlo

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  19. Cara Cristiana,
    pur essendo politicamente sull’altra riva del fiume (preferisco questa alla classica metafora della “barricata”, che mi da più l’idea di “scontro”), ho molto apprezzato la tua lettera, le parole ed i toni che hai usato, che testimoniano la tua assoluta sincerità e la visione “voltairiana” della vita che ho il piacere di condividere con te. Purtroppo però credo, anzi ne sono convinto, che la tua-nostra posizione sia assolutamente e tristemente minoritaria.
    Sono un ragazzo gay di 38 anni, ho sempre creduto in certi valori e nella loro streua e convinta difesa, e purtroppo una cosa che non ho mai sopportato è l’ipocrisia ed il relativismo etico della sinistra dei nostri giorni, che spesso mostra di condividere ed appoggiare alcune battaglie solo per il piacere di sfruttarne la ribalta, di cavalcare l’onda, senza crederci veramente e troppo spesso infischiandosene dei valori che esse cercano di difendere, disattendendo ogni aspettativa di chi magari vi aveva riposto la propria convinta fiducia.
    Sono un militare di professione e l’ambiente in cui vivo ed opero non è certo dei più tolleranti nei confronti dei gay…eppure ti dico che molto spesso si trova più comprensione e solidarietà nei fatti da chi meno te lo aspetti,e molto meno da chi invece, a parole, dovrebbe essere dalla tua parte.
    Pur essendo gay, non ho mai partecipato ad un gay pride (mi sono solo trovato ad assistere, da spettatore, ad uno a Los Angeles nel lontano 1998) per il semplice motivo che non mi sono mai rispecchiato nell’immagine “stereotipata” si, ma poi confermata anche nei fatti, del gay che ne emergeva.
    Per questo mi piacerebbe che organizzatori e partecipanti del prossimo Pride raccogliessero l’invito ad essere sé stessi come nella vita di tutti i giorni, dando l’immagine reale di persone reali e NORMALI con cui condividere gli stessi spazi sociali e professionali, senza per questo cercare la contrapposizione e lo scontro con gli altri. Un mio auspicio e un desiderio forte sarebbe che il neo Sindaco di Roma accettasse il tuo invito, confidando nella speranza che l’accoglienza di cui parli non venga poi disattesa…sarebbe davvero un segnale molto forte.
    Un abbraccio e grazie ancora per questo sassolino gettato nello stagno dell’indifferenza, con la speranza che provochi, se non altro, una seria discussione sull’argomento.
    Max Torino

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  20. @Cristiana

    Accolgo con piacere il tuo invito.

    Quando riorganizzerete a Catania, avrò il piacere di confrontarmi con voi.

    Hai la mia email e di conseguenza il mio sito.

    Buon lavoro.

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  21. @Max. E’ vero quanto dici sull’opportunismo della sinistra e mi auguro che le associazioni GLBT lo capiscano e si svincolino dai legami con i partiti. La questione deve essere una questione di civiltà, di tutti, come è negli altri paesi occidentali.
    Immagino anche il conforto che ti hanno potuto dare i tuoi amici, anche se di destra, anche se militari. E’ sempre così: che le persone che ci stanno accanto sono molto meno stupide e razziste di quanto crediamo.
    TI abbraccio

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  22. @Giancarlo: a Milano, nel 2001 ci fu il Gay Pride nazionale. C’erano 50.000 partecipanti (cifre della questura) e solo ***CINQUE*** (hai letto bene, 5) erano vestiti con piume e lustrini.

    Bene, sai che è accaduto? Che i fotografi e i reporter si ammassavano attorno a quei cinque, ignorando completamente tutti gli altri che stavano attorno. Anzi, a un certo punto ho visto un fotografo guardare noi 49.995 vestiti normalmente, da tutti i giorni, ed esclamare a un suo collega “Spostiamoci, CHE QUA NON C’è NIENTE DA FOTOGRAFARE”.

    E quella sera, ai TG, del Pride di Milano fecero vedere solo un’inquadratura da lontano, seguita poi dalle solite immagini di repertorio tratte da chissà quale archivio, ma perfette per creare l’idea che a Milano fossero tutti col culo di fuori e le piume di struzzo infilate dietro.

    Ed è così ogni anno, ogni anno, ogni anno.

    L’unica cosa che mi sento di dirti è questa: vieni a vedere di persona un gay pride, senza necessariamente sfilare ma anche stando ai margini della strada a guardare. Guarda bene quel che vedrai e poi guarda la tv e i giornali. E capirai molte, ma molte cose, e come è facile far perpetuare pregiudizi o far pensare alla gente cose assolutamente prive di ogni fondamento.

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  23. Ciao Cristiana, non so se ti ricordi di me, sono Enrico (o Fazio), tu eri rappresentante di inchiostro rosso ad ingegneria e io di azione universitaria. Ho appena finito di leggere la tua lettera su repubblica e mi è piaciuta molto, anni fa fare la tua conoscenza e parlare con te di un mondo che mi era sconosciuto penso mi abbia influenzato positivamente, e se già, da militante di destra, posso dire di essere favorevole per esempio a unioni civili per coppie omosessuali piuttosto che alle coppie di fatto, comunque non sarei passato al Gay pride. Effettivamente ho sempre pensato che fosse una sfilata esibizionista e basta, ma quest’anno, non so se ci sarà Alemanno o meno ma io sì, la curiosità e la voglia di vedere di persona tutta la manifestazione in me l’hai generata, diciamo che dopo tutto questo tempo continui a farmi capire le cose. Un saluto,
    Enrico

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  24. Ho la tua lettera ad Alemanno dal sito di Repubblica e mi ha davvero colpita!
    Trovo che sia una delle poche risposte davvero intelligenti a quello che sta succedendo in Italia (e non solo alla comunità gay).
    Spero davvero che il sindaco risponda in maniera altrettanto intelligente.
    E chissà, il miracolo che una legge sulle coppie omessuali arrivi proprio da quelle parti (lo so, è un sogno…ma in questo momento non è che ci resti molto altro!)
    A presto!

    Milena

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  25. Ciao,
    complimenti, lettera splendida.
    Sono di destra e cristiano e da sempre credo che in un paese civile ognuno debba essere libero di esprimere se stesso senza cercare di prevaricare o difendersi dalle prevaricazioni pesudo-bigotte altrui.
    Ho conosciuto, lavorato, sono amico di gay e lesbische non mi hanno mai messo a disagio, sono come me, PERSONE.
    Spero che il Sindaco venga a porgere un saluto a dei cittadini che vogliono ricordare chi si ribello. L’8 marzo è forse diverso? perchè?..
    Brava sono con te e anche se non verrà questa lettera è un grande esempio di civile confronto.
    Da oggi ti leggerò spesso
    Con ammirazione
    Massimo

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  26. Ciao Cristiana,
    mi sono fiondata qui dall’articolo su “Repubblica”,complimenti per ogni minima frase esternata.
    Con questo commento vorrei rivolgermi a chi definisce i Pride “esibizionismo di piume e lustrini”.
    Io sono una transgender che ha la passione del giornalismo e del fotereportage.
    Ebbene, a Catania sono stata la prima a riprendere la manifestazione dello scorso anno e, a parte le abituali 4/5 auto che fungevano da “apripista”, tutto il resto era normalità.
    Normalità: quanto odio pronunciare ogni volta questa parola come se dovessi difendermi chissà da chi o da cosa.
    Chi si reputa normale,e qui torno a una tua frase della lettera,farebbe bene a pensare quanto succede nelle ore notturne,con i bravi padri di famiglia a caccia di minorenni che li soddisfino.
    A questo punto non sono più sicura se l’uomo ha inventato prima il fuoco, la ruota, i sofficini o… l’IPOCRISIA!
    Scusami per lo sfogo.
    Un forte abbraccio.

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  27. complimenti. il tuo articolo mi ha commosso ….per le cose che esprime e per come TU sei riuscita a trasmetterle a chi lo legge.
    Brava. spero vivamente che qualcuno “dall’alto” raccolga questo tuo invito, perchè allora potrebbe dire davvero di essere il sindaco di tutti i romani, “anche di quelli che non lo hanno votato” come ha asserito lui.
    Non ho mai partecipato ad un gay pride, ma se ne avessi l’occasione ne sarei ben felice perchè almeno dall’idea che ho io è proprio solo una gran festa e niente più.
    Hai ragione quando parli della Salaria…..hai reso perfettamente l’idea.
    Un abbraccio anche da me.
    cristina da firenze

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  28. Complimenti…
    garbo e rispetto sono doti che spesso in politica non si trovano…dobbiamo leggere lettere come le Tua per riflettere e per non perdere la voglia di lottare ancora.
    Vadelfio

    vadelfio.splinder.com

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  29. Bella la lettera ad Alemanno, complimenti ! Un raro esempio di ricerca di dialogo, alla ricerca della cosiddetta convivialità delle differenze. In bocca al lupo per tutto ! Roberto dal Brasile

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  30. lettera molto interessante, profonda. Ma, pur militando nello stesso partito, non capisco la scelta di non votare Rutelli. Condividendo il fatto che si sarebbe potuto proporre un candidato nuovo, ma in così poco tempo non era certo una facile operazione. E poi noto con dispiacere che si sia dimenticato in fretta l’operato del candidato che sindaco lo è stato per 8 anni e che non poco ha lavorato per cambiare il volto della capitale. Meglio Alemanno, vero, così finalmente ci si potrà lamentare, ALL’OPPOSIZIONE.
    No comment…..

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  31. Grazie per aver riassunto in modo così esemplare il pensiero di molti di noi.
    Io ho frequentato il Pride di Roma fino a qualche anno fa, ora vado a quello di Milano (mi sono trasferita). Alla festa dell’anno scorso c’erano un sacco di famiglie con i bambini piccoli…meraviglioso…

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  32. Complimenti, soprattutto per aver ricordato che ogni gay ha già una famiglia: quella ‘eterosessuale’ in cui è nato e cresciuto. Famiglia il cui benessere, e la cui tranquillità sarebbero accresciuti se esistesse una legislazione capace di tutelare e accogliere nel migliore modo possibile il figlio omosessuale.

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  33. @tutti…

    Per quel che posso nel mio piccolo ruolo di politico di destra, propongo un dialogo serio e costruttivo..

    Ad un bella lettera deve corrispondere una grande attenzione.

    Grazie per le foto, con l’augurio che la comunità gay non debba sfilare per vedere riconosciuti i propri diritti, senza con questo proclamare la fine della famiglia “tradizionale”.

    Sono per la pari dignità e diritti, ma non per il riconoscimento dello status di famiglia e per l’adozione dei bambini da parte di coppie omosessuali.

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  34. @Giancarlo: nemmeno se ti dicessi che i bambini figli di omosessuali sono già 100.000? E che sono sani? E che la famiglia tradizionale è in realtà una famiglia molto più larga di quella ristretta alla coppia? Che comprende nonni, fratelli, amici fraterni?

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  35. @cristiana

    Scusa ma non credo che un bambino adottato dal una coppia omosessuale non possa avere traumi adolescenziali…

    e se mi rispondi che li può avere anche in una famglia tradizionale ti dirò che sì può succedere anche in quella ma …

    cerchiamo di essere realistici e non utopistici…

    credo che l’adozione sia una cosa diversa da rivendicare i propri diritti….

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  36. Ciao Cristiana, sono la moglie di Daniela (ha lasciato uno degli ultimi commenti 😉 ). Noi ci siamo conosciute a Roma, lei è milanese io romana e poi ci siamo trasferite vicino Milano. Tra le due quella più romana è sicuramente lei perché ci ha vissuto dodici anni e Roma se l’è goduta; siamo, quindi, molto legate a questa città e rammaricate di questo cambio della guardia. Che dire, credo che sarà un periodo molto difficile per “noi” considerata l’0ndata politica e ideologica a mio avviso del tutto negativa. Evito di fare un sermone socio-politico, ti voglio solo fare i complimenti per la bella lettera; mi sembri anche una faccia conosciuta, magari nelle frequentazioni romane ci siamo incrociate!! 🙂
    Ciao, buona fortuna

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  37. @ Giancarlo, capisco che può sembrarti un tema difficile. LO è anche per molti omosessuali. Posso invitarti a leggere il mio libro? Parla proprio di questo. Trovi riferimenti in alto a destra. Mi fa piacere se mi fai avere il tuo parere.
    Poi ti invito anche a farti un giro su http://www.famigliearcobaleno.it

    Davvero, non ci crederai, ma sei circondato da figli di gay più sani di quanto immagini.

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  38. I miei ideali di (centro)destra mi portano ad essere aperto alla comunità gay e spesso spero che ai suoi componenti possano essere riconosciuti i diritti che definiscano le loro unione vere e proprie coppie. Mi auguro profondamente che il neo-sindaco non solo legga le tue parole (con attenzione e riguardo come ho fatto io) ma anche che le dia ascolto aggiungendosi al Vs. corteo.
    I miei più sinceri complimenti

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  39. La lettera è davvero molto bella e ti ringrazio per averla scritta, ma Alemanno la saprà leggere?
    Dopo le assurde dichiarazioni di Fini sui fatti di Verona, le parole di Alemanno sul Gay Pride sono la ciliegina sulla torta a base di ricino.
    Tornerò a leggerti presto ora che ho scovato il tuo blog!

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  40. Cara Cristiana, apprezzo i toni e lo stile della lettera, ma permettimi di farti notare che, personalmente, un ex picchiatore fascista in un pride ci sta come un ex nazista nell’attuale Auschwitz.

    Sarebbe una vergogna.

    Questo non vuole dire che io possa o voglia impedire ad Alemanno di partecipare al Pride di Roma – e credo, in tutta sincerità, che non si pone nemmeno il pericolo – ma sentirei un elemento estraneo e nemico in un momento di festa, di pace e di democrazia.

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  41. bravissima cristiana. come sarebbe bello se i nostri politici (anche quelli del pd) avessero anche solo un oncia del tuo equilibrio, della tua fermezza, della tua dignita’, del tuo sapere dire con parole semplici cose grandi…

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  42. Viva, viva Cristina.
    Ieri sera sono andato a vedere il documentario ‘Improvvisamente l’inverno scorso’ fatto da una coppia di ragazzi romani e parlavo proprio a loro di questo: che quello che deve cambiare nel ‘movimento ‘ e in tante persone omosessuali è il modo di fare ‘politica’: basta al legame mortale con i partiti, legame con la società sui contenuti dei diritti e della laicità, fare ‘politica’ con la propria testimonianza nella realtà di tutti giorni, fosse solo anche a fare la spesa con il proprio compagno o la propria compagna sentendosi portatori di una dignità serena, senza schiamazzi autoaffermativi e senza i tanti nascondimenti che questa società ci ha insegnato.
    Grazie per questa lettera, mi hai riconciliato con un certo centrosinistra che mi sembrava appannato e perso.
    Giuseppe

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  43. Grazie Cristiana della bella lettera che in qualche modo mi ha portato un po’ di sollievo al disagio che vivevo da questa mattina dopo aver appreso delle dichiarazioni di Alemanno.
    Sono tra quelli che sulla base di qualche pregiudizio la pensava un po’ come il tuo Sindaco … ma che, dopo aver partecipato al Pride dello scorso anno, ho radicalmente cambiato idea … apprezzando la manifestazione e vivendola con un grandissimo entusiasmo !
    Sono toscano … ma a questo punto credo che oltre al Pride nazionale di Bologna … sarò a Roma a testimoniare con “gioia” la rivendicazione dei giusti diritti della comunità GLBT … potessi fare anche di più lo farei !!!

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  44. cristiana,

    ho letto con emozione crescente la tua lettera…
    ho cliccato sul link che mi ha portato qua…
    ho riletto il tuo scritto e con estrema curiosità, chiamiamola antropologica ;), ho aperto i commenti.

    e qui è rinata la speranza.

    sì, perché ho letto commenti di persone di destra che hanno colto il tuo messaggio di fondo.
    persone che condividono il nostro approccio pur essendo politicamente dall’altra parte della barricata.

    e io credo che siano loro, più che noi, ad attendere ora un riscontro concreto da Alemanno.
    che credo ci sarà… e anche se sarà solo un riscontro di forma, è pur sempre un piccolo passo avanti rispetto all’immobilismo, alla cecità e all’ipocrisia pelosa dei vari Veltroni, Rutelli& sinistra arcobaleno compresa.

    per finire, sono persone come te che vorrei poter vedere in Parlamento.
    tu credi in quello che dici, ci credi e lo sostieni senza livore, pregiudizi o barricate ideologiche senza alcun senso alcuno ormai.
    lo sostieni con pacatezza&passione, sei credibile, si sente e si percepisce da ogni tua parola.

    sì, il mio voto per te sarebbe davvero un voto dato con convinzione, come mai mi è capitato di fare.

    complimenti e continua così 🙂

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  45. Questa sua lettera é una completa e totale vergogna. Non a caso gli Italiani la adorano, vedo.
    Il Movimento Gay ha fallito completamente in questi anni. Ora il movimento é in crisi e diviso. che fare allora? In italia c’é una costante: il campo che perde non può cambiare leadership perché i tromboni controllano le leve del potere e non mollano. Allora che fare? ogni volta si tenta di inventarsi qualcosa: cambiare nome al partito per esempio. Che può fare allora il nostro amato Movimento? Mollare i Trans per esempio. Massì! Molliamo le folli, mettiamoci la cravatta e andiamo a messa. Trasformiamo il Pride in una sfilata di bancari! Così ci accetteranno. Io sono un tipo ‘insospettabile’. Ho muscoli, barba e mi piacciono i tipi come me. Ma ammiro le Drag Queens. Il movimento Gay italiano perde perché é diretto da gente che in qualunque altro paese pulirebbe i cessi ( e mi dispiace di insultare così i puliscicessi di tutto il mondo). Io vivo all’estero e qui nel mio nuovo paese il Pride é colorato e aperto a tutti senza vergogna o censure e qui c’é il MATRIMONIO GAY.
    Lei é una vera Italiana.

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  46. @mestessosenzavergogna: mi spiace constatare che non ha molto capito il senso della mia lettera. Non sto né rinnegando gli/le amiche trans, né il colore del Pride…anzi, sto cercando di difenderlo, spiegando che è un simbolo per noi. Mi sembrava chiaro…come mai tutti hanno capito e lei no?
    E non può negare che certa stampa e tv italiane quando c’è il pride vanno a cercare la foto pruriginosa, sapendo che la gente storcerà il naso. All’estero la gente non storce il naso ed evidentemente la stampa fa meglio il suo mestiere.

    Guardi, poi uno che si presenta dicendo mestessosenzavergogna e poi non lascia né un link né un nome…

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  47. Io credo che gay non vuol dire solo sesso, orgie droghe ect..
    Penso che siano persone normali che hanno una vita, una famiglia, amici, lavoro, SENTIMENTI, esigenze e bisogni esattamente come li abbiamo noi, se si può dire persone normali, visto che ancora oggi nel 2008 non riusciamo a capire chi la pensa diversamente da noi.

    A questo punto mi piacerebbe sapere la posizione di Alemanno con tutto rispetto per le prostitute.
    Io fino a ieri credevo che queste cose potevano succedere solo in Russia.
    Poi voglio aggiungere che i gay non sono un’invenzione di questo secolo sono sempre esistiti e fare il gay pride è semplicemente manifestare,la loro esistenza e a distinguere il gay dall’ etero dal bsx dal trans.. manifestare li è consentito come è consentito fare il family day!

    Comunque l’unica cosa che io non condivido di queste manifestazioni è l’uso a volte carnevalesco, mentre secondo me avrebbero molto più rispetto se magari alla manifestazione ci andassero vestiti come si presentano al lavoro.

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  48. mara carfagna sarà il prossimo ministro delle pari opportunità.bisognerà scrivere anche a lei. almeno prestigiacomo sarebbe stata meno pregiudizionalmente chiusa a tutte le nostre questioni

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  49. senta guardi molli subito il tono da funzionaria di partito perché non mi impressiona. chiaro? All’estero la gente non storce il naso dice lei…… Provinciali come siete pensate che l’omophobia esista solo da voi. voi credete che i movimenti che hanno avuto successo non si siano fatti un mazzo per anni forse. Ancora oggi si viene uccisi o aggrediti perché si é Gay anche a Madrid o Londra. lo sa? (non spesso per fortuna, ma accade). Lei pensa che i Gay di questi paesi non debbano combattere ogni giorno? … Mia cara amica, io la ho letta benissimo e ho letto quindi le sue frasine sui transessuali che accettano di sfilare più coperti; sullo sfilare col ‘vestito del proprio mestiere’. Lei difende il simbolo trasformandolo in una processione di bancari depressi. complimenti. sono venuto in Italia recentemente e questo discorso contro le drag, contro luxuria, me lo hanno ripetuto in mille. Allora sia chiaro che il problema non sono le Drag . La risposta non é adattare il Pride alla nuova Italia Iraniana. La risposta non é cambiare gli omosessuali per farli diventare ‘accettabili’. Il problema é altrove. Anche e sopratutto tra le leaderships che ci hanno portato a questo punto e che continuano a rimanere lì e a predicare. Stia serena, mia cara amica, anche se sfilate in giacca e cravatta (tailleur nero per le donne) come ha detto quello di gaylib, tra 10 anni voi sarete sempre il solo grande paese europeo (e presto anche il solo occidentale) dove i dirittti degli omosessuali non sono riconosciuti. Ora basta polemizzare con me però. si goda piuttosto il plauso degli italiani. Se lo merita.

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  50. Splendida lettera (e anch’io ho annullato la scheda a Roma, nella speranza che qualcuno alla fine capisca, e che cinque anni di «peggio» possano evitarcene cinquanta di «meno peggio»).

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  51. @mestessovergogna: ma non si è accorto che ho raccontato le motivazioni di piume e di colori? Non si è accorto che non ce l’ho con i trans, ma con chi racconta in modo distorto?

    Poi funzionaria di partito a me che mi rifiuto anche di votare il candidato sindaco del mio partito…mi scusi ma è troppo divertente!

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  52. ti dico solo una cosa: appena ho letto su republica: ” Lettera di una lettrice al primo cittadino di Roma dopo le polemiche
    sull’esibizionismo sessuale. “E’ anche il mio sindaco, si stupirà dell’accoglienza”
    “Caro Alemanno, venga da noi
    prima di parlar male del Gay Pride” ”
    la prima ed unica cosa che ho pensato -pria ancora di leggerne una riga- è stata: “questa è di Cri!!!” 🙂

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  53. Ah, quello era il commento prima di leggerla…
    …dopo letta ti dico solo che sai già cosa penso di te e che sono orgoglioso di essere chiamato ogni tanto da te come scherzosamente facciamo… 😀

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  54. @mestessosenzavergogna: le assicuro che parla così perchè non conosce Cristiana!!!

    Le assicuro inoltre che se Cristiana fosse una vera italiana, l’Italia sarebbe una nazione infinitamente migliore di quanto è, indipendentemente da destra, sininstra, centro, alto, basso, eterosessuali, omosessuali, transessuali, assessuati!!!

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  55. Cara Cristiana,
    leggo il tuo blog da tempo, l’ho conosciuto passando da quello di scalfarotto.
    Le tue parole: “Troverà centinaia di migliaia di cittadini e cittadine romani, che sfilano con i vestiti di tutti giorni. ” mi sono piaciute molto.
    L’anno scorso, vivendo in Svizzera ho partecipato al gay pride di Losanna. Mi ha molto colpito la prima parte della manifestatione con un lungo corteo di uomini e donne unificata nell’eguaglianza di maschere bianche, vestiti normalmente, con cartelli al collo: Sono il tuo medico; Sono il tuo avvocato;… etc etc Ciascuno ne aveva uno diverso.
    L’ho trovato molto utile e molto simbolico per evidenziare il punto che noi non siamo una minoranza in qualche maniera esterna a questa società. Ne siamo parte, nella sua interezza. Questo peraltro è il motivo per cui è difficile pensare ad una rappresentanza GLBT. C’è il parrucchiere come l’operaio, il piccolo imprenditore come il precario, etc etc.
    Difficile trovare un minimo comun denominatore a parte quello della sofferenza di non poter vivere (almeno secondo alcuni) una vita normale. C’è chi in qualche modo ci identifica come altre minoranze, religiose, etniche etc etc.
    Non c’entra niente. Noi siamo l’unica minoranza al mondo che non esiste per autoproclamazione, per un desiderio insito della minoranza stessa, per poter mantenere un certo numero di riti tradizioni et similia.
    Noi siamo minoranza, e minoranza calpestata, solo e soltanto perchè qualcuno ci calpesta.
    Ma il nostro desiderio profondo sarebbe di poter godere degli stessi diritti come degli stessi doveri. Di non aver bisogno di nessuna quota o trattamento speciale. Noi siamo quindi in fondo come la minoranza di italiana dai capelli rossi. Che non ha mai scelto di avere i capelli rossi. E che non ha niente da difendere nell’avere i capelli rossi se non la propria stessa pelle. Che, purtroppo o perfortuna, non possiamo cambiare.
    Il gay pride, piú della sfida alla società, con le sue esibizioni piú colorate, dovrebbe essere secondo me questo. L’orgoglio di avere “i capelli rossi”. E di non volerne mascherare il colore. L’orgoglio di voler essere stessi, esattamente come tutti gli altri cittadini.
    Francesco

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  56. cara cristiana, la tua lettera è pura bellezza. diversa, trovo, la questione della croce celtica. per quanto investita di un valore personale, per intimo e doloroso che sia, continua a restare simbolo di intolleranza e di razzismo. se un amico carissimo mi regalasse una croce celtica, non la porterei al collo, mai.

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  57. Ciao Cristiana,

    mettiamo questo scenario.
    Alemanno, decidendo di tagliare nettamente col suo passato di fascista, volendo abbandonare quelli che la settimana scorsa facevano il saluto romano in Campidoglio, volendo essere il sindaco di tutti ed esponente di una destra moderna, e venisse al Pride.

    Sai cosa succederebbe?

    Che tu dovresti scrivere una bella lettera al tuo caro amico Veltroni e chiedergli una sola cosa: DIMISSIONI. Di sparire dal panorama politico italiano ed emigrare a Sant’Elena.

    Vorrebbe dire che il pd avrebbe fallito su tutto, sarebbe troppo palese. E sai che soddisfazione per Alemanno. Ma dubito che sia così intelligente, ma soprattutto così cambiato, dal fare una cosa così intelligente.

    Anche perchè venire al Pride significherebbe sposarne la piattaforma politica e non poter dire troppi no ai gay.

    Senza contare che potrebbe fare la vittima, annunciando di voler partecipare ma poi ritirandosi perchè qualcuno ne contesterebbe di certo la presenza.

    Dubito che comunque lo faccia.
    Ma sai che bello vedere rotolare la testa di Vater…

    PS: Nei contenuti invece, francamente non condivido nè la storia delle prostitute, nè la storia della croce celtica.

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  58. @cristiana: sono orgoglioso di te.
    @mestessosenzavergogna: parli come alemanno (prima di aver letto la lettera di cristiana).
    @francesco: bravo! se ce la fai, prova anche a scrivere a mestessosenzavergogna. forse capisce.

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  59. Concordo con te, Cristiana.
    Temo che ancora non si siano resi conto nelle alte sfere del PD di quale errore sia stato, per un partito nuovo, candidare Rutelli. La sua sconfitta è il segno che, quando all’elettore è data la possibilità di scegliere, nessuno è intoccabile. L’ho scritto già su gay.it, anche io non ho votato Rutelli, pur non potendo votare Alemanno. Parto però senza pregiudizi: il sindaco comincia adesso il suo percorso, speriamo sia abbastanza intelligente da essere davvero il sindaco di tutti, non solo dei tassisti mafiosi.
    Un abbraccio
    Flavio
    (Ah, la citazione splendida dei 30 anni è di Oriana Fallaci)

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  60. Ho letto la sua lettera e ad eccezione dei toni pacati non condivido nulla degli altri contenuti.
    Da quando è nato il mondo l’ostentazione è sempre stata veicolo di critiche e negatività. Ho la fortuna di conoscere, lavorare ed essere amico di persone diverse da me (per meglio intenderci Gay) e la cosa che più ho apprezzato in loro è stata la discrezione, il non ostentare la loro diversità, non volerla imporre a qualsiasi costo e pretenderne l’accettazione, insomma essere normali. Per quale motivo si dovrebbe accettare la carnevalata del gaypride quando i primi a ritenerla una buffonata sono tanti di quelli simili alle persone su citate? Non sono di Roma e quindi non posso giudicare l’operato di Rutelli e Veltroni, ma avendo innumerevoli volte visitato sia Roma che Milano, posso assicurarLe che hanno gli stessi problemi. La differenza e che noi della sinistra ci scanniamo e quelli di destra nascondono le magagne sotto il tappeto. Noi di sinistra (mi scusi Lei e quelli come Lei) pensiamo di esser furbi : ora non lo voto così mando un messaggio. Ben fatto, forse quando anche il PD scomparirà come sta scomparendo il resto della sinistra, qualcuno di Voi ( 70.000 saggi ed illuminati) capirà che forse era meglio votare chi non condivide alcune delle vostre idee piutosto che consegnare la Città, il Paese a chi non condivide nulla se non il proprio assoluto tornaconto ed interesse. Rutelli è tornato a fare il Senatore e non è rimasto a fare opposizione? Scusi, per gente come Lei e gli altri 69.999?

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  61. Se parteciperà al gay pride lui lo sà…quel che sò io è che parteciperà alla processione di pentecoste al divino amore. Spero faccia veramente il sindaco di tutti e applichi la par condicio partecipativa, sarebbe un gesto di buon gusto, credo. Lettera ben fatta.

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  62. concordo in tutto con la lettera indirizzata a repubblica, brava!
    vorrei dira ak signor mx, circa l “ostentazione” che nel caso di una minoranza spesso si tratta dell unica arma contro l emarginazione…e comunque ci sono tante, troppe forme di “ostentazione” fastidiose, pericolose, subdole e molto piu` perverse di qualche rossetto su labbra mashili…nessuno obbliga nessuno a essere gay, come nesun pacs avrebbe impedito a chi lo avesse voluto, di sposarsi…io non sono omosessuale e non sono militante, ma vedo tante, troppe situazioni politicamente accettate e promosse per interesse (dalla gente che invade le citta` molto poco pacificamente in nome di uno “sport” alle prostitute\schiave dappertutto lungo le strade)…caro sindaco “forte”, mi aspetto che lei ci liberi dai problemi veri e lasci perdere di scagliarsi contro un po` di innocuo folklore per compiacere i “ragazzi non piu` fascisti”…
    grazie

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  63. Per il tono e per certi aspetti la lettera la condivido.

    Alemanno non porta al collo una croce uncinata, o svastica. Porta al collo una croce celtica, simbolo delle SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Nordland.

    Chi vuole può anche leggersi qui la storia della croce celtica: http://www.alterstoria.it/storia/simboli/croceceltica.php

    Il fatto che tu possa passar sopra a che un uomo delle istituzioni indossi un simbolo delle SS a me pare una cosa di una gravità enorme. Ma di sicuro è colpa mia che sono “fazioso”.

    Quanto al senso del Gay Pride, mi pare che il Mario Mieli la pensi un bel po’ diversamente da te, e alla fine chi organizza il Pride di Roma è il Mieli. Chi partecipò a Stonewall erano in maggioranza travestiti e transessuali con i lustrini, che si ribellarono all’ennesimo sopruso della polizia. Ben fieri di indossare scarpe 45 col tacco e tanti, tanti lustrini.

    Poi, se vogliamo dialogare sull’opportunità di organizzare un Pride classico, con i lustrini, su questo sono aperto. Io è da almeno otto anni che scrivo che il Pride, così com’è, presta il fianco a una cattiva comunicazione. E in politica la comunicazione è importante.

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  64. vergognati!

    sei peggio te che quel fottuto bastardo fascista di alemanno

    ah già, dopo tutto è molto peggio bruciare una bandiera che ammazzare un ragazzo in un attacco squadrista…

    che centra???

    centra eccome, vergognati ancora di piu

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  65. Sono di destra, non sono gay . Ho votato Alemanno. Sono convinto che qualora “l’esibizionismo sessuale” non sia il clou dell’evento Alemanno avrà la dovuta attenzione e rispetto per quanti vorranno manifestare pubblicamente in merito la loro condizione, il loro essere. Devono finire i pregiudizi e le posizioni idelogiche, gli ostracismi a prescindere. Il Paese non può più sopportarlo. Massimiliano

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  66. Brava Cri

    ho appena letto l’articolo su Repubblica e prima di vedere l’autrice dell’articolo mi ho detto: “Ecco la locomotiva!”. E ci ho preso!
    un bacione

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  67. Carissima Cristiana Alicata,

    ho appena letto la sua lettera pubblicata sul sito di Repubblica.
    Complimenti : è molto bella.
    La ringrazio per combattere con tanta passione e impegno la lotta per
    una democrazia equa.
    Io sono eterosessuale, insegno a scuola e mi sento offeso dalle
    ingiustizie con cui la nostra società emargina chi non corrisponde
    all’ipocrita modello clericale.
    Mi sento offeso per l’assassinio di quello che giudico uno dei più
    profondi intellettuali del Novecento : Pier Paolo Pasolini ; per la
    condanna al suicidio di uno dei miei compositori preferiti : Petr
    Caikovskij, la cui musica fantasiosa e pura ( pensiamo a tutta la
    musica dei balletti dedicati all’infanzia bambini, come “Lo
    schiaccianoci” ) fu tacciata a suo tempo di essere “musica sporca” (
    ma si rende conto di che assurdità concettuale ? ).
    Mi sento offeso perché penso a quanti studenti omosessuali potrei
    avere nelle mie classi ( quest’anno ho 117 studenti ; statisticamente
    una decina potrebbero essere omosessuali, no ? ) potrebbero essere
    offesi da luoghi comuni. Nel linguaggio della strada, emulato
    superficialmente dagli adolescenti, omosessuale ( declinato nelle sue
    espressioni più colorite ) è inteso come un insulto.
    Mi sento offeso da chi pensa a livello filosofico e intellettuale che
    l’omosessualità sia un’anormalità e non semplicemente un modo di
    essere, come è semplicemente un modo di essere avere i capelli castani
    o le lentiggini.
    MI sento offeso quando ricordo che in una scuola in cui insegnavo anni
    fa la redazione del giornalino scolastico ricevette una appassionata e
    accorata lettera di un ragazzo omosessuale che denunciava la pressione
    morale da cui si sentiva circondato e chiedeva l’anonimato.
    MI sento offeso quando ricordo un caro amico italiano incontrato a
    Chicago durante i miei anni di studi universitari, originario di Roma,
    ma che preferiva vivere a 6000 chilometri dalla sua famiglia perché (
    io credo ) la vita a Roma per un omosessuale è nascosta oppure
    quotidianamente ridicolizzata, se dichiarata, mentre a Chicago è
    libera come quella di tutti.

    Con stima,

    Carlo.

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  68. Mi permetto ancora un’osservazione.

    Mi chiedo sempre perché la gente sia così poco intelligente da non capire che gli omosessuali sono persone come tutte le altre.

    Nessuno criticherebbe mai un uomo eterosessuale perché gli piacciono le bionde piuttosto che le brune, o le donne alte, oppure quelle magre, oppure quelle col seno grande.
    Nessuno criticherebbe mai una donna eterosessuale perché le piacciono gli uomini muscolosi oppure quelli ricchi o quelli che fanno l’amore in un certo modo piuttosto che in un altro.
    E allora perché la gente critica gli uomini a cui piacciono gli uomini e le donne a cui piacciono le donne ?
    Non sono semplicemente fatti loro ?
    Non è normalissimo che vogliano convivere, sposarsi, andare in giro abbracciati, darsi un bacio su una panchina del lungomare, come fanno perfino gli adolescenti, senza che nessuno pensi male ?

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  69. Hai trovato modo per farti pubblicità, ma rimani una dei 70.000 idioti che hanno mandato un fascista picchiatore in Campidoglio: complimenti, un esempio brillante.

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  70. ciao , vorrei abbracciarti e dirti che io che sono eterosessuale ho imparato molto dai gay e dalle lesbiche che ho conosciuto , le “vostre “feste sono gioiose e piacevoli , ogni tanto anche se non è politicamente corretto , io sono della sinistra arcobaleno e sono andata a votare , ricorda agli eterosessuali la loro sessualità esibita , aggressiva e tutt’oggi comunemente e collettivamente maschilista , ciao da una donna libera e godereccia …ma che deve …stare moolto attenta con la mentalità etero che c’è in giro W i gays e le lesbiche di tutto il mondo !!!

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  71. Ciao Cristiana,
    di complimenti ne hai ricevuti a valanga, quindi i miei considerali impliciti.
    Ho sentito il bisogno di unirmi a questo fiume di reazioni alla tua lettera, oltre che per un istintivo moto di partecipazione ad un tema che quotidianamente vivo sulla mia pelle, anche per offrire un ulteriore spunto di riflessione sulle diversità.
    Il concetto di “diversità”, in se astratto, è qualcosa di intrinsecamente radicato in tutti i tipi di società, intesa come agglomerato di individui, siano uomini o animali. Se infatti ognuno di noi fosse l’unico abitante della terra, non esisterebbe la “diversità”. Esisterebbe, al contrario, senza che nemmeno ne avessimo consapevolezza, soltanto la “normalità” della nostra stessa individualità. Quindi, e questo e’ lo spunto di riflessione per tutti, dal primo cittadino all’ultimo, la “diversità” è qualcosa che esiste solo negli occhi dell’altro, che osservandoci avverte la nostra “normalità” come “diversa” dalla sua. Il problema, dunque, non è essere “diversi”, ma sentircisi, assecondando una proiezione altrui, esterna da noi.
    Ed ora la provocazione: a chi serve davvero il “PRIDE”, inteso come ostentato orgoglio di una diversità che nemmeno ci appartiene??
    Un bacio

    P.S. @Cristiana – un complimento del tutto disinteressato che finora non ho ancora letto: sei una ragazza davvero carina! 😉

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  72. bella lettera cristiana.
    grazie anche da chi non e’ di roma, ne’ trans, ne gay…ma fa piacere leggere qualcosa cosi’ ottimista, aperto al dialogo e lucido.
    grzie ancora.ciao

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  73. Sono un’elettrice di sinistra, romana, socio fondatore del PD, lesbica.
    Ti volevo tanto ringraziare per il tuo non-voto.
    Grazie per aver contribuito a far eleggere un sindaco fascista, grazie per la nuova giunta fascista e il nuovo consiglio fascista.
    Grazie per la probabile vice sindaco Elisabetta Gardini, che non andava al gabinetto con Vladimir Luxuria.
    Grazie per l’aria nuova che respireremo, aria di solidarietà e accoglienza, per questa nostra Roma città aperta, per le mani che dovremo baciare alla pretaglia.
    Grazie per la tua scelta molto pride.
    Adesso mettici una bella pezza, insieme ai 70.000: ma dove credete di vivere.
    Bella lettera, un bel brodino caldo.
    Cresci e poi ne parliamo.
    Olivia.

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  74. Politicamente sono cresciuta da quel dì, da almeno trent’anni dei miei quarantacinque.
    In politica non si punisce con il non voto.
    Il risultato è quello ottenuto, infatti.
    Vai a fare due chiacchiere con la Gardini adesso, molto meglio di Rutelli, che ne dici?

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  75. ti stai beando dei commenti entusiasti, eh? patetica. sei più fascia di loro. non a caso stai raccogliendo applausi da tutta destra.da chi i gay li tollera, ce li ha perfino come amici…che risultato…io come lesbica militante molto più grande ti te e con molto più coglioni di te vorrei tu fossi etero.perchè a loro staresti stata benissimo, come vedi. avevamo già la vita difficile così, ora è arrivato il genio.
    Dovrò chiedere alla Borghi come fa a pubblicarti, pura curiosità.E – come succederà- se al prossimo pride verranno picchiati “negri e froci” dagli amici più cari del tuo alemanno, la colpa la darai a chi ha candidato rutelli, vero?
    che menefreghista snob ed egocentrica!

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  76. Ho letto anche io la tua lettera, mi piacerebbe che le manifestazioni non avessero la funzione di opponesseizione ai modelli prevalenti in questa società (vedi la strumentalizzazione del family day). Il gay pride ha assunto agli occhi della gente che porta diffidenza il mezzo per legittimarla. Io ho profondo rispetto delle scelte di orientamento sessuale, inviterei anche gli eterosessuali come me a combattere per i diritti di coloro che hanno fatto una scelta differente, qualunque essa sia. Come diceva un lettore però l’immagine che arriva è quella delle “piume e dei lustrini” e di questo mi dispiace molto, ricordiamoci che l’Italia è una paese fortemente dominato dalla Chiesa..

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  77. Complimenti per la lettera, bellissima
    io italiana, romana, vivo a Londra e sebbene nostalgia ne ho e anche tanta non mi sognerei mani di tornare specialmente in questo momento.
    Qui io e la mia compagna abbiamo avviato le pratiche per adottare figli e poter avere una famiglia, qui considerata forse piu’ “normale” di tante!
    Avere una vita di coppia riconosciuta e una famiglia in Italia, a Roma e’ ancora un’utopia quindi mi accontento di frequentare Roma da turista e vivere la mia vita all’estero.

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  78. Certo, dai la colpa ad altri, continua così.
    Per mandare a casa un “militante arroccato”, mandi a casa tutti.
    Il bello è che poi cerchi di accreditarti presso il nuovo sindaco.
    La militante arroccata sei tu, e nemmeno te ne accorgi.
    E’ facile fare politica senza sporcarsi le mani, facendo soltanto sfoggio di letteratura.
    Tanto sono altri a subire le conseguenze, non tu che sei così politically correct e scrivi le belle lettere dalla tua bella vetrina.

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  79. Per Francesco : anch’io ho pensato che Cristiana è bella, ma non volevo scriverlo perché va un po’ fuori tema… 🙂
    Anzi il sorriso di Cristiana è luminosissimo. Ora ho deciso di scriverlo perché vorrei che cliccando sulla sua foto ne comparisse una più grande.
    Cristiana, beata la tua ragazza che può coprirti di bacetti, perché avrei voglia di farlo io… 🙂

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  80. @olivia: ma hai letto i commenti della gente? Ma ti rendi conto di cosa dici? Ti sei accorta che le persone chiedono chiarezza e politioca trasparente, non quella dei corridoi, buia chwe anche noi continuiamo a fare? Io non mi accredito il sindaco (a cosa mi servirebbe poi?????) …parlo con il sindaco di Roma, da cittadina, molto semplice. So che è difficile da capire per chi cerca sempre il doppio fine alle azioni degli altri, ma fattene una ragione e sopèrattutto ascolta le persone che sono passate di qui e non solo la tua ideologia

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  81. a proposito di politically correct. scrivo dall’estero, da un paese in cui per ottenere un certificato di residenza ci voglio 20 minuti e dove non ho bisogno di chiedere a mio padre in pensione di rimbalzare da un ufficio all’altro ottenendo informazioni discordanti per giorni (con un contratto a progetto, non si ha diritto ai permessi). dove i giovani non sono tornati a casa in massa a vivere con i genitori perché non arrivavano a fine mese. le biblioteche sono aperte al sabato e l’università costa una cifra normale. esiste un sussidio di disoccupazione. non ci sono ragazzine seminude in televisione alle 8 di sera. e non lo dico per morale. l’aumento degli stupri in italia è espressione di un paese ancora profondamente maschilista, dove, per quanto illegale, si chiede alle donne se hanno intenzione di avere figli durante i colloqui di lavoro come se fosse un handicap. che decora i governi (sinistra compresa) con 4 donne (alle ministre donne, solo ministeri senza portafoglio) per apparire progressisti. puro marketing. non ho potuto votare perché in italia ci vogliono 90 giorni per ottenere il trasferimento della residenza e il certificato elettorale da italiano residente all’estero. 90 giorni per stampare un foglio. non è democrazia anche questa? avrei votato, anch’io, il male minore. ma rispetto cristiana e quelli che hanno fatto una scelta radicale, quella di lanciare un segnale forte a una sinistra che ha conservato e protetto privilegi quasi castali in un paese che non è di fondo piu’ fascista di altri (ce ne sono molti, sfortunatamente), ma le cui anomalie sono profondamente anti-democratiche. certo, avrei senza dubbio preferito veltroni. 5 anni di berlusconi peggioreranno sicuramente il paese. ma un paese che tutti hanno contribuito ad affossare. e io, francamente, sulla destra non ho speranze. ma nella mia visione della sinistra ci sono dei valori. e mi sconcerta vedere che in italia, al momento, i discorsi piu’ forti sui valori li fanno attori comici. rido anch’io, e apprezzo l’intelligenza di alcuni, ma è un riso amaro.

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  82. Cara Cristiana
    Ho letto con attenzione la sua lettera e perciò le dico che non mi è piaciuta. Per niente.
    Il Pride è una giornata importante di ORGOGLIO GAY e di rivendicazione dei diritti che non dobbiamo più elemosinare, ma PRETENDERE. Pure in Uruguay hanno il riconoscimento delle coppie gay. Pensiamoci, noi ridicoli Italiani.
    Io al Pride ho partecipato diverse volte, sperando ogni volta in un movimento gay unito, convinto e deciso. L’hanno scorso sembrava la volta buona, e invece…
    Forse voi (i dirigenti sich!) li avete dimenticati i discorsi dal palco, ma noi ce li ricordiamo. E, per un attimo, ci avevamo creduto che le cose sarebbero state diverse.
    E invece, Lei, il sig. Mancuso, e tanti altri siete qui a chiedere sobrietà, normalità, ordine (bella parola eh?).
    A chiedere al sindaco Alemanno di venire a vedere come siamo ragazzi per bene, e di buona famiglia, puliti e sbarbati, orgoglio delle nostre mamme e delle nostre nonne, col vestito della prima comunione. Ma per favore…
    La bellezza di un gay pride e la gioia di esserci sta proprio nella festa di colori, nella varietà di abbigliamenti, nella musica, nella schiuma sparata dai carri, nei ragazzi e nelle ragazze che ballano in costume da bagno, nelle trans che si atteggiano a ballerine del “Moulin Rouge”, nei gruppi leather che portano con disinvoltura lattice e borchie, in chi ostenta pettorali scolpiti e bicipiti tatuati, in chi fa vedere le tette e, perché no?, in chi porta la cravatta. Questo è il bello. Che ognuno sia libero di interpretare il Pride come meglio crede. E poi dopo un anno di duro lavoro nelle associazioni una festa ce la meritiamo pure.
    “In questi giorni Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay Nazionale, ha chiesto alla comunità GLBT di sfilare al prossimo pride bolognese con il vestito del proprio mestiere”
    Io sono un educatore… che vestito dovrei mettermi? Ho la tentazione di indossare piume e paillettes… posso?
    Nel mio paese in giacca e cravatta e capo chino si va ai funerali. A meno che si voglia celebrare il funerale del Movimento gay quest’anno… ma allora ditelo chiaro.
    E che le tv facciano vedere quello che le pare… tanto abbiamo smesso di guardarle da un pezzo. E d’altronde esiste ancora (per poco?) la libertà di stampa, che, come lei giustamente chiede, venga un pochino limitata sennò chissà cosa fanno vedere e poi il Papa ci resta tanto male.
    Il suo moralismo poi si evidenzia ulteriormente nella frase seguente: “le strade di Roma sono teatro di esibizionismo sessuale ben peggiore. […] Mi auguro che come sindaco la sua priorità sia difendere quelle donne dallo sfruttamento punendo chi crea pericolo alla cittadinanza”
    Il sindaco Alemanno ha detto ad “Otto e mezzo” che si occuperà del problema. Facendo in modo che la prostituzione avvenga in appartamento. Così le povere ragazze che le stanno a cuore potranno essere sfruttate, pestate, violentate e brutalizzate allo stesso modo, però al calduccio in un bell’appartamentino ammobiliato. Occhio non vede, cuore non duole. Con il vantaggio che il padre di famiglia non intaserà più il traffico, eviterà il rischio di venire sgamato dai conoscenti e potrà farsi pure un bel bidet a lavoro ultimato.
    Lei ha difeso la croce celtica: ha fatto bene. I ragazzi di Colle Oppio, o chi per loro, per ringraziarla hanno spaccato la lapide in ricordo dei martiri delle Fosse Ardeatine a Ostia, mentre nella romantica Verona un gruppo di naziskin massacravano di botte un giovane ragazzo. Però come erano vestiti bene!
    Sinceramente le auguro di fare un buon lavoro, ce n’è bisogno. Per i GLBT e per questa “Povera Patria”. Np

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  83. Ho 22 anni, aspirante designer. Gay. Sono di Milano, ma ora sono in Olanda per studi universitari. Qui, a due passi da Rotterdam non si vedono lustrini e pailletes. Ma passeggiando di fronte al municipio, al sabato pomeriggio si può assistere a un matrimonio tra due ragazze. E la gente, di destra o di sinistra, applaude e fischia o, con un sorriso, continua per la sua strada.

    Marcello

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  84. Ciao Cristiana,
    ho letto la tua risposta ad Alemanno su Repubblica ed ho sentito l’impellente bisogno di ringraziarti. Complimenti per la pacata forza con cui hai espresso i tuoi pensieri.
    Laura

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  85. lasciamo stare la questione di fondo, sai che sono con te, ovviamente, e sai come la penso.
    il problema, cri, e’ che non credo che un ex picchiatore fascista sia minimamente interessato al dialogo. e se si mostrasse tale, non ci crederei comunque.
    si, cri, sono sicuramente faziosa, arroccata su sorpassate posizione ideologiche, e non credo nel dialogo con chiunque. men che meno tollero croci celtiche.
    le idee, le ideologie, i simboli, hanno un significato ben preciso.e non va dimenticato.
    alessandra (nofrio)

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  86. Carissima Cristiana,
    Grazie davvero. Sappiamo che il tipo di amore che abbiamo scelto di vivere non è convenzionale, e non è facile, ma non vede motivi per costringerci ancora a tenere segreta la sua realtà vera, la tenerezza che ha cercato e trovato, la sua speranza di felicità, perchè ‘qualunque sia la cosa che amiamo, è quella che noi siamo’.
    Un abbraccio

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  87. Ciao Cristiana.
    Ho letto la tua lettera su Repubblica e ne ho ricavato l’impressione che sia il garbato tentativo di parlare ad un muro. Non metto in dubbio la tua voglia di dialogare, nè la sincera adesione al dialogo di chi l’ha apprezzata. Metto in dubbio l’effettiva voglia di comprendere di chi vede il mondo solamente in termini di rapporti di forza ed oggi, ebbro di felicità per la netta vittoria appena ottenuta è tentato di interpretare le proposte di dialogo solamente come il tendere la mano di un mendicante. Forse, se avessimo fatto in modo che vincessero un po’meno, almeno a Roma… Ricordiamoglielo almeno, che hanno vinto ma non stravinto, e che esiste ancora in Italia chi domani forse li potrà fermare e che oggi sicuramente li controlla.
    Vorrei ricordarti anche che i simboli hanno la forza che noi stessi diamo loro: e sicuramente una croce celtica non è il simbolo più rassicurante che esista, anzi. Sicuramente chi lo ha utilizzato in passato vi ha associato significati pessimi, quindi un po’ di diffidenza è più che lecita, non ti pare?

    A proposito, andrai a Torino per la fiera del libro?

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  88. Cara Cristiana, grazie e complimenti per la tua lettera.
    Ho letto anche tutti i commenti, e mi dispiace del tono che alcuni qui hanno usato: con te, e anche con Alemanno… che io ho votato, convinta. Ma sono invece bellissimi tutti quelli di chi ti sostiene, e semplicemente ti ringrazia per la saggezza delle tue parole.
    Anche io credo nella “rivoluzione gentile”. Credo nel dialogo, e tanto mi piacerebbe veder sfilare il mio sindaco al Pride (un sogno?).
    Senti, ma a lui sei sicura che la lettera sia arrivata? Tu l’hai inviata a Repubblica, ma al Campidoglio l’hai mandata? Dobbiamo essere sicuri che la legga! Che sia “materialmente” nelle sue mani e sotto i suoi occhi.
    Un abbraccio grande,
    Lilly

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  89. Premesso quello che ho già detto sulla gravità delle affermazioni riguardo alla croce celtica delle SS di Alemanno che hai sdoganato, una cosa va ribadita: hai fatto benissimo a non votare per chi:
    – ha invitato all’astensione dal referendum sulla legge 40;
    – ha portato la Binetti nel PD;
    – ha garantito un accordo politico tra PD e Opus Dei che ha fatto retrocedere la cultura del centrosinistra al medioevo;
    – in 15 anni è passato dall’essere un radicale anticlericale a un baciapile clericale.

    Questa volta, cari militanti caproni del PD, quelli come Cristiana e come me ci siamo limitati all’astensione. Provate a ricandidare Rutelli, chessò, alla presidenza della Regione Lazio, e noi si vota direttamente per il candidato della Destra, se è appena appena presentabile.

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  90. E’ da un po’ che ti seguo, sono lesbica e ho 24 anni. Studio ingegneria e nella mia facoltà ho conosciuto un sacco di omofobi PESSIMI.
    Comunque volevo dirti che mi ha stupito piacevolmente di aver trovato la tua lettera su La Repubblica.
    Sono stata la prima volta al pride dell’anno scorso, è stato molto bello 🙂 Devo dire che, su tutta la massa, ho visto un paio di persone con le tette al vento o in perizoma. Persone che regolarmente finivano fotografate dai giornalisti.
    Sono anch’io, a modo mio, una mezza travestita (da uomo, dato che sono una mezza butch :P) ma una cosa mi chiedo…vanno bene le piume di struzzo e le paillettes, ma la volgarità non si può evitare?
    Poi beh, lo sappiamo tutti che sono due persone su 100.000, ma…diciamo che è deprimente.

    Spero solo che Alemanno non insista per la linea dura, a tentare di negarci il Pride…per quanto mi piacerebbe, in quel caso, fare un enorme manifestazione sotto al campidoglio per fargli capire che noi ci siamo e siamo tanti.

    Giulia

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  91. non capisco come certa gente possa esprimere certi giudizi…ho letto commenti per cui mi sono chiesta se le persone da cui sono stati scritti si siano rese conto di aver voluto NON capire ciò che tu sostieni..
    Io ho ricevuto una mail che mi segnalava il tuo articolo, subito lo sono venuta a leggere, sono rimasta a bocca aperta dai tuoi modi:)
    Cmq qualcuno che avrebbe voluto non capire ci sarebbe stato..
    Quello che ti giudica se ti mostri idealista…quello che ti giudica se sei diplomatica, quello che ti giudica per partito preso, quello che ti giudica perchè non vuole capire, e quello che ti giudica andando sul personale..
    Purtroppo la gente è fatta così..
    Cmq le tua parole e di conseguenza tu credo che siano meritevoli di rispetto!
    Spero di risentirti nominare…cmq magari ripasso di qui.
    Probabilmente a Bologna ci sarò…sarà la prima volta per me a un pride..
    ogni esperienza è crescita, e credo che valga la pena guardare con i pèropri occhi, e magari evitare di creare movimenti di pensiero basati da una “strana”(frequente) superficialità..

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  92. Cristiana complimenti,

    la tua lettera è così chiara, efficace ma soprattutto emozionante.

    Quando dici “Noi facciamo parte delle famiglie eterosessuali e combattiamo per vedere riconosciute le nostre, a volte i migliori interpreti di questo valore, per la forza con cui lo desideriamo.” Penso a quanto tempo… dovremo aspettare per vederci riconosciuto il DIRITTO come cittadini di poterci unire, sposarci con la persona che amiamo.
    Sono un’inguaribile ottimista e per questo sicura che tra non molto, anche in Italia, persone dello stesso sesso potranno essere LIBERE di sposarsi…
    Nel frattempo c’è una profonda necessità di APERTURE, soprattutto da parte del mondo politico, nei nostri confronti, e della nostra IDENTITA’ che DEVE essere rispettatta, condivisa e avallata poichè niente ci distingue dal resto della società. Le distinsioni, le discriminazioni nascono dal “non conoscere” che fondamentalmente L’AMORE E’ AMORE.. e che omosessualità è un altro nome dell’amore: un’altra possibilità di desiderio emotivo di vivere con l’altro.
    Quello che mi dà profonda tristizza è la possibilità che Alemanno possa rifiutarsi di partecipare al Gay pride poichè come “primo cittadino” non dovrebbe e non potrebbe prendere una posizione così ingiusta. Con le sue dichiarazioni potrebbe già aver instillato quel pericolosissimo sistema di oppressione commettendo l’errore di identificare e paragonare l’omosessualità ad esibizionismo sessuale. Vorrei tanto vederlo il 6 giugno a Roma e stringergli la mano… Nel frattempo, Cristiana… bisognerebbe srivere ancora tante lettere come la tua a tante altre persone…. Ed uscire … uscire… uscire sempre più fuori, smantellandoci da dosso paure, vergogne, timori, omofobie interiorizzate ed alzare la testa… personalmente mi accetto per ciò che splendidamente e pienamente sono…. Senza un perché, solo per Amore. Lesbica! Omosessuale…. Non m’importa la descrizione della mia identità…. Quello che per me è davvero importante è non dovermi rinnegare VIVERMI e AMARMI per tutto ciò che sono, che faccio…. E soprattutto cercare di essere ogni giorno migliore e coerente con ME STESSA … OVUNQUE… CON CHIUNQUE E SEMPRE… penso che altre “soluzioni” non farebbero altro che instillare quotidianamente dentro di me… uno stress non indifferente.
    Questo messaggio e tanti altri dovremmo portarli il giorno del Gay pride… e tutti i giorni in più posti e a più persone possibili…

    Grazie ancora per la tua lettera… che poi è la lettera di tutti noi!

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  93. ciao,

    io (per quanto ne so fin ora) non sono gay, ma sono super d’accordo con te. trovo la tua lettera di oggi ad alemanno un modo perfetto per esprimere valori nostri (noi persone civili) aprendo al dialogo e alla condivisione. bravissima!

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  94. Non posso fare a meno di scriverti, ancora. Anche se non sono di Roma e l’ho già detto. Lo ribadisco. E dopo quello che è successo a Verona (abito vicino) non posso trattenermi dal dire che il commento che hai fatto sulla croce celtica di Alemanno non lo condivido.
    Chi si era vestito degli stessi simboli (anche se forse non della stessa ideologia, ma mi riesce difficile crederlo vedendo come sono finanziati e ben organizzati i gruppi di destra ed estrema destra, estesi come un cancro qui nelle province venete) ha massacrato un ragazzo, un ragazzo come me, ma forse nemmeno “colpevole” di essere di sinistra.
    Lo so, forse nell’ingenuità dei miei 22 anni mi sto “estremizzando”, ma credo siano piccole cose che non vanno banalizzate.
    Questo l’unico appunto che faccio alla tua lettera, che per il resto trovo preziosa come molti di quelli che l’hanno commentata.
    Poi, per carità, ben vengano eventuali aperture, ben venga che anche la destra si avvicini ai temi che toccano tanto da vicino la comunità LGBT.

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  95. @antonella: io rispondo a Debbie, così:

    perchè le persone che la pensano diversamente da te dovrebbero essere tutte quante così stupide?

    Perchè non possiamo accettare che a volte si riesce a colpire in modo gentile? Chiedendo, lo ripeto, cose forti?

    E’ difficile uscire dalle posizioni di anni, lo so. Ma serve un linguaggio nuovo.

    E ripeto: nella lettera spiego ad Alemenno il senso simbolico del pride, del suo colore, quindi anche delle tette al vento, semplicemente non lo mando a fanculo per dirglielo ed anzi ammetto che per ascoltarmi io devo anche credergli quando dice che la celtica per lui ha solo un valore affettivo.

    La gente NON adora chi non dà fastidio. Adora chi va dritto al punto senza farne questioni di contrapposizione. Poi la “gente” come la chiami tu, ha quel sapore tanto radical chic, che dimmi se questa non è discriminazione. Pensi che la “gente” non sappia ragione? Non sappia capire?

    Sono stata a ferrara e ho conosciuto le ragazze di arcilesbica ferrara…ci pensi che erano tutte d’accordo? Cosa sono delle pazze reazionarie anche loro? pensa che stanno pensando di sottoscrivere la lettera ad alemanno per fare capire che anche in arcilesbica non c’è il pensiero unico.

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  96. alicata hai perfettamente ragione
    è aggiungo oggi come oggi quel “la gente” fa tanto grillo che sta sul palco ma non scende per andare a votare
    sto paese fa schifo e basta non si può dialogare nè si può essere liberi. a priori. poi però la pratica è altro. come comprendere che le battaglie gltb sono di tutti e non solo della parrocchia. e tutto questo si conquista comprendendo e dialogando. 🙂

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  97. “noi, nella nostra debolezza, in questa minoranza che siamo, non possiamo vincere. E’ il potere che vince sempre; noi possiamo al massimo convincere. Nel momento in cui CONVINCIAMO, noi vinciamo, cioè determiniamo una situazione di TRASFORMAZIONE difficile da recuperare”.
    (a dirlo è stato nel 79 franco basaglia, che 30 anni portò avanti, inizialmente contro tutti, la sua rivoluzione nel campo della terapia della malattia mentale).
    complimenti per la lettera, davvero.
    🙂
    ga

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  98. ma davvero secondo voi un ex-terrorista fascista come Alemanno (8 mesi di carcere per aver lanciato una bomba moltov verso un ambasciata dell’ex URSS più un aggressione nel perfetto stile fascista cioè 2 contro uno verso uno studente militante comunista, un aggressione a pubblico ufficiale e tante altro ancora….)possa dare asclto a voi gay?fatevene una ragione i fascisti vi odiano.cercate almeno di odiarli anche voi.tirate fuori l’orgoglio, io da filocomunista vi rispetto e vi posso dire che il rispetto per voi diversi lo troverete solo nelle persone di sinistra.

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